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risultati sperati; dopo due edizioni di festival unificato la rassegna di Bellaria Ł ritornata ad
un’autonomia organizzativa, con l’usuale obiettivo di promuovere le produzioni
indipendenti italiane.
Dal 2006 Anteprima ha aggiunto un suffisso di non poco conto, il doc di documentario e
l’Amministrazione Comunale ha deciso di affidare l’incarico di direttore artistico a
Fabrizio Grosoli che lo ha dedicato interamente al documentario, con il Concorso
Anteprima Doc (per opere inedite), il Premio Casa Rossa Doc (per il regista del miglior
documentario della precedente stagione cinematografica ) e il Concorso 150 secondi a
tema fisso (sezione dedicata ai cortometraggi).
Oggi si articola nel concorso Anteprima Doc, nel premio Casa Rossa Doc, in un
concorso per documentari della durata massima di 10 minuti (Corto Doc sostitutivo, dal
2008, del concorso a tema fisso della durata di 150 secondi), in retrospettive ed omaggi a
registi italiani, in sezioni a tema non competitive e sezioni internazionali.
Questo nuovo cammino del bff ha riscosso un buon successo di pubblico e di critica;
l introduzione, nell ultima edizione (2 6 giugno 2009), della sezione Doc Erotika ha
interrotto la quiete e diviso la critica, sollevando un gran polverone non solo mediatico.
Uno dei pilastri del Festival era e rimane la Festa di Compleanno che ogni anno
festeggia i 30 anni di un film italiano particolarmente significativo. In questa singolare
sezione, nata a Bellaria e poi ripresa da tanti altri festival, sono stati festeggiati molti film
e grandi protagonisti del cinema italiano.
A partire da quest ultima edizione il festival ha attivato una collaborazione con il
DAMS dell Universit di Bologna, con modalit e risultati che saranno esaminati
appresso.
Il gruppo, del quale facevo parte, Ł andato in giro per la ridente cittadina romagnola a far
riprese, interviste ai professionisti e ai passanti; alcune risposte di questi ultimi, come piø
dettagliatamente potranno essere esaminate in appendice, ti fanno riflettere. Di fatto Ł
emerso come in molti hanno confuso la sezione Doc Erotika, che tratta appunto di
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documentari che indagano sul mondo dell erotismo, con una sezione dedicata ai film
pornografici.
Questa esperienza ti stimola a dedicare un po del tuo tempo per chiarire, soprattutto a te
stesso, se esiste e qual Ł il confine che demarca il film dal documentario e l erotismo dalla
pornografia. Domande banali che uno studente del DAMS di Bologna non dovrebbe
porsi, ma mi vengono in mente le parole di un mio valente professore d italiano che
correggeva i temi sempre con l uso del vocabolario: leggo cos tante parole storpiate che
a volte non so piø discernere l errore .
Questa ricerca, dapprima estemporanea, mi ha coinvolto al punto tale da
approfondire l argomento e proporlo come tesi di laurea.
Il mio primo passo, propedeutico per il corretto inquadramento della tesi, mi ha condotto a
cercare di capire il perchØ Ł nata questa uguaglianza: documentario erotico = film
pornografico. La ricerca mi ha condotto alla conclusione che questa parificazione Ł
determinata, principalmente, dalla sconoscenza, non straordinaria, della differenza
lessicale tra documentario e film, tra pornografia ed erotismo.
Successivamente, dopo aver capito la vastit e soprattutto la complessit delle
problematiche da affrontare, ho circoscritto l ambito della mia ricerca, per analizzarlo in
maniera approfondita e, spero, soddisfacente.
“L’imbarazzante sessualità” e la sezione Doc Erotika al bff.
La rassegna Doc Erotika Ł stata motivo di imbarazzo per una parte politica del
comune di Bellaria e, anche, per alcuni cittadini influenzati da uno stereotipo sociale che
confina la sessualit (o meglio una parte di essa: il sesso) nel ghetto della trasgressione (si
vedano gli articoli di giornale e le interviste riportate in appendice).
