5
Nel quarto capitolo si presenta il servizio di Knowledge Discovery ed il caso d’uso di
“Employment analysis” sviluppato nello studio della mia tesi. Viene introdotto ed
analizzato in ogni sua fase il processo di Knowledge Discovery in Databeses, partendo
dalla fase di raccolta dei dati grezzi fino alla visualizzazione grafica dei risultati.
Nel quinto capitolo si riportano infine la implementazione ed i risultati sperimentali del
lavoro di tesi. Si descrive l’architettura hardware e software dell’intero sistema,
utilizzando diagrammi UML delle componenti, delle classi e di sequenza.
6
1
LA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE E L’ E-GOVERNMENT
1.1 La Società dell’Informazione e i Piani d’Azione per lo sviluppo dell’ e-
Government
Inizialmente il termine “Società dell’Informazione” ha indicato una modalità
organizzativa dei processi produttivi ed economici. E proprio come l’intensità dei
cambiamenti tecnologici ha condotto, in passato, alla “Rivoluzione Industriale”, così
oggi l’automazione dei sistemi amministrativi e produttivi, lo sviluppo delle tecnologie
multimediali e la straordinaria diffusione dei mezzi di comunicazione fissi e mobili
hanno innescato una trasformazione così radicale e diffusa da essere indicata, a ragione,
come la “Rivoluzione dell’Informazione”[2].
Ormai è chiaro a tutti che le tecnologie dell'Informatica e delle Comunicazioni
(Information and Communication Technologies; ICT) non solo incidono profondamente
sull'economia, ma provocano soprattutto rapidi cambiamenti nella Società e nel
costume. Le trasformazioni già avvenute sono così profonde e trasversali da lasciar
credere che si sia già entrati nella cosiddetta Società dell'Informazione ( SI ): termine
con il quale si indica il sistema di persone, di abitudini, di valori e di tecnologie (ICT)
che interagiscono in un determinato contesto locale.
La SI è, dunque, un insieme complesso di elementi diversi, quali persone, idee,
organizzazioni o tecnologie, in stretta relazione tra loro, che presentano caratteri di
sostanziale diversità.
In altre parole, le tecnologie delle Comunicazioni e dell’Informatica hanno innescato
cambiamenti radicali nella società e nel costume ed a fare da catalizzatore nei
rapidissimi processi di trasformazione è soprattutto Internet, la grande ragnatela, che è a
disposizione del comune cittadino e della piccola impresa per collegarsi con il mondo.
Le nuove tecnologie possono trasformare un problema in una opportunità.
7
1.1.1 Una SI per tutti
Al contrario di quanto avvenuto negli USA, in Europa le ICT non sempre sono state
accolte senza riserve. Nella proposizione del villaggio globale ( MacLuhan ) molti
hanno riconosciuto un sogno generoso, ma utopistico e non privo di pericoli. Spesso i
dibattiti accaniti sugli effetti dello sviluppo delle ICT sulla società hanno portato a
conclusioni non certo ottimistiche. Forse questi atteggiamenti e queste paure sono figlie
di una corrente di pensiero risalente ad Heidegger ed alla sua idea di progresso
tecnologico come male da combattere, che inevitabilmente conduce l'umanità alla
“Seinvergessenheit”, cioè all'oblio di sé, e quindi alla rovina. Secondo i critici delle ICT,
queste tecnologie dividerebbero l'umanità tra chi padroneggia i nuovi strumenti e chi li
rifiuta. Inoltre, l'annullarsi delle distanze nella circolazione dell'informazione su una rete
a sviluppo mondiale realizzerebbe un mercato globale con bassi costi di accesso, nel
quale tutte le specificità culturali e le piccole realtà economiche si perderebbero
omologate ed annegate senza speranza. In realtà questa visione pessimistica enfatizza,
in modo eccessivo, alcuni rischi, non certo da sottovalutare, di fratture culturali nella
società. Solo programmi di istruzione diffusa e la partecipazione di Enti territoriali e
delle istituzioni nazionali e sopranazionali possono evitare nuove forme di
emarginazione sociale e suddivisioni in aree a diverso sviluppo economico.
