Il principale scopo di questi artisti di fine Ottocento è quello di creare
un’arte totale che rispecchi lo spirito dell’epoca in ogni prodotto artistico o
artigianale, dal mobilio al libro, dal giornale alla moda. Scrive Sternberger :
“quale che sia la caratteristica principale dello Jugendstil così come si evidenzia
nell’arte figurativa, nell’architettura e nella varie discipline artigianali - la
mobilizzazione della superficie, il perfezionamento della linea dinamica, il
dominio dell’ornamento, o tutti questi elementi messi insieme -, questi pieni e
vuoti, queste alternanze del bianco e del nero, questi tralci che incorniciano,
queste onde, chiome e radici, questo alleggerimento della struttura, queste
asimmetrie, queste curve, questi corpi spirituali sfuggenti o abbracciati, queste
bolle di spazi plastici, questo vuoto così poco sfarzoso, questo intreccio di
organicità e funzionalità, questa rimozione degli orizzonti e questo
incatenamento della figura nel suo profilo - tutto questo appare come un unico
incantesimo dilagante al quale nulla sembra sfuggire, dal libro e dal quadro fino
alla casa e al giardino, dalla pavimentazione alla torre, dai mobili alle stoviglie e
alle posate, agli abiti e alla scrittura”
6
.
Gli albori della grafica tra simbolismo e decorativismo nello Jugendstil
monacense
Lo Jugendstil, insieme ad Art Nouveau in Francia e Liberty in Italia, viene
considerato spesso nei testi di grafica
7
come il punto di partenza della grafica
contemporanea. Le sperimentazioni tipografiche, l’uso di decorazioni floreali
sulla pagina, le invenzioni nel lettering e l’asimmetria d’impaginazione,
derivante dall’influenza delle prime stampe giapponesi importate nel vecchio
continente, fanno sì che questo periodo artistico possa essere considerato
come un punto di riferimento per i graphic designer di oggi. Non a caso le prime
forme di grafica d’arte applicata a manifesti pubblicitari risalgono proprio a
questo periodo e “soprattutto nei manifesti - sostiene Hurlburt - si ritrova un
libero uso delle forme nell’architettura tipografica della pagina”
8
. Un chiaro
esempio dell’importanza della grafica Jugendstil e della sua influenza in periodi
successivi è il revival avvenuto negli anni Sessanta e Settanta, soprattutto per
quel che riguarda il lettering : caratteri ornati, uso di normanni neri e nerissimi,
caratteri tondeggianti e “swash” d’impronta romanica.
6
v. STERNBERGER, op. cit., p. 107.
7
v. BARONI, op. cit, p. 93 ; GRUTTER, op. cit., pp. 50-52.
8
v. HURLBURT, op. cit. ,pp. 16-17.
Un eclettismo di stile che molto richiama quell’esplosione di libertà
creativa e irrazionalità che è stata tipica dell’arte a cavallo tra Ottocento e
Novecento. Questa vitalità rappresenta un chiaro segno di rottura con le regole
tradizionali della grafica, basate su un’impaginazione classica, libraria, priva di
alcun impatto visivo. Per questo motivo spesso si considerano gli anni dello
Jugendstil come il periodo in cui nasce di fatto la comunicazione visiva, come
presa di coscienza di una volontà di potersi avvalere di strumenti grafici per
comunicare “visivamente” un messaggio. Scrive Hurlburt , a proposito di questo
stile artistico: “was the first purely design-oriented movement, and its style was
based on its sometimes elaborate surface decoration and its serpentine or
curvilinear approach to form”
9
. Inoltre l’autore di Layout sottolinea quanto
questo stile abbia influenzato il graphic designer per l’impostazione dello
stampato e per l’impegno dimostrato dagli artisti dell’epoca verso la creazione
di nuovi caratteri fantasia e nuovi segni decorativi.
Anche Frassinelli sottolinea il valore dato alla “libertà d’invenzione” come
principio innovativo di questo stile
10
. Non vi sono schemi rigidi a guidare le
composizioni, che spesso sembrano seguire movimenti morbidi e ondulati,
mentre i caratteri fantasia appaiono spesso così deformati da risultare illeggibili.
Esposti brevemente i motivi per i quali si è deciso di assumere “Jugend”
come punto di partenza per l’analisi dei periodici d’arte, si descriveranno in
seguito i caratteri tematici ed estetici di questo movimento.
