2. Storia e cultura
2.1. Storia
Sanremo presenta tracce di presenze umane fin dal Paleolitico grazie al ritrovamento di
alcuni insediamenti. La città inizia a svilupparsi in modo significativo in epoca romana
lungo la Via Julia Augusta, naturale proseguimento della Via Aurelia. Nel IX secolo la
città subisce continui attacchi da parte dei Saraceni e la popolazione è costretta a rifu-
giarsi sui monti, passato questo periodo di distruzioni il borgo viene ricostruito sulla
costa, circondato da mura e difeso da un castello. Nel 1297 Sanremo viene venduta dai
vescovi di Genova alle famiglie nobili di Oberto Doria e Giorgio De Mari e nel 1361
passa sotto il controllo della Repubblica genovese. Sei anni dopo la popolazione racco-
glie fondi per diventare libero comune, sempre sotto la protezione di Genova ma con un
proprio statuto. A partire dal Medioevo la città fa della navigazione marittima uno dei
suoi punti forti, commercia infatti agrumi quasi esclusivamente via mare, essendo le
strade pericolose e mal tenute. Nel XVI secolo Sanremo subisce nuovi attacchi da parte
dei Saraceni che la saccheggiano. Nel 1753 la città si ribella a Genova a causa delle forti
tasse che doveva pagare ma la rivolta viene duramente repressa. Nel 1794 le truppe di
Napoleone occupano Sanremo ed essa diviene capoluogo del Dipartimento delle Palme.
Dopo oltre mezzo secolo di declino, dovuto alle scarse condizioni igieniche, la città ini-
zia a crescere dal punto di vista turistico e si afferma come località dal clima mite e dal-
la particolare bellezza dei luoghi.
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2.2. Cultura
Con la nascita del turismo, a Sanremo vengono create strutture alberghiere, ville e pa-
lazzi adatti ad ospitare una clientela che, come già abbiamo visto, era formata da perso-
naggi benestanti e talvolta rappresentanti della nobiltà europea. I grandi hotel che hanno
contribuito a rendere la città una grande località turistica sono il Londra, costruito nel
1861, il Royal nel 1872 e il Miramare. Le ville sono sempre contornate da grandi giar-
dini e i loro nomi hanno spesso un significato ben preciso che vuole rispecchiare la na-
tura della struttura: ad esempio Villa Devachan, una villa - castello il cui nome di origi-
ne indiana significa «Porta del paradiso», costruita nel 1905 per il conte di Mexbourou-
gh, un inglese che aveva deciso di abitare a Sanremo dopo essersi convertito all’indui-
smo, ma definita da Gabriele D’Annunzio una «grossa villa di pessimo gusto». Nel
1920 in questo edificio si tenne la Conferenza internazionale degli Stretti. Un’altra abi-
tazione degna di nota è Villa Bel Respiro, sede della stazione sperimentale di floricoltu-
ra, in cui lavorò come direttore, dal 1925 al 1947, il padre dello scrittore Italo Calvino.
Altre ville degne di nota sono Villa Fiorentina e Villa Marsaglia. Nei pressi del cimitero
si trovano i resti di un antico edificio di epoca romana risalente al II secolo d.C.: Villa
Matutia. Gli scavi archeologici portarono alla luce dieci vani, di cui i tre più importanti
costituivano le terme, mentre gli altri erano ambienti di servizio e latrine. I lavori non
furono però semplici da attuare, in primo luogo perché si vide che le mura arrivavano
addirittura sotto il livello del mare e poi perché il Comune all’inizio non volle dare fon-
di per il recupero del sito, la completa scoperta della villa e di tutti i suoi ruderi si ebbe
infatti solo nel 1960, 35 anni dopo il suo ritrovamento.
Nel centro di Sanremo troviamo Via Matteotti, la via principale della città, che ospita
Palazzo Borea d’Olmo, struttura molto rinomata in quanto in passato, dal Quattrocento
in poi, ospitò diversi personaggi illustri tra cui Elisabetta di Spagna, Carlo Emanuele III
di Sardegna, Filippo di Edimburgo e Papa Pio VII. Ora il palazzo è sede del Museo Ar-
cheologico di Sanremo che annovera notevoli opere d’arte e meravigliosi affreschi sei-
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centeschi del pittore G.B. Merano. Nella stessa via si trova il Teatro Ariston, sede del
famoso Festival della Canzone Italiana.
Oltre a questi aspetti di carattere storico e culturale, altri fattori contribuiscono ed hanno
contribuito ad attrarre i turisti, e in particolare la qualità dell’ambiente, la notorietà della
città e la tradizione enogastronomica.
