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INTRODUZIONE
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La presente tesi di laurea affronta le tematiche dello sviluppo , della moneta e del
ciclo così come sono state discusse e argomentate attraverso le opere dell’
economista Marco Fanno.
Alla base di questo lavoro di ricerca sussistono l ’ interesse del sottoscritto in merito
all’ attuale crisi economica e la curiosità nel conoscerne le origini e domandarsi sui
probabili sviluppi.
In generale , molti economisti hanno cercato di fornire le proprie spiegazioni circa l ‘
alternarsi dei fenomeni di prosperità o di depressione , senza però mai trovare una
identità comune su determinati punti o unità d ’ intenti circa l’adozione di misure
risolutorie.
Quando si verifica una crisi finanziaria , lo studioso di materia economica cerca di
porsi domande sul perché questa si verifica ; in particolare costui vuol capire perché
nonostante la presenza di importanti istituzioni quali possono essere ad esempio la
Banca Centrale o le Autorità di Regolamentazione dei mercati non si riesce ad
applicare nei riguardi di tutti i soggetti facenti parte del sistema economico generale
alcuni basilari principi di economia che , se correttamente applicati , possono
contribuire allo sviluppo e al benessere sociale.
Sto parlando nello specifico della possibilità di concedere credito a chi è in grado di
onorarlo , di distribuire profitti certi , di assicurare una certa uniformità nel ciclo
circa l’uso delle materie prime e dei loro successivi impieghi ( con riguardo
ovviamente ad altri aspetti coinvolti , quale ad es. quello dei salari) , di
regolamentazione del debito pubblico , dell’ importanza dell’attività finanziaria
privata e del ruolo che possono rivestire le istituzioni pubbliche nella vita economica
e così via .
Questi temi enucleati in sintesi sopra , sono nondimeno stati oggetto di discussione
parecchio tempo addietro ; non è difficile notare che , a distanza di anni , assumono
il connotato della contemporaneità , tanto che non è poi così’ azzardato effettuare
qualche richiamo al passato rispetto alla situazione attuale.
Marco Fanno è un economista attento alla realtà contemporanea. Osserva , formula
le proprie teorie e fornisce dati empirici a sostegno delle proprie affermazioni. La
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La presente introduzione è stata elaborata anche grazie allo studio dell‘ Introduzione “ Marco
Fanno : un curriculo neoclassico “ di T. Bagiotti e contenuta nello stesso saggio di T. Bagiotti , a. c. di
, Studi in onore di Marco Fanno , ricerche di metodologia e di teoria economica , volume 1 , CEDAM
, Padova , 1966 , pp. IX – XLI .
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sua linea di pensiero circa la trattazione di tematiche economiche si è dipanata
attraverso quattro fasi.
All‘ inizio della sua carriera di studioso , le pubblicazioni di Marco Fanno trattano il
tema della colonizzazione : “ Brevi cenni sulla colonizzazione britannica “ , “ Il
regime e la concessione delle terre nelle colonie moderne “ e “ L ‘ espansione
commerciale degli stati moderni “ sono lavori pubblicati nell‘ arco di tempo che va
dal1902 al 1906 .
Ad essi seguiranno poi il corposo saggio del 1935 intitolato “ Le tendenze dell‘
economia mondiale e il neo – protezionismo dell‘ Inghilterra “ ( che richiama l ‘
esperienza dei primi studi in materia) e infine “ La teoria economica della
colonizzazione “ del 1952 dove finalmente l’argomento può trovare una ampia e
analitica trattazione .
Secondo T. Bagiotti , I primi lavori di Marco Fanno risentono dei motivi di una (
cit. ) “ reazione al classicismo “
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, lamentando una incapacità di equilibrio all‘
interno del sistema capitalistico e che ravvisava nell‘ espansione coloniale il rimedio
risolutivo a questo suo vizio organico . Sembra quasi che in una società industriale i
periodi di crisi coincidano con le fasi di espansioni coloniali e viceversa
3
.
