L’economia digitale
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1.1 Il contesto dell’economia digitale
E’ opinione diffusa che in questi anni si sia verificata una rivoluzione
economica che ha segnato una grande discontinuità con il passato, tanto da
segnare un’epoca TP
1
PT. Negli ultimi tre secoli l’economia ha conosciuto diverse
ere:
• Economia agraria – 1700;
• Economia industriale – 1800;
• Economia finanziaria – 1900.
Ogni era ha accompagnato un secolo, generazioni di persone e di
imprese, trasformando e combinando i fattori produttivi in modo da servire le
esigenze dell’uomo e creare ricchezza utilizzando le conoscenze e le
tecnologie del tempo. Nell’economia agraria la terra e la forza lavoro hanno
rappresentato i fattori produttivi principali, così come l’economia industriale ha
visto passare la creazione della ricchezza nelle fabbriche e l’economia
finanziaria nei mercati. In cosa differisce allora l’epoca che stiamo vivendo da
quelle precedenti? Perché anche questo secolo ha conosciuto il declino di
un’era e la nascita di una nuova epoca economica?
Gli anni che stiamo vivendo segnano una grande discontinuità con il
passato, ed sono caratterizzati da un cambiamento radicale delle tecnologie e
dei modi di vivere rispetto all’era dell’economia finanziaria precedente. La
rivoluzione tecnologica di questi anni è una rivoluzione digitale; digitale è una
rappresentazione di una realtà in termini numerici e, in particolare, in formato
binario. Digitale è ciò che può essere convertito in questo formato e, quindi,
gestito da un computer. Il termine digitale deriva dal latino digits: dito, e si
TP
1
PT Per questo capitolo si faccia riferimento a S. Guelfi, E.Giacosa, Le Aziende della
Net Economy, Torino, Giappichelli, 2003.
L’economia digitale
6
contrappone al termine analogico, caratteristico di tutte le ere precedenti. Gli
strumenti dell’economia digitale sono i computer, in grado di elaborare i
formati digitali, trasferirli a grande distanza a costi pressoché nulli e archiviarli
su supporti fisici di varia natura: floppy disk, cd, dvd, hard disk, etc.
Figura 1 - Un DVD-R a singola faccia: può contenere 4.7Gb di dati
L’economia digitale è un’era appena nata e, come tale, sta conoscendo
non solo un’ampia diffusione dei suoi strumenti, ma anche il continuo crollo
prezzi che la caratterizzano e la continua affinazione delle sue tecnologie. Si
pensi alle velocità dei processori: i processori di ogni fascia qualitativa hanno
visto un continuo miglioramento delle loro tecniche produttive, cosa che non
solo ha portato a raddoppiare la loro potenza ogni 18 mesi TP
1
PT, ma anche a
continui ribassi di prezzo per l’utente finale. Non è un caso quindi che
l’obsolescenza dei computer sia ancora altissima e che si reclamino ingenti
investimenti in formazione nelle nuove tecnologie e che il personale in grado
di gestire i sistemi informatici complessi siano fra i più ricercati sul mercato
TP
1
PT Questa crescita è più nota come Legge di Moore.
L’economia digitale
7
del lavoro. Parallelamente, chi non è in grado di utilizzare i nuovi strumenti
esce di scena. Il computer come il treno dell’economia industriale dunque,
Internet come la ferrovia. Tutto sta cambiando in questi anni: le imprese
adattano prodotti, business e tecnologie, le persone si affidano ai nuovi media
sia per comunicare che per svolgere mansioni quotidiane. Nei primi anni del
2000 gli auguri di Natale hanno abbandonato i biglietti analogici per passare
agli sms e agli mms, digitali. Senza entrare in dispute qualitative, questi ultimi
arrivano al destinatario in tempo reale e, generalmente, costano molto meno.
