INTRODUZIONE
9
di retti va sopra ci tata, secondo i principi della delega al Governo, di cui all art. 31
della legge 1 marzo 2002, n. 39.
Nella prima sezione, rubricata «Il fenomeno delle transazioni commerciali
telematiche», affronteremo un breve
sullo sviluppo delle reti telematiche,
ponendo maggiore attenzione alla Rete delle reti, ovvero Internet, e poi riguardo
alle definizioni del commercio elettronico. Inoltre, seguiremo un preciso schema
di classificazione del fenomeno economico seguendo le posizioni dei maggiori
studiosi della materia e, dunque, le tipologie piø importanti. Ancora, esamineremo
e passeremo in rassegna i dati piø recenti concernenti la diffusione e lo sviluppo
dell
in Italia e negli stati dell Unione Europea.
Nella fase centrale del nostro studio, dedicata a «Il commercio elettronico e le
leggi», esamineremo come le norme, siano esse internazionali, comunitarie o
nazionali, «comprendano» e «affrontino» le caratteristiche essenziali dell
, ovvero l intrinseca «dematerializzazione» (
) e la
«deterritorializzazione» (
).
Il tema della
dei negozi on-line Ł analizzato in modo
completo, attraverso lo studio della questione della giurisdizione e, quindi, di
quale legge sia applicabile alle transazioni
. Il carattere della
Ł
affrontato invece con l analisi del documento informatico e della firma elettronica,
partendo dalle prime norme in materia fino ad arrivare agli ultimissimi interventi
del legislatore italiano nella regolamentazione tecnica dell , e, piø
specificatamente, degli strumenti che la pubblica amministrazione utilizzer con i
cittadini, le aziende e tra le sue agenzie.
Altro tema affrontato (e non potrebbe essere altrimenti, vista la sua importanza)
Ł quello dei profili civilistici che il contratto di commercio elettronico assume in
ambito interno. In particolar modo, esamineremo gli aspetti del contratto
telematico di compravendita utilizzando, per quanto possibile, gli schemi classici
del diritto civile.
Una eccezione alla trattazione di temi civilistici Ł l esame della tutela dei dati
personali nelle comunicazioni e nelle operazioni di commercio elettronico e,
specificatamente, la legge nazionale di riferimento (legge n. 675/96) e le direttive
INTRODUZIONE
1
0
comunitarie piø importanti, compresa la recente direttiva n. 2002/58/CE relativa
alla tutela dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche.
Il
del nostro studio sta, per , nell ultima sezione, relativa alla direttiva n.
2000/31/CE sul commercio elettronico e al suo recepimento nell ordinamento
italiano. Presenteremo, infatti, oltre a un approfondita analisi del testo della
direttiva, una proposta di attuazione dell art. 31 della legge 1 marzo 2002, n. 39,
contenente la delega al Governo riguardo il recepimento della direttiva sull
.
Il testo dello schema di decreto legislativo vuole essere una prova d esame
finale nella quale riassumere tutti gli insegnamenti d ordine giuridico ricevuti
negli anni di formazione universitaria.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
4
SEZIONE PRIMA
IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI
TELEMATICHE
CAP. 1COMMERCIO ELETTRONICO, NON SOLO INTERNET
SOMMARIO: 1.1 LE RETI TELEMATICHE. UN NUOVO MERCATO VIRTUALE - 1.2 IL COMMERCIO
ELETTRONICO: ALCUNE DEFINIZIONI 1.3 CLASSIFICAZIONI DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI
5 6
8 9
6 :
- 1.4
5 < < : > @ :
, UNA INTERESSANTE REALT - 1.5
5 < < : > @ :
, IL FUTURO?
1.1 LE RETI TELEMATICHE. UN NUOVO MERCATO VIRTUALE
Negli ultimi due lustri si Ł presentata all opinione pubblica e al mondo delle
imprese una rivoluzione radicale nell ambito delle comunicazioni personali e
professionali, tale da investire e travolgere i mercati finanziari prima, e poi, in misura
minore, i mercati commerciali mondiali.
