2
Oggi, dopo oltre un decennio e dopo il raggiungimento della quasi totalit degli
obiettivi prefissati dal Comune di Torino, AEM ha intrapreso un processo di
innovazione delle strutture preposte alla gestione degli impianti termici comunali. Tale
corso ha coinvolto i fornitori dell azienda, esecutori dei lavori, affinchØ il servizio
gestito con l ausilio degli strumenti informatici piø avanzati e sviluppati su iniziativa di
AEM, possa rappresentare un vero prestigio sia per la Citt che per l Azienda,
proiettata,oggi, verso un suo consolidamento sul mercato che, in previsione di una
fusione con altri operatori, la porter a divenire punto di riferimento nell ambito delle
utilites in Italia.
Il presente studio si compone di una prima parte introduttiva relativa alla
disciplina del facility management e della manutenzione in generale, segue poi, la
trattazione degli impianti termici e delle normative strettamente connesse alla loro
conduzione e manutenzione ed infine, dopo una introduzione sull Azienda Energetica
Metropolitana di Torino s.p.a. e le sue principali attivit , si passa alla tratt azione del
servizio riscaldamento degli stabili comunali, alla sua gestione attuale ed al progetto che
ne vede una totale innovazione.
Viene analizzato sia sotto il profilo strettamente informatico che quello
organizzativo, lo sviluppo di un nuovo sistema di programmazione e gestione della
manutenzione ordinaria e su guasto, mettendo in evidenza anche i risvolti che la sua
introduzione produrr nei rapporti contrattuali tra AEM e gli appaltatori. Vengono
inoltre indicate, sulla base dell esperienza maturata, le esigenze organizzative interne
per una corretta gestione del sistema realizzato ed un suo continuo potenziamento e
miglioramento per poterlo poi estendere a settori quali, la Gestione Impianti Elettrici e
l Illuminazione pubblica.
3
CAPITOLO PRIMO
LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE ED IL FACILITY
MANAGEMENT
1.1 Introduzione al facility management
In una fase ricca di contraddizioni e tensioni sociali, in cui sempre piø diffusa
oggi appare la consapevolezza della degradazione del decoro che caratterizza le citt
italiane e soprattutto le piø grandi, le istituzioni e i responsabili della politica urbana si
trovano ad affrontare l importante problema del rilancio e della riqualificazione della
citt .
In effetti, solo un patrimonio immobiliare ben gestito, in grado di determinare un
adeguato livello di redditivit , potr diventare un patrimonio oggetto di cure ed al tempo
stesso di attenzioni in termini di manutenzione ordinaria (o riparativa) e, laddove
necessario, anche straordinaria (o riqualificativa).
Occorre anche tener presente un altro importante fenomeno: quello della
globalizzazione dell economia. Il termine esprime e sintetizza uno scenario che, molto
prevedibilmente, Ł destinato ad accentuarsi e divenire il contesto di riferimento per le
imprese, anche di dimensioni ridotte, delle professioni e della cultura. I meccanismi del
mercato globalizzato sono espressione dell affermazione solitaria e incontrastata del
sistema capitalistico, dello sviluppo dei trasporti, dell annientamento delle distanze,
reso possibile dalle nuove tecnologie, Information Communication Technology (ICT),
dell affermazione dell innovazione tecnica, organiz zativa e manageriale come valore
4
guida delle organizzazioni, e della tendenziale omologazione dei comportamenti-
consumi e dei modelli culturali 1.
Nel XX secolo con lo svilupparsi dell industrialismo, della produzione di massa,
si Ł assistito all avvento dell informatica, delle telecomunicazioni nonchØ alla crescita
della mobilit su scala mondiale, e di molte altre invenzioni e innovazioni che hanno
conseguentemente modificato la vita dell uomo e le organizzazioni (Tabella 1.1).
Come tra 800 e 900 il taylorismo ed il fordism o modificarono la fabbrica
moderna, la sua organizzazione e spazialit , cos o ggi in un contesto fortemente
terziarizzato , le nuove esigenze organizzative e produttive delle imprese, unite alla
potenzialit della tecnologia, trasformano la realt degli edifici terziari secondo un
modello che pu essere ben sintetizzato nei concett i: fabbrica di informazioni ed
edificio intelligente , concetti in grado di rappr esentare l edificio come sistema
dinamico di prestazioni e servizi, guidato secondo criteri manageriali. Un edificio
intelligente Ł fortemente connotato da una utilizzazione essenziale e mirata della
tecnologia Computer Integrated Building (CIB):
sistemi di controllo degli impianti tecnologici;
sistemi di sicurezza;
informatica distribuita;
sistemi di trasmissione dati;
questi esempi mostrano che un edificio intelligente Ł caratterizzato da una flessibilit e
riorientabilit delle proprie prestazioni nel tempo , con la precisa finalit di garantire il
miglior confort e la migliore sicurezza alle utenze e rispondere, cos , in maniera
dinamica alle richieste dell organizzazione occupante. In Italia sono relativamente pochi
gli edifici che, per le loro caratteristiche, possono essere confrontati con il modello
appena esposto di edificio intelligente. Il miglioramento della qualit degli immobili
terziari, lo sviluppo delle pratiche progettuali sono elementi molto rilevanti per poter
contare in futuro su edifici in grado di rispondere alle esigenze del lavoro moderno.
1
O. Tronconi, Agire e crescere nel nuovo mercato, in Il Nuovo Cantiere , n. 11, Tecniche Nuove,
Milano, dicembre 2001.
5
Tabella 1.1 Linea ideale che separa le organizzazioni del XX secolo
da quelle del XXI.