Le religioni, la nostra religione cattolica, con tutti i tabø e gli anatemi, hanno molto
contribuito alla creazione di quest aria stagnante e, a volte, irrespirabile che permea buona
parte dei discorsi incentrati sul sesso. Pur essendo un cristiano per nascita e un cattolico
per convinzione (corollario con frase retorica: ma non praticante), ritengo che in questo
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campo la chiesa si sia irrigidita su posizioni radicali vedendo, nella sessualit , solo il mero
aspetto peccaminoso e collocandolo non solo nella sfera coniugale ma al solo scopo di
riprodursi. Il sesso Ł tollerabile solo dopo il matrimonio e per il concepimento; fuori da
questo rigido doppio perimetro, Ł peccato. Come se godere di una qualit , che il buon Dio
ci ha donato, anzichØ rendergliene grazie e onore lo si offendesse.
Inoltre, se accettiamo per vero quello che ha affermato Sigmund Freud sulle rimozioni
sessuali ( sotto il dominio del mondo esterno l’io infantile si sbarazza delle indesiderate
richieste istintuali per mezzo delle cosiddette rimozioni 1; l Io cosciente, condizionato
dalla morale inventata dall essere umano, rimuove l istinto sessuale che: [ ]
continuerebbero -in senso lato- a rimanere attivi e operanti nell inconscio, influenzando
l affettivit del soggetto e costringendolo a mobilitare difese e resistenze per evitare il loro
riaffiorare nel campo della coscienza 2), questi indottrinamenti non salvano l uomo ma lo
affondano; la proibizione e la condanna derivanti da una visione soggettiva e puritana
della problematica sessuale, la negazione del piacere, la coatta identit sessuale, privano
l uomo di un passaggio importante della vita e, quindi, sono lesivi della sua dignit e
salute.
In termini simili, in un commento alla vicenda di Herculine-AdØlaidide Barbin
(educata come ragazza in un istituto religioso femminile, riconosciuta in seguito come
ragazzo e costretto a cambiare sesso legale e stato civile dopo accertamenti medici e
giudiziari, finisce col suicidarsi), ne parla il filosofo francese Michel Foucault: [ ]
ammettiamo anche che Ł sul versante del sesso che bisogna cercare le verit piø segrete
dell individuo; che l Ł possibile scoprire meglio ci che Ł e ci che lo determina; e se nei
secoli abbiamo ritenuto di dovere nascondere le cose di sesso perchØ erano vergognose,
sappiamo adesso che Ł il sesso stesso a celare le parte piø segrete dell individuo: la
struttura dei suoi fantasmi, le radici del suo io, le forme del suo rapporto con il reale . E
1
Sigmund Freud, Compendio di Psicoanalisi, Torino, Bollati Boringhieri,1999, cap. 8.
2
in Corrado Cordova (a cura di) Enciclopedia Medica Curcio, Armando Curcio Editore, Bologna, 1977, p. 1819.
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ancora: [ ] in quanto Ł alla sfera sessuale che sono ricondotte la verit dell individuo e
le sue responsabilit consce e inconsce: in fondo al sesso, la verit 1 .
Bisogna aspettare gli anni 50 per avversare scientificamente e in maniera
approfondita l assunto, radicato nella societ sin dalla notte dei tempi, sulla sessualit . ¨
stato lo zoologo e psicologo statunitense Alfred Charles Kinsey, professore di zoologia
all’Universit dell’Indiana e direttore dell’Istituto per le ricerche sul sesso presso la stessa
universit , con le sue ricerche sul comportamento sessuale umano (pubblicati, uno nel
1948 sull’uomo, l’altro nel 1953 sulla donna), a mettere in dubbio le conoscenze
convenzionali. La credenza che l’eterosessualit e l’astinenza fossero la norma, sia
statisticamente che eticamente, non erano mai stati messi in discussione prima di allora
sulla base di una ricerca statistica e scientifica di quelle dimensioni.
Se Ł vero che le religioni, il puritanesimo, il moralismo hanno cercato di
mettere dei paletti per delimitare e, mi si permetta, emarginare la sessualit Ł anche vero
che nessuna persona, in quanto essere intelligente e quindi ricca di discernimento, pu
dire ai suoi pari cosa Ł lecito e cosa non lo Ł in questo campo; Ł necessario essere
scienziati e comprendere lucidamente i perchØ delle cose e i significati che ne scaturiscono
nella consapevolezza che Ł un campo problematico, strettamente legato alla sfera privata
di ogni singolo essere vivente capace di intendere e di volere, e pertanto molto scivoloso.
