5
attuazione dell’e-Government in Italia. PEOPLE è infatti risultato, nella
speciale classifica dei progetti di e-Government presentati in risposta al
“primo bando nazionale di attuazione dell’e-Government” del 21 giugno
2000, primo.
La ricerca, a partire dalla genesi del progetto e dalle sue caratteristiche
principali, si concentrerà sia sugli aspetti organizzativi dello stesso, dando
rilievo particolare alla composizione strutturale ed al “modello federato”
che si è inteso creare, sia su quelli tecnologici che compongono il PEOPLE.
Il terzo capitolo entrerà nel vivo dell’argomento trattato, ovvero la
comunicazione come cuore stesso di Progetto PEOPLE; partendo dal
concetto di comunicazione integrata, si arriverà all’analisi di tutte le forme
di comunicazione, siano queste di carattere interno, esterno o “trasversale”,
attuate dallo staff che ha dato vita al progetto.
Il lavoro intende quindi concludersi con una riflessione sull’effettivo ruolo
centrale rivestito dalla comunicazione nel campo dell’e-Government.
In un’appendice verranno poi riportate interviste ad esponenti di rilievo dei
vari Enti coinvolti nel progetto, fornendo così un’importante testimonianza
di prima mano sull’effettiva importanza della comunicazione nel mondo
della Pubblica Amministrazione in Italia oggi.
6
Approccio metodologico, obiettivi e modalità di analisi
E’ noto che si trova ciò che si cerca e che è possibile fare ricerca soltanto se
si conosce cosa cercare: ogni ricercatore – e non di meno chi svolge
un’analisi tesa a rilevare le peculiarità di un fenomeno, se desidera
aggiungere valore al proprio lavoro – deve quindi dichiarare tanto le ipotesi
di riferimento che hanno guidato il lavoro svolto, quanto le modalità con le
quali la stessa è stata svolta.
L’ipotesi di base che ha mosso la presente ricerca è stata la seguente:
“la comunicazione (intesa latu sensu) riveste, oggi più che mai, un ruolo
centrale e preponderante nel cruciale processo di diffusione ed affermazione
dell’innovazione tecnologica nel nostro Paese, in particolare per quanto
riguarda la Pubblica Amministrazione locale”.
Al fine di dimostrare la fondatezza di tale ipotesi, è stato individuato il
progetto PEOPLE come esempio di eccellenza e punto di avanguardia nel
panorama nazionale dei progetti di attuazione del piano nazionale di e-
Government attuato dal Ministero della Innovazione e delle Tecnologie.
Data la natura del fenomeno che si è scelto di analizzare, appare evidente
come l’attività di ricerca e di analisi svolte siano fortemente connesse al, e
quindi influenzate dal, carattere altamente tecnologico dell’oggetto in
questione. Un fattore, questo, che influisce fortemente sulla raccolta e
l’interpretazione di materiali, espressi oggi con forme e linguaggi nuovi ed
innovativi.
Accanto ai tradizionali metodi di analisi
1
applicati a testi e riviste, quindi, è
stato necessario predisporre adeguati strumenti cognitivi che permettessero
di studiare forme di comunicazione “nuove”, che si caratterizzano per
l’utilizzo di media informatici, quali ad esempio le newsletter o i siti
1
quali, ad esempio, la lettura e la successiva schematizzazione dei punti cruciali concernenti gli
argomenti trattati, eventualmente approfonditi tramite ricerche successive, al fine di
interiorizzare e padroneggiare al meglio la materia oggetto di studio.
7
internet, piuttosto che le cosiddette slide di presentazione, diffusissime oggi
nell’ambito dell’archiviazione documentariale di atti prodotti durante
convegni, forum o tavole rotonde.
Tali forme di comunicazione si caratterizzano per una spiccata tendenza
all’immediatezza ed alla schematizzazione, alla sintesi spesso estrema ed
all’aderenza al un modello cognitivo logico–sequenziale. Queste
caratteristiche richiedono all’analista uno sforzo interpretativo ed un
bagaglio di conoscenze specifiche, spesso da costituirsi in corso d’opera,
che rendono particolarmente impegnativa, ma anche coinvolgente ed
appagante, l’analisi stessa.
