3
Introduzione
La ricerca del mio elaborato è volta ad indagare lo sviluppo e l’applicazione del
principio di laicità nei diversi Stati e come quest’ultimo abbia potuto favorire o
ostacolare politiche ed iniziative multiculturali per lo sviluppo di una società pluralista
e tollerante.
Le motivazioni principali riguardanti la scelta del suddetto tema si riscontrano
nella necessità di conoscere, comprendere e valorizzare il patrimonio culturale,
tradizionale, linguistico e religioso dei cittadini immigrati o figli di famiglie
immigrate, i quali sono ancora oggi vittime di atti violenti e discriminatori,
marginalizzazione ed esclusione dai contesti sociali, politici e culturali del Paese di
destinazione; al fine di superare queste problematiche è necessario dunque attuare
strategie volte all’integrazione e soprattutto alla conoscenza dell’altro, diminuendo
così il divario tra cittadini autoctoni ed immigrati: in particolare, la mia indagine si è
concentrata sulla questione riguardante il rapporto tra laicità e simboli religiosi nel
contesto sociale ed educativo.
La tesi è articolata in tre capitoli principali: il primo capitolo verte sull’analisi
del termine “laicità” e di come il suo significato e valore siano mutati nel corso del
tempo e adattati dai diversi Stati a seconda del proprio background culturale, politico
e religioso; il secondo capitolo introduce un breve resoconto storico dell’oggetto
principale dell’analisi, ovvero lo Stato del Québec, per poi concentrarsi sugli effetti
della legge introdotta nel giugno 2019 denominata “Bill 21”, in merito alla
riaffermazione della laicità dello Stato Québechiano attraverso il divieto di indossare
simboli religiosi in specifici ambiti lavorativi; nel terzo capitolo il focus si sposta
invece sulla condizione e l’approccio dell’Unione europea in merito all’integrazione e
alla salvaguardia della diversità etnica e culturale, e delle conseguenti politiche e
strategie adottate, ponendo una maggiore attenzione all’ambito educativo.
4
Capitolo I
Origini e accezioni del concetto di laicità
1.1 Genesi e significato del termine
La laicità rappresenta per definizione «lo stato di autonomia e indipendenza
rispetto ad ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui o proprio»
1
: si
tratta di un termine assai complesso e variegato in quanto si presta ad una molteplicità
di interpretazioni applicabili a diversi ambiti quali quello sociale, giuridico, religioso,
filosofico e culturale. Etimologicamente, il termine laico deriva dal greco laïkós che
significa “del popolo” riferendosi, cioè, a «colui che vive tra il popolo secolare e non
ecclesiastico»
2
, ovvero chi non appartiene al clero o è comunque da esso indipendente.
Il vocabolo esprime quindi l’esaltazione dell’indipendenza del pensiero da ogni
principio morale ed etico, a favore della libertà di espressione attraverso l’analisi
critica e il confronto con l’altro. Esso differisce quindi dal concetto di laicismo, che
indica invece l’atteggiamento di esclusione della religione dalla sfera pubblica,
affiancando all’indipendenza del pensiero «l’autonomia dello Stato e delle sue
istituzioni, dall’autorità della Chiesa e dal suo magistero in ogni manifestazione della
vita politica, sociale e culturale»
3
.
1
Dà: Laicità: Definizione e significato di laicità in Dizionario italiano - Corriere.it, reperibile sul sito
https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/L/laicita.shtml, consultato il 10/05/2023
2
Dà: Làico in Treccani – Enciclopedia online, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, reperibile sul
sito
https://www.treccani.it/enciclopedia/laico#:~:text=Chi%20non%20appartiene%20allo%20stato,alcun
%20grado%20nella%20gerarchia%20ecclesiastica , consultato il 10/05/2023
3
Dà: Laicismo in Treccani – Enciclopedia online, Roma Istituto dell’Enciclopedia Italiana, reperibile
sul sito https://www.treccani.it/enciclopedia/laicismo_%28Enciclopedia-delle-scienze-
sociali%29/#:~:text=Definizione,pubblica%20in%20ogni%20sua%20articolazione., consultato il
10/05/2023
5
1.1.1 Laicità nella società greco-romana e nel mondo cristiano
Nella Grecia antica il tema della laicità venne affrontato da alcuni filosofi quali
Epicuro e Marco Aurelio, che misero in discussione l'origine del mondo e lo scopo
dell'esistenza in chiave religiosa, promuovendo così lo sviluppo di un dibattito critico
attraverso una concezione dell’universo non legata alla morale.