Il movimento Jugendstil presenta una forte coerenza formale, dovuta alla
volontà esplicita di presentarsi al pubblico come un nuovo stile, senza
antecedenti storici. Anche Ernst Gombrich lo considera l’esempio migliore di
un’unità formale tra pittura e decorazione, indice di una sottostante
Kunstwollen
11
, vale a dire una precisa intenzione artistica. Questa sua coerenza
facilita l’esposizione dei tratti peculiari e il confronto tra caratteristiche grafiche
dello stampato e qualità pittoriche delle opere d’arte del periodo.
L’inizio dello Jugendstil si situa, secondo Sternberger, nell’ornamento
12
.
Comparso prima di tutto nell’arte libraria, esso invade ben presto ogni settore
della vita quotidiana, dai mobili alla pavimentazione stradale.
Non si tratta tuttavia di un’iterazione progressiva dello stesso elemento,
spesso di natura geometrico-astratta, quanto piuttosto del frequente ricorso a
forme desunte dalla natura per incorniciare tutto, dal testo ai titoli. “Quadro e
9
“fu il primo movimento completamente orientato al design, e il suo stile era basato su elaborate superfici
decorate e su forme serpentine e curvilinee”. v. HURLBURT, op. cit., p. 16.
10
v. FRASSINELLi, op. cit., p. 152.
11
ERNST GOMBRICH, Il senso dell’ordine, Torino, Einaudi, 1984, pp. 330-331.
12
v. STERNBERGER, op. cit., pp. 30 sgg.
cornice cominciano di fatto a confondersi” - dice Sternberger - “e i corpi e le
braccia paiono uscire dalle stesse piante [..], tutto si amalgama”
13
. Si tratta della
mutazione o mimetizzazione vegetale dell’uomo, un altro dei motivi tipici di
questo stile, che rappresenta appunto l’aspirazione utopica di un paradiso in
terra in piena era industriale.
Le figure assumono qui un carattere quasi spirituale, l’erotismo stesso,
presente in molte di queste immagini assume tratti sublimati, grazie ai contorni
lineari continui e stilizzati.
[La figura femminile qui a lato pare emergere dalle
acque e costituire un tutto unico con le piante che
la circondano. La linea fluida dei capelli si fonde
con il disegno del cielo e del mare. Immagine tratta
da : “Jugend”, I, n°13, 1896, p. 207.]
La notte, il sogno e il crepuscolo sono motivi figurativi dominanti, in
quanto indicano una “condizione” in cui prevale l’inconscio. Come si è già
sottolineato in precedenza la dimensione irrazionale è prevalente, non solo in
pittura ma anche all’interno del contesto culturale, sono infatti gli anni di
Nietzsche e Freud, delle teorie del superuomo, della libido e dell’inconscio.
Nella figura del centauro, spesso presente nei disegni dello Jugendstil, si
rispecchia l’idea nietzscheana della “bionda bestia” : “il signore del futuro,
animale e sovrumano”
14
.
Con l’immagine del centauro si entra nel dominio del simbolismo,
fenomeno artistico antecedente allo Jugendstil ma non del tutto scomparso.
Risulta difficile parlare di decorativismo e ornamento dello stile monacense
senza considerare l’impronta simbolista ancora presente nelle opere di questi
pittori. “Si tratta di un unico universo formale continuativo e intrecciato [...] lo
13
Ibidem.
14
v. STERNBERGER, op. cit. ,p. 98.
stesso principio dell’ornamento organico significa al contempo umanizzazione
della natura e snaturamento dell’uomo”
15
.
Anche il motivo dell’orchidea selvaggia, spesso stilizzato sulle pagine di
“Jugend”, rappresenta un ritorno alla dimensione naturale dell’inconscio, mentre
le immagini relative alla primavera si accompagnano all’idea di giovinezza come
stato d’animo paradisiaco.
[L’orchidea e altri soggetti floreali
vengono spesso stilizzati fino a
raggiungere una pura forma lineare e
decorativa che funge da cornice al
testo. Questo tipo di cornice rompe i
rigidi confini della gabbia sottostante,
dando vita a un’impaginazione più
libera. Immagine tratta da : “Jugend”,
I, n° 1-2, 1896, p.26]
Non va dimenticato infine, il ruolo svolto dalla caricatura, anche sulle
pagine di “Jugend”, come strumento di critica sociale nei confronti dei costumi
tradizionali della borghesia.