Un’analisi complessa, quindi, che ha voluto affiancare ad una prima parte
più prettamente accademica, caratterizzatasi con la raccolta, l’archiviazione
e l’interpretazione di testi “tradizionali” (libri, saggi, articoli e riviste, oltre,
ovviamente, a materiale normativo-istituzionale) e non (ci riferiamo qui alle
“nuove” forme di comunicazione appena citate), una seconda più empirica,
“sul campo”, costituita dalla partecipazione diretta al lavoro di sviluppo del
progetto analizzato, anche con la partecipazione in prima persona a corsi,
seminari, conferenze ed eventi comunicativi di rilievo, al fine di prendere
contatto diretto con i fenomeni oggetto di studio.
8
Le fasi del lavoro
Come notato, buona parte del lavoro si basa su una intensa ricerca sul
campo della durata complessiva di 6 mesi in qualità di stagista presso la
società Sitimet S.p.A., società partecipata dal Comune di Firenze (Ente
capofila del progeto PEOPLE) e che per lo stesso si occupa di coordinare e
sviluppare il progetto. Durante il suddetto periodo di collaborazione, le
mansioni svolte sono state molteplici; ricordiamo ad esempio:
ξ la collaborazione alla definizione della vision strategica del Progetto
PEOPLE;
ξ il contributo alla definizione del piano di comunicazione di progetto;
ξ l’aggiornamento quotidiano dei contenuti da erogare attraverso gli
strumenti di comunicazione fondati sulle nuove tecnologie, quali sito
istituzionale e newsletter periodica;
ξ la gestione degli accessi alle aree riservate del suddetto sito;
ξ la ristrutturazione e gestione del data base informatico e dell’archivio
documentale di progetto;
ξ la creazione e gestione dell’Ufficio Stampa di progetto;
ξ la collaborazione alla programmazione e gestione di convegni, fiere
ed eventi legati al progetto.
Tutto ciò ha contribuito all’effettiva conoscenza della realtà progettuale in
ogni suo aspetto, contribuendo così a creare il background culturale
necessario allo svolgimento dell’attività di ricerca. Questa si è articolata in
4 fasi:
Analisi
Sviluppo
Monitoraggio
Elaborazione
9
In particolare le singole fasi si sono identificate con le seguenti attività:
1) identificazione e raccolta delle fonti:
come precedentemente notato, le fonti utilizzate sono state di varia
natura. Tra quelle “tradizionali” vanno annoverate:
- la letteratura esistente su argomenti e fenomeni indagati,
attraverso la consultazione ed il censimento di libri, riviste
specializzate, documentazione normativa fornita dall’Unione
Europea e dal MIT
2
, pubblicazioni italiane ed internazionali
recenti disponibili grazie all’accesso che mi è stato consentito
al ricco archivio documentale del progetto PEOPLE;
- gli atti di convegni e seminari organizzati dal progetto
PEOPLE o ai quali persone del progetto stesso hanno preso
parte in qualità di relatori;
- l’esperienza diretta data dalla partecipazione in prima persona
ad eventi correlati al progetto PEOPLE
3
o interni al progetto
stesso
4
;
- le interviste e gli incontri con esponenti di rilievo del progetto
PEOPLE, del Comune di Ravenna e di progetti partner, come
ad esempio SigmaTER.
Tra le attività di documentazione “innovative”, è invece opportuno
ricordare:
- la ricerca di materiale tramite web, attraverso lo studio
analitico dei siti maggiormente significativi per l’oggetto di
studio
5
;
2
Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie.
3
SMAU 2004 (Milano, 21-25 ottobre 2004); “Tavola Rotonda con le regioni e le autonomie
locali; verso nuovi modelli di governance” (Roma, 1-2 dicembre 2004).
4
Ad esempio ricordiamo la riunione del comitato direttivo dell’11 novembre 2004 a Parma o
quella del 15 dicembre a Firenze.
5
come, ad esempio, quello del MIT (http://www.innovazione.gov.it) o dei CRC, Centri Regionali
di Competenza (http://www.crcitalia.it/). Per maggiori dettagli vedere la Webgrafia.
10
- la consultazione sistematica di newsletter e siti istituzionali
dedicati al tema trattato
6
;
- le ricerche libere sul web tramite motori di ricerca, svolgendo
una intensa navigazione su internet attraverso l’uso di parole
chiave precedentemente individuate
7
;
- i contatti telematici con centri di ricerca per la raccolta di dati
statistici, successivamente analizzati ed elaborati;
Tutta la documentazione raccolta attraverso le fonti sopra citate è stata
archiviata e catalogata, al fine sia di interiorizzarne i contenuti e di
rendere tali documenti facilmente accessibili e consultabili durante le
fasi successivi, sia di favorire l’attività di elaborazione dei dati.