Tale rivoluzione Ł da attribuirsi totalmente alla diffusione del fenomeno delle reti
telematiche e del loro utilizzo su scala mondiale. La rete maggiormente conosciuta Ł
Internet la cui diffusione, e il conseguente utilizzo, coinvolge i comportamenti degli
individui ed i rapporti tra loro, le istituzioni e i rapporti tra esse, l organizzazione
delle filiere produttive e, quindi, le dinamiche interne ed esterne alle imprese.
Internet non Ł il prodotto di un accordo intrapreso da grandi imprese informatiche
decise a costruire una propria rete d interconnessione globale tra
;
bens , ed Ł questa forse la maggiore ricchezza della Rete, essa Ł una sorta di
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
5
«confederazione di
», nata come applicazione di
militare
2
, poi
riconvertita e sviluppata dall interscambio culturale e scientifico in ambito
accademico
3
fino a diventare terra di conquista commerciale
4
, una specie di !"
#
$.
La causa principale di sviluppo di tale rete telematica rispetto agli innumerevoli
progetti di reti «proprietarie» studiate dalle grandi aziende di telecomunicazioni e
d informatica, risiede nel vantaggio di essere una rete aperta a tutti e capillarmente
diffusa, consentendo un passaggio a basso costo di una quantit e qualit di
comunicazioni e informazioni inimmaginabili fino a poco tempo prima.
L evoluzione, dunque, da infrastruttura riservata ad usi militari e scientifici a rete
«privatizzata», assolutamente non gerarchica e caratterizzata dalla totale libert
d accesso e uso
5
, Ł il fattore scatenante l interesse delle imprese che cominciano a
progettare impieghi di tipo commerciali
6
. Da tali investimenti si diffondono gli
che danno il via all esplosione del nuovo fenomeno
dell
. Secondo il Gartner Group, nel mondo degli affari
pu essere
ricompresa «ogni attivit di
che si avvale della rete per trasformare le
relazioni interne ed esterne allo scopo di creare valore e di sfruttare le opportunit di
mercato che emergono dalle nuove regole dell economia connesse in rete». Fissato
2
C D E F G H I J C K L F G M H K N H P H F D M Q R D S T H M I C U H G M V W H I Y Z [ Negli anni sessanta, , la missione dell Arpa Ł stimolare il
progresso militare con progetti di valenza strategica Gli esperti militari cercano in particolare una soluzione
che permetta di superare i limiti delle tecnologie di comunicazione dell epoca in caso di attacco nemico.» A
riguardo, vedi: GARRONE P. , MARIOTTI S. , \ ] H M S G S _ ` F K ` U ` I F a H , Il Mulino, Bologna, 2001, pag. 24.
3
Dagli anni settanta il mondo scientifico e accademico, attraverso la W F I ` S G F a b M ` H G M H d S f G K F I ` S G
(W P g Y i contribuisce in modo rilevante allo sviluppo della madre delle reti telematiche; infatti, in un rapporto del
1974 la stessa W P g sottolineava che «un servizio di rete per la comunit accademica avrebbe creato un ambiente
di avanguardia per la collaborazione e la condivisione di risorse». A riguardo vedi: DI NARDO N., ZOCCHI DEL
TRECCO A.M., j G I H D G H I Z b I S D ` F i k H M G S a S U ` F i b S M ` S a S U ` F , UTET, Torino, 1999.
4
Nei primi anni novanta, gli investimenti privati in W P g W H I (ex progetto C D E F W H I ) non si limitano solo al supporto
tecnologico ma si preoccupano d ora innanzi di utilizzare la Rete per connettere tra loro i grandi dipartimenti di
R&S. Nel 1989 viene concepito dal fisico del «Cern» Berners-Lee il m S D a K m ` K H m H o , ossatura principale della
moderna economia digitale.
5
Una trasformazione accompagnata dall efficienza delle soluzioni tecnologiche come lo standard di
indirizzamento a pacchetti e l Q I _ a , i a ` G p ipertestuali, la posta elettronica e, come sopra accennato, il m S D a K
m ` K H m H o .