Questi dunque i motivi figurativi dominanti nelle opere dello Jugendstil.
Per quanto riguarda le tecniche e gli aspetti più formali dell’estetica monacense
si è già accennato all’importanza della linea nel disegno di figure sinuose,
serpentine, dotate di una sensualità e di un erotismo velati.
Nel dipinto “La canzone dei tempi” di Jan Toorop, che risale al 1893,
dunque tre anni prima dell’uscita del primo numero di “Jugend”, è possibile
notare l’uso particolare della linea, che riprende i contorni e crea una fitta rete
15
v. STERNBERGER, op. cit. ,p. 112.
intricata che “riempie tutti gli spazi del quadro prolungandosi armoniosamente
nella cornice”
16
.
Altre caratteristiche dello stile pittorico sono un vivace colorismo, che si
esprime spesso attraverso accostamenti di complementari o di colori puri e una
forte presenza di decorativismo floreale.
Infine, sulla base delle tavole di Mila von Luttich
17
, si descriveranno in
breve alcuni schemi compositivi di testi, decorazioni e illustrazioni presenti nella
grafica viennese di quegli anni ma che si ritrovano anche nelle pagine di
“Jugend”.
Si possono avere quattro grandi classi di situazioni : testo unito a
immagine ; testo e illustrazione concepita come decorazione a una seconda
illustrazione ; testi, illustrazioni e decorazioni isolati sul fondo del foglio e, infine,
testi, cornici decorative e illustrazioni composte in un tutto unico.
Sulla base di questa classificazione generale, che presenta anche
l’elenco di numerosi sottoclassi possibili, si può affermare come la varietà degli
elementi compositivi in gioco, nonché le possibilità di associazione degli stessi,
forniscano un ricco terreno di creazione per l’artista-designer. Nel corso
dell’analisi del periodico si cercherà di rilevare la presenza di questi schemi
compositivi, cercando di capirne la funzione all’interno dello stampato.
Valutazioni grafiche tratte dai risultati delle griglie
Le griglie analitiche sono state applicate a due periodici, uno del 1896 e
un altro del 1909, anno in cui Monaco vede già l’emergere di un fenomeno
artistico profondamente differente dallo Jugendstil, l’espressionismo di
Kandinsky, che si avvia a divenire sempre più “astratto”. Nel 1909 Kandinsky
fonda infatti la Nuova Associazione degli Artisti che si propone come fine
pittorico “la sintesi formale delle due esperienze - l’esterna e l’interna - ”
18
.
Sempre nello stesso anno in Germania domina l’espressionismo del gruppo Die
Brücke che si trasferisce da Dresda a Berlino. Si tratta dunque di un anno
significativo per comprendere come lo Jugendstil abbia reagito dinanzi alla
formazione di nuovi movimenti artistici d’avanguardia.
Oltre a questi due numeri analizzati direttamente tramite scheda,
presente in allegato, si sono annotate variazioni grafiche significative presenti in
16
v. DRAGONE, ROSCI, NEGRI, op. cit., p. 6.
17
GIOVANNI FANELLI, La linea viennese, Firenze, Cantini, 1989, p. 18.
18
v. DRAGONE, ROSCI, NEGRI, op. cit., p. 78.
altri numeri del periodico, per rilevare la presenza di cambiamenti secondo una
prospettiva diacronica.
La scelta del supporto di questa rivista indica una particolare attenzione
alla presentazione di una buona immagine della stessa. Si tratta infatti di
cartoncino patinato lucido, raffigurante sempre immagini a colori. Il formato è
maneggevole, con un numero abbastanza elevato di pagine nei primi numeri.
Con il passare del tempo si farà la scelta di aumentare l’uso del colore, per
migliorare la presentazione a livello figurativo, diminuendo però il numero
complessivo delle pagine. Già dopo qualche numero si passa da 9 segnature a
4 segnature in quarto.
Il lettering appartiene alla classe “fantasia” e presenta spesso
un’inclinazione lieve che ne aumenta l’impressione di movimento. Il carattere
del titolo del periodico “Jugend” viene il più delle volte generato, soprattutto nei
primi anni di pubblicazione, per continuità di forme, dall’immagine centrale della
copertina. Vediamo di seguito alcuni esempi.