8
1.1.2 Le spinte al cambiamento
I mutamenti determinati dalle ICT sull'economia e sulla società sono così rapidi e
radicali da giustificare tutta l'attenzione delle autorità e dei governi dei Paesi
industrializzati su di esse. Le ricadute delle ICT sul sistema economico, finanziario e
produttivo non solo condizionano nuove opportunità di business, allocazione delle
risorse, sviluppo delle infrastrutture, l'accesso e la presenza nei mercati, ma modificano
i tempi ed i modi di lavoro, le relazioni interpersonali e quindi lo stile di vita.
Alle aumentate opportunità offerte dalla ampiezza dei mercati, corrisponde una
competizione sempre più coinvolgente, agguerrita e numerosa. Per competere, è
necessario che l'industria punti sull'innovazione tecnologica, con un cambiamento
organizzativo basato su un rapporto nuovo con la pubblica amministrazione e su
relazioni organiche e non effimere con le espressioni della cultura e della tradizione
locali. Ora il successo dipende più dalla capacità di sfruttare le innovazioni connesse
alle ICT che dall'influenza dei tradizionali fattori di produzione e la rapidità con la quale
i risultati scientifici si trasformano in prodotti o servizi innovativi determina il reale
vantaggio competitivo che inevitabilmente finisce col coinvolgere tutti i settori.
La possibilità di condividere e scambiare informazioni attraverso una rete sta infatti
trasformando la tradizionale struttura gerarchica delle imprese in organizzazioni
orizzontali, diffuse sul territorio, più adatte a dialogare direttamente con i fornitori e più
vicine ai bisogni dei clienti. La modernizzazione della PA può svolgere un effetto
trainante sull'intero settore delle ICT favorendo l'efficienza interna e stimolando i
cittadini/utenti a sviluppare le conoscenze indispensabili per fruire dei nuovi servizi.
In un rapporto della Banca Mondiale del 1998 si legge che "…… per le Nazioni
economicamente all'avanguardia, più che le risorse, la conoscenza è diventata il fattore
più importante nel definire lo standard di vita… Oggi la maggioranza delle economie
avanzate tecnologicamente sono di fatto basate sulla conoscenza".
E’ facile quindi comprendere come si stia facendo spazio l’idea del “primato della
conoscenza”, che altro non è che il vero motore della economia. Presa a sé stante,
l'informazione è solo una condizione preliminare della conoscenza. Infatti,
l'informazione deve essere letta, interpretata, rielaborata, filtrata attraverso l'esperienza e
quindi finalizzata ad esigenze ed obiettivi specifici.
9
Per questi motivi, la formazione avanzata e la ricerca tecnologica diventano gli
ingredienti fondamentali per la costruzione del vantaggio competitivo. L'evoluzione del
gusto, la maggiore disponibilità di denaro e di tempo libero portano i consumatori a
richiedere beni e servizi di elevata qualità e spingono le aziende ad innovare puntando
sulla qualità del prodotto e dei servizi.
1.1.3 La competizione richiede l’adozione dell'innovazione
Sin dalla seconda metà degli anni Ottanta, l'economia mondiale ha cercato decisamente
di integrare i Paesi in via di sviluppo nelle dinamiche economiche e di accelerare la
circolazione dei capitali internazionali. Questa tendenza è stata sostenuta dalla
rimozione delle barriere protettive e degli ostacoli al commercio; dalla liberalizzazione
del mercato dei capitali; dalla riduzione dei costi di transazione operata dalle ICT.
L'effetto combinato di questi tre elementi ha esteso talmente l'ampiezza dei mercati
potenzialmente accessibili alle aziende da far parlare di globalizzazione. Con la
competizione che ne è derivata, le imprese devono incrementare il proprio know-how,
investendo in tecnologie innovative e in qualificazione del proprio personale. Viceversa,
la globalizzazione dei mercati può attrarre capitali ed investimenti stranieri in un
territorio, capace di offrire risorse umane qualificate, servizi pregiati e know-how
specifico. La stessa facilità con la quale l'informazione è trasferita non esclude la
possibilità che prodotti e processi possano essere facilmente imitati. Del resto, nel loro
ciclo di vita, i nuovi prodotti transitano, molto più rapidamente che in passato, dalla fase
delle produzioni specializzate, affidate a lavoratori di alta professionalità e localizzate
nel Paese di origine dell'innovazione, alla produzione di massa in Paesi dotati di forza
lavoro a minor costo. Per competere, le imprese dei Paesi tecnologicamente avanzati
devono quindi innovare con grande rapidità, incrementando il contenuto di conoscenza
di prodotti e processi.
