sono stati negli anni Ottanta e quali ne siano stati gli effetti negli
anni successivi.
E’ sempre difficile, infatti, attribuire, con ragion veduta, un valore a
un periodo storico, qualunque esso sia, se non è trascorso un
periodo di tempo che se ne distanzi sufficientemente, in modo da
poter valutare adeguatamente il lascito che questo ha nel divenire
del tempo.
Ne può rappresentare un esempio il giudizio dato allo slogan
pubblicitario Milano da bere2 al quale è stato dato un significato
negativo agli inizi degli anni Novanta, in virtù delle vicende legate a
Tangentopoli, salvo poi esser stato fortemente rivalutato nel
decennio successivo.
E’, altresì, un dato di fatto come ogni epoca crei le premesse a ciò
che proseguirà e si svilupperà, in modi magari differenti, nelle
epoche immediatamente successive.
Come si vedrà nel primo capitolo, infatti, gli anni Settanta hanno
innescato processi sociali proseguiti poi nei primi anni Ottanta.
E’ negli anni Settanta che sono nate le premesse per la
secolarizzazione della società, per lo sviluppo del modello
capitalista, per l’avanzamento del percorso di modernità.
Allo stesso modo, nel decennio preso in esame, sono state gettate
le basi per la costruzione di una più forte identità culturale la quale,
una volta creatasi, è stata lo strumento che ha permesso al nostro
Paese di fronteggiare gli ambiti della globalizzazione sorti negli anni
Novanta.
E’ avendo presente tutto ciò che ha preso avvio il presente lavoro il
quale ha permesso di comprendere la reale portata degli anni
Ottanta per quanto riguarda gli aspetti di natura culturale e
musicale qui divenuti oggetto di ricerca.
2
Tale definizione è derivata dallo slogan pubblicitario dell’amaro Ramazzotti,
ideato nel 1987 dal pubblicitario Marco Mignani.
7
Il lavoro è stato articolato in sei capitoli. I primi tre costituiscono un
excursus storico cronologico del contesto sociale italiano a cavallo
tra gli anni Settanta e Ottanta, della genesi e successiva diffusione
del videoclip ed, infine, dello sviluppo della pratica dei concerti.
Il primo capitolo si propone di introdurre il decennio ripercorrendo
le tappe più significative che hanno condotto la società italiana
dagli anni Settanta agli anni Ottanta.
Nell’economia del presente lavoro, si è voluto dare un’attenzione
particolare ai principali sviluppi della musica pop alla luce del fatto
che alcuni dei più rappresentativi artisti della scena musicale
italiana hanno mosso i primi passi proprio nel corso degli anni
Settanta. Si è avuta così la possibilità di meglio comprendere gli
sviluppi che hanno riguardato gli artisti italiani nel corso degli anni
Ottanta.
Oggetto del secondo capitolo è il videoclip e le tappe precedenti la
sua diffusione non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti. Si è
ritenuto opportuno sondare il contesto statunitense perché lì sono
state gettate le basi per la nascita del video musicale3.
Inoltre, lo studio delle dinamiche interne al canale musicale MTV si
è rivelato utile per meglio comprendere l’operato del suo analogo
italiano, ossia Video Music.
Il terzo capitolo ripercorre la storia del concerto dal Secondo dopo
guerra – quando ha assunto la forma che oggi si conosce – fino agli
anni Ottanta. Ne è emerso che proprio nel decennio preso in esame
la performance dal vivo è stata investita di una serie notevole di
cambiamenti ed ha assunto una valenza commerciale ben superiore
al passato. Oltre ciò il concerto ha accresciuto la propria
3
Anche se, come più volte si vedrà nel corso del presente lavoro, è nel Regno
Unito che inizialmente sono stati prodotti la maggior parte dei videoclip.
8
componente spettacolare, arrivando talvolta a poter esser
considerato un evento mediatico – come nel caso del Live Aid.
Il nucleo della ricerca (quarto e quinto capitolo) verte sull’analisi
delle classifiche discografiche di vendita sia dei quarantacinque giri
– i cosiddetti singoli – sia dei trentatré giri – gli album o long
playing. Fonte di tale ricerca è il testo 40 anni di hit parade italiana
del giornalista e conduttore radiofonico Dario Salvatori4. Sono stati
raccolti tutti gli artisti e i gruppi musicali, italiani ed internazionali,
entrati in entrambe le classifiche nel periodo di riferimento, con un
occhio di riguardo a coloro che hanno raggiunto più volte le prime
dieci posizioni, più comunemente chiamate top ten.