Figura 2 - Un SMS di auguri natalizi
Nei primi anni dell’economia digitale era convinzione diffusa che questa
fosse basata sul commercio elettronico. Per commercio elettronico s’intende
la vendita su siti Web (anziché in negozi veri e propri) di ogni bene di
consumo. E’ stata questa convinzione uno dei più grandi errori che si sono
appena consumati. In realtà il commercio elettronico non solo non funziona
per tutte le categorie merceologiche, ma pare attirare i consumatori soltanto
per una ridotta porzione di esse: l’hardware ed il software ad esempio. Ma
non sta qui il grosso errore: il grosso errore è stato nel sottovalutare una
rivoluzione che non porta con sé solo le merci sul Web, ma coinvolge tutti gli
ambiti produttivi e logistici. Per parlare di questo, collocare l’impresa che più
ha segnato l’era “post New Economy” e per comprendere assieme in che
ambito Google è nata ed è cresciuta, è necessario conoscere al meglio
l’economia digitale: quali sono le sue caratteristiche e quale ambiente offre.
L’economia digitale
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1.2 Le caratteristiche dell’economia digitale
L’economia digitale è il frutto di un processo di cambiamento che ha
investito tutti i settori economici e la vita delle persone che hanno avuto le
possibilità culturali e finanziarie per accedere alle nuove tecnologie.
L’economia digitale è stata il frutto di un processo di convergenza verso le
nuove tecnologie e, più in generale, verso Internet. L’avvento di questa era è
stata caratterizzata dall’invasione di una serie di dispositivi il cui fine primario
è quello di interconnettere le persone fisiche e giuridiche tramite vie digitali e,
più in generale, farle convergere verso Internet o le reti telefoniche wireless le
quali, spinte dalla domanda, si sono fortemente potenziate. Anche i dispositivi
di interconnessione e di elaborazione dati si sono continuamente evoluti
offrendo prodotti con elevate capacità di calcolo a prezzi sempre più bassi.
Questo ha portato a una digitalizzazione delle informazioni, che hanno
iniziato a viaggiare per le più rapide ed economiche vie digitali.
Generalmente, seppur con una certa lentezza, anche il mondo politico ha
assecondato questo processo di innovazione e cambiamento, liberalizzando i
settori delle telecomunicazione e facendo in modo che le situazioni di
monopolio lasciassero spazio alla competizione TP
1
PT.
La rivoluzione dell’economia digitale è dunque un cambiamento che
riguarda diversi ambiti: sociologici, giuridici, politici e culturali.
La rivoluzione digitale ha anche alcune ricadute sul mondo del lavoro
che non vanno trascurate: alcune macchine hanno sostituito l’uomo, mentre
la gestione delle stesse ha creato nuovi posti di lavoro fino a qualche anno fa
del tutto sconosciuti; questo ha portato all’esigenza di riqualificare il personale
e, molto spesso, a rivedere l’organigramma delle imprese che prosperavano
nell’era precedente. Sebbene non direttamente connessa con l’era digitale,
TP
1
PT Per quanto riguarda l’Italia, il processo è stato strozzato da una liberalizzazione di
Telecom che ha lasciato all’incumbent la proprietà delle linee telefoniche, un vantaggio
competitivo che le altre aziende non potranno colmare in tempi brevi.
L’economia digitale
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sono prosperati anche i contratti di lavoro a tempo determinato ed “in affitto”
che hanno influenzato fortemente sia la domanda che l’offerta di lavoro.
L’economia digitale ha alcune caratteristiche distintive che andiamo ad
elencare:
• Capillarità e pervasività del cambiamento;
• Utilizzo intensivo di dispositivi di elaborazione dati e di
interconnessione (pc, telefoni wireless);
• Inevitabile convergenza dei media e delle comunicazioni verso
le reti e, in particolare, verso Internet;
• Liberalizzazione dei mercati delle telecomunicazioni;
• Aumento della competitività su scala nazionale e mondiale;
• Abbattimento delle barriere all’ingresso dei nuovi mercati;
• Sviluppo di nuove professionalità e nuovi servizi e imprese
digital based;
• Modificazione dei processi documentali che passano dalla carta
al digitale;
• Rivoluzione del diritto d’autore e sviluppo di nuove licenze a
diritto limitato (Creative Commons TP
1
PT, GNU e GPLTP
2
PT);
• Nascita delle questioni di gestione della privacy e della
sicurezza delle transazioni online;
• Uniformazione e globalizzazione: sviluppo di aree
geograficamente distanti ma con abitanti ad uguale tenore di vita
e comportamenti omogenei che condividono lo stesso canale
informativo (Internet) e che sono interessati da offerte delle
aziende sempre più pensate su scala globale;
• Nascita e crescita - al momento irreversibile - del digital divide
fra paesi che hanno accesso ai nuovi media e il resto del
mondo;
TP
1
PT Thttp://creativecommons.org/ T
TP
2
PT Thttp://www.gnu.org/copyleft/gpl.html T
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• Creazione da parte dell’Information & Communication
Technology (ICT) di nuovi mercati ed interconnessione di quelli
esistenti.