2) elaborazione ed interpretazione del materiale:
il materiale è stato successivamente rielaborato ed interpretato in
funzione degli scopi di indagine perseguiti al fine di far emergere i
punti chiave sui quali era opportuno che la ricerca si focalizzasse.
3) analisi ed approfondimento dei punti chiave precedentemente
emersi:
a partire da una prima stesura, si sono individuati alcuni punti focali
del lavoro, procedendo in seguito ad un ulteriore processo di raccolta
di materiali, letture ed approfondimenti, al fine di acquisire e
padroneggiare al meglio gli elementi contenutistici appropriati.
4) revisione ed integrazione contenutistica, revisione stilistica e
stesura finale.
6
A titolo esemplificativo ricordiamo ForumPA (http://www.forumpa.it) o l’AltraPA
(http://www.forumpa.it/canali/altrapa). Di nuovo si rimanda alla Webgrafia per ulteriori
informazioni.
7
Esempi di motori di ricerca utilizzati: Altavista, Google, Google Scholar, Yahoo, Virgilio.
11
Un lavoro lungo e complesso, quindi, che porterà a dimostrare come il
ruolo della comunicazione sia divenuto sempre più rilevante e centrale con
la nascita e lo sviluppo, nel nostro Paese così come in Europa e in tutti i
Paesi industrializzati, della cosiddetta società dell’informazione, attraverso
la creazione di progetti di e-Government volti a coinvolgere nel processo di
modernizzazione la società nella sua interezza.
12
CAPITOLO 1: L’AVVENTO DELL’E-GOVERNMENT
1.0 - Introduzione
Nel giugno 2002, in Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società
dell’Informazione nella legislatura, il Ministro per l’Innovazione e le
Tecnologie Lucio Stanca scriveva:
l’innovazione è uno dei principali fattori della crescita economica,
sia a livello microeconomico, sia a livello macroeconomico. A
livello microeconomico, l’innovazione permette alle imprese di
soddisfare una domanda sempre più sofisticata e di competere con
i concorrenti nazionali e internazionali. A livello macroeconomico,
l’innovazione contribuisce ad accrescere l’efficienza dei fattori di
sviluppo di un Paese
8
.
Nello stesso documento, a supporto di questa tesi, è fornita un’interessante
analisi di dati riguardanti il rapporto tra investimenti in ICT, ovvero in
information and communication technology (cioè, come si vedrà meglio in
seguito, in innovazione tecnologica) e competitività; questi dati, provenienti
da 7 differenti Paesi, quali USA, Regno Unito, Germania, Italia, Francia,
Spagna e Giappone, supportano pienamente le parole del Ministro.
Come sintetizzato in figura 1, la caratteristica comune tra le economie che,
negli ultimi anni, hanno fatto registrare i risultati migliori è stata
l’intensità e la pervasività dell’utilizzo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (ICT)
9
.
8
L. Stanca, Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell’Informazione nella
legislatura, Ministero per l’Innovazioni e le Tecnologie, Roma, 2002.
9
Ibidem.
13
Figura 1: Rapporto tra investimenti IT e competitività del Paese
Vi è ad oggi un largo consenso nell’attribuire la crescita di produttività
degli Stati Uniti e la debolezza di alcune economie europee rispettivamente
alla crescita ed all’insufficienza di investimenti in ICT, intesi tanto da un
punto di vista infrastrutturale quanto di servizi forniti dalle Pubbliche
Amministrazioni centrali o locali, di politiche di accesso così come di
alfabetizzazione informatica delle rispettive popolazioni.
Si è stimato che negli Stati Uniti gli investimenti in ICT hanno
contribuito per un punto percentuale alla crescita del PIL nella
seconda metà degli anni ‘90. Le stesse stime per l’Europa
indicano un contributo di circa 0,5 punti percentuali. Nello stesso
periodo gli investimenti in ICT negli Stati Uniti sono stati circa
doppi di quelli dell’Unione Europea.
10
10
Ibidem.
14
Uno dei punti chiave attraverso cui può essere stimolato non solamente il
settore dell’ICT ma, più in generale, tutta l’economia e l’intero sistema
Paese è l’attuazione di un efficace piano di e-Government, che miri a
mettere in contatto nuclei sociali tradizionalmente divisi attraverso un
profondo e deciso processo di innovazione tecnologica e culturale.