6
Il primo investimento in tal senso era quello delle «imprese nel settore degli audiovisivi, dell editoria e altri
produttori di contenuti che iniziavano a sperimentare le prime soluzioni per commercializzare prodotti e servizi
in rete». A riguardo vedi: GARRONE P. , MARIOTTI S. , \ ] H M S G S _ ` F K ` U ` I F a H , Il Mulino, Bologna, 2001, pag. 69.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
6
ora i l concetto di
, possiamo anal i zzare cosa si intende per transazioni
commer ci al i ef f et t uat e t r ami t e r et i t el emat i che.
1.2 IL COMMERCIO ELETTRONICO: ALCUNE DEFINIZIONI
Una prima definizione di transazione commerciale elettronica si pu rilevare dal
precedente concetto di
.
E opportuno aver presente la definizione di commercio elettronico che ci ha
fornito la Commissione delle Comunit Europee nel 1997
7
. L organo di governo
comunitario, tautologicamente peraltro, definisce che «il commercio elettronico ha
come oggetto lo svolgimento degli affari per via elettronica. Esso si basa
sull elaborazione e la trasmissione elettronica delle informazioni, incluso testi, suoni
e video-immagini. Il commercio elettronico ricomprende molte attivit diverse, quali
la compravendita di beni e servizi per via elettronica, la distribuzione in linea di
contenuti digitali, il trasferimento elettronico di fondi, le contrattazioni elettroniche
di borsa, le polizze di carica elettroniche, le gare d appalto e le vendite all asta, il
e la progettazione in collaborazione, la selezione in linea dei fornitori, il
diretto di beni e servizi per il consumatore, nonchØ l assistenza post-
vendita. Nel commercio elettronico rientrano tanto prodotti tradizionali, quanto
servizi, e nuove attivit (come i negozi virtuali)
8
».
Piø precisa, ma non di molto, appare la definizione rintracciabile in un
documento del Governo della Repubblica Federale di Germania, per cui Ł riferibile al
commercio elettronico «ogni attivit consistente nel preparare, regolare o intrattenere
7
Sostanzialmente identica Ł la definizione adottata dal Ministero dell Industria italiano nel documento \ ` G H H K `
E S a ` I ` M F ` G K f P I D ` F a H E H D ` a P H I I S D H K H a a ] ` G g S D _ F I ` M F H K H a a H I H a H M S _ f G ` M F r ` S G ` , dell aprile 1997, in cui al punto
3.3.4 si chiarisce che il termine «commercio elettronico» identifica qualsiasi «scambio elettronico di
informazioni, transazioni (anche finanziarie), beni e servizi».
8
Definizione tratta dalla Comunicazione della Commissione delle Comunit Europee al Parlamento Europeo, al
Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni, intitolata «Una iniziativa europea in
materia di commercio elettronico», Bruxelles, 16 Aprile 1997. Dal testo della Comunicazione della
Commissione, si trae una significativa distinzione tra commercio elettronico K ` D H I I S , quello ove ordinazioni,
pagamenti ed esecuzione della prestazione del fornitore avvengono S G a ` G H , e commercio elettronico ` G K ` D H I I S ,
ove le ordinazioni hanno ad oggetto beni materiali che vengono recapitati in maniera tradizionale.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
7
relazioni commerciali attraverso strumenti elettronici»
9
. PoichØ, comunque, il campo
di indagine deve, anche con arbitrio, essere delimitato, appare opportuno dedicare
principalmente questo studio ad Internet, che costituisce, notoriamente, il
dotato di maggiore efficacia diffusiva e
, e alle questioni giuridiche che
possono venire in rilievo nell’ambito di transazioni commerciali tra soggetti che in
qualche modo si «avvalgono» di tale mezzo.
Un successivo passo nell analisi del fenomeno pu suggerirci che a definire cosa
sia il commercio elettronico non Ł, di per sØ, il
utilizzato perla conclusione
di transazioni commerciali; in altri termini, parlare di «commercio elettronico» non
significa necessariamente parlare di «contratti via Internet»: vengono, infatti,
solitamente ricondotte alla nozione di commercio elettronico anche attivit compiute
per via elettronica, meramente preparatorie di un
che verr concluso con
altri mezzi.
