II
1958 La Rencontre, Les Semailles et les Moissons, t. V (Plon)
1958 Naissance d’une Dauphine (Gallimard)
1959 La Vie quotidienne en Russie au temps du dernier tsar (Hachette)
1959 La Lumière des justes. Tome I : Les Compagnons du Coquelicot. (Flammarion)
1960 La Lumière des justes. Tome II : La Barynia. (Flammarion)
1961 La Lumière des justes. Tome III : La Gloire des vaincus. (Flammarion)
1962 La Lumière des justes. Tome IV : Les Dames de Sibérie. (Flammarion)
1963 Une extrême amitié (La Table ronde)
1963 La Lumière des justes. Tome V : Sophie ou la Fin des combats. (Flammarion)
1964 Le Geste d’Ève (Flammarion)
1965 Les Eygletière, t. I (Flammarion)
1965 Tolstoï (Fayard)
1966 La Faim des lionceaux, Les Eygletière, t. II (Flammarion)
1967 La Malandre, Les Eygletière, t. III (Flammarion)
1968 Les Héritiers de l’avenir. Tome I : Le Cahier. (Flammarion)
1969 Les Héritiers de l’avenir. Tome II : Cent un coups de canon. (Flammarion)
1970 Les Héritiers de l’avenir. Tome III : L’Éléphant blanc. (Flammarion)
1971 Gogol (Flammarion)
1972 La Pierre, la Feuille et les Ciseaux (Flammarion)
1973 Anne Prédaille (Flammarion)
1974 Le Moscovite, t. I (Flammarion)
1974 Les Désordres secrets, Le Moscovite, t. II (Flammarion)
1975 Les Feux du matin, Le Moscovite, t. III (Flammarion)
1976 Un si long chemin (Stock)
1976 Le Front dans les nuages (Flammarion)
1976 Grimbosq (Flammarion)
1977 Catherine la Grande (Flammarion)
1978 Le Prisonnier n° I (Flammarion)
1979 Pierre le Grand (Flammarion)
1980 Viou (Flammarion)
1981 Alexandre I er (Flammarion)
1982 Le Pain de l’étranger (Flammarion)
1982 Ivan le Terrible (Flammarion)
1983 La Dérision (Flammarion)
1984 Tchekhov (Flammarion)
1984 Marie Karpovna (Flammarion)
1985 Tourgueniev (Flammarion)
1985 Le Bruit solitaire du cœur (Flammarion)
1986 À demain, Sylvie (Flammarion)
1986 Gorki (Flammarion)
1987 Le Troisième Bonheur (Flammarion)
1988 Toute ma vie sera mensonge (Flammarion)
1988 Flaubert (Flammarion)
1989 Maupassant (Flammarion)
1989 La Gouvernante française (Flammarion)
1990 La Femme de David (Flammarion)
1990 Alexandre II, le tsar libérateur (Flammarion)
1991 Aliocha (Flammarion)
1991 Nicolas II, le dernier tsar (Flammarion)
1992 Youri (Flammarion)
1992 Zola (Flammarion)
III
1993 Verlaine (Flammarion)
1993 Le Chant des Insensés (Flammarion)
1994 Baudelaire (Flammarion)
1994 Le Marchand de masques (Flammarion)
1995 Balzac (Flammarion)
1995 Le Défi d’Olga (Flammarion)
1996 Votre très humble et très obéissant serviteur (Flammarion)
1996 Raspoutine (Flammarion)
1997 L’Affaire Crémonnière (Flammarion)
1997 Juliette Drouet (Flammarion)
1998 Le Fils du satrape (Grasset)
1998 Terribles tsarines (Grasset)
1999 Les turbulences d’une grande famille (Grasset)
1999 Namouna ou la chaleur animale (Grasset)
2000 Nicolas Ier (Librairie académique Perrin)
2000 La Ballerine de Saint-Pétersbourg (Plon)
2001 Marina Tsvetaena : L'éternelle insurgée (Grasset)
2001 La Fille de l'écrivain (Grasset)
2002 L'Étage des bouffons (Grasset)
2004 La Fiancée de l'ogre (Grasset)
2004 Alexandre III (Grasset)
2004 La Baronne et le musicien (Grasset)
2005 Alexandre Dumas. Le cinquième mousquetaire (Grasset)
2006 La Traque (Grasset)
YOURI
È il 1917: a Mosca e a Pietrogrado cova la Rivoluzione. Indifferenti a questo tumulto, Yuri e Sonia
crescono insieme nella vasta tenuta dei Samoilov, non lontano da Mosca. Lui è figlio dei proprieta-
ri, Aleksandr Borissovič e Maria Vassilievna, lei della domestica Duniaša.
All’improvviso scoppia la tragedia: l’onda bolscevica si riversa sui bambini e le loro famiglie. Il
padre di Yuri è costretto a rifugiarsi a Kharkov per scappare ai rivoluzionari che avanzano semi-
nando terrore e miseria. I bambini e le mamme intraprendono quindi un lungo esodo a bordo di carri
bestiame, che li porterà dapprima a Kharkov e di lì a Odessa, dove, nel frattempo, Aleksandr Boris-
sovič è dovuto scappare.