Nella società romana, nonostante fu applicata la distinzione tra potere temporale
e spirituale, si diffuse maggiormente il concetto di tolleranza o pax deorum, cioè una
«pace con gli dèi tesa a mantenere il favore di tutte le divinità contemporaneamente»
4
,
applicabile al politeismo romano e alle religioni che si diffusero in epoca imperiale,
tra cui il cristianesimo stesso.
Con la diffusione di quest’ultimo nei secoli successivi, in particolare durante il
Medioevo, il potere politico fu profondamente legato alla sfera sacrale: il papa in
persona donò il diritto a governare a moltissimi monarchi; tuttavia, a seguito dello
scisma d'Occidente, durante il XIV secolo
[...] tramontò l'idea universalistica del papato come potere superiore e riconosciuto da
tutta la Cristianità europea, con il culmine durante il conflitto tra il re di Francia Filippo
il Bello e Bonifacio VIII che portò alla dura umiliazione del pontefice con lo "schiaffo di
Anagni" e l'elaborazione della teoria del regalismo da parte dei giuristi della corte di
Filippo. [...]
-Dà: Laicità in Wikipedia, L’Enciclopedia Libera, reperibile sul sito
https://it.wikipedia.org/wiki/Laicit%C3%A0#Societ%C3%A0_greche_e_romane,
consultato il 10/05/2023
1.1.2 Laicità in epoca moderna
In seguito a numerosi dibattiti e conflitti, il legame tra potere temporale e potere
spirituale si usurò sempre di più sino ad arrivare ad una scissione vera e propria dal
punto di vista legislativo: a questo proposito è necessario riportare il caso degli Stati
Uniti d’America, in cui la relazione tra Stato e Chiesa venne sancita dal primo
emendamento della Carta costituzionale firmata durante la convenzione di
4
F. Sini, Religione e Sistema giuridico in Roma repubblicana, N. 6 , 2007 , Tradizione Romana,
reperibile sul sito https://www.dirittoestoria.it/6/Tradizione-romana/Sini-Religione-poteri-Popolo-
Roma-repubblicana.htm , consultato il 10/05/2023
6
Philadelphia il 17 settembre 1787, la quale sottolineava che la religione non dovesse
in nessun modo interferire con lo Stato; il documento rappresentava quindi la volontà
originaria dei Padri Pellegrini di sfuggire alle persecuzioni e soppressioni religiose
perpetrate nella madrepatria, la Gran Bretagna, in cui i cittadini erano soggetti a
sanzioni e persecuzioni dallo Stato e nessun altro orientamento religioso era tollerato.
Un altro evento di fondamentale importanza fu lo scoppio della Rivoluzione
Francese nel 1789 in concomitanza alla diffusione delle idee illuministe e separatiste,
esaltatrici della ragione umana razionale e libera e che sottoposero la credenza
religiosa a un vaglio critico duro seppur molte volte velato
5
e attraverso cui venne
elaborata la prima forma contemporanea di Stato laico.
Dalla Francia si diffuse così la progressiva “laicizzazione” degli istituti giuridici,
della scuola pubblica, delle ricorrenze festive, dei processi di assistenza e beneficenza
e delle istituzioni militari
6
.