Si è, inoltre, sondato i record di vendita sia dei quarantacinque giri,
sia dei trentatré giri relativi a ciascun anno del decennio Ottanta. In
questo caso ci si è affidati al sito web Hit Parade Italia.
I dati emersi hanno permesso di individuare cinque filoni derivanti
dalla presenza numericamente rilevante di nomi afferenti a un
medesimo genere musicale. Quindi si sono analizzate le singole
correnti attraverso un lavoro di studio dei personaggi e dei gruppi,
del loro repertorio e delle pratiche di promozione da loro adottate.
La ricerca si è, altresì, diretta sugli artisti afferenti alla scena
musicale italiana, attraverso un excursus cronologico inteso a
comprenderne l’evoluzione.
Oggetto del quinto capitolo sono le artiste, sia quelle straniere, sia
quelle italiane. L’intento è stato quello di osservare come la figura
della donna si sia evoluta in un contesto, qual è quello musicale
pop, che fin dalla sua nascita (anni Cinquanta) è stato di domino
maschile. In tal senso, l’analisi delle classifiche ha permesso di
4
Il testo raccoglie tutti gli artisti e gruppi, italiani ed internazionali, comparsi
nella classifica di vendita «Tv Sorrisi e Canzoni»/RAI a partire dal 1957, ossia
l’anno in cui, secondo Salvatori, l’industria del disco ha subito una profonda e
radicale trasformazione. Accanto a ciascuna canzone tra parentesi è stato
riportato l’anno d’ingresso in classifica e la massima posizione raggiunta.
9
rintracciare la presenza rilevante e costante di due artiste, resesi
autrici di significativi successi discografici, vale a dire Madonna e
Gianna Nannini.
Inoltre, si è voluto osservare nel suo insieme l’incidenza delle
artiste italiane e straniere nella top ten. Tale lavoro ha permesso di
rintracciare nel contesto discografico degli anni Ottanta i semi di
quello che nel decennio successivo è divenuto un trend, ossia
quello delle artiste femminili soliste.
Infine, il sesto ed ultimo capitolo si concentra sul lavoro di
rassegna del periodico «Panorama» nel periodo compreso tra il
1980 e il 1989. Il lavoro di ricerca, il quale aveva come punto
cardinale la musica, ha portato alla luce tre macrotematiche che
hanno permesso di approfondire la percezione dell’immaginario
musicale. La prima macrotematica consiste nel rapporto musica –
giovani: come questi hanno fruito la musica e come quest’ultima ha
influenzato le loro abitudini e la loro visione del mondo. La seconda
macrotematica riguarda il legame tra musica e costumi sessuali e
l’evoluzione di quest’ultimi. L’ultima macrotematica ha per oggetto
la scena musicale italiana e il rilancio di cui essa è stata
protagonista a partire dalla seconda metà del decennio preso in
esame.
10
11
Capitolo primo
Introduzione al decennio
Come si è arrivati agli anni Ottanta? E’ a partire da questa domanda che
ha preso avvio il presente capitolo. Si è ritenuto, infatti, che in un
percorso di studio e di ricerca su un intero decennio non si possa e non
di debba prescindere da quello che vi è stato negli anni
immediatamente precedenti.
Partendo dagli anni Settanta, è stato possibile rinvenire tracce
significative di ciò che vi è stato nel decennio preso in esame. E’ da lì
che si è visto come hanno preso avvio processi di lungo periodo i quali
si sono dilatati fino a giungere a compimento proprio negli anni Ottanta.
Allo stesso tempo, è emersa una frattura tra le due epoche. Una
frattura generata da importanti sviluppi sorti nel decennio preso in
esame. Questa frattura ha reso evidente l’impossibilità di operare
paragoni tra i due periodi in virtù del fatto che tali sviluppi hanno
cambiato radicalmente il mondo e la maniera in cui gli individui lo
percepiscono e si pongono in relazione con esso. Si vedrà, infatti, come
12
la rivoluzione informatica e quella relativa ai mezzi di comunicazione di
massa sono state due significative tappe del processo di
modernizzazione.