L ‘ opera di ricerca di Fanno è incentrata sul nesso crisi – colonizzazione , ma questo
viene letto anche nella prospettiva del rapporto demografico – economico , senza
dimenticare che alla base è prevista una certa mobilità dei fattori di produzione e
soprattutto vi sono la teoria dei costi comparati di ricardiana memoria e richiami
alla teoria evoluzionista .
Il richiamo alla teoria evoluzionista è riferito in particolar modo alle colonie , le
quali , all’ inizio sono considerate in rapporto di stretta complementarietà con la
madrepatria : le materie prime provenienti dalle colonie assumevano un ‘ importanza
vitale per le produzioni industriali della madrepatria ed è quindi normale che fino
alla prima metà del Novecento si parli di “ diritto naturale “ ad avere possedimenti
coloniali ( perché avere un accesso a determinate materie prime poteva
avvantaggiare i paesi colonialisti o comunque produttori primari di materie prime ).
2
Cit. tratta da T . Bagiotti , a. c. .di , Studi in onore di Marco Fanno , Padova , Cedam , 1966 , IX - XLI .
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Vedere ad es. il cap. V o il cap. VIII de “ Brevi cenni sulla colonizzazione britannica “ del 1902 ,
intitolati rispettivamente : “ Il periodo delle crisi e la nuova fase dell’ espansione coloniale “ e “ Il
ritorno delle crisi e l ‘ improvviso risveglio del colonialismo “ . I primi saggi di Marco Fanno ,
riguardanti la colonizzazione appunto , risentono dell' influsso di Achille Loria . Per una definizione
del concetto di “ lorianismo “ , si veda R. Faucci , a. c. di , Revisione del marxismo e teoria economica
della proprietà in Italia , 1880 – 1900 . Achille Loria ( e gli altri ) , in * Quaderni fiorentini per la storia
del pensiero giuridico moderno * , 1976 – 77 , n. 5–6 , Milano , Giuffrè , 1978 , pp. 587 – 680 .
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Successivamente , l ‘ importazione di capitali provenienti dalla madrepatria funge da
condizione necessaria per l ‘ emancipazione delle stesse . Emblematico è il caso
degli Stati Uniti , perfetto prototipo di ex colonia ormai emancipata e destinata ad
assumere un ruolo preminente nello scacchiere politico – economico mondiale .
Il secondo momento di riflessione scientifica del pensiero di Fanno –
cronologicamente parlando – furono la moneta e il credito . Fanno vuole occuparsi
di queste due tematiche per comprendere l ‘evoluzione degli istituti di credito , per
assimilare le dinamiche della colonizzazione e naturalmente prepararsi ad affrontare
le questioni monetarie che infiammavano gli ambienti scientifico – economici dei
primi del Novecento .
I saggi frutto delle riflessioni dell’ epoca si intitolano “ La moneta , le correnti
monetarie e il riordinamento della circolazione nei paesi a finanze dissetate “ del
1908 e successivamente “ Le banche e il mercato monetario “ , pubblicato nel 1912
. Con esso , l ‘ economista veneto vuole individuare e stabilire le leggi che
disciplinano il mercato monetario e che ne regolamentano le modalità di
funzionamento.
Il tema centrale di quest‘ ultima opera è l ‘ equilibrio , nella duplice accezione di
equilibrio stabile in cui l ‘espansione del credito è definita normale grazie alla
perfetta coincidenza tra tasso di sconto e tasso dell‘ interesse ed equilibrio instabile
quando la coincidenza fra questi due saggi è disturbata da perturbamenti di carattere
temporaneo . Vengono analizzate da Fanno le relazioni tra tasso di sconto e prezzi ,
ma queste non sono poi degne di originalità , in quanto erano già state discusse da K
. Wicksell nel “ Der Bankzins als Regulator der Warenpreise “ ( 1897) , sviluppate
poi nel saggio successivo “ Geldzins und Güterpreise “ del 1898 .
