4
bilanciamento degli interessi, gli aspetti giuridici della
sostenibilità affrontati in questo capitolo.
Si sottolinea l’importanza in un Paese di oltre 8000 Comuni del
ruolo che lo sviluppo locale improntato ai principi della
sostenibilità può svolgere per lo sviluppo armonioso,
compatibile con le istanze ambientali e sociali del Paese. Il
territorio, la partecipazione dei cittadini alla vita politica della
comunità, politiche di sviluppo eque, la programmazione dello
sviluppo da parte degli attori locali (approccio bottom up), la
tutela e valorizzazione delle peculiarità del territorio e delle
società locali, l’integrazione nelle politiche di sviluppo locale
dell’approccio integrato top down bottom up, le dimensioni
della sostenibilità analizzate in questo capitolo.
Infine, si mette in evidenza l’importante contributo che la
programmazione negoziata può dare allo sviluppo del
territorio. La crescita dell’occupazione, lo sviluppo endogeno,
la produzione di infrastrutture materiali e immateriali, la
differenziazione delle politiche pubbliche, la diversificazione
produttiva, il rafforzamento dell’identità, gli aspetti della
sostenibilità della programmazione negoziata oggetto di studio
in questo capitolo.
9 Cap. II. Si elencano gli importanti documenti in cui si fa
riferimento al turismo sostenibile per sottolineare la rilevanza
della sostenibilità turistica nelle politiche di sviluppo turistico.
La Carta di Lanzarote, le Comunicazioni della Commissione
5
Europea indirizzate al Consiglio, al Parlamento Europeo, al
Comitato Economico Sociale e al Comitato delle Regioni, il
Rapporto del Gruppo per la Sostenibilità del Turismo, gli
orientamenti del Parlamento Europeo, le indicazioni elaborate
dal Comitato Economico e Sociale, i documenti del turismo
sostenibile esaminati in questo capitolo.
L’aggregazione delle organizzazioni e delle imprese turistiche
in un determinato territorio, l’integrazione dei territori,
l’approccio sistemico tra imprese private e attori pubblici,
l’integrazione delle offerte, la filiera turistica integrata, gli
elementi qualificanti del distretto turistico affrontati in questo
capitolo.
Inoltre, si sottolinea la necessità che la pianificazione
urbanistica prenda in considerazione le esigenze turistiche. La
pianificazione di infrastrutture turistiche può contribuire ad
aumentare l’occupazione in quanto le destinazioni turistiche
dotate di infrastrutture sono preferite dai turisti.
Il turismo balneare di massa ha alimentato nel corso dei
decenni una domanda di seconde case costruite abusivamente
che rende oggi difficile praticare un turismo di qualità,
destagionalizzato e con maggiore capacità di spesa. Si elencano
le fattispecie di abusi edilizi più frequenti.
Ancora, si sottolinea l’importanza della capacità di carico
turistica nel definire il livello di sostenibilità turistica delle
destinazioni turistiche. Investimenti turistici legali dal punto di
6
vista formali ma carenti di legalità sostanziale hanno causato
l’insostenibilità ambientale, sociale oltre al declino economico
di molte località turistiche.
La valutazione ambientale nella pianificazione dello sviluppo
turistico è l’ultimo argomento che affronto nel capitolo II.
Strumento applicativo dei principi del Trattato CE (principio di
precauzione, dell’azione preventiva, di correzione, di chi
inquina paga) e degli scopi della politica comunitaria
ambientale, la V.I.A. e la V.A.S. permettono di prendere in
considerazione in via preventiva le istanze ambientali nella
pianificazione di progetti , piani e programmi, permettendo di
conseguire lo sviluppo turistico sostenibile.
9 Cap. III. Nello studio del caso si affronta l’impatto negativo
dello sviluppo turistico improntato sulla diffusione sul
territorio dei villaggi turistici, lo sviluppo disordinato degli
insediamenti ricettivi dovuto all’assenza della pianificazione
comunale, il ritardo da parte della Regione Puglia di dotarsi di
strumenti urbanistici rendendo di fatto difficile gli investimenti
e legittimando l’approvazione della legge regionale 20 gennaio
1998, n. 3, “Norme urgenti per l’accelerazione delle procedure
connesse all’attuazione dei programmi comunitari e alla
realizzazione di opere pubbliche realizzate dallo Stato e
Amministrazioni centrali”, che ha permesso sì la necessaria
riqualificazione del patrimonio ricettivo ma ha comportato in
alcuni casi danni all’ambiente. La capacità di carico turistica di
7
Vieste, la necessaria riqualificazione delle strutture ricettive
avvenuta però in un contesto di insostenibilità ambientale e
economica, l’uso dell’accordo di programma che ha permesso
la costruzione di 7 strutture alberghiere cinque stelle nelle
immediate vicinanze di Vieste, garantendo occupazione a 70
famiglie, il parere negativo da parte del Comitato Regionale
V.I.A. alla realizzazione di 3 strutture ricettive a Vieste
sottolineando l’importante ruolo della valutazione ambientale
nella pianificazione di uno sviluppo turistico sostenibile, gli
altri argomenti affrontati in questo capitolo.
