infermieri e medici dello stesso pronto soccorso, il progetto si chiama Rubino e
riguarda il Triage Infermieristico Intraospedaliero Avanzato. Lo scopo del progetto è
quello di ridurre i tempi di attesa in sala, migliorare lo stato d’animo degli utenti,
assegnare la giusta priorità ai pazienti che arrivano in Pronto Soccorso, migliorare e
facilitare il lavoro. Con il passare del tempo mi hanno dato la possibilità di effettuare
degli studi in proposito sul campo, somministrando dei questionari sia ai pazienti
che a loro stessi, mi hanno ospitato alle riunioni per la revisione e la
sperimentazione del progetto, mi hanno fatto partecipare ai loro corsi per
l’accreditamento degli ECM che parlavano del Triage Avanzato.
Decisi di fare uno studio attraverso dei questionari unito alle schede dispach che
sarebbe servito a verificare se effettivamente c’era stata una riduzione dei tempi di
attesa nelle sale del Pronto Soccorso, se i pazienti si sentivano soddisfatti delle
prestazioni e delle priorità, che gli venivano assegnate e naturalmente se erano
soddisfatti del trattamento; inoltre ho voluto verificare come gli stessi infermieri
avevano percepito il cambiamento per quanto riguardava i loro compiti e
responsabilità che con il Progetto del Triage Avanzato aumentavano molto, ma c’era
un’altra curiosità che occupava la mia mente…
L’infermiere Neolaureato come diventa un Triagista? Con l’aiuto del protocollo
potrebbe svolgere quest’attività? Mancando pochissimo alla mia laurea nell’estate
2008 ho affiancato un infermiere di triage per vedere se sarei stata capace di svolgere
quel ruolo, volevo capire quali erano le difficoltà che chi non ha o ha poca esperienza
come me può incontrare.
In sintesi posso riassumere gli OBBIETTIVI della mia tesi come un elaborato che
vuole studiare e rendere noto, e quindi fruibile da altre strutture, le procedure adottate
dall’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, dopo averne
valutato l’efficacia e l’efficienza.
Per il raggiungimento di tali obbiettivi i Materiali e Metodi utilizzati possono essere
riassunti dalle seguenti Fasi Operative:
1) Intervista all’inf. ideatore del Progetto e relazione delle varie riunioni del gruppo;
2) Studio delle schede dispach per verificare i tempi di attesa;
3) Somministrazione di Questionari ad utenti e professionisti per capire chi sono gli
utenti, chi sono i professionisti ed il loro grado di soddisfazione;
4) Indagare come un quasi neolaureato si rapporta all’attività di Triage;
2
Intervista all’infermiere ideatore del Progetto
Il primo Infermiere con cui ho parlato e mi ha offerto la sua collaborazione per lo
sviluppo della mia tesi di laurea fu Nicolino Romani…
Ilaria:
Cos’è per lei e gli altri professionisti di questo PS il Triage Infermieristico
Intraospedaliero Avanzato?
Nicolino:
Il sistema di Triage Avanzato è un processo dinamico che permette, fin dal momento
in cui l’utente si presenta al Pronto Soccorso, la presa in carico dei suoi problemi,
definendo e valutando i bisogni di salute, classificandoli in base alla priorità e di
conseguenza scegliendo il modo migliore per soddisfare i bisogni del malato.
Questo conferisce un certo grado di umanizzazione dell’accettazione in quanto
permette di prendere in considerazione non solo le condizioni cliniche del paziente,
ma anche lo stato psicologico ed emotivo. L’adozione di questo tipo di triage serve
principalmente a dare una risposta concreta, appropriata ed accettabile alle
problematiche dell’utente.
Ilaria:
Com’è nato il Progetto Rubino?