Fanno pone l ‘accento sul ruolo che può ricoprire la variabile dell‘ offerta di prestiti ,
in modo tale da integrare le teoria di Wicksell nell‘ ambito delle leggi dell‘
equilibrio monetario e del credito , aspetti che sino ad allora non erano studiati
insieme .
Da aggiungere che il saggio de “ Le banche e il mercato monetario “ appare nel
1933 tradotto in “ Die reine Theorie del Geldsmarktes “ sul volume “ Beiträge zur
Geldtheorie “ curato da Von Hayek nel 1933 . Con esso , la fama di Fanno come
teorico di economia monetaria si consolida a livello internazionale.
Alcuni piccoli componimenti dedicati ai temi della deflazione , della stabilizzazione
dei cambi , del credito , del consolidato e l ‘opera del 1935 intitolata : “ I
trasferimenti anormali dei capitali e le crisi “ ( tradotto in spagnolo nel 1936 e poi
in inglese nel 1939 col titolo “ Normal and abnormal international capital transfers
“ ) contribuiscono nell‘ attribuire a Fanno la fama di autore preparato nella tematica
della moneta nelle sue variegate sfaccettature.
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La dicotomia tra trasferimenti di capitali normali e anormali è di fondamentale
importanza in quanto quelli normali rappresentano la fisiologia delle relazioni
economiche nella loro motivazione di rendimento sintetizzate nei saggi di interesse.
Quelli anormali rientrano invece nella casistica patologica delle relazioni
economiche : indennità e rimborsi di debiti di guerra , fughe di capitali ,
congelamento dei debiti con l ‘estero e collegamenti di essi con le crisi sono esempi
di trasferimenti anormali tratte dalla realtà contemporanea a Fanno ( all‘ epoca della
pubblicazione del saggio ) .
Il terzo momento della linea di pensiero di Fanno è rappresentato dai lavori sulla
teoria dell‘ offerta a costi congiunti . Questo tema gli era stato in un certo senso "
ispirato " dallo stesso Maffeo Pantaleoni , nell‘ ottica di un progetto volto a gettare
solide fondamenta analitiche nei campi in cui le dirette interrelazioni fra mercati
assumono rilievo empirico . Tutto ciò viene pubblicato nella monografia del 1914
intitolata “ Contributo alla teoria dell‘ offerta di beni congiunti “ , che incontrò la
recensione positiva di F. Y. Edgeworth nel 1915 sull‘ Economic Journal . L ‘
indagine sui prezzi , le classificazioni dei beni , il tipo di rapporti che sussistono tra
prezzi , l ‘ intensità con cui essi si muovono e il modo in cui vari gruppi di prezzi
sono collegati sono poi riprese da Fanno nel 1926 nel “ Contributo alla teoria
economica dei beni succedanei “ con un ‘ attenta analisi sulle implicazioni dei
rapporti di sostituibilità fra beni . Vi è da dire che le ricerche di Fanno in questione
anticiparono alcune idee che J. Hicks avrebbe successivamente affermato come
colonne portanti della propria teoria del consumo ( nell‘ opera “ Value and capital“)
; esse inoltre furono meritevoli di apprezzamenti positivi da parte dell' economista
americano H. Schultz .
Il quarto momento della riflessione scientifica di Fanno è rappresentato dalla “
Teoria delle fluttuazioni economiche “ edito per la prima volta nel 1947 e
successivamente ristampato nel 1952 .
A mio avviso , questa può essere considerata l ‘ opera della maturità di Fanno , ove
finalmente possono trovare degna collocazione e sintesi le riflessioni e le indagini
economiche maturate nel corso degli anni , organizzando il dibattito sulle cause e sui
eventuali rimedi risolutivi della congiuntura e il rapporto di quest‘ ultima con il tema
dello sviluppo.
