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1. INTRODUZIONE
Nell‟attuale situazione mondiale la contrapposizione tra stati sovrani e terroristi (e/o
stati sostenitori dei terroristi) sta divenendo sempre più drammatica.
Per assurdo questa guerra non dichiarata, che ha causato tante vittime (è inutile
ricordare il tristemente famoso 11 settembre), vien vista dall‟immaginario collettivo
come una sorta di “gioco” strategico tra le forze del bene e quelle del male; dove il
concetto di bene e di male viene visto in modo antitetico dagli opposti schieramenti.
Tutto questo è perfettamente sintetizzato dall‟opera dell‟artista francese di origine
cinese Huang Yong Ping dal titolo A Football Match of June 14th 2002 compresa
nella collezione d'arte contemporanea di Francois Pinault, esposta negli spazi della
Punta della Dogana a Venezia.
Huang Yong Ping
A Football Match of June 14th 2002, 2002
Fibra di vetro, legno, pipistrelli impagliati
250 x 480 x 400 cm
©Huang Yong Ping by SIAE 2009 © Palazzo Grassi SpA. Foto: ORCH, orsenigo_chemollo
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Nell‟opera è rappresentato “un grande campo da calcio su cui si disputa una partita tra
soldati americani e donne afghane, sovrastato a sua volta da un meteorite assediato da
centinaia di pipistrelli imbalsamati.
L‟artista illustra un momento della guerra condotta dagli Stati Uniti in Afghanistan,
collocando temporalmente l‟episodio nella data prevista per la caduta sulla terra di un
meteorite che si diceva sarebbe stato grande quanto un campo da calcio.
La partita di pallone, guerra metaforica, avviene in questo caso all‟interno di una guerra
reale, come testimoniano le “divise” delle due squadre.” [30].
Dalla vista di quest‟opera, al ricordarsi di quanto studiato nell‟esame di teoria dei
giochi, all‟idea della tesi il passo è stato breve…
Poi, nel corso dell‟approfondimento effettuato mi è apparso chiaro come la teoria dei
giochi permettesse di meglio capire le dinamiche legate al terrorismo e, in definitiva,
possa permettere di favorirne il contrasto e la prevenzione.
Nello svolgimento della tesi, che inizialmente avevo previsto solamente come un
excursus sulla teoria dei giochi applicata al terrorismo, mi è venuto spontaneo
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approfondire e rielaborare alcuni dei modelli proposti in letteratura, al punto che,
quasi metà della tesi, è ora costituita da rielaborazioni ed estensioni personali.
Tra l‟altro, nel paragrafo relativo all‟approccio statistico: analisi dei cicli (1.7.5) è stata
introdotta una semplicissima, ma personale, modalità di filtraggio dei dati (di cui, un
breve approfondimento, è riportato nell‟allegato A).
Inoltre, nel capitolo relativo ai giochi in forma strategica, sono stati approfonditi ed
estesi i modelli proposti da Enders e Arce [13] ad alcuni casi asimmetrici, non previsti
dagli autori e al caso di n-nazioni (laddove gli autori avevano previsto solamente il
caso di due nazioni).
L‟approfondimento è poi proseguito rilevando (non senza una certa incoscienza!) che
i modelli proposti dagli autori potevano, per meglio adeguarsi alla realtà, essere
modificati introducendo delle funzioni di payoff non lineari.
È stata effettuata l‟estensione del modello non lineare al caso più generale di n-
nazioni per il gioco relativo alla prevenzione e alla difesa, ricavandone le relative
espressioni dei payoff e sviluppandone diversi esempi.
Il modello non lineare per n-nazioni comprendente le opzioni di attacco preventivo, di
difesa, di effettuazione di entrambe le azioni e di mantenimento dello status quo è
stato sviluppato fino a ricavarne le equazioni dei payoff nei vari stati possibili.
Il tentativo di testare in vari casi particolari il gioco così da ricavarne le possibili
condizioni di equilibrio, si è scontrato contro l‟impossibilità pratica di compilare ed
utilizzare le relative tabelle senza lo sviluppo di un apposito software.
Nell‟insieme la tesi si articola in una prima parte in cui viene data la definizione di
terrorismo mettendo in luce la difficoltà di ottenerne una univoca (vengono però
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individuati cinque punti chiave per la caratterizzazione di “attacco terroristico”): par.