D altra parte, le modalit di esecuzione del contratto non rilevano ai fini della
definizione di commercio elettronico: si pu concludere via Internet un contratto che
preveda poi un’esecuzione nel «mondo fisico», come la consegna di un bene
materiale al «domicilio reale» dell’acquirente, nei tempi specificati nel modulo
d’ordine (in tal caso si parla di «commercio elettronico indiretto»). Ovvero si pu
concludere secondo modalit tradizionali un contratto la cui esecuzione deve
avvenire on line mediante la consegna di un bene immateriale (come il % di
%, musica, testi o immagini) o l’effettuazione di un servizio al «domicilio
informatico» dell’acquirente
(«commercio elettronico diretto»)
10
.
Quindi, se da un punto di vista piø aziendale, il commercio elettronico pu
definirsi come lo svolgimento di attivit e transazioni commerciali effettuate per via
elettronica, da un punto di vista prettamente giuridico, deve intendersi come quella
tecnica che consente di concludere il contratto mediante lo scambio di una proposta e
di una accettazione, redatti e trasmessi su supporti informatici, tra soggetti distanti,
9
j G ` I ` F I ` L H S g t H D _ F G t S L H D G _ H G I S G u a H M I D S G ` M v S _ _ H D M H , 29.10.1997.
10
Tale concetto distintivo si pu trarre anche dal testo della Comunicazione della Commissione delle Comunit
Europee, « w G ] ` G ` r ` F I ` L F H f D S E H F ` G _ F I H D ` F K ` M S _ _ H D M ` S H a H I I D S G ` M S » del 1997. Essa ispira una significativa
distinzione tra commercio elettronico K ` D H I I S , quello ove ordinazioni, pagamenti ed esecuzione della
prestazione del fornitore avvengono S G a ` G H , e commercio elettronico ` G K ` D H I I S , ove le ordinazioni hanno ad
oggetto beni materiali che vengono recapitati in maniera tradizionale.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
8
pervenendo quindi a quello che comunemente viene definito «contratto elettronico».
Da ci si deduce come assumi fondamentale importanza, quindi, la rilevanza
giuridica che codesto documento informatico deve possedere, alla stregua di quello
cartaceo.
Di fatti, alla luce di quanto esposto nella Direttiva 2000/31/CE, riguardante taluni
aspetti della societ dell informazione, in particolare il commercio elettronico, il
legislatore europeo definisce commercio elettronico solo il commercio elettronico
rimandando la regolamentazione del commercio elettronico indiretto ad un
altro ambito che non sia quello della societ dell informazione.
Riassumendo quanto sopra esposto e facendo riferimento alla citata definizione
di
y y
, possiamo affermare che si intende per commercio elettronico il
sottoinsieme dell
che si concentra sull abilitazione di processi di acquisto
e vendita attraverso l impiego delle reti telematiche.
1.3 CLASSIFICAZIONI DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI
&'()'*
Da questi passi deduciamo che il fattore discriminante le transazioni effettuate
tramite reti telematiche dalle «normali» transazioni commerciali sta proprio nella
tecnologia impiegata. Questa pu configurarsi come strumento (
) impiegato
per eseguire uno o piø passaggi della transazione, ovvero, come sistema di
collegamento e di comunicazione tra gli attori economici impegnati.
Piø semplicemente, qualora prendessimo in esame il fattore discriminante
«
», potremmo distinguere le transazioni tra quelle effettuate attraverso uno
strumento
(
in senso stretto), quelle tramite apparecchi
%
(
), ovvero altre, ancora, tramite apparecchi televisivi
(
).
Una piø consapevole scelta di classificazione del fenomeno
volge lo
sguardo, invece, verso la natura degli attori coinvolti nella transazione e nei contenuti
11
Si f a ri f erimento al la def ini zione di H z o f P ` G H P P data dal Gartner Group e ci tata nel le pagine precedenti .
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
9
di essa. Per la maggior parte degli studiosi, infatti, il commercio elettronico si
suddivide in quattro categorie
12
:
{
+
(+,+), relati vo al le transazioni ef fettuate tra un
impresa ed al tre organizzazioni .
{
+
(+, ), riguardante l insieme delle transazioni
commerciali di beni e servizi tra imprese e consumatori finali.
{
- (-,-), che annovera tutte le transazioni on-line
effettuate tra privati e mediate da «battitori on-line».
{
.
/
(., , .,+) e .