1.3 Internet, il “canale di trasporto” dell’economia digitale.
Secondo il De Mauro TP
1
PT, Internet è un “sistema integrato di
interconnessione tra computer che permette la trasmissione di informazioni a
livello mondiale”. La definizione del più popolare vocabolario online italiano
racconta molto di cosa sia effettivamente Internet, ma lascia troppi aspetti
scoperti. Fuori dalla definizione di quella che è la più grande rete geografica
del mondo, Internet rappresenta un nuovo modo di trasferire e, soprattutto,
condividere le informazioni in formato digitale. Tramite i suoi apparati di rete e
i suoi standard, la descrizione dei quali esula dagli scopi di questa tesi TP
2
PT,
Internet mette a disposizione di chi vi si collega un’infinità di informazioni
codificate nei formati più diversi. Sotto il profilo informatico personalmente
amo pensare Internet come un’enorme edicola, o un’enorme biblioteca, se
preferite. Ma la pTortata d questa rete è talmente ampia da trasformarla in un
mezzo di comunicazione vero e proprio: Internet è un nuovo mass media,
ibrido fra la radio, la televisione e la carta stampata, a cui per molti versi pare
essere più affine.
L’impatto di Internet, con cui si vuole indicare non soltanto il Web, ma
anche la posta elettronica e tutti gli altri servizi di comunicazione basati su
protocolli pubblici o proprietariTP
3
PT, è stato, sull’economia e sulle persone,
TP
1
PT Thttp://www.demauroparavia.it/T
TP
2
PT A tal proposito si rimanda a T anenbaum, "Reti di computer", Prentice Hall
International, 1997; Gai, Montessoro, Nicoletti, "Reti locali: dal cablaggio all'internetworking",
SSGRR, L’Aquila, 1997.TTP
3
Si pensi ai diffusissimi programmi di instant messaging, per i quali non esiste
ancora uno standard, oppure a quelli di streaming online.
L’economia digitale
11
repentino ed invasivo. Repentino, perché nell’arco di pochi anni ha in
concreto sostituito alcuni mezzi di comunicazione tradizionali, quali la lettera
o le cartolina; invasivo in quanto chi non si è adeguato è rimasto fuori non
soltanto dalla nuova era digitale, ma anche dalla comunicazione stessa. Si
pensi a una persona che riceve un importante email di lavoro e non sa usare
un programma di posta! A tal riguardo, i navigatori Web nella metà degli anni
’90 amavano sbeffeggiare i sistemi di comunicazione che fino a pochi mesi
prima erano incontrastati, rendendosi conto di far parte ancora per poco di
una nicchia di utilizzatori che sapevano già trasferire e ricevere informazioni
in tempo reale, a differenza di tutti gli altri. Tanto per fare un esempio, la
posta tradizionale veniva irrisa con il termine “snail mail” TP
1
PT, che ben si
contrapponeva alla email. Internet infatti era il canale comunicativo mediante
il quale era possibile trasferire una informazione, come ad esempio il
messaggio di posta elettronica a cui più volte abbiamo accennato, in un
qualsiasi punto del pianeta connesso alla Rete, praticamente in tempo reale e
senza alcun costo. Rispetto a una lettera contenente la stessa informazione, i
vantaggi erano evidenti:
• Costi zero;
• Certezza del recapito (un’email segnalerà se l’indirizzo del
destinatario non ha potuto ricevere il messaggio e per quale
motivo, sempre in tempo reale);
• Annullamento delle distanze.
Ma la rivoluzione di Internet non è certo legata alla sola posta
elettronica. Si pensi al Web: un giornale deve essere scritto, stampato e poi
distribuito. Un sito Web deve essere solo scritto e pubblicato; a quel punto
chiunque disponga di una connessione può leggerlo in quanto la distribuzione
è automatica e globale. Le implicazioni di questo cambiamento sono di tale
portata che in questi tempi le fonti di informazione online, anche di singole
persone, stanno diventando autorevoli quanto i telegiornali o la carta
1
Letteralmente: posta lumaca.