Si vedrà, inoltre, come, dagli anni Settanta la scena musicale pop
italiana ha cominciato a maturare la propria personale identità
svincolandosi per la prima volta dagli statuti stilistici e contenutistici del
contesto anglosassone – dove la musica pop è nata e si è sviluppata.
1.1 - I rivoluzionari anni Settanta
Nell’immaginario collettivo italiano, gli anni Settanta costituiscono
un’epoca di trasformazioni talmente importanti e numerose da aver
cambiato il volto al nostro Paese. I comportamenti, i costumi e i valori
fino allora vigenti per la prima volta sono stati messi apertamente in
discussione, in virtù della stagione del Sessantotto, la cui influenza si è
estesa fino alla metà degli anni Settanta e i cui movimenti di protesta
sono stati alla base del processo di rinnovamento del nostro Paese.
In generale, negli anni Settanta si è potuto assistere a un sostenuto
processo di modernizzazione il quale, pur essendo incominciato in
ritardo rispetto al resto dei paesi occidentali, ha avuto effetti
particolarmente duraturi e rilevanti sulla società italiana.
In seguito ai movimenti di protesta che avevano per oggetto tematiche
di natura sociale e culturale, sono state approvate numerose riforme
legislative.
Tra di esse figura lo statuto dei lavoratori emanato il 20 maggio 1970.
La nuova norma in materia lavorativa ha rappresentato un passo avanti
nel percorso di democratizzazione del rapporto tra datore di lavoro e
dipendenti. Essa, infatti, tuttora garantisce la tutela della protezione dei
lavoratori e ha introdotto per la prima volta il concetto di
rappresentanza sindacale.
13
Nell’ambito del rapporto matrimoniale, il 12 maggio 1973 il popolo
italiano, chiamato alle urne, ha votato per la non abrogazione della
legge sul divorzio Baslini – Fortuna, già in vigore dal 18 dicembre 1970.
Nondimeno, l’introduzione del nuovo diritto sulla famiglia (1975) ha
rappresentato un significativo passo in avanti nel processo di
emancipazione della donna, come auspicato e rivendicato dal
movimento femminista. La figura della madre ne è uscita
ridimensionata dal momento che le è stata riconosciuta la piena parità
rispetto al coniuge in termini di condivisione del patrimonio e nei
confronti della prole.
Di significativa rilevanza per le donne è stata la legge che ha per
materia l’aborto (L.194/1978) in quanto è stata approvata
nell’intenzione di rendere tale pratica libera e gratuita.
Anche l’universo giovanile è stato interessato dalla stagione riformista
degli Settanta. A partire dal 1972, infatti, sono stati riconosciuti come
invalidanti ai fini del compimento del servizio militare le motivazioni di
natura religiosa e filosofica. Per la prima volta sono stati messi in
discussione l’educazione di tipo militare che fino ad allora aveva
disciplinato i giovani maschi italiani.
Inoltre, nel 1974 è stata abbassata la soglia di età valida per il
conseguimento del diritto di volto da ventuno a diciotto anni. Infine, lo
Stato, dopo lo statuto dei lavoratori, ha offerto ulteriori tutele ai
cittadini tramite l’introduzione del servizio sanitario nazionale (1979) il
quale prevede cure ed assistenza ospedaliera gratuite.
Rilevante è il fatto che la società italiana è passata dall’essere
prevalentemente agricola (anni Sessanta) all’ingresso nella fase post
industriale determinato dal compimento della seconda rivoluzione
industriale.
Il paese, inoltre, ha portato a termine il processo di urbanizzazione
avviato negli anni Sessanta e ha intrapreso quello di terziarizzazione.
14
Significativa è stata la diminuzione dell’analfabetismo resa possibile non
solo dall’innalzamento dell’obbligo di studi a otto anni, ma anche dalla
funzione pedagogica svolta dal medium televisivo. Proprio la televisione
è stata oggetto di particolare attenzione nel corso degli anni Settanta.
Già a partire dai primi anni del decennio, la RAI si è dimostrata
inadeguata, in termini di offerta di programmi, ad accogliere le richieste
di un’audience sempre più acculturata. La fine del monopolio televisivo
di Stato (1976) e la conseguente introduzione di nuovi e differenti canali
privati ha permesso di portare avanti lo sviluppo della società nella
direzione di una maggiore pluralità. L’ingresso delle televisioni
commerciali ha ulteriormente stimolato, grazie all’offerta di nuovi e
differenti programmi, il processo di modernizzazione culturale e dei
costumi del nostro Paese.