In “Jugend”, I, n°5, 1 febbraio 1896, si trova in copertina l’immagine di un
giovane nudo su un cavallo nero che regge, con la mano destra, le briglie del
cavallo da cui viene generata, come una corda svolazzante nell’aria, la scritta
Jugend. Questo legame testo immagine esalta, attraverso lo strumento della
risonanza grafica, l’idea di giovinezza come rinascita creativa.
In “Jugend”, I, n°10, 7 marzo 1896, il nastro che lega la veste della
giovane donna riprodotta in copertina genera a sua volta la parola Jugend,
mentre nel n°11 dello stesso anno viene riprodotta in copertina l’immagine di un
cigno la cui sagoma è ripresa all’interno delle lettere del titolo.
[Copertina di “Jugend”, I, n°10, 7
marzo 1896. Il fiocco che lega il
vestito della donna genera, per
analogia formale, il titolo della rivista,
nella parte sottostante l’immagine.]
[Copertina di “Jugend”, I, n°11, 14
marzo 1896. La sagoma del cigno
viene ripresa nel lettering della
testata.]
Nella copertina di “Jugend”, I, n°20, 16 maggio 1896, la scritta viene
generata dai capelli di una donna. Si noti che queste analogie formali che
uniscono uomini, animali, vegetali e caratteri alfabetici non sono involontarie,
come nel caso dei disturbi psichici descritti da Arnheim
19
, ma hanno precisi
motivi simbolici, di cui si parlerà nel prossimo paragrafo.
19
Rudolf Arnheim ha descritto nel suo testo Arte e percezione visiva cit., p. 132, alcuni disturbi della
mente, soprattutto la schizofrenia, che porterebbero l’uomo a combinare oggetti differenti
incontrollatamente, seguendo pure analogie formali.
Un’altra copertina che presenta il medesimo fenomeno grafico di
associazione formale titolo-immagine è quella di “Jugend”, II, n°18, 1 maggio
1897, la cui scritta composta con il fuoco dei tizzoni richiama quella presente
sulla copertina del primo numero della rivista, analizzato anche in scheda.
[Sezione superiore della copertina di
“Jugend”, II, n°18, 1 maggio 1897. Dalle
fiamme dei tizzoni sono generate le
lettere che compongono il titolo del
periodico.]
Per quel che riguarda il lettering delle pagine interne, si nota come la
scelta ricada quasi sempre su caratteri legati all’antico : lapidari nel numero del
1896, medievali in quello del 1909. Il giudizio sulla leggibilità dei testi varia tra
medio e medio-scarso a causa sia del carattere scelto (i medievali per esempio
sono di difficile lettura) sia per il corpo piccolo. Corpi piccoli consentono
maggiore densità di pagina, dunque un maggior numero di testi letterari
inseribili. La rivista “Jugend” non trascura infatti la componente letteraria, in
quanto lo Jugendstil ricerca, come è già stato detto in precedenza, un
rinnovamento totale.
In entrambe le copertine prese in esame si preferisce la costruzione a
campo di tensione, senza simmetria né sezione aurea. Questa scelta grafica
denota una precisa volontà di trattare il campo come se si trattasse di un dipinto
e, soprattutto, mostra quell’aspetto un po’ irrazionale che caratterizza anche la
creazione pittorica. Non avere gabbie significa lasciare maggior spazio alla
fantasia e alla creatività.
Le immagini in copertina sono quasi sempre di natura figurativa, mentre il
punto di vista dal basso viene utilizzato per conferire maggiore importanza alla
figura. L’immagine non interagisce mai con lo sfondo e appare sempre
riquadrata in cornici : non si ha mai la sensazione di uno spazio aperto, che
continui oltre i limiti della cornice. Nelle immagini delle pagine interne invece, si
nota una progressiva diminuzione di quelle simbolico-decorative a favore di
quelle rappresentative, soprattutto nel numero del 1909 preso in esame.
La gabbia d’impaginazione non presenta mai una struttura rigida, a
causa di cornici decorative che invadono ogni angolo del campo grafico. Questa
mancanza di rigidità si ricollega all’idea di libertà creativa a cui si è già fatto
cenno a proposito della produzione artistica. Le soluzioni compositive dominanti
sono quelle in cui si compongono insieme testi, cornici decorative e illustrazioni.