1.1.
Nel paragrafo 1.2 vengono fornite le due definizioni principali di terrorismo: nazionale
ed internazionale.
Nel paragrafo 1.3 vengono passati in rassegna i principali tipi di attacchi terroristici
avvenuti fino ad oggi.
La prima parte della tesi prosegue passando in rassegna i differenti approcci agli
studi sul terrorismo.
Il paragrafo 1.4 descrive l‟approccio politico agli studi sul terrorismo; in particolare,
oltre ad altre considerazioni, si rileva che a partire dagli anni sessanta la maggior
parte delle organizzazione terroristiche era d‟ispirazione comunista, mentre a partire
dagli anni ottanta si è assistito ad un costante aumento del terrorismo
fondamentalista.
Il paragrafo 1.5 si occupa dell‟approccio economico agli studi sul terrorismo in cui gli
economisti hanno creato modelli basati su agenti razionali che cercano di
massimizzare il proprio payoff tenendo conto dei mezzi a disposizione.
Successivamente si prende in considerazione l‟approccio di politica economica (par.
1.6) in cui vengono combinati l‟approccio economico e quello politico.
L‟approccio statistico (par.1.7) è stato ben più approfondito.
Inizialmente si passano in rassegna le principali fonti e le relative chiavi di ricerca per
l‟acquisizione dei dati relativi agli attacchi terroristici (a tale proposito in bibliografia
sono stati riportati gli indirizzi di svariati siti, attraverso cui è possibile accedere a tali
dati). Si è proseguito analizzando l‟andamento delle serie temporali degli attacchi
terroristici: in questi paragrafi (par. 1.7.1, par. 1.7.2, par. 1.7.3 e par. 1.7.4) sono stati
mostrati i seguenti andamenti tra gli anni 1970 e 2005:
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numero totale di attacchi
numero totale di attacchi con bombe
numero totale di attacchi con prese d‟ostaggi
numero totale di assassinii
rapporto tra il numero di attacchi e morti
Su tali serie sono state svolte semplici considerazioni qualitative.
Il paragrafo 1.7.5 (analisi spettrale) è stato da me maggiormente approfondito;
inizialmente sono stati definiti le tre componenti dell‟analisi dei cicli di una serie
temporale:
trend
dinamica a breve termine
rumore
Per concretizzare questi concetti ho utilizzato una serie storica (su base annuale)
relativa gli attentati, ricavata da [20], applicandole un semplice filtro per ottenerne
le tre componenti. Tale filtro è sostanzialmente una media mobile pesata dei
valori mano a mano presi in considerazione, rispetto ai valori precedentemente
filtrati. L‟applicazione pratica di tale filtro ha mostrato che, a secondo della “forza”
del filtraggio, viene inserito un ritardo, nei dati filtrati, tanto maggiore quanto
maggiore è il filtraggio stesso. Per sopperire a questo problema si è introdotto il
concetto di filtro simmetrico (costituito essenzialmente dalla media di un filtraggio
“in avanti” e di un filtraggio “all‟indietro” dei dati in tabella). Un ulteriore
approfondimento del funzionamento del filtro ha messo in luce un problema
relativo al valore iniziale da inserire come valore filtrato: un semplice sistema
iterattivo ha permesso di risolvere quest‟ultimo problema. Un ulteriore breve
approfondimento di questo algoritmo è riportato in appendice.
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Nella seconda parte del lavoro sono stati riportati cenni storici relativi al
terrorismo. Dopo una brevissima introduzione, nel paragrafo 2.1 sono stati
considerati i terroristi anarchici e rivoluzionari russi, il paragrafo 2.2 riporta un
breve accenno al terrorismo nello stato d‟Israele, mentre il paragrafo 2.3 si
occupa dell‟Algeria e Cipro. Alcuni accenni relativi ai problemi irlandesi dopo
l‟indipendenza (par. 2.4), ai tupamaros (par. 2.5) e al terrorismo e lo stato
palestinese (par. 2.6) completano l‟excursus storico.
Il paragrafo 2.7 si occupa del terrorismo nell‟età della globalizzazione mettendo
particolarmente in luce come la globalizzazione abbia facilitato incolpevolmente lo
sviluppo del terrorismo.