Il decennio è stato segnato anche dall’insorgere della violenza armata e
in particolare del fenomeno del terrorismo che ha indotto a definire gli
anni Settanta quali anni di piombo.
A partire dal 1969, il Paese è stato investito da un’ondata di violenza
intesa a colpire sia la collettività, sia esponenti di rilievo delle istituzioni,
della classe politica e dell’imprenditoria. Tra i primi e è più sanguinosi
eventi di natura terroristica figura l’esplosione di un ordigno alla Banca
dell’Agricoltura di Milano passata alla storia come la strage di Piazza
Fontana (12 dicembre 1969).
Per i successivi anni, la spirale di violenza ha continuato a mietere
vittime fino al 1978, anno in cui si è toccato il momento di massima
tensione. L’omicidio dell’onorevole Aldo Moro da parte delle Brigate
Rosse, infatti, ha rappresentato un attacco frontale nei confronti dello
Stato.
In aggiunta, nel 1976 sono venuti alla luce alcuni scandali legati ad
episodi di corruzione che hanno reso evidente la situazione di crisi nella
quale si è trovava la classe politica e le istituzioni. Casi rilevanti come
15
quelli denominati Lockheed1 (1976) e Sindona2 (1975), uniti alla crisi
economica e alla diminuzione del lavoro, hanno stimolato nella
popolazione sentimenti di irritazione.
Nel medesimo tempo, gli anni Settanta sono stati vissuti dalla
popolazione nel segno della contestazione la quale, pur avendo
stimolato il processo di riforme, ha generato un clima di instabilità e
confusione.
Ad ogni modo, gli anni Settanta hanno reso possibile un sostenuto
avanzamento della società nella direzione della modernizzazione e del
rinnovamento del paese. Di conseguenza, la società che si affacciava
agli anni Ottanta risultava profondamente rivoluzionata rispetto a dieci
anni prima. In particolare, i costumi e i comportamenti degli italiani
sono quelli che hanno subito maggiori cambiamenti.
In primo luogo, si è assistito a una sostanziale secolarizzazione del
Paese. La non abrogazione della legge sul divorzio e la liberalizzazione
dell’aborto hanno evidenziato una maggiore indipendenza della società
italiana dalla Chiesa cattolica. In entrambi i casi è stata decisiva la
volontà manifestata dal popolo di portare a termine le riforme.
Nel caso della legge sul divorzio, infatti, la società si è espressa in prima
persona attraverso la pratica del referendum popolare.
Per quanto riguarda l’aborto, ha avuto rilevante influenza la pressione
svolta dai movimenti femministi e dal Partito Radicale.
Si è sviluppato nel paese un maggior senso critico tale da determinare
la messa in discussione dei dettami del clero. In parte ne è derivata una
1
Nel 1976 è emerso che, sei anni addietro, la statunitense Lockheed Corp., produttrice
aereospaziale, aveva rilasciato tangenti a due ministri della Difesa Luigi Gui (1914) e
Mario Tanassi (1916 – 2007) per l’acquisto di aerei da trasporto C-130 di sua
produzione. Lo scandalo, inoltre, coinvolse anche l’allora presidente del Consiglio
Giovanni Leone (1908 – 2001), in quanto legato da un rapporto d’amicizia con gli
intermediari della trattazione, i fratelli Lefebrve, e raggiunse livelli internazionali
toccando la Germania, l’Olanda e il Giappone.
2
Nel 1975 sono venute alla luce le tangenti pagate dal banchiere Michele Sindona
(1920 – 1986) ad alcuni esponenti della Democrazia Cristiana in cambio di favori
personali. Lo stesso Sindona è stato al centro delle inchieste giudiziarie riguardanti la
loggia Massonica P2 salita alla ribalta delle cronache nel 1981.
16
propensione in favore di costumi maggiormente liberali e
anticonformisti.
Dal punto di vista economico, l’Italia ha vissuto il decennio tra alti e
bassi. Tra il 1973 e il 1974 la crisi petrolifera di portata internazionale
ha costretto il Paese ad un regime di austerità. In generale, però, i
consumi degli italiani sono progressivamente aumentati, dando vita ad
una tendenza che è proseguita anche negli anni Ottanta. In tal senso,
sono state gettate le basi per la società dei consumi tipica degli anni
Ottanta.