3. Demografia
A Sanremo nel 1861 si contavano 12464 abitanti che sono andati crescendo nel corso
degli anni grazie alla fama che pian piano la città si stava guadagnando come località di
indubbia bellezza dal punto di vista naturalistico e climatico: molti degli storici turisti
infatti decisero di stabilirsi permanentemente nella località per sfruttare in ogni momen-
to i benefici di questa magnifica terra. Un primo cospicuo aumento di residenti si ha nel
1881 e successivamente nel 1901 e nel 1911, per diversi anni si ha una stasi se non addi-
rittura un declino in corrispondenza soprattutto della Prima guerra mondiale. Nel 1951
si assiste invece ad un altro balzo in avanti, si passa difatti dai 33003 abitanti del 1936 a
ben 40464, che aumenteranno ancora nel decennio successivo raggiungendo i 55209 e
ancora nel 1971 toccando il numero più alto mai avuto di 62210 residenti. Questi perio-
di, come è già stato accennato, corrispondono alle migrazioni dalle altre regioni italiane,
specialmente Abruzzo, Lombardia e Piemonte, oltre che per trovare lavoro, le persone
provenienti da queste zone hanno contribuito in modo massiccio alla cementificazione
selvaggia del centro cittadino, costruendo alberghi, case e strade. Un declino della popo-
lazione si inizia ad avere dal 1981 fino al 2001, complessivamente circa 12000 residenti
in meno, dal 2005 si ha una lieve risalita che rimarrà più o meno stazionaria fino al
2009 quando si contano 56734 abitanti. Nella tabella 1.2 è riassunta l’evoluzione demo-
grafica di Sanremo dal 1861 al 2009.
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Tabella 1.1 Evoluzione della popolazione a Sanremo
4. Evoluzione del turismo
Il turismo a Sanremo iniziò a svilupparsi dopo la prima metà dell’Ottocento, quando gli
inglesi scelsero la città dei fiori come meta per i loro soggiorni invernali, grazie al suo
clima mite anche nei mesi più freddi. Nel 1854 la contessa Adele Roverizio di Roccaste-
rone, moglie dell’allora sindaco, fece costruire villa Berigo. Sarà proprio la contessa
uno dei primi personaggi a pubblicizzare Sanremo come località degna di nota, per il
suo ottimo clima e la bellezza dei luoghi. Così nel giro di pochi decenni essa si trasfor-
mò da piccolo villaggio di pescatori e agricoltori in grande destinazione per aristocratici
e nobili europei, tra cui ricordiamo la principessa Elisabetta di Baviera e la zarina Maria
Aleksandrovna, ai quali si aggiunsero dal 1865 anche ricchi americani.
Era questo un turismo d’élite per personaggi famosi e abbienti, per questo motivo ven-
nero creati alberghi di lusso, ville e altri mirabili edifici decorati con cortili a vegetazio-
ne esotica e ampie scalinate. Palazzo Bellevue,sorto tra il 1893 e il 1894, ora sede mu-
nicipale, con al suo interno suites signorili,un rinomato ristorante e altri locali dedicati
alle più svariate attività; Villa Nobel, costruita nel 1870 in stile moresco nella parte più
Evoluzione popolazione
0
17500
35000
52500
70000
1861
1881
1911
1931
1951
1971
1991
2002
2008
Evoluzione popolazione
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a levante della città,ultima residenza di Alfred Nobel; Villa Ormond, appartenuta a una
famiglia svizzera, nota per l’ampio parco ricco di una moltitudine di specie floreali; Ca-
stello Devachan, nato a fine Ottocento, in stile liberty, situato sulle colline in prossimità
di Corso degli Inglesi e sede nel 1920 della Conferenza degli Stretti dove si discusse tra
gli Alleati la ridistribuzione delle terre dell’ ex Impero Ottomano; nello stesso periodo si
ebbe oltretutto il passaggio dall’agricoltura incentrata sugli agrumeti alla floricoltura.
Agli inizi del Novecento cominciarono a sorgere strutture più qualificate atte a soddisfa-
re al meglio la clientela élitaria, come il Casinò nel 1905, il campo golf nel 1932,
l’ippodromo nel 1939 e la funivia Sanremo - Monte Bignone, ai tempi la più lunga del
mondo. Al termine della Prima guerra mondiale la città viene scelta come sede per la
Conferenza Internazionale degli Stretti. Il massimo sviluppo del turismo d’élite della
cittadina si ebbe intorno agli anni Trenta, con l’espansione dell’offerta di strutture ricet-
tive e il contemporaneo sviluppo dell’economia basata sulla floricoltura. Il primo decli-
no del movimento turistico si ebbe in coincidenza della seconda guerra mondiale, e con
la fine del conflitto la città vide la nascita del nuovo turismo di massa, accanto all’e-
splosione del fenomeno delle seconde case, che portò i ceti medio alti di Lombardia e
Piemonte a costruire indiscriminatamente edifici poco consoni ai modelli architettonici
che avevano sempre caratterizzato Sanremo, rendendola piacevole e famosa presso la
clientela d’élite. Contemporaneamente si verificò il ribaltamento dei segmenti turistici:
quello balneare prese il sopravvento su quello tradizionale climatico per cui si invertiro-
no le stagioni: quella alta divenne la stagione estiva e non più quella invernale e prima-
verile. L’istituzione del Festival della canzone italiana consentì comunque di rinverdire
un po’ i fasti della belle époque: l’aristocrazia e la nobiltà europee furono sostituite dai
personaggi dello spettacolo.
Alla fine degli anni Settanta nasce Portosole, il nuovo porto turistico, si cominciano ad
attuare le prime riqualificazioni delle aree meno tutelate della città e si realizza un piano
regolatore per porre termine alla cementificazione selvaggia che proprio in quegli anni
impediva uno sviluppo ordinato del centro urbano.
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