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stampata. Non solo: la carta stampata non ha potuto che servirsi di Internet
per fornire un’edizione online più frequentemente aggiornata e per
posizionarsi anche su un mercato che sta nascendo.
Internet è dunque un mass media bidirezionale in tempo reale. Tutti
quanti vi si connettono possono interagire potenzialmente con tutti, senza
alcun vincolo di distanza o geografico, a costi irrisori TP
1
PT. Il potenziamento della
banda disponibile degli utenti, si pensi alla crescente copertura dell’ADSL TP
2
PT,
con ogni probabilità porterà sul Web anche molti filmati, un processo le cui
implicazioni verranno studiate fra qualche anno, visto che solo in questi mesi
si sta assistendo a questa trasformazione, e che pensiamo porterà sul Web
anche i programmi televisivi di maggior successo, così come è avvenuto per
le testate giornalisticheTP
3
PT.
1
Una connessione tramite modem 56Kb costa al momento circa 1 Euro all’ora in
fascia bassa ad un provider free italiano. Per spedire un’email bastano pochi secondi.
2
Connettività sempre basata sulle linee telefoniche; la sua velocità minima
attualmente è circa 11 volte maggiore della più veloce connessione via modem analogico.
3
In realtà il processo è già avviato: TGcom (Thttp://www.tgcom.it/T) è un telegiornale di
Mediset online fortemente spinto all’interno dei telegiornali televisivi classici e che dispone
anche di una sua edizione televisiva di breve durata.
L’economia digitale
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Figura 3 - Due modem ADSL
Ma Internet è anche una rivoluzione culturale ed economica. Ogni
comunicazione, personale o aziendale, può essere rilasciata al mondo o a un
preciso destinatario in tempo reale e a basso prezzo. Si pensi, ancora, a un
catalogo di prodotti, a una comunicazione importante a un socio che si trova
all’estero, all’impiego dei sistemi di videoconferenza.
L’economia digitale si serve e si servirà di Internet per trasferire dati.
Ma i dati non sono un freddo aggregato di byte, sono informazione e
comunicazione. Ed Internet non è soltanto una rete di computer così com’era
stata progettata, ma è percepita come un luogo fisico puntiforme equidistante
da ogni suo utente all’interno del quale si trova ogni dato, ogni
comunicazione, ogni informazione. Sia che la notizia che stiamo cercando sia
stata battuta in Italia che negli Stati Uniti, essa è distante solo un passo (hop)
L’economia digitale
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una volta che siamo connessi in Rete, in quanto basterà scrivere sulla
finestra del browser l’indirizzo dove si trova sul Web per accedervi
istantaneamente, indifferentemente dalla sua collocazione geografica.
Formalmente non vi è alcuna gerarchia informativa su Internet TP
1
PT: i siti
delle fonti e dei rilanci delle notizie spesso si scambiano di ruolo TP
2
PT, ad
esempio. Vi sono email importanti e riservate, vi sono messaggi pubblici su
Usenet inutili ed altri che hanno segnato la storia, vi sono siti molto apprezzati
ed altri sconosciuti, ma tutti, indistintamente, sono ugualmente raggiungibili.
C’è un solo problema: se l’informazione è diffusa e non vi sono centri
gerarchici dove ricercare con certezza la fonte di un dato, come trovare ciò
che sto cercando? Qui entra in gioco il ruolo dei motori di ricerca, che
approfondiremo nei capitoli 3 e 4 di questa tesi.
Ed infine, come impatta Internet e l’economia digitale sulle imprese? Di
questo ci occupiamo immediatamente.
1.4 Le aziende “digital based” e le aziende “digital related”
L’economia digitale è caratterizzata da due tipi di aziende: le aziende
digital based e le aziende digital related. Con aziende digital based facciamo
riferimento a quelle imprese che sono nate in conseguenza della rivoluzione
digitale: esse usano i mezzi propri dell’economia digitale e senza di essa non
sarebbero mai nate. Le aziende digital related, che in una visione più ampia
di questa classificazione sono tutte le rimanenti, sono quelle imprese che
1
Qualcuno potrebbe obiettare che la gerarchia c’è ed è sui nomi a dominio, ma noi
non siamo d’accordo con questa rispettabile osservazione.