Nicolino:
Avere una strategia e definire le priorità di ricerca per una professione, vuol dire
avere una base sulla quale dirigere, prevedere e programmare l'assistenza in base
all'evidenza scientifica. È con questa ottica che il gruppo G. I. R. E., di cui io faccio
parte il 20 Marzo 2007 nella sala convegni dell’Ospedale Madonna del Soccorso di
San Benedetto del Tronto, grazie alla professionalità e competenza nell’ambito
dell’emergenza intra ed extraospedaliera ha pensato di costituire un gruppo a
carattere Scientifico che si propone di: Elaborare procedure e protocolli, studiare le
problematiche dell’emergenza, collaborare con società scientifiche infermieristiche
inerenti all’emergenza e con l’albo professionale, si propone di revisionare i
protocolli e le procedure utilizzate e che tenga un contatto con le altre realtà della
provincia. Tra i vari obbiettivi del G.I.R.E. c’è anche il Progetto Rubino, che vuole
fornire delle linee guida per il Triage Infermieristico Avanzato.
3
Ilaria:
Cos’è il Progetto Rubino?
Nicolino:
È un elaborato costituito dalla creazione di procedure e protocolli condivise con il
personale medico, finalizzate al miglioramento del servizio di accettazione e cura
dell’utente che si rivolge al pronto soccorso. Gli obiettivi specifici che il gruppo
intende raggiungere sono la semplificazione ed il completamento delle procedure che
portano all’accesso del paziente alle prestazioni e la riduzione dei tempi di attesa alla
visita medica cercando di ridurre al minimo il disagio percepito dall’utenza.
Ilaria:
Quali sono gli obbiettivi che si vogliono ottenere da questo Progetto?
Nicolino:
Gli obbiettivi che si vogliono ottenere sono:
ξ riduzione del tempo totale di permanenza in PS da parte dell’utenza;
ξ accelerazione della parte clinico-assistenziale durante la vista medica;
ξ riduzione dei tempi di attesa;
ξ coinvolgimento di un’autista dell’emergenza sanitaria che deve collaborare
con l’infermiere triagista nel movimento pazienti.
Ilaria:
Quali sono le strutture coinvolte?
Nicolino:
Le strutture coinvolte sono:
ξ Triage infermieristico;
ξ Pronto soccorso;
ξ Emergenza Territoriale;
ξ Servizio Infermieristico.
Ilaria:
Chi sono i responsabili del Progetto?
Nicolino:
I responsabili del progetto sono:
ξ Cicconi Sante, Infermiere triagista di pronto soccorso;
ξ Romani Nicolino, infermiere di Pronto Soccorso ed emergenza territoriale;
ξ Maria Sofia Manari, coordinatrice del servizio infermieristico del PS di S.B.T.
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Ilaria:
Quali sono le risorse umane coinvolte?
Nicolino:
Le risorse umane coinvolte sono:
ξ Numero 24 infermieri di pronto soccorso-emergenza territoriale-triage;
ξ Numero 3 coordinatori infermieristici;
ξ Numero 1 coordinatore di Pronto Soccorso;
Ilaria:
Quali sono i risultati attesi?
Nicolino:
I risultati attesi sono:
ξ Riduzione dei tempi di attesa per la visita medica di Pronto Soccorso;
ξ Utilizzo strutturato e permanente delle procedure e protocolli di triage
avanzato;
ξ Rispetto dei protocolli regionali (I.M.A. – Ictus – Frattura di anca)
Ilaria:
Quali sono gli obbiettivi di risultato?
Nicolino:
Gli obbiettivi di risultato prestabiliti sono:
ξ Stesura di protocolli e procedure;
ξ Costruzione di un documento per monitorizzare il numero di utenti che
usufruiscono del triage avanzato;
ξ Clastumer satisfation attraverso la costruzione e compilazione di un
questionario anonimo da parte dell’utenza;
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Ilaria:
Quali sono i tempi del progetto?
Nicolino:
I tempi del progetto possono essere sintetizzati da una tabella riassuntiva.