10
1.1.4 I risultati scientifici si diffondono con maggiore rapidità
Per fronteggiare la velocità dei cambiamenti e l'imitazione dei propri prodotti, le
aziende devono trarre profitto dalle opportunità offerte dai progressi scientifici e dalle
novità tecnologiche molto più attivamente e capillarmente che in passato. Il
collegamento in rete con i fornitori, i clienti, i concorrenti e gli utenti di tecnologie
similari è la soluzione che può sviluppare l'innovazione e promuovere economie di scala
e di scopo nella creazione e nell'adattamento di nuove tecnologie. Le ICT hanno
abbreviato notevolmente i cicli di vita dei prodotti e, per fronteggiare questo fenomeno,
sono nate forme di automazione flessibile ed intelligente che consentono di ottenere mix
di prodotti diversificati a costo contenuto, con utilizzazioni del macchinario e
rendimenti paragonabili a quelle delle produzioni in grandi serie. La veloce
obsolescenza dei prodotti, dei servizi e delle conoscenze esalta il ruolo della ricerca
nello sviluppo di innovazioni di processo e nel rinnovare continuamente il mix
dell'offerta. L'accesso in rete alla conoscenza codificata facilita la diffusione di
procedimenti innovativi e di nuove idee.
In altre parole, un enorme “serbatoio di conoscenze” e l'intelligenza distribuita della rete
stimolano la competizione senza confini e fanno del sapere l'artefice del successo.
11
1.2 Piano Internazionale
L'accelerazione tecnologica che stiamo vivendo ha reso disponibili tecnologie di
comunicazione e informazione sempre più potenti, capaci di trasformare profondamente
le organizzazioni pubbliche e private. Queste tecnologie si sono rivelate strumenti
straordinari per i governi dei Paesi per migliorare la qualità, la velocità e l'affidabilità
dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese. L'esperienza internazionale e i lavori delle
principali iniziative internazionali miranti ad identificare i modi in cui la rivoluzione
digitale possa offrire benefici alla popolazione di tutto il mondo, hanno sottolineato il
contributo che l'e-Government può fornire nel processo di creazione di opportunità
digitali per tutti.
1.2.1 e-Europe 2005
Il presente piano d’azione mira a creare un contesto favorevole agli investimenti privati
e alla creazione di nuovi posti di lavoro, accrescere la produttività, modernizzare i
servizi pubblici e garantire a tutti i cittadini la possibilità di partecipare alla società
dell’informazione globale. e-Europe 2005[4] intende pertanto “promuovere servizi,
applicazioni e contenuti sicuri basati su un’infrastruttura a banda larga ampiamente
disponibile” .
Il Consiglio europeo di Barcellona ha invitato la Commissione ad elaborare un piano
d'azione e-Europe fondato sulla diffusione della disponibilità e dell'uso delle reti a
banda larga in tutta l'Unione entro il 2005, sullo sviluppo del protocollo Internet Ipv6,
sulla sicurezza delle reti e dell'informazione, sull’ eGovernment, eLearning, eHealth ed
eBusiness”. La strategia non è fondata esclusivamente sulla produttività e la crescita,
ma anche sull’occupazione e la coesione sociale. e-Europe 2005 pone l’utente al centro
dell’azione, migliorerà la partecipazione sociale, offrirà nuove opportunità per tutti e
aumenterà le competenze. Tutte le linee di azione di e-Europe prevedono misure
riguardanti la cosiddetta “ePartecipazione” o “eInclusion”.