Durante il viaggio sperimentano condizioni di vita durissime e provanti, soprattutto per
l’aristocratica Maria Vassilievna, come l’internamento in un campo di quarantena tedesco minato
dall’influenza spagnola.
Mentre l’antica Russia crolla, Yuri e Sonia hanno l’impressione di essere in vacanza. Tutto è nuovo,
inatteso; tutto è permesso. Insensibili alla gente, sordi ai discorsi degli adulti, a loro non interessano
la guerra civile, il denaro, gli sconvolgimenti politici, l’approvvigionamento… L’intero paese vive
un sanguinoso cataclisma, loro vivono un amore puerile e violento, che si conclude male, con la
partenza dei Samoilov per Costantinopoli, mentre Sonia e la madre, innamoratasi di un bolscevico,
restano in Russia.
119
COMMENTO
Youri è un romanzo con molti elementi autobiografici. Anche Troyat è nato a Mosca, da dove è
costretto a scappare con i genitori dopo la Rivoluzione d’Ottobre, come la famiglia Samoilov.
Intraprendendo strade diverse (i Troyat passando per il Caucaso e la Crimea, i Samoilov
attraversando l’Ucraina orientale fino a Odessa), la famiglia reale e quella fittizia giungono alla
stessa destinazione, Parigi, simbolo dell’Occidente libero dal bolscevismo.
Il Troyat saggista e storico è ampiamente presente anche in Youri; infatti la vicenda si basa su
fatti reali e anche la componente romanzesca è comunque ricostruita nei minimi particolari per
risultare quanto più verosimile. Ciò implica l’utilizzo di vocaboli tipici della cultura russa e
difficilmente traducibili (o, in ogni caso, di ardua comprensione per il lettore che non conosca la
Russia dell’epoca), come nel caso della télègue, in italiano telega: un vocabolo che non è riportato
da nessun dizionario della lingua italiana, riscontrabile solo nel Michele Strogoff, dove Jules Verne
ne dà la definizione. La telega è un modesto carretto di legno tipico della Russia dell’Ottocento.
Pochi lettori francesi o italiani sanno, o possono capire, che cosa sia senza un adeguato bagaglio
culturale, ma nella traduzione ho scelto di mantenere il termine originale perché, rendendo télègue
con carr(ett)o o sinonimi, si sarebbe persa una componente culturale molto importante nel romanzo.
Altrove l’autore impiega vocaboli russi intraducibili e, consapevole che il grande pubblico ne
ignora il significato, li descrive in modo dettagliato. È il caso dei dolci pasquali:
Quand vient le moment, tant attendu, de goûter au koulitch, d’une pâté si douce, coiffé de sucre
fondu, et à la paskha de fromage blanc, bourrée de fruits confits,… (pag. 15)
Lo stile di Youri, pubblicato nel 1992, denota la notevole maturità stilistica di Henri Troyat, che
riesce ad alternare molto abilmente la narrazione al dialogo, la descrizione all’azione, usando ogni
volta le tinte appropriate come se stesse dipingendo un quadro.
Infatti, benché la componente descrittiva sia preponderante in molti passi del libro, il ritmo non è
mai troppo lento e i dialoghi, composti essenzialmente di battute brevi, contribuiscono a renderlo
più vivace.
Inoltre, il linguaggio usato rispecchia la condizione sociale e lo stato d’animo dei personaggi.
Così, nei discorsi dei bambini e della servitù abbondano un vocabolario semplice e la paratassi; al
contrario, il lessico e la sintassi adoperati da Alexandre Borissovič e Marie Vassilievna sono più
complessi per dare atto della loro superiorità culturale e sociale: ciò risalta nelle interrogative
dirette, formulate ricorrendo all’inversione verbo-soggetto, più tipica del francese scritto che del
parlato.
Un esempio è fornito da questo dialogo tra i due bambini (pag. 52):
– Qu’est-ce que c’est ? demande-t-elle.
– Pour toi !
Elle regarde le livre :
– T’es fou?
– C’est tout ce que j’ai trouvé.
– Tu l’as acheté ?
– Non.
– Volé ?
– Oui.
al quale si contrappone questo fra i genitori di Youri (pagg. 53-54):
– Quitter la Russie, est-ce possible ? murmure-t-elle.
– Très provisoirement, mon âme, dit papa. Nous reviendrons, dès que les choses se seront
arrangées…
– Et si elles ne s’arrangent pas ?
120
– Jamais les Alliés ne permettront que l’anarchie s’installe dans un pays qui a versé son sang
pour eux pendant la guerre! J’estime qu’il faut, dès à présent, nous préparer à partir… Partout, ce
n’est qu’un cri : « Les Français s’en vont ! Les Français s’en vont ! » Les gens assiègent les
bureaux militaires français et ceux des compagnies de navigation…
La possibilità del francese di formulare le interrogative dirette in modi diversi, a seconda della
situazione e della cultura del parlante (laddove l’interrogativa con l’intonazione si colloca a un
livello più basso della stessa frase con l’inversione verbo-soggetto), non esiste in italiano: questo
comporta, per forza di cose, nella traduzione una perdita del valore simbolico della sintassi.