La maggiore disponibilità di attrattive, resa possibile dall’accresciuta
ricchezza del Paese, ha generato nella popolazione un venir meno
dell’interesse nei confronti della politica. La diffusione del benessere,
infatti, ha privato la politica stessa di una delle sue funzioni fino ad
allora più sentite nella popolazione, ossia quella di favorire un’equa
distribuzione delle risorse nel Paese.
1.2 - La società italiana dei primi anni Ottanta
Con la fine degli anni Settanta è terminata la stagione delle riforme che
“ha cambiato il paese negli ultimi 15 anni più di quanto non sia
avvenuto nei 150 anni precedenti”3.
Il nuovo decennio è incominciato nel segno della tendenza che ha
assunto il nome di riflusso a voler sottolineare l’inversione di marcia
intrapresa nel Paese e il venir meno dello spirito contestatore
contraddistinto dal forte impegno sociale, ma anche dalla mancanza di
equilibrio. In tal senso, il nuovo decennio ha rappresentato il ritorno alla
normalità e alla stabilità.
In primo luogo, il terrorismo ha incominciato a dare segni di cedimento
sotto i colpi inferti dallo Stato. Il pugno di ferro del generale Carlo
Alberto Dalla Chiesa4 ha messo a dura prova le organizzazioni
3
Mammarella 2000, p. 467.
4
Dal 1978 il generale del Sevizio di Sicurezza degli Istituti di Prevenzione e Pena Carlo
Alberto Dalla Chiesa (1920 – 1982), tramite una direttiva governativa ha assunto
17
terroristiche, le quali, dopo l’assassinio di Aldo Moro, avevano iniziato
ad agire senza più una strategia.
La legge sul pentitismo, varata il 2 febbraio 1980, ha inferto un’ulteriore
colpo al terrorismo. Si trattava indubbiamente di un segnale importante
per un paese che un passo alla volta stava uscendo dal periodo buio
degli anni di piombo.
La strage alla stazione di Bologna (2 agosto 1980) rappresenta l’ultimo
dei più gravi e cruenti episodi5, dopo di che le azioni sono
progressivamente diminuite. Nel Paese stava lentamente tornando la
normalità e già a partire dal 1983 così come indicato dal presidente
della Repubblica Sandro Pertini nel consueto discorso di fine anno alla
Nazione.
… il terrorismo è stato soprattutto vinto dalla volontà del popolo
italiano. (…) Quindi è merito anche e soprattutto del popolo
italiano che ha dimostrato questa forza, questa volontà di
difendere la democrazia del nostro paese che c’è costata tanto.6
A destare preoccupazione rimaneva la Guerra Fredda, la quale nel corso
del decennio preso in esame ha toccato momenti di massima tensione.
L’1 gennaio 1980, si è diffusa la notizia che le truppe sovietiche
avevano invaso l’Afghanistan. Le proteste del mondo occidentale non si
sono fatte attendere: le Olimpiadi del luglio di quell’anno sono state
boicottate da sessantuno paesi. Dal canto suo l’Italia ha scelto la via
intermedia non facendo partecipare gli atleti appartenenti alle forze
dell’ordine.
La corsa agli armamenti da parte della Russia ha scatenato uno sciopero
da parte degli operai dei cantieri di Danzica, in Polonia. La conseguente
costituzione del sindacato autonomo dei lavoratori denominato
poteri speciali divenendo coordinatore delle forze di polizia, ossia il reparto operativo
che rispondeva direttamente al ministro dell’Interno. Tale nomina è scaturita in
seguito al delitto dell’onorevole Aldo Moro (1916 – 1978) e aveva come preciso
obiettivo la lotta al terrorismo.
5
I morti sono stati ottantatre, i feriti duecento.
6
Cfr. www.quirinale.it/ex_presidenti/Pertini/mess_fineanno/pertini_m1983.htm.
18
Solidarność7 è stato il primo passo nella lotta al Governo centrale in
tutto il blocco comunista.
La tensione è ulteriormente aumentata quando, nel 1981, il presidente
della Repubblica Pertini ha reso nota la decisione di designare
l’aeroporto di Comiso a base NATO per i missili Pershing e Cruise.