Infine il paragrafo 2.8 si occupa della “quarta ondata” terroristica: i terroristi
fondamentalisti.
Gli ultimi due paragrafi del capitolo 2 (par. 2.9 e 2.10) analizzano come un
aumento di libertà possa favorire il terrorismo; in particolare si analizzano i motivi
per cui vi sono più terroristi nelle democrazie liberali rispetto ai governi autoritari e
il ruolo dei media che, fondamentalmente, hanno permesso di dare risonanza
mondiale alle “gesta” dei terroristi.
La terza parte del lavoro introduce l‟applicazione della teoria dei giochi al
terrorismo. In particolare il primo paragrafo (par. 3.1) passa in rassegna le
motivazioni per utilizzare la teoria dei giochi per trattare il terrorismo; infatti, essa
permette di:
cogliere le interazioni strategiche tra i terroristi e i governi
mettere in luce la razionalità degli agenti (terroristi, governi, media,
organizzazioni internazionali ecc…)
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tener conto del vantaggio della prima mossa, studiando gli effetti delle
minacce e delle promesse
essere applicata alle negoziazioni degli ostaggi
tener conto di concetti come l‟incertezza e l‟asimmetria informativa.
Nel paragrafo 3.2 è stato fatto un brevissimo excursus relativo alla più recente
letteratura inerente all‟applicazione della teoria dei giochi al terrorismo; in
particolare sono stati riportati cenni ai lavori di Sandler ([20],[22],[24]), Atkinson [1],
Selten [16], Lapan e Sandler ([7],[8]), Lee ([9],[10]) ed Overgaard [11].
La quarta parte (Esempi di applicazione della teoria dei giochi al terrorismo: giochi
in forma strategica) costituisce il capitolo più corposo e con maggiori
approfondimenti personali del mio lavoro. Questa parte prende l‟avvio dal lavoro di
Todd Sandler e Daniel Arce: Terrorism and Game Theory [20], in cui gli autori
suddividono le misure di antiterrorismo in misure preventive e difensive.
Inizialmente (par. 4.2.1) si prendono in considerazione le misure preventive messe
in atto da due nazioni (gioco rappresentato da una matrice 2 per 2); dapprima in
forma simmetrica e poi in forma asimmetrica. Partendo dagli esempi riportati
nell‟articolo si sono ricavate le condizioni relative ai coefficienti dei costi e dei
benefici che permettono di identificare a priori quale sarà l‟unico equilibrio di Nash
dei giochi; questa parte è completata da quattro esempi relativi a nazioni diverse
per tipologia e rischio terroristico.
Nel paragrafo successivo (par. 4.2.2), prendendo spunto dall‟esempio di gioco
simmetrico relativo alla difesa di due nazioni, sono state ricavate le condizioni che
permettono di definirne a priori l‟unico equilibrio di Nash. Inoltre il 2*2 deterrence
game è stato esteso al caso asimmetrico (non contenuto nell‟articolo). Anche in
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questo caso sono stati svolti quattro esempi relativi a nazioni differenti per tipologia
e rischio terroristico.
Il paragrafo 3 di questo capitolo (par. 4.3) tratta il caso del gioco in cui due nazioni
possono mettere in atto sia azioni difensive che di attacco preventivo. Partendo dal
gioco simmetrico proposto dagli autori sono state ricavate le condizioni analitiche
per l‟individuazione, tramite i coefficienti di costo e beneficio dell‟unico equilibrio di
Nash, nonché le equazioni dei payoff nei vari stati. Anche in questo caso sono stati
sviluppati tre differenti esempi il più possibile verosimili.
Il premption-deterrence game per due nazioni è stato da me sviluppato anche nel
caso asimmetrico, ricavando anche per questo gioco le condizioni analitiche per
l‟individuazione dell‟equilibrio e per il calcolo dei relativi payoff. Tre esempi
completano questa parte.
Nel paragrafo 4.4 gli autori presentano un gioco per due nazioni che possono
effettuare la sola azione di attacco preventivo, la sola azione di difesa, entrambe le
azioni o nessuna di esse. In particolare gli autori ipotizzano che una delle due
nazioni (obbiettivo primario dei terroristi) riceva un surplus nel proprio payoff in
caso di attacco preventivo. Se ne ricava una matrice 4*4 che abbiamo cercato di
ricondurre ad un più generale caso di gioco asimmetrico.