Per realizzare tale obiettivo è importante che l’offerta dei servizi avvenga secondo una
logica multi-piattaforma. È noto che non tutti desiderano possedere un computer,
pertanto, per garantire la partecipazione di tutti i cittadini, è indispensabile garantire che
12
i servizi, e in particolare i servizi pubblici, siano accessibili a partire da terminali di
diverso tipo, come i televisori o i telefoni mobili.
Il piano d'azione e-Europe si articola in due categorie di azioni che si rafforzano a
vicenda. Da un lato, intende stimolare servizi, applicazioni e contenuti sia per i servizi
pubblici on-line che per l’e-business; dall’altro, si rivolge all’infrastruttura di base a
banda larga e agli aspetti legati alla sicurezza.
Entro il 2005 l’Europa dovrà dotarsi di:
ξ moderni servizi pubblici on-line e-Government (amministrazioni), servizi di
e-learning (istruzione), servizi di e-health (sanità)
ξ un ambiente dinamico di e-business;
e, come catalizzatori di tali sviluppo :
ξ ampia disponibilità di accesso a banda larga a prezzi concorrenziali
ξ infrastruttura di protezione dell'informazione
Il piano d’azione comprende quattro strumenti distinti ma collegati.
Innanzi tutto, misure di politica generale volte a riesaminare ed adattare la normativa
nazionale ed europea; a garantire che tale normativa non ostacoli inutilmente l’emergere
di nuovi servizi; a rafforzare la concorrenza e l’interoperabilità; a migliorare l’accesso a
reti di diverso tipo e infine ad attestare l’impegno dei responsabili politici.
e-Europe 2005 individua i settori nei quali l’azione pubblica può comportare un valore
aggiunto e si fonda pertanto su una serie limitata di interventi in alcune aree prioritarie.
Gli obiettivi principali sono i seguenti:
ξ collegare le pubbliche amministrazioni, le scuole e i centri di cura alle reti a
banda larga
ξ offrire servizi pubblici interattivi, accessibili a tutti su piattaforme diverse
ξ fornire servizi sanitari online
ξ eliminare gli ostacoli all’installazione delle reti a banda larga
ξ riesaminare la normativa relativa all’e-business
ξ istituire una task force sulla sicurezza informatica
13
In secondo luogo, e-Europe faciliterà lo scambio di esperienze, di buona prassi e di
progetti di dimostrazione, ma consentirà anche di condividere gli insegnamenti tratti
dalle esperienze negative. Saranno lanciati progetti per accelerare l’installazione di
applicazioni ed infrastrutture d’avanguardia.
In terzo luogo, è previsto un monitoraggio ed un ri-orientamento delle misure di politica
generale mediante l’analisi comparativa dei progressi compiuti nella realizzazione
degli obiettivi e delle politiche attuate a sostegno di tali obiettivi.
Infine, il coordinamento generale delle politiche esistenti, genererà sinergia tra le
varie azioni proposte. Un gruppo direttivo consentirà di ottenere una migliore visione
globale dell’evoluzione delle azioni e garantirà un corretto scambio di informazioni
tra i responsabili politici nazionali ed europei e il settore privato. Il gruppo direttivo
renderà inoltre possibile associare i paesi candidati all’adesione in una fase precoce dei
lavori.
14
1.2.2 Il “digital divide” e la cooperazione internazionale
Uno dei problemi più importanti della nostra società è quello di assicurare che tutte le
persone del mondo siano in grado di partecipare ai benefici e alle opportunità offerte
dall’accesso e dall’utilizzo della tecnologia ICT, che rappresenta il nuovo modello alla
base dello sviluppo sociale ed economico. Finora il potenziale della rivoluzione della
tecnologia dell’informazione non è stato ancora sfruttato in modo adeguato e la
consapevolezza di questo problema è emersa con vigore negli ultimi due anni e sta
diventando la voce principale del programma di sviluppo economico e sociale della
comunità internazionale.