Varie teorie sul ciclo economico sono state formulate nel corso del diciannovesimo e
prima metà del ventesimo secolo ( a partire da Juglar , Jevons , Menger ecc . ) e
varie classificazioni delle fluttuazioni economiche sono state effettuate in base all‘
elemento di volta in volta considerato ( teorie climatiche , monetarie , del
sottoconsumo ecc.) .
La vera svolta si avrebbe avuta però solo nella prima metà del Novecento , quando
si sarebbe verificato lo scontro tra due opposte linee di pensiero : la scuola di
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Cambridge , con a capo J. M. Keynes e quella di Londra , capeggiata da Von Hayek
e Robbins ( riconducibile a sua volta alla scuola austriaca ) .
Da una parte i sostenitori della teoria del ciclo da sovrarisparmio elaborata
seguendo un approccio marshalliano ( la scuola di Cambridge ) ; dall‘ altra una
teoria del ciclo da sovrainvestimento , formulata secondo un approccio walrasiano (
gli studiosi vicini a Von Hayek ) .
Due differenti visioni , due differenti soluzioni per uscire dalle eventuali crisi . La
maggior parte degli economisti italiani degli anni Trenta formula una propria teoria
del ciclo da sovrainvestimento , nonostante un contesto socio – economico come
quello fascista favorevole e successivamente esecutore delle proposte di matrice
statalista ( corporativistica
4
) .
Sempre a riguardo della tematica del ciclo , l ‘ eclettismo di Fanno rispetto agli altri
economisti italiani fa si ’ che egli operi una sintesi concettuale delle idee di Keynes
e Von Hayek elaborando una propria teoria del ciclo da sovrainvestimento ,
individuando negli investimenti una causa fondamentale del ciclo stesso e l ‘
impossibilità da parte delle banche di espandere oltre un certo limite il credito .
La ripresa , se sussistono condizioni di laissez – faire , avverrà automaticamente ,
secondo i meccanismi riequilibratori del mercato , altrimenti , in ipotesi eccezionali ,
potrà essere posta in essere solo tramite una politica di sostegno alla domanda
aggregata ( riducendo così la teoria keynesiana all‘ analisi di un caso speciale ,
ossia una soluzione valida per le fluttuazioni di notevole portata ) .
Nelle pagine che seguono , verrà presentata un’esposizione concettuale non seguente
un ordine cronologico dei lavori di Fanno concernenti la trattazione degli argomenti
oggetto della tesi di laurea : lo sviluppo , la moneta e il ciclo .
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Il corporativismo è il sistema economico sindacale realizzato in Italia ( e in altri paesi ) durante il
periodo fascista . Le corporazioni nacquero formalmente nel 1926 con funzioni di coordinamento e
di organizzazione dell' attività produttiva e con potestà normativa in materia di disciplina di rapporti
di lavoro ; vennero abolite pertanto le libere organizzazioni sindacali , inserendo quelle riconosciute
nel corpus dell' apparato burocratico statale , subordinandole al potere politico ( fonte : wikipedia ).
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MARCO FANNO
Brevi notizie biografiche
Marco Fanno nasce l’ 8 agosto 1878 a Conegliano Veneto ( prov. di Treviso ) da una
famiglia borghese : la madre proveniva da una nota famiglia di giuristi della zona ,
mentre il padre era commerciante . Frequentò l ’ Università presso la Scuola
Superiore di Commercio di Venezia
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.
Ottenuta l ’ abilitazione all’ insegnamento delle materie economiche nelle scuole
medie , la carriera accademica di Fanno fu sostenuta da A. Loria : nel 1904
acquisisce la libera docenza in economia presso l’università di Padova e dal
novembre del 1905 fu prima professore straordinario e successivamente ordinario di
economia commerciale presso la Scuola Superiore di Commercio di Genova. Questi
sono gli anni dei primi scritti , apprezzati da studiosi stranieri come Phillips e
Rozenraad e studiosi italiani come Loria e Barone.
