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L’elemento che caratterizza questa particolare forma teatrale è la
composizione di sole donne della compagnia. I ruoli maschili
risultano essere quelli più impegnativi e le interpreti che li
impersonano (ovvero le otokoyaku) sono in genere donne rudi e
seriose, che si atteggiano come maschi anche nella vita sociale,
proponendosi talvolta come lesbiche.
Queste donne ambigue sono le vere stars della compagnia; proprio
loro hanno contribuito a creare lo stereotipo della donna forte e
mascolina che è ancora diffuso ed amato in Giappone. Riyoko Ikeda
sostenne di essersi ispirata proprio a queste figure così carismatiche
per creare il personaggio di Oscar in “Versailles no Bara”, così come
Naoko Takeuchi ha fatto per Haruka in “Sailor Moon”.
Il Takarazuka, in definitiva, rappresenta sul piano teatrale quello
che gli shojo manga rappresentano sul piano della lettura per
immagini, proponendo il medesimo immaginario narrativo ed
iconografico, vale a dire sogni di romanticismo e di androginia nei
quali coesistono la forza maschile e la dolcezza femminile. Inoltre,
non è un caso che lo shojo manga di “Versailles no Bara” sia stato
messo in scena, ottenendo uno strepitoso successo e contribuendo a
creare lo stereotipo della donna mascolina. Molti fumetti dedicati a
un pubblico femminile narrano storie di amori omosessuali, e non a
caso il Takarazuka porta con sé storie - vere o immaginarie - di amori
tra le otokoyaku e le altre interpreti o fra loro e le fans, sfocianti
anche in tentativi di suicidio.
L’omosessualità non tanto ha il fine di dare alle storie un pizzico
di scabrosità, quanto quello di collocare la narrazione in una zona
astratta, al limite della realtà, così come nel personaggio di Oscar
sono le ragioni della verità psicologica, e non quelle della
verosimiglianza, a condurre la vicenda.
Se il fumetto per ragazze arricchisce le sue pagine di merletti e
petali di fiori, il Takarazuka risponde con scenografie sfarzose e
floreali. Quindi tutto ciò dimostra che i due mondi sono strettamente
connessi.
Anche nel Giappone odierno i giovani (e non solo) preferiscono
l’ideale di donna forte, da cui farsi dominare. Le ragazze, inoltre,
restano affascinate dal ‘compagno’ più grande (senpai) di sesso
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femminile indipendente e androgino, perché rappresenta ciò che loro
non riescono ad essere. Quindi i personaggi che appaiono nei manga
e nei cartoni animati con queste precise caratteristiche, non solo
vengono tranquillamente accettati, perché caratterizzati da un retroterra
culturale ben preciso, ma vengono anche preferiti ed amati dal
pubblico e dalla critica.
Da molti anni sono appassionata dei manga e dei cartoni animati
giapponesi e, grazie a questa mia passione, ho conosciuto da poco
tempo l’originale compagnia teatrale di sole donne del Takarazuka
(che prende il nome dalla cittadina dove è nata) attraverso il
popolare fumetto di Ryoko Ikeda, “Versailles no Bara”. Oltre a un
mio interesse personale, ho deciso di affrontare questo argomento
perché ho scoperto che in Italia non esistono fonti bibliografiche in
proposito e in Europa la compagnia del Takarazuka, a differenza
dell’antico teatro Kabuki, è meno conosciuta, forse a causa della sua
più recente origine. In conclusione, vorrei ringraziare particolarmente
la preziosa collaborazione di Andrea e Michela che mi hanno
gentilmente aiutato a tradurre alcuni testi inglesi.
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CAPITOLO I
La fondazione di una compagnia di sole donne
Un posto speciale nella storia dell’intrattenimento musicale popolare
giapponese è quello occupato dalla Compagnia della Revue di sole
donne del Takarazuka, che costituisce un fenomeno unico e di
grandissimo successo all’interno delle arti performative giapponesi.