L’avvento di Internet e di altre tecnologie ICT e la consapevolezza che queste nuove
tecniche costituiscono il nocciolo della conoscenza hanno suscitato la paura che le
persone, i paesi e le regioni che sono rimaste indietro verranno semplicemente escluse
dalla possibilità di trarre vantaggio dalla Società dell’Informazione. Ne risulterà
l’inasprimento del divario tra ricchezza e povertà che condurrà a un mondo più ingiusto
e instabile. Vi sono segnali incoraggianti di una volontà concreta internazionale di
affrontare i rischi della dicotomia del digitale. La Carta sulla Società dell’Informazione
Globale dei G8, firmata a Okinawa nel mese di luglio 2000, propone una visione di una
Società dell’Informazione che consenta in modo migliore alla gente di realizzare il
proprio potenziale e le proprie aspirazioni, attraverso la garanzia che le tecnologie ICT
servano agli obiettivi di supporto reciproco quali una crescita economica sostenibile, un
aumento del benessere pubblico, una maggiore coesione sociale, un rafforzamento della
democrazia, un potenziamento della trasparenza e della responsabilità di governo, una
promozione dei diritti umani, una garanzia delle diversità culturali e un sostegno alla
pace e alla stabilità internazionale.
Il Millennium Summit delle Nazioni Unite ha programmato l’obiettivo di ridurre la
povertà della metà entro il 2005: questo obiettivo può essere raggiunto soltanto se la
crescita viene accelerata in modo determinante e i poveri abbiano la possibilità di
prendere parte ai benefici di tale crescita. La collaborazione tra gli operatori pubblici e
la società civile è di fondamentale importanza per raggiungere l’obiettivo di trasformare
il digital divide in una vera opportunità digitale
15
Non vi è alcuna pretesa che un problema di portata e di importanza globale si possa
affrontare facilmente. Tuttavia, è urgente avviare questa lunga marcia attraverso le
iniziative e gli sforzi convergenti sia a livello nazionale che internazionale. Il Third
Global Forum intende contribuire a questi sforzi fornendo una piattaforma per
l’esplorazione degli aspetti, delle idee, delle esperienze e delle nuove vie e dei nuovi
mezzi possibili. Un’attenzione particolare deve essere dedicata al ruolo che assume l’e-
Government delle amministrazioni più giovani e più povere.
L’importanza dell’e-Government per la capacità di creare e rafforzare istituzioni e per la
promozione dello sviluppo sociale ed economico costituiranno elementi fondamentali.
16
1.3 Piano Nazionale
L'iniziativa italiana è finalizzata a fornire un contributo efficace e originale alla
conoscenza, programmazione e attuazione dell'e-Government, anche in quei paesi che
non hanno o hanno solo parzialmente sfruttato le potenzialità di questo importante
strumento per ridurre il divario sociale ed economico[3]. Il Governo italiano ritiene
infatti che l'e-Government sia uno strumento strategico per far fare un salto di qualità ai
paesi sviluppati ed anche ai paesi in via di sviluppo, in termini di efficienza nei servizi
della Pubblica Amministrazione[6] e, a dimostrazione di ciò, partecipa direttamente,
acquisendo un ruolo di rilievo, in alcune delle più significative iniziative di questo
genere proprio per fronteggiare il crescente “divario digitale”[1].
In particolare, a partire dai lavori della Digital Opportunity Task Force (DOT Force) del
G8, il Governo italiano, in partnership con il settore privato e no-profit del nostro Paese,
ha lanciato l’iniziativa “e-Government per lo Sviluppo”. Con questa iniziativa l’Italia si
è proposta come leader su scala internazionale delle iniziative nel settore della riforma
delle Pubbliche Amministrazioni dei Paesi in Via di Sviluppo tramite l’utilizzo delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tale ruolo è stato riconosciuto al
nostro Paese anche nel corso della recente “Conferenza Internazionale sull’e-
Government per lo Sviluppo” organizzata in collaborazione con le Nazioni Unite a
Palermo. L’iniziativa italiana si configura come un nuovo strumento di cooperazione
internazionale in quei paesi che non hanno sfruttato, o lo hanno fatto solo in parte,
questo importante strumento per modernizzare la funzione pubblica e colmare divari
sociali ed economici. Il vantaggio è che una Pubblica Amministrazione più trasparente
potrà consentire ai Paesi in Via di Sviluppo di concorrere ai processi di assegnazione
degli aiuti internazionali allo sviluppo con migliori possibilità di successo, sulla base di
una dimostrabile migliorata efficienza amministrativa e trasparenza dei loro sistemi di
contabilità pubblica e potranno attirare investimenti esteri privati.