All’incirca nel 1908 , conobbe a Cagliari Matilde Sernagiotto di Casavecchia , figlia
del conte Raffaello ( preside della Scuola Superiore di Agraria) e di Mery Fuchs di
Conegliano , donna che poi sposò nel 1909 ( è importante il ruolo della moglie , in
quanto essa , donna di cultura , fornisce il proprio aiuto a Fanno nella stesura dei
primi lavori ) .
Negli anni successivi Fanno fu nominato dapprima professore straordinario di
economia politica a Sassari (1910 ) , poi insegnò a Cagliari ( dal 1911 al 1913 ) e a
Messina , dove fu ordinario di economia politica e anche preside della facoltà di
Giurisprudenza ( 1914 - 1915 ).
Successivamente , risalendo verso il nord Italia,insegnò prima a Parma (dal 1916 al
1919 ) ; poi , dopo la parentesi bellica , venne nominato professore della facoltà di
Giurisprudenza a Padova ( nel 1920 ) , ove trascorrerà gran parte della restante
esperienza accademica . Insegnò dapprima come ordinario scienza delle finanze e
diritto finanziario ( occupando l’incarico precedentemente ricoperto da G. Alessio ) ;
poi ricoprì sempre come ordinario la cattedra di economia politica ( nel 1928 ). In
piena epoca fascista , Fanno collabora come socio corrispondente ( e poi effettivo )
per conto dell’ Accademia patavina di scienze,lettere e arti ( dal 1924 ) e dell’
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La Scuola Superiore di Commercio,ideata e fondata da L. Luzzatti nel 1868,venne istituita al fine di
introdurre anche nel nostro paese una preparazione tecnico-scientifica relativa alle discipline
economiche da affiancare alla preparazione tradizionale accademica di stampo umanistico. Nella
scuola superiore di commercio di Venezia vi insegneranno tra l’altro illustri personalità come T.
Martello ( dal 1874 al 1884 ) e M. Pantaleoni ( dal 1885 al 1888 ).
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Accademia dei Lincei (come socio corrispondente nel 1930 ; come socio nazionale
dal 1932) ; inoltre fu nominato anche membro della Royal Economic Society.
E’ un periodo molto importante questo per Fanno , in quanto egli , oltre a pubblicare
i saggi per i quali ancora oggi è conosciuto , intrattiene una corposa corrispondenza
con economisti stranieri che lo invitano spesso a numerosi congressi nonché a
rilasciare commenti su note riviste internazionali. Purtroppo però con l’entrata in
vigore delle leggi razziali Fanno fu dapprima costretto a limitare le collaborazioni
internazionali e poi addirittura nel 1939 ad abbandonare l’insegnamento ( in quanto
ebreo ; è da dire che si convertì al cattolicesimo ma non approfittò di questa
circostanza per mantenere la cattedra ). Con l’avvento della guerra trovò riparo con
la moglie presso l’ Abbazia di Praglia e successivamente presso le Benedettine
dell’asilo di S. Biagio.
Alla fine della guerra , Fanno viene reintegrato nell’università di Padova e riprende
l’insegnamento dell’economia politica , divenendo allo stesso tempo socio effettivo
dell’Istituto veneto di scienze , finanze e arti.
L ’ ultima lezione è datata 30 maggio 1953 , in quanto Fanno , nominato professore
Emerito , deve lasciare l’insegnamento per sopraggiunti limiti di età ; sempre in
quell’occasione Fanno viene insignito della medaglia d’oro di benemerito della
Pubblica Istruzione mentre il 2 giugno 1953 viene nominato da L. Einaudi Grande
Ufficiale dell’ordine della Repubblica.
Da ricordare ancora che nel 1955 diviene socio corrispondente dell’ Accademia
delle scienze di Bologna e nel 1961 viene insignito della medaglia d’oro dei
benemeriti della pubblica finanza.
Marco Fanno muore il 14 gennaio 1965 nella sua casa di Padova , facendo appena in
tempo a vedere alcuni dei lavori redatti e pubblicati in suo onore da T. Bagiotti.