1.1.3 Laicità in epoca contemporanea
Il XX secolo fu caratterizzato dall’ascesa dei regimi totalitari in Germania, Italia e
Unione Sovietica e da un radicale cambiamento del rapporto tra fede e Stato, il quale
assunse connotazioni differenti nei diversi regimi: nel caso dell’Italia, la Chiesa
cattolica rappresentò principalmente un instrumentum regni, cioè un mezzo di
controllo delle masse per raggiungere i propri scopi politici; in Germania l'ideologia
nazista fu fortemente contraria all’affermarsi di un'autonomia religiosa la cui
legittimità non provenisse dal governo e impose quindi la piena subordinazione della
Chiesa allo Stato
7
: i sentimenti anticlericali di molti personaggi importanti del partito
portarono alla nascita di scontri e conflitti nonostante il cristianesimo rimanesse in
ogni caso la religione dominante. Ben diverso fu il caso dell’Unione Sovietica, in cui
5
G. Blando, Profili germinali della laicità. Un excursus storico, in Stato, Chiese e pluralismo
confessionale, Rivista telematica, n. 11, 2019, p. 13, reperibile su
https://riviste.unimi.it/index.php/statoechiese/article/view/11447 , consultato il 12/05/2023
6
G. Landi, La laicità dello Stato italiano: un percorso storico, 05/17/2018, reperibile su
https://www.diritto.it/la-laicita-dello-italiano-un-percorso-storico/ , consultato il 12/05/2023
7
T. S. Hamerow, On the Road to the Wolf's Lair - German Resistance to Hitler, Belknap Press of
Harvard University Press, 1997, p. 196
7
la religione venne sin da subito condannata, assoggettata o costretta alla clandestinità
8
a favore del culto della personalità del dittatore e della fede nel regime.
1.2 Le chiavi d’interpretazione del principio di laicità
Come si è potuto evincere dall’analisi precedente, nel corso dei secoli il principio
di laicità ha assunto una pluralità di accezioni «passando attraverso le temperie della
politica nel medievale conflitto tra papato ed impero, dell’umanesimo nel
Rinascimento, del seicentesco avvio delle scienze naturali e, infine, del pensiero
politico-giuridico dell’età dell’illuminismo»
9
: ancora oggi risulta difficile elaborare
una definizione univoca ed è quindi necessario tenere conto del contesto in cui il
concetto viene elaborato ed adottato, al fine di evitare generalizzazioni e
interpretazioni erronee. È possibile quindi affermare che «la laicità non può
considerarsi immobile, un assoluto fuori del tempo, bensì il prodotto maturo di
processi storici, di mutamenti sociali, nonché di precisi fondamenti filosofico-giuridici
e di risposte confessionali».
10
1.2.1 Laicità positiva
In correlazione alla diffusione e alla rivendicazione del principio di laicità nacque, nel
corso dei secoli, la necessità da parte dell’ordine religioso di individuare e definire
una particolare accezione del concetto che fosse più incline alla morale ecclesiastica:
originariamente definita “sana laicità”, cioè deprivata di tutto il «potenziale
indifferentistico o addirittura persecutorio del fatto religioso che le è originariamente
8
C. Fiocchi, Una religione a misura di regime, in Aula di Lettere, Percorsi nel mondo umanistico,
Zanichelli, 15/04/2015, reperibile su https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/materie-lettere/storia-
geografia-aule/una-religione-a-misura-di-regime, consultato il 12/05/2023
9
G. della Torre, Sana laicità o laicità positiva? In Stato, Chiese e pluralismo confessionale, Rivista
telematica, n. 34, 2012, p. 2, reperibile su
https://riviste.unimi.it/index.php/statoechiese/article/view/2522 , consultato il 13/05/2023
10
R. Coppola, Quattro notazioni sulla laicità, in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, Rivista
telematica, n. 32, 2012, p. 3, reperibile su
https://riviste.unimi.it/index.php/statoechiese/article/view/2493 , consultato il 13/05/2023