Il colore infine è usato sempre in grande quantità, soprattutto nel numero
del 1909, con contrasti tra complementari imperfetti per aumentare la
sensazione di tensione tonale oppure con accostamenti di colori puri o primari
per delimitare chiaramente le figure e le loro singole parti.
Giudizio critico
Confrontando il periodico con i caratteri tipici della produzione artistica
dello Jugendstil si ritrovano molti punti comuni che servono a dimostrare ancora
una volta la natura integrata e l’unità formale di questo movimento.
Lo Jugendstil nasce come stile ornamentale ed è proprio l’aspetto
decorativo a dominare le pagine dei primi numeri del periodico. Inoltre la
volontà di incorniciare ogni soggetto, di non lasciare nulla aperto
all’immaginazione si ritrova nella scelta di riquadrare sempre le immagini di
copertina. Tuttavia, quest’apparente rigidità e chiusura trova un’eccezione
nell’uso di creare un legame di continuità formale tra il titolo e l’immagine.
I legami tra titolo e immagini in copertina o le continue sovrapposizioni tra
testo, illustrazioni e decorazioni nelle pagine interne mostrano come questa
rivista, pur apparendo tradizionale nell’impaginazione e nel lettering delle
pagine interne, sia estremamente innovativa nella scelta degli accostamenti tra
grafismi, nella sovrapposizione di cornici su più colonne e nell’uso di immagini
come sfondo al testo.
[“Jugend”, I, n°16, maggio 1896, p. 246. In quest’immagine, che ripropone
la classica gabbia a due colonne dell’impaginazione tradizionale, si può
notare come, attraverso l’uso di figure come sfondo al testo e come
elementi di rottura dello schema rigido della gabbia, si crei
un’impressione di fluidità e di libertà, segni entrambi di una precisa
volontà di rinnovamento.]
L’importanza della linea nelle opere di carattere pittorico e nelle stampe
d’arte si ritrova graficamente nella scelta di utilizzare cornici stilizzate, con
motivi decorativi, ad andamento sinuoso, nonché nell’andamento ondulatorio
dei titoli. La linea diventa dunque una componente fondamentale nel disegno
fantasioso del titolo della testata, quasi sempre diverso per sottolineare la
capacità creativa e la volontà continua di rinnovarsi di questo stile.
Si tratta in sintesi di un periodico curato ed elegante che ben rispecchia
da un punto di vista grafico le scelte e le tematiche dello Jugendstil, soprattutto
nei primi numeri di fine Ottocento. Nel numero del 1909 si assiste infatti a un
mutamento stilistico, a un’adesione parziale all’espressionismo rispecchiata
dalla scelta di caratteri medievali e a una minore coerenza stilistica. L’uso delle
fotografie diviene sempre più frequente mentre scompaiono in parte quelle
decorazioni vegetali stilizzate, quelle unioni tra corpi umani e vegetali che tanto
avevano caratterizzato lo stile monacense, lasciando spazio alle immagini più
realistiche, ma anche più monotone, dei ritratti della borghesia.
Nei primi numeri le immagini dominanti sono quelle di gnomi ed elfi,
simboleggianti il mondo dell’oscurità e dell’inconscio, oppure giovani, spesso a
cavallo, che richiamano l’idea di rinascita. Il cavallo stesso, simbolo presso
numerose popolazioni del mondo ctonio, è stato identificato dalla psicoanalisi
come rappresentazione dello psichismo inconscio. Anche i paesaggi, quasi
sempre primaverili, si allacciano all’ideale della giovinezza. Nelle immagini,
soprattutto di copertina, si trova dunque un preciso richiamo al messaggio di
rinnovamento culturale dello Jugendstil. La risonanza grafica è molto forte.
Si nota dunque un’evoluzione dello stile grafico del periodico che, pur
mantenendo il titolo “Jugend” non può fare a meno di subire le influenze
artistiche e culturali della Monaco del primo decennio del Novecento. La rivista
appare meno significativa proprio nel momento in cui perde quella esplicita
intenzione artistica (“Kunstwollen”) che ha caratterizzato i primi anni di
pubblicazione. Negli ultimi anni, per mancanza di un programma grafico e
stilistico coerente essa assume le sembianze, soprattutto in copertina di una
comune rivista d’arte, costume e cultura d’impostazione generalista.