. (tutto ci meglio noto con il nome di *), ovvero
la trasposizione in rete di tutti i rapporti, pratiche burocratiche e servizi
riguardanti i rapporti tra la pubblica amministrazione, i cittadini e le
imprese.
In seguito analizzeremo le categorie di transazioni sopra descritte, mentre ora ci
soffermeremo su una sintetica descrizione delle nuove forme di commercio
elettronico effettuato tramite reti di telefonia mobile e tramite gli apparecchi
televisivi.
1.4 &*0 *, UN INTERESSANTE REALT
Per
, ovvero
, s intende il commercio elettronico
effettuato tramite telefono cellulare, ovvero attraverso uno strumento %
di
ridotte dimensioni. Esso s identifica, quindi, nell esecuzione di transazioni con
valore economico eseguite attraverso una rete mobile di telecomunicazioni.
E un sottoinsieme dell
e pu esistere sia nella forma +, - servizi
finanziari, acquisti, informativa, entertainment - che +,+ - automazione delle forze
di vendita, gestione delle flotte aziendali, telemetria e telecomando.
12
A riguardo, vedi, tra gli altri: TRIPODI E. M., SANTORO F. , MI SSINEO S. , | F G f F a H K ` M S _ _ H D M ` S H a H I I D S G ` M S ,
GiuffrŁ, Milano, 2000, pagg. 19-23.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
10
Riguardo alla potenzialit del
, tra i maggiori analisti di mercato
Ł sempre forte il convincimento secondo il quale il numero di compratori in modalit
%
possa superare quello di Internet per effetto del maggior mercato di
riferimento.
I ritardi e gli ostacoli alla crescita del
sono dovuti
essenzialmente a carenza di applicazioni che permettono di effettuare transazioni
e a ritardi della tecnologia. Il lancio di servizi #
13
e, in parte, di quelli su
tecnologia .
14
, hanno determinato una falsa partenza, diffusa su scala mondiale e
anticipata da troppe, e troppo anticipate, promesse. L avvento del ., nelle
previsioni, avrebbe dovuto fornire il motore per l evoluzione del mercato favorendo
la crescita e lo sviluppo delle applicazioni dedicate al
. Ma sul
banco degli accusati non sembra, a nostro avviso, esserci l
in quanto
tale, quanto l immaturit delle soluzioni tecnologiche e la precipitazione dei gestori
europei delle compagnie di telefonia mobile
15
.
Il mercato, insieme agli analisti, nell attendere l arrivo della terza generazione di
telefonia mobile teorizzavano che la tecnologia 1
} ~
avesse permesso agli utenti di
13
m F E sta per m ` D H a H P P C E E a ` M F I ` S G R D S I S M S a . Tecnologia utilizzata dai cellulari piø aggiornati per poter navigare
in Internet in appositi siti realizzati con il linguaggio HDML
14
t E D P sta per t H G H D F a E F M p H I D F K ` S P V P I H _ , ovvero sistema generale di trasmissione via radio a pacchetti. E’ il
nuovo sistema di trasmissione dati utilizzato dai cellulari. Aumenta la velocit alla quale viaggiano le
informazioni, suddivise in pacchetti, migliorando cos l’efficienza della rete.
15
Piø specificatamente, secondo una t a S o F a N H P H F D M Q sull _ z M S _ _ H D M H effettuata dal S P I S G v S G P f a I ` G U t D S f E ,
gli utenti chiedono, in primo luogo qualit nel servizio di base, terminali potenti e prezzi contenuti in pratica
reti a pacchetto e formule g a F I , simili a quelle di Internet. In secondo luogo, e in particolare in Italia, ricchezza
di contenuti e possibilit di scelta (il 53% dei primi utenti m F E , sempre secondo questo studio, ha cambiato
«portale» da quello preimpostato dal gestore, e la stessa percentuale dichiara che cambierebbe persino
operatore se questo lo «imprigionasse» lontano dai suoi siti preferiti). Infine, la sicurezza: il 43% Ł al riguardo
preoccupato. Ma quest ultimo dato appare molto simile ai dubbi sull Internet «fissa» di qualche anno fa e,
forse, in parte ancora oggi.