Come mostra il grafico di figura 2, i nuclei sociali tradizionalmente separati
cui facevamo poc’anzi riferimento sono il mondo delle imprese, quello
della ricerca e quello della Pubblica Amministrazione. All’interno di
ciascuno di questi macro insiemi convivono centinaia, talvolta migliaia di
realtà locali diverse, alcune delle quali si collocano al confine tra i diversi
insiemi: è il caso, ad esempio, di un’azienda particolarmente presente nel
ramo della ricerca e dell’innovazione tecnologica, o di Ente locale che
sviluppi servizi on-line innovativi.
Figura 2: Relazione tra nuclei sociali
Imprese
P.A. Ricerca
15
L’Italia come sistema reale vive oggi un momento negativo sotto diversi
punti di vista, economico, di produttività, di competitività a livello
internazionale e di conseguenza sociale. Innumerevoli tra le voci più
autorevoli del mondo politico ed industriale
11
sostengono infatti che occorre
una spinta, un’accelerazione dell’intero sistema Paese, e che questa spinta
può e deve venire, in primo luogo, dall’innovazione tecnologica.
Uno dei principali obiettivi che il piano nazionale di attuazione dell’e-
Governament in Italia tenta di perseguire è proprio quello di rendere questi
soggetti intercomunicanti tra loro, in modo da ottenere un “effetto volano”:
i soggetti all’avanguardia dovranno essere i trascinatori dell’intero settore
di appartenenza, contribuendo così in maniera decisiva allo sviluppo del
Paese. Si avranno così benefici tangibili e duraturi per le imprese, i cittadini
e la Pubblica Amministrazione. E proprio quest’ultima, secondo in Ministro
Stanca, “deve divenire il reale motore dell’innovazione del nostro Paese”
12
.
Secondo Tivelli
13
stanno infatti maturando
nuove forme di interazione e sinergie tra pubblico e privato, in
quanto le amministrazioni hanno bisogno dei supporti tecnologici
più avanzati da parte delle imprese di ICT (Information and
Communication Technology, ossia le tecnologie al servizio
dell’informazione e della comunicazione). Le imprese, a loro volta,
possono sperimentare nuovi prodotti e servizi rispondendo alla
domanda effettiva che proviene dagli utenti. Questa sinergia tra
pubblico e privato si può porre come nuovo modello di governare.
11
Si confrontino a proposito i maggiori quotidiani nazionali nel periodo settembre-dicembre 2004.
Ci limitiamo in questa sede a citare alcuni esempi: Paolazzi L., La torta è finita, in Il Sole-24
Ore, 6 ottobre 2004; Paolazzi L., La metamorfosi c’è e si vedrà, in Il Sole-24 Ore, 24 novembre
2004; ancora, le parole del presidente di Confindustria Montezemolo durante il seminario sulle
previsioni macroeconomiche 2005-2006: “è la crisi più grave dal dopoguerra”, in Il Sole 24-Ore,
14 dicembre 2004.
12
Lucio Stanca durante il convegno Amministrazioni e governo elettronico, Roma, 11 gennaio
2005.
13
Tivelli L., a cura di, Verso una nuova amministrazione, un passaggio complesso, Fazi Editore,
Napoli, 2004.
16
Va notato come questo processo di avvicinamento e di commistione tra
ricerca, Pubblica Amministrazione ed imprese sia in atto ormai da quasi
due decenni, da quando cioè le innovazioni tecnologiche hanno cominciato
ad affacciarsi con sempre maggiore forza nella società italiana; ne è
testimonianza la creazione, nel 1990, del Forum per la Pubblica
Amministrazione, che aveva, ed ha ad oggi, lo scopo di
mettere in contatto tra loro le Pubbliche Amministrazioni, le
università, i centri di formazione e le ditte private, anche per
individuare migliori strategie di utilizzo dell’informatica,
nell’interesse della collettività e dell’espansione della nostra
economia
14
.
In questa prima parte del lavoro si intende analizzare proprio il processo di
mutamento e di innovazione o, secondo le parole di Luigi Tivelli, il “nuovo
modello di governare” appena citato, che va sotto al nome di e-
Government; dopo aver definito brevemente il panorama della nuova
società dell’informazione e il problema ad essa correlato del digital divide,
si porrà l’accento su come l’e-Government possa costituire una valida
soluzione all’appena citato problema del divario digitale.