Il fondatore, Kobayashi Ichizo (1873-1957), aveva dato vita alla
propria compagnia nel 1914, e sperava che si sarebbe evoluta sino a
diventare una forma di grande opera esclusivamente giapponese
rivolta a un vasto pubblico popolare. I suoi sforzi furono sempre
destinati a fornire un intrattenimento teatrale moralmente irreprensibile
e finanziariamente accessibile alla famiglia giapponese media. Egli
sosteneva che il teatro non doveva rappresentare un evento lussuoso
dedicato alle classi più agiate, ma doveva essere frequentato da tutti.
Kobayashi, industriale di grandissimo successo che ha finito per
compiere una vera e propria arrampicata politica, diventando Ministro
del Commercio e dell’Industria, era un uomo di ampie iniziative che
contribuirono alla creazione della “Cultura Terminale”; vale a dire lo
sviluppo commerciale di terminali dotati di enormi ristoranti, centri
commerciali e intrattenimenti di massa vicini alle nuove linee
ferroviarie che proprio lui aveva progettato; ha fondato, inoltre, la
Toho Films, di cui è stato presidente (i film “I Sette Samurai” di
Kurosawa e il celebre “Godzilla” di Ishiro Honda furono prodotti
sotto la sua leadership). Il suo talento nel saper soddisfare i bisogni
della popolazione giapponese lo spinsero anche a cambiare la
tranquilla località termale di Takarazuka, nota per le sue calde
primavere sin dall’ottavo secolo e non distante dalle due grandi città
di Osaka e Kobe. Il suo tentativo fu quello di promuovere
turisticamente la ridente zona, trasformandola in una sintesi unica di
maggior successo tra operetta e teatro musicale che, nel corso di
decenni, ha conquistato un riconoscimento importante
nell’intrattenimento popolare in tutto il Paese.
Kobayashi è stato il fondatore della celebre Scuola di Musica - un
luogo di formazione per le attrici del Takarazuka - che è diventato
5
una leggenda tra le adolescenti giapponesi, ed è tuttora altamente
rispettato e molto richiesto. Kobayashi stabilì personalmente le rigide
regole per le seito, vale a dire le studentesse, il nome che tutte le
ragazze del Takarazuka condividono, anche dopo aver raggiunto la
fama e si assicurò che venissero osservate attentamente, così da
mantenere una meritata fama di alti standard morali e impegno
assoluto.
Come primo passo verso l’affermazione della propria scuola,
Kobayashi creò il Takarazuka Shotakai (Coro del Takarazuka), un
gruppo di ragazze di età compresa tra i dodici e i sedici anni.
Questa idea geniale era stata suggerita da un suo amico, il
presidente dei grandi magazzini Mitsukoshi,
1
che aveva pensato di
introdurre nei suoi locali un gruppo di ragazzi, i quali avevano il
compito di attirare l’attenzione dei clienti con una serie di
performance; in seguito questo gruppo diventò piuttosto popolare ed
era composto da musicisti e cantanti lirici che indossavano delle
uniformi da soldato irlandese e cappelli piumati. Kobayashi,
interessato alla sua innovazione, sparse la voce nelle varie riviste,
inserendo una serie di annunci pubblicitari il cui obiettivo era quello
di trovare giovani donne desiderose di entrare a far parte di un coro
di cantanti. Furono selezionate sedici ragazze tra i dodici e i sedici
anni e ottennero un salario piuttosto generoso nonostante la loro
giovane età. Per un periodo di tre anni ricevettero lezioni di canto,
danza occidentale, spettacolo operistico e a ciascuna venne assegnato
un gei mei (nome d’arte) scelto da Kobayashi. Le ragazze tennero il
loro primo concerto nel 1913 e presto il Coro del Takarazuka
divenne la Takarazuka shojo-Kageki Yosei Kai (Società di
Formazione all’Opera per ragazze), che debuttò come intrattenimento
per il centro benessere di Takarazuka nel 1914.