9 Nelle conclusioni, sulla base dell’analisi condotta, si tenterà di
svolgere alcune considerazioni d’insieme sulla complessità del
fenomeno turistico e sulla necessità di uno sviluppo turistico
improntato alla sostenibilità.
8
CAP. I
SVILUPPO SOSTENIBILE
1.1 Il principio dello sviluppo sostenibile
La necessità di uno sviluppo economico sostenibile, in ambito
internazionale, emerge con la Dichiarazione di Stoccolma del 1972.
La Dichiarazione di Stoccolma è stata adottata dalla Conferenza
Mondiale sull’Ambiente tenutasi nel 1972 sotto l’egida delle Nazioni
Unite. E’ un documento di soft law, documento di principi, che
tuttavia ha svolto un ruolo fondamentale di guida per una serie di
Convenzioni e Costituzioni nazionali
1
.
Bisogna aspettare 16 anni per vedere il concetto di sviluppo
sostenibile diffondersi globalmente. Il principio dello sviluppo
sostenibile si è diffuso nel 1987 grazie al rapporto “Our Common
Future” della Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo
(Commissione Brundtland). Secondo la Commissione Mondiale per
l’Ambiente e lo Sviluppo, per sviluppo sostenibile s’intende “lo
sviluppo che soddisfa i bisogni dell’attuale generazione, senza
1
L. Viganò, Turismo sostenibile nelle aree protette, Roma, INEA, 2002 pag. 23-
30
9
compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i
propri”
2
.
Ma è soltanto al Summit di Rio che il principio dello sviluppo
sostenibile è stato accettato come principio fondamentale della
comunità internazionale. In occasione della Conferenza delle Nazioni
Unite su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno del
1992, 178 governi sottoscrissero alcuni documenti di grande
importanza per la sostenibilità dello sviluppo
3
:
9 Agenda 21, programma di Azione sullo Sviluppo sostenibile;
9 Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo;
9 Convenzione sui Cambiamenti Climatici che mira alla
stabilizzazione delle emissioni dei gas serra;
9 Convenzione sulla Biodiversità che intende proteggere le specie a
rischio;
9 Dichiarazione di principi sulla gestione delle foreste.
Agenda 21 è un documento di principi, obiettivi, azioni e strumenti
per la promozione di uno sviluppo economico più equilibrato, che
tiene conto delle variabili sociali ed ambientali, rivolto a tutti gli Stati,
organizzazioni e individui.
Agenda 21 è il Piano d’Azione delle Nazioni Unite per lo sviluppo
sostenibile nel 21° secolo. Si articola in quattro sezioni:
o Sviluppo economico sociale;
2
M. Mancarella, Il principio dello sviluppo sostenibile: tra politiche mondiali,
diritto internazionale e Costituzioni nazionali, Università degli Studi di Lecce
3
A. Bratti, A. Vaccari, Gestire i beni comuni, Mondiale per lo sviluppo sostenibile
locale, Perugia, Edizioni Ambiente, 2006
10
o Gestione delle risorse per lo sviluppo;
o Rafforzamento del ruolo degli attori sociali;
o Strumenti di attuazione (tecnologie, educazione, informazione,
produzione di leggi adeguate).
Le tematiche affrontate in Agenda 21 sono: l’insostenibilità degli
attuali stili di vita, di produzione e di consumo, la necessità di
integrare le questioni ambientali, economiche e sociali nel processo
decisionale, legislativo e pianificatorio, la gravità delle condizioni
ambientali nelle grandi città, il deterioramento di risorse, il problema
dei rifiuti, l’educazione, il coinvolgimento dei gruppi di interesse.
Agenda 21 locale riconosce agli Enti locali un ruolo fondamentale nel
conseguimento dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile locale,
condiviso dalla comunità, mediante il coinvolgimento dell’intera
comunità.
I principi richiamati da Agenda 21 sono:
o Sussidiarietà. L’adozione di politiche da parte del livello
amministrativo più vicino alla cittadinanza permette ai cittadini
un controllo sulle politiche di sviluppo locale sostenibile;
o La partecipazione dei cittadini e degli attori locali è
fondamentale per individuare obiettivi condivisi;
o Equità. L’approccio partecipativo, l’individuazione di obiettivi
condivisi permettono di costruire condizioni di maggiore equità
per le generazioni presenti e future:
o Integrazione dei principi a tutela dell’ambiente (prevenzione,
precauzione, cooperazione) nelle decisioni pubbliche.