16
L’ w _ I P ( w G ` L H D P F a | S o ` a H k H a H M S _ _ f G ` M F I ` S G b V P I H _ ) costituisce la cosiddetta terza generazione dei sistemi di
comunicazione mobili. Grazie al trasferimento dati ad alta velocit che arriver fino a 2Mbit/s, l’ w | k b ci
permetter di fare video telefonate, video conferenze, ascoltare musica, fare _ z M S _ _ H D M H e di collegarci a
Internet. L’ w _ I P offrir un K F I F D F I H (velocit trasmissione dati) S G K H _ F G K (su richiesta) e frequenze di
trasmissione utilizzate saranno comprese fra 1,9Ghz ed i 2,2Ghz mentre lo standard t b | trasmette a 900Mhz e
a 1800Mhz.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
11
accedere alla rete con velocit sufficienti per sostenere le applicazioni di commercio
%
. Avevano fatto i conti senza il #
"
17
.
Ma cosa Ł il #
"
? Secondo Nicholas Negroponte
18
, si tratta della «piø grande
rivoluzione delle telecomunicazioni che non sar imposta dai colossi del settore,
come Ł avvenuto in passato, ma arriver dal basso, partir dalla gente e si diffonder
come un virus»
19
. Prescindendo, ora, da questa affascinante previsione, dobbiamo
comunque evidenziare come le caratteristiche del #
"
, da una parte, possano
rappresentare un pericolo per chi ha investito e puntato tutto sulla posa di fibre ma
anche per chi ha svuotato le proprie casse impiegando fiumi di denaro nell acquisto
delle licenze 1
20
. Dall altra, invece, schiude agli utenti Internet un nuovo
orizzonte, quello della connettivit mobile a larga banda, che pu essere linfa vitale
per il
21
.
17
m ` z d ` sta per m ` D H a H P P d ` K H a ` I V (tradotto letteralmente: fedelt senza fili). « m ` z d ` Ł un nuovo tipo di
connessione che consente di collegare Pc via radio, , si crea, in pratica, una rete senza cavi ( ` D H a H P P ) in cui
tutti i computer si possono connettere automaticamente ed accedere ad Internet senza bisogno di collegarsi alla
rete telefonica. Ad esempio, se dotati di un terminale che supporta la tecnologia m ` z d ` (nome standard «j H H H
Z o »), basta entrare in un locale con rete ` D H a H P P ed essere immediatamente connessi». A riguardo si
veda: k f I I ` ` P H U D H I ` K ` m ` d ` , in j a t ` S D G F a H , 09/07/2002.
18
Nicholas Negroponte Ł considerato il maggiore studioso al mondo di nuove tecnologie, tanto ad assurgere al
ruolo di «U f D f » del terzo millennio. Egli Ł il fondatore del | H K ` F \ F o , il laboratorio per la ricerca multimediale
del | F P P F M Q f P P H I I P j G P I ` I f I H S g k H M Q G S a S U V di S P I S G .
19
A riguardo si veda: R H D M Q E S I D H _ S G F L ` U F D H P H G r F g ` a ` E D ` _ F K H a a ] w _ I P , in t H G I H | S G H V , 04/05/2002.
20
Alla vigilia del lancio dei primi servizi di telefonia mobile di terza generazione, che consentiranno l invio di
immagini in streaming e la ricezione di e-mail sul cellulare, i gestori delle licenze per l uso dell w _ I P si
trovano di fronte alla minaccia del m ` z d ` . Questo, dotato di una tecnologia di trasmissione senza fili e a corto
raggio, permette l accesso in reti locali ( ` D H a H P P a S M F a F D H F G H I S D p ), poste in alberghi ed aeroporti, piuttosto
che in hotels e ospedali, o, ancora, in aziende. Per Vincenzo Novari, amministratore delegato di H3G, «il m ` z d `
sottrae all w _ I P grosse fette di utenza nel settore o f P ` G H P P , che Ł il nostro I F D U H I di riferimento» - a riguardo si
veda: Ł t M S G I D S ` a m ` z d ` , j I F a ` F U U ` , 08/07/2002. C Ł chi sostiene, quindi, che il sistema m ` z d ` finisca per
sovrapporsi con una parte del potenziale mercato della telefonia mobile di terza generazione. Il motivo per cui
questa tecnologia mette in difficolt gli operatori dell w _ I P Ł che rivela che il modello d uso dell w _ I P Ł
ancora lontano dall essere definito e il fatto che il modello d uso del m ` z d ` sia gi cosi chiaro pu indurre gli
utenti a rallentare l adozione dell w _ I P per provare prima il m ` z d ` , piø semplice da interpretare.