Dopo il loro primo concerto, le ragazze ricevettero un duro
addestramento in cui dovevano imparare la danza occidentale, a
suonare gli strumenti musicali e a cantare, ma col tempo questo tipo
di insegnamento venne abbandonato. Le rappresentazioni avevano
luogo nel cosiddetto “Teatro del Paradiso”, il quale in origine fu
1
“Mitsukoshi” è il nome di una catena internazionale di grandi magazzini che venne
fondata nel 1673 e ha sede centrale a Tokyo.
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una piscina coperta da Kobayashi che ebbe la brillante idea di
trasformare l’area dedicata allo spogliatoio in un palcoscenico,
mentre lo spazio del pubblico ospitava cinquecento posti a sedere.
Quando le rappresentazioni degli spettacoli terminavano, la piscina
poteva ritornare accessibile ai bagnanti.
L’ingenuo spettacolo composto da operette e danze fiabesche è
attualmente considerato la prima esibizione ufficiale delle ragazze del
Takarazuka. Durante i primi anni la compagnia si esibiva nelle otogi
kakegi, ovvero una serie di adattamenti tratti dalle operette di
racconti fatati. La prima rappresentazione del programma iniziale fu
l’adattamento di una famosa storia per bambini, Momotaro o “Il
Ragazzo Pesca”, che aveva un titolo onomatopeico, Domburako, il
quale riproduceva il suono di una pesca che si faceva trasportare dal
fiume. Successivamente venne rappresentata un’opera comica, Ukare
Daruma, che narrava le acrobazie di una bambola e i suoi spiritosi
capitomboli. Il programma si concluse con la messinscena di una
danza intitolata Kocho, che significa “farfalla”. Questo evento fu il
primo passo verso la nascita di uno splendido spettacolo, ma al
momento si trattava semplicemente di puro intrattenimento. Il signor
Ando Hiroshi, che era stato assunto come capo della compagnia
insieme a sua moglie, Ando Chieko, insegnante di canto, scrisse
Urashima Taro, un adattamento piuttosto infantile di fiabe per
bambini piccoli e Kokyo no Sora, “Il cielo nativo”. Durante i giorni
iniziali delle esibizioni, Ando compose tutte le musiche ispirandosi
alle melodie italiane e tedesche. Egli riuscì ad attrarre, tra il pubblico,
giovani musicisti ben istruiti che rimasero affascinati dalla musica in
stile occidentale e insisteva che dovevano partecipare alle
rappresentazioni insieme alle ragazze; inoltre voleva innalzare il limite
d’età delle giovani donne nella compagnia, ma Kobayashi temeva
che le sue idee potessero danneggiare gli standard morali. Il successo
degli spettacoli era basato sul fascino dell’innocenza e
dell’inesperienza, che esercitavano un’attrazione sorprendentemente
magnetica su un pubblico in continuo aumento. Kobayashi si
opponeva con tutte le sue forze alle opinioni di alcuni registi, poiché
desideravano che le fanciulle facessero svolazzare le loro gonne per
7
poter mostrare le cosce, ma il celebre imprenditore ribadì che tutto
ciò era assolutamente indecente.
In seguito venne introdotto un nuovo cast artistico composto da
scrittori, registi, coreografi e compositori. Hisamatsu Issei entrò a far
parte della compagnia in qualità di autore-regista e diventò uno dei
personaggi più influenti nel mondo dello spettacolo, rimanendo tale
fino alla sua morte nel 1943. Egli introdusse all’interno del gruppo
professionalità e disciplina; inoltre fu un coreografo dotato di un
ammirevole talento artistico, nonostante la sua incapacità di suonare
gli strumenti musicali e rappresentò delle esibizioni danzate, tenendo
di conto sia della maniera occidentale che di quella tradizionale.
Infatti, fra gli spettacoli caratteristici di questa prima fase del
Takarazuka, vi erano mescolanze di storie da fonti straniere, molte
delle quali venivano preparate dallo stesso Kobayashi. Il primo
grande successo di Hisamatsu fu Sannin Ryoshi, “I Tre Cacciatori”, ed
egli contribuì a costituire l’ inizio di un’epoca d’oro che durò dal
1915 al 1918.