Il modello di riferimento per lo sviluppo di una amministrazione digitale terrà quindi
conto non solo delle esperienze maturate nei paesi più avanzati, ma anche delle migliori
pratiche internazionali realizzate nei diversi Paesi in Via di Sviluppo. Inoltre offrirà ai
Paesi interessati un riferimento ed una guida nell’intraprendere la complessa strada della
riforma delle Pubblica Amministrazione tramite tecnologie e verrà poi man mano
arricchito con i risultati delle specifiche esperienze di progettazione realizzate sul
campo dai singoli Paesi Partner.
17
Il Governo italiano ha già avviato una partnership con cinque paesi – Albania,
Giordania, Mozambico, Nigeria, Tunisia – che, sulla base di incontri politici in loco
guidati dal Ministro Stanca, e di incontri di livello tecnico in Italia tra la task force
italiana e delegazioni tecniche dei paesi, sono i primi paesi che hanno aderito
all’iniziativa e per i quali sono stati congiuntamente definiti i progetti realizzativi.
Una chiara visione e un aggancio diretto alle politiche europee nel settore della Società
dell’Informazione costituiscono la premessa indispensabile per l’elaborazione della
linea politica nazionale del governo. L’istituzione del Ministro per l’innovazione e le
tecnologie risponde infatti, tra la altre ragioni, alla logica di consentire all’Italia di
avviarsi a svolgere un ruolo determinante nell’elaborazione delle politiche dell’Unione
Europea in questi settori.
In ambito nazionale, il piano d’azione per l’e-Government si armonizza alla politica
europea ponendosi come finalità quella di:
ξ informatizzare l’erogazione integrata dei servizi ai cittadini e alle imprese
ξ consentire l’accesso telematico degli utilizzatori finali ai servizi della pubblica
amministrazione e delle sue informazioni
In particolare, il Governo italiano si impegna a condurre il Paese in posizione di
protagonista nell’era digitale, modernizzandolo attraverso un utilizzo diffuso delle
nuove tecnologie ICT sia nel pubblico che nel privato, favorendone la competitività
attraverso l’accelerazione dell’economia della rete e sviluppando un modello di Società
dell’Informazione basata sull’innovazione e la conoscenza che migliori la qualità della
vita e prevenga da esclusioni di natura sociale ed economica.
Per il raggiungimento di questo obiettivo si dovranno considerare i seguenti fattori :
ξ l’importanza di un piano coordinato nel raggiungimento degli obiettivi della
Società dell’Informazione
ξ la necessità di misurare il raggiungimento degli obiettivi con strumenti di
monitoraggio formalizzati
18
ξ il coordinamento e indirizzo delle risorse finanziarie con la gestione diretta di
risorse per interventi mirati
ξ il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni basato su un modello di
collaborazione operativa grazie a diverse figure chiave nelle diverse
organizzazioni
1.3.1 Le direttrici strategiche di intervento
Le linee guida per l’attuazione del programma di Governo nell’ambito dello sviluppo
della Società dell’Informazione si sviluppano lungo tre direttrici strategiche:
1. La trasformazione della Pubblica Amministrazione tramite le tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione
Il modello è una Pubblica Amministrazione orientata all’utente, cittadino ed impresa,
fornitrice di moderni servizi, creatrice di valore “pubblico”, con cui sia facile operare,
che sia quindi efficiente e trasparente nei suoi compiti e nel suo grande patrimonio
informativo, fattore di innovazione e di competitività per il Paese.
La realizzazione di un tale modello di e-Government poggia su moderne infrastrutture
“abilitanti” che ne assicurano in modo efficiente e sicuro alcune funzionalità di base.
Un sistema di e-Government nei suoi sviluppi più avanzati rappresenterà anche un
potente strumento di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini ai processi
decisionali.
Un tale cammino non può essere fatto che agendo in modo coordinato su tutte le
componenti: normative, finanziarie, organizzative, procedurali e soprattutto sulle risorse
umane, discriminante di ogni grande trasformazione.