La domanda di Youri
– Tu le trouves vraiment très beau ? (pag. 12)
e quella di Alexandre Borissovitch
– Avez-vous bien travaillé, cet après-midi ? (pag. 6)
in italiano hanno la stessa struttura sintattica:
«Lo trovi davvero molto bello?»
«Avete lavorato bene questo pomeriggio?»
L’autore usa molto spesso il participio presente e il gerundio passato in frasi subordinate, ma non
di rado è difficile stabilire se attribuisca loro valore causale o temporale. In alcuni di questi casi,
nella traduzione ho preferito ricorrere a modi verbali finiti:
Beaucoup d’ouvriers ayant été mobilisés (pag. 4)
Poiché molti operai sono stati richiamati (con valore causale)
Douniacha s’étant éclipsée (pag. 23)
Dopo che Duniaša si è eclissata (con valore temporale)
Per quanto riguarda l’uso massiccio degli aggettivi possessivi, tipico della lingua francese, nella
maggior parte dei casi ho scelto di eliminarli dalla versione italiana:
Zoé Ivanovna… ouvre un livre sur ses genoux (pag. 7)
Zoe Ivanovna… apre un libro sulle ginocchia
Bari… pose ses deux énormes pattes sur les épaules de son jeune maître (pag. 7)
Bari… posa le due enormi zampe sulle spalle del padroncino
L’institutrice… porte les deux mains à son front (pag. 7)
L’istitutrice… porta le mani alla fronte
Bari aboie… en tirant sur sa chaîne (pag. 8)
Bari abbaia… tirando la catena
Zoé Ivanovna… se tient dans un coin, la tête droite sous sa coiffe de bandages. (pag. 9)
Zoe Ivanovna… se ne sta in un angolo, la testa dritta sotto la cuffia di fasce.
traducendoli solo nei casi in cui la loro omissione avrebbe potuto rendere più difficile o equivoca la
comprensione del testo.
À table, papa commente d’un ton amer ses rencontres avec des gens… (pag. 5)
A tavola papà commenta amareggiato i suoi incontri con persone…
121
Youri s’habitue mal à entendre Sonia appeler sa mère et son père… par leur doublé prénom (pag. 6)
Yuri stenta ad abituarsi a sentire Sonia chiamare sua madre e suo padre… con il loro doppio nome
Youri a envie de crier… que sa douleur ne porte pas le nom d’un pays (pag. 58)
Yuri ha voglia di gridare… che il suo dolore non porta il nome di un paese
Un’altra notevole difficoltà riscontrabile nella resa di Youri in italiano è la grafia dei nomi russi.
La lingua francese, a causa delle sue caratteristiche fonetiche, non può limitarsi a latinizzare
l’alfabeto cirillico facendo corrispondere a ogni lettera un suono (procedimento applicato con criteri
diversi in altre lingue), ma in certi casi si assiste a una vera francesizzazione dei nomi russi. Nel
romanzo si trovano, per esempio Srétenski (con l’accento sulla prima e per consentirne la
pronuncia), Douniacha, Pistounov. Addirittura, per i nomi di persona, laddove esiste il
corrispondente francese, Troyat non esita a usarlo al posto del russo, creando accoppiamenti
discordanti come Alexandre Borissovitch o Marie Vassilievna.
Durante la traduzione ho cercato di attenermi ad alcuni criteri, basandomi anche sulla grafia
russa dei nomi e chiedendo l’opinione di persone di madrelingua:
1) la desinenza –ki è stata resa con –kij, calcando quella russa (кий) dove una i lunga è seguita da
una i breve. Così, Kerenski, Trotski e Srétenski diventano Kerenskij, Trotskij e Sretenskij. Ho
preferito rendere il gruppo vocalico russo con –ij anziché con –y (anche la grafia Trotsky è usata in
italiano) per conservarne la natura fonetica;
2) non ho usato il segno debole ь, che in russo palatalizza il fonema precedente, perché la sua
latinizzazione come ’ (apostrofo) avrebbe confuso il lettore medio, il quale non ne avrebbe inteso la
funzione; pertanto ho scritto Tver (come nel testo francese) anziché la forma più corretta Tver’;
3) i nomi esistenti anche in italiano sono stati resi con una grafia il più possibile vicina a quella
italiana. Quindi Marie è diventato semplicemente Maria e non Mariya, Sonia è rimasto tale
(anziché diventare Soniya) e Youri è stato reso con Yuri anziché trascritto Jurij.
In conclusione, Youri è un romanzo di facile lettura e la sua traduzione, a parte i fenomeni
sopracitati, non mi ha posto molte difficoltà, grazie alle strategie traduttive apprese durante questo
corso di laurea.