Conegliano Veneto , sua città natale , intitola a suo nome un Istituto tecnico –
commerciale ; una buona parte dei suoi scritti e della personale biblioteca viene
lasciata all’Istituto di Scienze economiche della facoltà di Economia di Padova (
oggi Dipartimento “Marco Fanno” ) mentre il restante materiale e altre carte
vengono affidati alla prof.ssa Manfredini Gasparetto , allieva dell’economista
6
.
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Notizie biografiche sulla vita di Marco Fanno tratte da R. Realfonzo e A. Graziani , a.c. di , Marco
Fanno , Teoria del credito e della circolazione , Edizioni Scientifiche Italiane , Napoli , 1992 , p. LXVI e
ss.
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Le opere
Qui di seguito verranno illustrate le opere principali di Marco Fanno , testi che
hanno la peculiarità di trattare trasversalmente svariate questioni del mondo
economico. In breve :
L’espansione commerciale degli stati moderni ( 1906 ) è uno dei primi lavori
ed è dedicato al tema della colonizzazione ;
La moneta,le correnti monetarie e il riordinamento della circolazione nei
paesi a finanza dissestate ( 1908 ) dove descrive il meccanismo del price-
specie-flow ;
L’evoluzione delle banche di emissione ( 1908 ) ove descrive gli istituti di
emissione e il loro sviluppo ;
Le banche e il mercato monetario ( 1912 ): questo volume,che assume come
punto di partenza la teoria wickselliana sulla moneta , permetterà a Fanno di
apportare il proprio contributo nel dibattito teorico nazionale e
internazionale dell’epoca ;
Contributo alla teoria dell’offerta a costi congiunti ( 1914 ) , supplemento al
Giornale degli economisti ;
Contributo alla teoria economica dei beni succedanei ( 1926 ) , monografia
nella quale Fanno espone la propria teoria sui prezzi e i loro movimenti ,
esaminando anche le possibili conseguenze dei rapporti di sostituibilità fra
beni ;
Credit expansion , savings and gold export ( 1928 ) : è un saggio pubblicato
sulle pagine dell ’ Economic Journal ;
Cicli di produzione,cicli di credito e fluttuazioni industriali ( 1930 )
pubblicato sul Giornale degli economisti , viene anche pubblicato l’anno
successivo con alcune modifiche sulla Zeitschrift für Nationalökonomie ;
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Correlazioni tra prezzi e curve statistiche di domanda e offerta ( 1932 )
pubblicato sulla Rivista italiana di statistica,economie finanza nonché in
edizione francese col titolo “ Interrelations des prix et courbes statistiques
de demande et d’offre “ su Econometrica ;
Il punto critico della deflazione ( 1933 ) saggio apparso sull’ Economic
essays in honour of Gustav Cassel ;
Teoria del credito e della circolazione ( 1933 ) , traduzione in italiano
aggiornata e rivista del trattato originario “ Die reine Theorie des
Geldsmarktes “ scritto su invito di Von Hayek e apparso sul volume
“Beiträge zur Geldtheorie “ curato dallo stesso economista austriaco
(assieme al saggio di Fanno , compaiono in questo volume contributi
scientifici curati da Holtrop , Koopmans , Myrdal , Wicksell ) ;
I trasferimenti anormali dei capitali e le crisi ( 1935 ) , tradotto anche in
spagnolo e in inglese ;
Teoria delle fluttuazioni economiche ( 1947 , ristampa nel 1956 ) è l’opera
della maturità ;
Teoria economica della colonizzazione ( 1952 ) , ove riprende tematiche e
riflessioni precedentemente descritte nell’ ”Espansione commerciale e
coloniale degli Stati moderni” ( 1906 )
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Notizie sulle opere di Fanno tratte da R. Realfonzo e A. Graziani , a. c. di , Marco Fanno , Teoria del
credito e della circolazione , Edizioni Scientifiche Italiane , Napoli , 1992 , p LXVI