Si passerà quindi ad una panoramica della discussione nata, a livello
Europeo, riguardo proprio a questo tema, concentrando poi l’attenzione sul
del panorama italiano e sul progetto di attuazione dell’e-Government nel
nostro Paese che, come si vedrà, è stato articolato in due parti.
14
Ibidem.
17
1.1 - Digital divide e Innovazione tecnologica
La tecnologia ha da sempre rappresentato una delle principali fonti
dicambiamento sociale, e la sua influenza sulla società ha portato alcuni
sociologi a individuare modelli di teorizzazioni sociali ad alto grado di
determinismo tecnologico; è il caso, ad esempio, di Karl Marx
15
, Thorstei
Veblen
16
o William Ogburn
17
, i quali concordano sul fatto che il livello
tecnologico raggiunto da una società sia una delle determinanti
fondamentali della cultura, della struttura sociale e delle forme della
politica.
Nel 1948, Claude E. Shannon pubblicò il suo lavoro più importante, Teoria
matematica della comunicazione
18
. Il problema all’origine delle ricerche del
matematico americano riguardava l’ottimizzazione della trasmissione di
messaggi senza che i “rumori” (rumori intesi in accezione semiotica come
“qualunque elemento di disturbo al processo comunicativo, dipendente al
medium di trasmissione utilizzato”
19
) ne alterassero il contenuto. L’idea
rivoluzionaria introdotta dal matematico americano fu quella di codificare
l’informazione, la cui natura (immagini, musica, numeri, testo) era
considerata irrilevante, in una successione binaria, un elenco di bit
trasmettibile indifferentemente attraverso diversi media. Il bit è stato
efficacemente definito come
il più piccolo elemento atomico del DNA dell’informazione
20
.
15
Marx K., Il capitale, Editori Riuniti, Roma, 1970, Libro I, tomo II; ed. or. Das Kapital. Kritik
der politischen Okonomie.
16
Veblen T., The Instinct of Workmanship, Huebsch, New York, 1919.
17
Ogburn W., Social Change, Viking, New York, 1950.
18
Shannon C., Engineering theory of communication, Bell Labs Press, New Jersey, 1948.
19
Simone R., Fondamenti di linguistica, Laterza, Bari, 1990.
20
Negroponte N., Essere digitale, Sperling & Kupfer, Milano, 1995.
18
Le cifre binarie sono così divenute l’elemento fondamentale di ogni
comunicazione e la rivoluzione tecnologica legata all’ICT è stata, secondo
modalità e processi vari, il risultato dell’implementazioni delle teorie di
Shannon. Nasceva così, una nuova rivoluzione tecnologica: la cosiddetta
“rivoluzione digitale”.
Si tratta di una rivoluzione profonda, tanto da essere affiancabile
all’introduzione della scrittura o alla rivoluzione industriale, che ha
deformato i vecchi confini geografici, temporali e sociali, così come i
modelli cognitivi e le identità stesse degli individui, ed ha finito per mutare
i rapporti tra soggetti ad ogni livello, interpersonali, tra gruppi sociali, tra
Stati e, all’interno di questi, tra Pubbliche Amministrazioni e cittadini.
Come ogni rivoluzione, anche questa ha traghettato il mondo verso una
nuova fase della propria storia: dalla società industriale siamo passati a
quella che, secondo la fortunata definizione di Castells
21
viene oggi definita
“Information Society”, una società in cui la produzione globale di
informazione viene ad avere un peso economico più elevato rispetto alla
produzione industriale, divenendo il nuovo vero motore dell’economia
globale.
Il sistema socioeconomico internazionale si è infatti modificato nel corso
degli ultimi 50 anni; in particolare si è assistito al passaggio dalla società
industriale, nella quale i principi basilari dell’economia erano Terra,
Capitale e Lavoro e la cui economia era basata sulla quantità da produrre ed
era appunto centrata sui prodotti (il modello correntemente definito old
economy), a quella post-industriale, nella quale concetti cardine divengono
Intelligenza, Conoscenza e Competenza e che, puntando prevalentemente
sulla qualità, fonda il suo modello prevalentemente sull’erogazione di
servizi (la cosiddetta new/net economy). In un contesto così definito, le
azioni intraprese da un’impresa mirano oggi in prevalenza a migliorare la
21
Castells M., The informational city: Information Technology, economic restructuring, and the
urban-regional process, Basil Blackwell Publishers, Oxford, 1989.