La pornografia e l erotismo sono la rappresentazione di questa imbarazzante
sessualit e, al contempo, partecipano e interferiscono con tutti i processi relativi alla
sessualit : biologici (legati alla specie), psichici (che riguardano la costruzione
dell identit individuale), interpersonali e, quindi, sociologici.
Se si vuole affrontare con la dovuta seriet , e non con la frivolezza con cui spesso
se ne parla, questa problematica si deve entrare in un contesto molto vasto e delicato dove
interagiscono, con un legame di tipo covalente, la religione, il sociale, la psiche . Le
conoscenze specifiche e la circospezione sono d obbligo.
1Michel Foucault, Il vero sesso , in Salvo Vaccaio e Mario Coglitore (a cura di) Michel Foucault e il divenire donna,
Milano, Mimesis, 1997, p. 179.
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Pertanto, vista la complessit e la delicatezza del tema e data la mia
impreparazione nel campo biologico, psichico e sociologico, dopo aver iniziato il lavoro
sono stato tentato di abbandonarlo, anche se era stato scelto con molto entusiasmo. Grazie
agli oculati suggerimenti della correlatrice e del relatore, ho aggiustato il tiro, revisionato
completamente la prima stesura (soggettiva e sentenziale) e ripreso con l iniziale
entusiasmo lo studio e le ricerche; ho sciolto la riserva positivamente.
Mi sono concentrato sulla rassegna Doc Erotika al festival di Bellaria, sul perchØ Ł stata
fatta, gli argomenti trattati dai filmati, che tipo di atteggiamento emergeva dal nostro
lavoro di inviati all interno del Festival; il tutto con spirito assolutamente oggettivo.
In seguito, nella seconda parte, ho cercato di delineare lo sviluppo del documentario
erotico, partendo da Europa di notte (1959) di Alessandro Blasetti fino ad arrivare (in un
percorso che, dato la limitatezza del mio elaborato, non pu che essere lacunoso dal punto
di vista storiografico) ai lavori di Alberto D Onofrio, autore presente (oltre che con i suoi
documentari anche fisicamente) al bff 2009.
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PARTE I: BELLARIA FILM FESTIVAL
BELLARIA FILM FESTIVAL (BFF); 27a EDIZIONE
Dal 2 al 6 giugno 2009 si Ł svolta a Bellaria-Igea Marina la 27a edizione del
Bellaria Film Festival Anteprima Doc sotto la direzione di Fabrizio Grosoli.
Grosoli, che per il quarto anno Ł il direttore artistico del festival, ha collaborato con
Tele+; dal 1997 al 2003 Ł stato il responsabile dell acquisizione e della programmazione
dei documentari. Com Ł noto Tele+ Ł stata assorbita dalla nuova pay-TV Sky Italia con la
conseguente quasi totale scomparsa dei documentari dai palinsesti premiun .
Grosoli dal 2003 Ł alla Fandango, casa di produzione cinematografica fondata e diretta da
Domenico Procacci, come responsabile dell’area di distribuzione e dell’area di produzione
documentari.
Il festival, oltre alla sua rilevanza storica assume in se un valore divulgativo
perchØ, com Ł noto, non esiste in Italia un mercato per il cinema documentario
indipendente (e non). Scrive Grosoli: La scelta di fondo, a favore del cinema
documentario italiano di creazione e narrazione, ha coinciso con una crescita costante
d interesse e di maturit da parte dei nostri filmaker per questa forma d espressione. Non
vogliamo, con questo, nascondere le difficolt del momento: un mercato vero e proprio
non esiste per il nostro sistema televisivo e i tentavi, d inserimento nell aria della
distribuzione cinematografica, si sono scontrati con la realt di un settore poco ricettivo
verso il nuovo 1. Il successo auspicato nella scelta di Grosoli Ł, forse, l unico modo per
tamponare e successivamente bloccare l esilio di molti nostri autori verso terre straniere
piø interessate alla loro arte (vedi l imponente presenza italiana al Festival di Locarno
dello scorso anno).
Gi dalla sua nascita, nel 1983, il festival si Ł caratterizzato per l’attenzione verso il
cinema indipendente; un cinema povero di mezzi e ricco d idee, fucina di nuovi talenti
della cinematografia. Negli anni sotto la direzione di Morando Morandini, decano della
1
cfr Giorgia Brianzoli e Antonio Tolo , Bellaria 27, catalogo 2009, p. 4.