Nel far questo è apparso preferibile modificare l‟ipotesi degli autori (che
ipotizzavano un incremento del guadagno, per la nazione maggiormente colpita,
solamente nel caso che fosse essa stessa ad effettuare l‟azione di preemption)
con un moltiplicatore che tenesse conto dell‟incremento di beneficio
indipendentemente da chi effettua l‟azione preventiva.
Si è quindi ottenuta una più generale matrice 4*4 con coefficienti completamente
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asimmetrici. Anche in questo caso sono state ricavate le condizioni analitiche per
l‟identificazione dell‟unico equilibrio di Nash e per il calcolo dei payoff. Questo
paragrafo è stato completato con tre differenti esempi.
L‟approfondimento del gioco in forma strategica applicato al controterrorismo
(preemption e deterrence) è proseguito generalizzandolo ad una situazione in cui
partecipano al gioco un numero qualsiasi di nazioni. In particolare si è cercato,
quando possibile, di ricavare le condizioni analitiche per determinare lo stato
d‟equilibrio e per il calcolo dei payoff (il che potrebbe tornare utile quando il
numero delle nazioni partecipanti fosse elevato, con la conseguente difficoltà
pratica di compilare le relative tabelle).
Per effettuare l‟estensione a n nazioni, è stato necessario abbandonare la
rappresentazione classica dei giochi in forma strategica, a favore di una
rappresentazione tabellare in cui ogni riga rappresenta uno stato.
Inizialmente si è considerato il preemption game asimmetrico per n-nazioni (par.
4.5.1) e si sono ricavate sia le equazioni del payoff dei vari stati che le condizioni
analitiche per la definizione dell‟unico stato d‟equilibrio possibile; il paragrafo è
completato da tre esempi relativi al gioco di quattro nazioni.
Nel paragrafo 4.5.2 si è preso in considerazione il caso di deterrence asimmetrico
per n-nazioni.
Tale gioco è apparso subito di tipo non lineare, infatti, nel caso in cui alcune
nazioni si difendano, le rimanenti nazioni subiscono un danno inversamente
proporzionale al numero dei paesi che non effettuano tale difesa.
Questo è facilmente comprensibile se si considera che, nel caso in cui alcune
nazioni si difendano, le poco gradite attenzioni dei terroristi si ripartiscono, in prima
approssimazione equamente, tra le altre nazioni. Anche in questo caso sono state
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ricavate le condizioni analitiche per la determinazione dell‟unico stato d‟equilibrio e
dei payoff. Da tale analisi è apparso che, qualora, partendo da uno stato in cui
tutte le nazioni non effettuano alcuna difesa, un paese metta in atto per primo
azioni difensive, può istaurarsi una sorta di “reazione a catena”, che, a causa del
crescente rischio di venire attaccati, porta tutti gli altri paesi a difendersi
allontanandosi dall‟ottimo paretiano.
Tutto questo è illustrato con tre esempi.
Nel paragrafo 4.5.3 si è preso nuovamente in considerazione il preemption game
per n-nazioni rilevando che, nel caso in cui un numero elevato di nazioni effettuino
preempt, tutte le nazioni avrebbero un payoff elevatissimo (direttamente
proporzionale al numero delle nazioni che effettuano l‟attacco preventivo). Questo
appare poco credibile; viceversa appare più convincente considerare che la prima
nazione che effettua la prevenzione, generi, a se stessa e a gli altri, un beneficio
elevato, mentre i successivi interventi generino benefici, sempre positivi, ma via
via decrescenti all‟aumentare delle nazioni che attaccano.
Queste considerazioni hanno portato ad identificare il valore del beneficio indotto
dagli attacchi come una funzione non lineare del numero di nazioni che
intervengono.
Tale funzione è di tipo esponenziale tendente ad un valore asintotico limitato, al
tendere del numero delle nazioni che attaccano all‟infinito. In questo caso, non è
stato possibile definire le condizioni analitiche che identificano lo stato d‟equilibrio,
dato che è apparso subito chiaro che possono esistere una moltitudine di stati
d‟equilibrio possibili, a secondo di quali nazioni sono costrette ad effettuare per
prime l‟azione di preemption. Questo è determinato dal fatto che, l‟incremento di