2
Celebre in Italia è il ruolo del sito Web personale del giornalista RAI Pino Scaccia. Il
sito, che si chiama “La torre di Babele” e si trova all’URL Thttp://pinoscaccia.splinder.com/ T
commenta spesso i lanci delle agenzie, ma è stato spesso per le agenzie una fonte, come
per diverse notizie e indagini sulla morte di Enzo Baldoni in Iraq a fine 2004.
L’economia digitale
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esistevano prima della rivoluzione digitale e che si sono adattate alla nuova
realtà utilizzando i mezzi propri della nuova era.
Sono aziende digital based gli ISP (internet Service Provider), i
Backbone Provider, gli ASP (Application Service Provider), i motori di ricerca,
i portali, le imprese di call center, contact center, gli incubators, i venture
capitalist, gli editori online e, più in generale, le ditte che offrono sui nuovi
mezzi servizi di B2B (business to business), B2C (business to consumer) e,
infine, C2C (consumer to consumer). Esse non solo sono nate nell’era
digitale, ma ne sono un vero e proprio prodotto in quanto senza i suoi mezzi e
al suo ambiente non avrebbero avuto modo di nascere e svilupparsi. C’è da
sottolineare come la mortalità delle aziende digital based abbia risentito molto
dei primi anni dell’era digitale (la cosiddetta New Economy), quando si
intravedevano le potenzialità dei nuovi strumenti ma non si sapeva ancora
come gestirli. Solo a seguito del crollo della New Economy al NASDAQ
dell’ormai storico 10 Marzo 2000 paiono essersi gettate le basi per una
crescita meno impetuosa e più duratura, razionale e stabile di queste
imprese.
Sono imprese digital related le aziende che esistevano prima
dell’avvento del digitale e che applicano i suoi nuovi mezzi al loro business,
che non è variato. Per fare questo hanno, o stanno vivendo, un radicale
cambiamento interno. Si pensi ad un archivio cartaceo e uno digitale: diverse
sono le modalità di creazione, accesso, manutenzione, consultazione,
conservazione dei documenti a cavallo dell’economia digitale e delle due ere
precedenti. Queste imprese sono presenti in ogni settore economico e in ogni
ambito dell’economia. Secondo alcuni osservatori, esse sono il gruppo
complementare nell’insieme delle totalità delle imprese: chi non è un’impresa
digital based deve forzatamente diventare digital related se non vuole
scomparire perdendo di competitività. Stando a questa visione, si possono
distinguere ulteriormente in questa categoria di imprese le aziende old-old (il
loro business non cambia in maniera sostanziale con l’avvento delle nuove
tecnologie perché non influenzano i mercati di riferimento, ma usano i nuovi
L’economia digitale
16
mezzi di comunicazione nella gestione documentale e come mezzo
pubblicitario, ad esempio le aziende alimentari) e aziende old-new (il loro
business subisce una variazione con le nuove tecnologie perché queste
influenzano e modificano il loro funzionamento, si pensi alla logistica). Le
aziende digital based sarebbero, secondo questa caratterizzazione, imprese
new-new, in quanto sia le loro tecnologie che i loro business nascono dalla
nuova economia.
1.5 Le aziende “digital based”
Le aziende digital based sono le nuove realtà economiche dell’era
digitale. Esse non sono influenzate, se non nell’esperienza di impresa, dalle
imprese classiche, e pertanto sono dette anche pure player.
I pure player dell’economia digitale possono racchiudersi in sei
categorie:
• Incubator e venture capitalist;
• Supporto informatico e gestionale di business di altre aziende;
• Infrastrutture e tecnologie internet;
• Contenuti Web;
• E-Commerce;
• Accesso a Internet.