CRONOGRAMMA
TRIAGE INFERMIERISTICO AVANZATO
ANNO 2007
Attività/
Funzione
Aprile Maggio Giugno Settembre Ottobre Novembre Dicembre
Costituzione
Gruppo di
ricerca
Lavoro in
sottogruppi
Elab. Primi 9
protocolli.
Elab. 9
protocolli
Elab. 9
protocolli
Presentazione
dei risultati
Ricerca sulle
evidenze
Appl. Sperim.
del protocollo
Analisi report
dei risultati
6
La mia Esperienza nel Gruppo di Lavoro
La mia esperienza nel gruppo di lavoro è stata possibile dopo l’accettazione da parte
del gruppo stesso del progetto di Tesi da me presentato. Nel 2007 ho partecipato
come Osservatore alle riunioni del gruppo, tali riunioni avvenivano a cadenza
mensile presso l’Aula Magna dell’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto
del Tronto e vi partecipavano tutto il personale dell’ U.O. di Medicina d’Urgenza e
Pronto Soccorso, compreso il personale ausiliario. Ogni riunione veniva strutturata
dai referenti del progetto e coordinata dal Direttore medico dell’U.O. Lo scopo di tali
riunioni, della durata di circa quattro ore, era quello di organizzare la realizzazione
del progetto e divulgare le conoscenze necessarie per la sua applicazione a tutto il
personale dell’ U.O.
In una delle prime riunioni del gruppo si è sentita la necessità di volgere uno sguardo
al passato per capire come è nato il triage nel PS di San Benedetto del Tronto.
ERSCUSSUS STORICO…
Il triage nella nostra realtà ebbe inizio nell’estate del 1999; ricordando che quella di
San Benedetto Tronto è una località turistica alquanto nota è facile capire come il
numero di utenti che si rivolgono al PS nel periodo estivo aumenti notevolmente,
questo è causa di un significativo aumento dei tempi di attesa che generava spesso
discussioni tra gli utenti per chi doveva entrare per primo a visita di pronto soccorso.
In un pomeriggio estivo del 1999 all’ennesima discussione nella sala d’attesa
l’infermiere di turno in accordo con il medico in servizio uscì dalla sala visita munito
di vari foglietti di carta, spiegò alle persone che sarebbero entrati per primi gli utenti
che presentavano problematiche più gravi rispetto a altre e non in ordine di arrivo,
per evitare discussione trascrisse sui foglietti il cognome il nome e il sintomo, non
potevano autogestirsi per l’ingresso alla visita, dovevano aspettare di essere chiamati
per cognome. Questa metodica di organizzazione del lavoro non fu adottata in modo
permanente, era finalizzata esclusivamente a placare gli animi di chi attendeva la
visita medica e a facilitare il lavoro di medici ed infermieri nei momenti di massimo
afflusso di utenti.
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Non esisteva ancora una figura professionale che si occupava esclusivamente di
definire le priorità di accesso nelle sale visita, non era ancora chiaro cosa si stava
facendo ma qualcosa stava cambiando radicalmente, stava iniziando un cammino
verso una grande novità che era quella del Triage Intraospedaliero. Si prese presto
coscienza che il metodo dei foglietti, poteva migliorare molto la qualità di lavoro,
pian piano si iniziò a parlare di Triage Intraospedaliero.
Passando i mesi il metodo dei foglietti sembrava sempre più gradito da utenti e
personale, si creò la necessità di elaborare una vera e propria scheda di Triage.
La prima scheda infermieristica di triage, elaborata dagli operatori di pronto soccorso
venne messa in funzione in modo permanente nel gennaio del 2000.
Un infermiere era adibito in modo
stabile al triage, compilava la scheda
in tutte le sue parti in modalità
manuale assegnando un codice
colore di priorità.
Il codice colore che era utilizzato
ancora oggi è in vigore ed era:
Rosso
Giallo
Verde
Bianco
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