21
In ogni modo, difficilmente le due tecnologie andranno a scontrarsi: il pubblico che utilizza il m ` z d ` Ł di
nicchia, quello dell w _ I P Ł di massa. Il punto Ł che gli utenti delle reti senza fili non sono in movimento come
quelli dei cellulari; piuttosto, sono fermi in alcuni luoghi per intervalli di tempo definiti e sono molto esigenti
in termini d interattivit . Come dire: il manager che tra un aereo e l altro vuole controllare al computer la sua
E D H P H G I F I ` S G , Ł un utente ideale per le reti m ` z d ` , ma appena salir sul taxi, per vedere le sue H z _ F ` a , user il
cellulare. Ecco perchØ tra m ` z d ` e w _ I P non ci sar uno scontro. Nel lungo termine ci sar uno spazio di
comunicazione ` D H a H P P costruito grazie a piø tecnologie come w _ I P , t E D P , ` D H a H P P a F G e altre che lavoreranno
in parallelo, a diverse frequenze e con diverse capacit di trasmissione, anche se all utilizzatore appariranno
come un sistema unico.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
12
1.5 &*0 *, IL FUTURO?
Il televisore Ł un terminale ad altissima diffusione e ad elevato tasso d utilizzo e
la platea degli utenti non particolarmente istruiti all uso del PC hanno, per ,
familiarit con l uso del televisore. Nello spirito della convergenza globale, una serie
di leggi a livello nazionale obbligano le imprese che operano nel settore televisivo ad
abbandonare l emissione dei segnali in analogico a favore della tecnologia digitale
22
.
Tale trasformazione, che creer le condizioni per una maggiore frammentazione
dei ruoli coinvolti nel
televisivo
23
, pu essere anche collocata al centro del
piø ampio processo di convergenza, che vede il mercato televisivo non piø come uno
spazio autonomo ma parte di un unico universo, multi-piattaforma e multi-
dispositivo. In questa chiave, la Tv interattiva s ipotizza possa divenire uno dei
canali piø importanti per la diffusione d Internet e del commercio elettronico,
soprattutto nel segmento +
(B2C). Il
(o produttore
di canali) digitale cerca di accrescere la propria redditivit diversificando la propria
offerta sui segmenti piø innovativi (Internet,
e servizi interattivi).
L interattivit rappresenta il vero elemento di svolta, in quanto rappresenta un fattore
di discontinuit , destinato a trasformare profondamente l industria televisiva.
Riguardo ai contenuti, l interattivit pu essere finalizzata all accesso a servizi
informativi o all esecuzione di transazioni con la possibilit di attuare il commercio
elettronico via televisore, pratica denominata
.
Il
consente ai fornitori di servizi televisivi di entrare nella catena del
valore dell
, creando i presupposti per assicurarsi una quota di rilievo
delle transazioni effettuate via televisiva.
22
In Italia, la data di questo passaggio Ł fissata per il 206 dalla legge n.66 del 20 marzo 2001.
23
Nel sistema attuale tutti gli operatori sono totalmente integrati perchØ curano la produzione, i palinsesti e la
trasmissione del segnale, quindi parliamo di soggetti che integrano tutta la catena del valore. In futuro, invece, i
soggetti saranno distinti: fornitori di contenuti e operatori di rete. I primi dovranno chiedere le autorizzazioni e
gli altri la licenza. Una trasformazione importante perchØ Ł finita l epoca del concessionario e si facilita
l ingresso nel settore di nuovi soggetti.
SEZIONE PRIMA IL FENOMENO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TELEMATICHE
13
La familiarit degli utenti anche meno evoluti con il terminale televisivo lascia
presagire che vi Ł una bassa barriera all ingresso per una vasta popolazione di
potenziali acquirenti del commercio via Tv interattiva.