Nonostante la decisione costituisse una precauzione per eventuali
attacchi da parte dell’Unione sovietica, la popolazione italiana ha
manifestato in favore della pace.
Per almeno altri cinque anni sul pianeta è gravata costante la minaccia
di un conflitto nucleare tra Stati Uniti ed Russia. Una minaccia che ha
tenuto con il fiato sospeso tutto il mondo.
I primi segnali di distensione sono arrivati nel 1985 quando Michail
Gorbaciov è divenuto presidente dell’Unione sovietica. La politica
economica da lui condotta in Russia ha rappresentato un passo decisivo
ai fini della Guerra Fredda. L’atteggiamento di Gorbaciov, infatti, ha
dato riprova della volontà di allontanamento dal modello comunista.
Gradualmente i paesi dell’Europa orientale hanno riacquisito
indipendenza dalla Russia fino a che, il 9 novembre 1989, il crollo del
muro di Berlino ha decretato la fine della Guerra Fredda e la fine dei
regimi totalitari8.
7
Termine che in polacco significa “solidarietà”.
8
Dal 1989 sono progressivamente caduti i regimi comunisti nei paesi dell’Est che fino
ad allora avevano subito l’influenza dell’Unione Sovietica. Il 14 agosto 1989 vi è stato
lo sciopero degli operai di Danzica in Polonia. Il sindacato indipendente Solidarność,
formatosi in seguito ai fatti di Danzica, ha intaccato il potere del partito comunista e
nel 1989 ha primeggiato nelle elezioni parlamentari, dando avvio alla nuova era
democratica. Nel novembre del 1989 il regime comunista è caduto anche in Bulgaria e
nel giugno dell’anno successivo in quello stesso paese si sono svolte le elezioni
politiche. La Cecoslovacchia, le cui prime manifestazioni anti comuniste sono iniziate
nel 1988, ha salutato la fine del 1989 con l’elezione del primo presidente eletto, lo
scrittore Václav Havel. La Romania ha posto fine all’influenza comunista quando, nel
1989, il Governo del dittatore Nicolae Ceauşescu è stato rovesciato da una rivolta
popolare. Anche in Ungheria nel 1989 rivolte di piazza hanno rovesciato il sistema
comunista. L’Ucraina, invece, ha dichiarato illegale il partito comunista nel 1991. Il 1
dicembre di quello stesso anno si sono tenute le prime elezioni democratiche che
hanno portato Leonid Kravčuk a guidare il paese.
19
Al clima di tensione per la minaccia di un conflitto nucleare, si è
aggiunta la diffusione del virus HIV. Nel giugno del 1982 è circolata in
Italia la notizia del primo caso accertato di Aids. Pertanto, anche nel
nostro Paese è divenuta concreta la possibilità di contagio.
Nel giro di pochi anni, l’Aids è divenuta uno spettro per persone di
diversa estrazione sociale, età ed istruzione, mentre prima di allora era
stata identificata genericamente come una malattia che colpiva i maschi
omosessuali. In particolare, i giovani sono stati coloro che hanno
maggiormente risentito a livello di relazioni interpersonali del timore di
morte indotto dall’HIV. Pertanto, è in parte venuta meno la passione
che fino ad allora aveva accomunato milioni di giovani italiani che si
accingevano a scoprire il sesso.
In seguito, grazie al progresso delle ricerche in materia e all’azione
informativa svolta in primo luogo dall’Associazione Nazionale per la
Lotta all’Aids (ANLAIDS), è stato reso noto che il contagio poteva
avvenire anche per mezzo di pratiche che esulavano la sfera
omosessuale, come lo scambio di siringhe usate tra tossico dipendenti e
le trasfusioni ematiche.
La costituzione di alcune associazioni, come la stessa ANLAIDS, hanno
permesso che nel Paese si divulgasse la conoscenza del virus e le
pratiche per prevenirla.
Tuttavia, nell’Italia degli anni Ottanta vi è stato spazio anche per un
rinnovato orgoglio nazionale rimasto sopito dal Secondo dopoguerra in
quanto dolorosamente accostato al fascismo.
La vittoria della nazionale di calcio ai Mundial del Messico (1982) ha
risuscitato nella società l’orgoglio per la propria nazione e ha
riavvicinato la gente al mondo della politica, nella persona del
presidente della Repubblica Pertini, in quanto accomunati dalla stessa
passione per tale sport.
20