Successivamente entrò a far parte dello staff artistico Tsubouchi
Shiko, che aveva vissuto in Europa (soprattutto in Inghilterra) prima
di fare il suo ingresso nella compagnia. Era figlio di un famoso
scrittore, rinomato per aver fatto promuovere in Giappone l’opera di
Shakespeare. Tsubouchi era stato ammesso nella compagnia del
Takarazuka con l’intento di far sviluppare uno stile di scrittura che si
avvicinasse il più possibile all’opera.
Kishida Tatsuya venne assunto dal cast nel 1919 e si rivelò un
membro importantissimo che contribuì all’evoluzione del Takarazuka
Shojo Kageki, l’Opera delle Ragazze del Takarazuka, come adesso si
chiamava. Costui aveva ricevuto un duro addestramento, conosceva
l’opera occidentale e prese con sé un giovane assistente coreografo,
Shirai Tetsuzo, il quale incarnò un ruolo fondamentale nella
trasformazione delle giovani seito (le studentesse), in interpreti
qualificate e rispettate. Shirai nonostante la sua giovane età, aveva
già alle spalle una lunga carriera e restò attivo all’interno della
compagnia fino alla sua morte nel 1984.
Alla fine del 1914 le ragazze furono invitate a esibirsi in uno
spettacolo di beneficenza per sponsorizzare una celebre rivista,
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l’“Osaka Mainichi Shinbun”. Verso la metà di Dicembre recitarono a
Osaka al Teatro Imperiale nel corso di tre giorni e lo spettacolo
venne replicato per un giorno nella città di Kobe. Il gruppo stava
mietendo nuovi successi, i quali costituirono una notevole pubblicità
per la giovane compagnia del Takarazuka.
Tsubouchi Shoyo, un popolare studioso delle opere di Shakespeare,
nel 1916 scrisse una lettera per esprimere le sue congratulazioni allo
staff artistico, incoraggiandolo a introdurre nelle loro esibizioni
musicali giovani talenti, con la speranza che si evolvessero in una
forma di grande opera.
Il 1918 fu un anno importante nella compagnia perché recitò per
la prima volta a Tokyo. In precedenza aveva prodotto una serie di
rappresentazioni che furono coronate dal successo, nelle quali gli
autori erano stati principalmente Kobayashi e Hisamatsu. La
popolarità delle giovani seito si diffuse anche a Tokyo e ben presto
alcuni abitanti della capitale si recarono a Takarazuka, dove rimasero
piacevolmente sorpresi dall’abilità artistica dei membri della revue.
Questo episodio si rivelò un ulteriore passo importante verso
l’affermazione di una grande opera giapponese.
Il cast artistico si stava preparando alle esibizioni di Tokyo ed era
molto emozionato quando inaugurò la cosiddetta “gita scolastica di
Tokyo”. Gli spettacoli furono inscenati al Teatro Imperiale, il
Teikoku Gekijo, uno degli edifici più importanti della capitale, in cui
erano celebrate le opere occidentali. Il pubblico, composto dalle classi
più abbienti, apprezzò la recitazione aggraziata ed elegante delle
ragazze e l’ Opera femminile del Takarazuka raggiunse un
riconoscimento nazionale. Alcuni critici raccontarono di essere rimasti
affascinati dalle piacevoli melodie che si allontanavano dalla
tradizionale musica giapponese, monotona e piuttosto lenta. Il
Takarazuka, grazie a questo vasto consenso, rappresentò i suoi
spettacoli ogni anno.
Lo staff cominciò a tenere una serie di esibizioni in varie città del
Giappone, come a Nagoya dove inaugurò un concerto di beneficenza
dedicato agli alunni di un college femminile; il gruppo inoltre si
fermò a Kyoto in cui presentò due spettacoli ancora destinati alla