Gli incubator ed i venture capitalist sono imprese che danno fondi alle
imprese digital based: esse si occupano di sondare il mercato per finanziare
le imprese partendo da un progetto (incubator) o da una piccola realtà già
esistente (venture capitalist) e fare in modo che esse dispongano del know
how e dell’esperienza necessaria per crescere, creare ricchezza e sbarcare
infine in borsa. Sia gli incubator che i venture capitalist sono considerati come
“chiocce” delle nuove imprese digital based: in settori nuovi come quelli che
crea la nuova rivoluzione digitale, infatti, la nascita di nuove imprese è molto
L’economia digitale
17
semplice: spesso nelle Università, come vedremo, esistono le persone che
intuiscono una strada di successo ma non dispongono della cultura né
dell’esperienza per tradurre il tutto in un’impresa stabile che sappia generare
durevolmente ricchezza. Essi, infatti, spessi hanno un background tecnico
scientifico e non hanno alcuna relazione con le istituzioni economiche o
finanziarie con cui dovranno confrontarsi. La loro ricchezza è anche il loro
maggior vincolo. In questo scenario, dove sempre di più in questi anni il
fenomeno delle incorporazioni sta facendo in modo che il ruolo dei venture
capital e degli incubator sia sostituito dalle società più grandi che hanno già
saputo superare la loro fase critica, le imprese che offrono supporto
finanziario, che sappiano creare un business plan di successo e assista le
new entry nelle loro scelte di politica, marketing, posizionamento e crescita
sono state indispensabili. Senza di esse, ad esempio, Google non
esisterebbe, come avremo modo di vedere.
Le aziende che offrono supporto informatico e gestionale al business di
altre aziende sono ditte digital based che gestiscono, usualmente in
outsourcing, l’infrastruttura informativa delle aziende digital related. Esse
possono occuparsi a qualsiasi livello della digitalizzazione di un’azienda di
“vecchio stampo” che desidera adeguarsi alle nuove tecnologie. Possono, ad
esempio, limitarsi a creare una piccola rete aziendale e a fornire l’hardware
necessario e l’assistenza, ma possono anche formare il personale alle nuove
tecnologie o modificare alcune tecnologie interne per snellirle e per fare in
modo che traggano vantaggio delle novità offerte dai PC. Si pensi alla
gestione digitalizzata di un archivio clienti, oppure alla sostituzione di un
vecchio centralino con uno basato su IP TP
1
PT che permette, ad esempio, di
sfruttare un cablaggio strutturato e gestire tramite computer i centri di costi in
maniera estremamente rapida e flessibile. Ma non soltanto, queste imprese
possono fornire software all’azienda, gestirne il sito Web o la presenza in
1
Il TCP/IP è una suite di protocolli che sta alla base della rete Internet.
L’economia digitale
18
Rete (con attività di e-selling, e-procurement, e-marketplace) o la gestione
con i clienti attraverso i nuovi canali informativi.
Le imprese che offrono infrastrutture e le tecnologie Internet sono
aziende specializzate che si occupano di vendere i propri prodotti che
servono a dare gli strumenti necessari sia ad aziende digital based che digital
related per sfruttare le nuove tecnologie. Queste imprese, in dettaglio,
possono produrre infrastrutture di rete (fra queste imprese ricordiamo Cisco
Systems e 3Com), hardware in genere (HP, ASUS, etc) o software specifico
(Microsoft).
Le società che offrono contenuti Web sono entità economiche la cui
importanza, a differenza del settore in precedenza descritto il cui successo è
sempre stato ben presente nell’era digitale, sta crescendo solo negli ultimi
tempi e che pare essere un ambito che continuerà a vedere la propria
importanza sempre più riconosciuta. Esse si occupano, essenzialmente, di
offrire agli utenti Internet (sia che siano persone fisiche che persone
giuridiche) una serie di servizi connessi all’uso della rete. Fra queste
sottolineiamo il ruolo dei motori di ricerca.
I motori di ricerca sono siti Web che si occupano di cercare –
generalmente gratuitamente - un’informazione per conto di un navigatore.
Essi non fanno altro che indicizzare il contenuto di Internet e a fornire al
navigatore dei rimandi sotto forma di link TP
1
PT alle pagine che contengono
l’informazione che sta cercando. Essi, in pratica, connettono le persone con
le informazioni che si trovano disperse in Rete. I motori di ricerca sono in
grado di indicizzare (e catalogare, in alcuni casi che vedremo) i formati di
informazioni più diverse, fra cui dobbiamo ricordare quelli testuali, quelli
grafici (le immagini ndr), quelli musicali (le canzoni) e quelli multimediali (film
e filmati di ogni genere).
i
1
Il link è un collegamento ipertestuale che permette, con un click del mouse, di
caricare una pagina Web differente da quella che si sta visitando e contiene il link stesso.