Componenti XX secolo XXI secolo
Organizzazione Piramidale Il Web o la Rete
Focalizzazione Interna Esterna
Stile Strutturato Flessibile
Punti di forza Stabilit Cambiamento
Struttura Autosufficienza Indipendenza
Risorse Asset fisici (atomi) Informazioni (bit)
Operation Integrazione verticale Integrazione virtuale
Prodotti Produzione di massa Personalizzazione di massa
Ambito Nazionale Globale
Rilevazioni finanziarie Quadrimestrale Tempo reale
Magazzino Mensile Orario
Strategia Top-down Bottom-up
Leadership Dogmatica Ispiratrice
Lavoratori Impiegati Impiegati e collaboratori
Attese dei lavoratori Sicurezza Crescita del personale
Motivazioni Competere Costruire
Miglioramenti Incrementali Rivoluzionari
Qualit Meglio che si pu Nessun compromesso
Fonte: Business Week, agosto 2000.
In un futuro non molto lontano, per le grandi aziende nazionali ma anche per
quelle piccole, gli asset vincenti dell economia globalizzata potranno essere individuati
nelle capacit dei lavoratori che impiegano il know -how tecnologico aziendale, nelle
capacit di gestire fornitori e commercializzare pr odotti e servizi su scala mondiale,
nella spinta verso l innovazione: in una parola, nella qualit complessiva dell ambiente
e del territorio dove sono dislocate2.
2
M. Benassi, Dalla gerarchia alla rete: modelli ed esperienze organizzative, Fondazione IBM Italia, Etas
Libri, Milano, 1993.
6
Se il concetto di societ dell informazione come superamento della societ
industriale Ł ormai consolidato nella nostra cultura, va ora affiancandosene uno nuovo:
quello di societ della conoscenza , dove il capit ale intellettuale definito come
packaged useful knowledge Ł la nuova ricchezza delle organizzazioni in grado di
guidare una nuova rivoluzione.
All interno del processo edilizio diventa cruciale, dunque, la corretta gestione
della catena della conoscenza knowledge chain in grado di connettere tutte le fasi
del ciclo edile:
finanza;
progettazione;
costruzione;
gestione.
Ogni fase rappresenta un package di informazioni che devono essere trasmesse
per permettere lo svolgimento della fase successiva. Le informazioni di ritorno
rappresentano la fase di monitoraggio e controllo che, a sua volta, verifica la
rispondenza delle prestazioni della risorsa fisica agli obiettivi del piano finanziario.
Figura 1.1 Il ciclo edile.
La professionalit di colui che Ł preposto alla gestione dell immobile fornisce le
informazioni di ritorno che chiudono tale anello.
Finanza Progettazione Costruzione Gestione
7
1.2 Asset, property e facility management
L asset management consiste nella gestione strategica di edifici e patrimoni
immobiliari, volta alla valorizzazione e ottimizzazione della redditivit degli immobili
attraverso operazioni di acquisizioni, vendite, conferimenti, studi di fattibilit ,
riconversioni e ristrutturazioni. La missione dell asset management Ł il
riposizionamento della propriet immobiliare per il raggiungimento del massimo ritorno
dell investimento; esso ha una natura multidisciplinare e richiede professionalit ed
expertise tecniche elevate. L asset management definisce, quindi, le condizioni nel
rispetto delle quali si deve svolgere l attivit di property management.
Il property management si configura come il coordinamento delle attivit
amministrative e tecniche necessarie alla gestione di un patrimonio immobiliare
unitamente al coordinamento delle attivit di valor izzazione, finalizzate rispettivamente
alla massimizzazione della redditivit , al controll o dei costi ed al miglioramento del
livello tecnico manutentivo.
La gestione tecnica, ovvero il facility management, concerne invece tutti gli
aspetti di conduzione per il mantenimento in efficienza dell edificio ed il funzionamento
nel tempo, in stretto rapporto alle esigenza dell utenza.
Rispetto ad alcuni paesi come Cina, Russia, Spagna, ancora legati agli aspetti
quantitativi di produzione immobiliare e ad altri come Gran Bretagna e Stati Uniti
caratterizzati, invece, da un mercato piø evoluto e oggi proiettati verso la valorizzazione
della propria ricchezza, l Italia si trova in una posizione intermedia, in un momento in
cui l attenzione Ł posta sugli aspetti qualitativi3.
Nel nostro Paese si sta osservando un vero e proprio fermento nel campo della
gestione immobiliare che ha assunto le dimensioni di un vero e proprio settore
economico. Sono molte le societ e gli Enti pubblic i che per i propri edifici, strumentali
e patrimonio a reddito, affrontano il problema in termini di facility management nel
3
Scenari Immobiliari n. 49, febbraio 2001, Forum di previsioni e stra tegie IX edizione, Scenari
Immobiliari, Santa Margherita Ligure (Ge), 14 e 15 settembre 2001.
8
caso di edifici strumentali, ed asset e property management nel caso di patrimoni
immobiliari a reddito.
1.2.1 I rapporti tra facility management e property management
E opportuno sottolineare in questo contesto, che, sia le motivazioni che le
finalit perseguite rispettivamente dal facility management e dal property management
sono piuttosto differenti.
Mentre con il primo termine si Ł fatto riferimento a quel complesso di servizi,
con matrice tendenzialmente tecnica o operativa, quali, manutenzione, pulizie,
riproduzione documentale, necessari all utilizzatore di un immobile per svolgervi la
propria attivit , con property management, invece, si Ł inteso la gestione degli immobili
da parte della propriet quando l utilizzatore non coincide con la stessa. Il core di
quest ultima riguarda la gestione degli affitti e dei rapporti con gli inquilini oltre quella
dei costi e degli spazi comuni.
Il property management, pertanto, persegue l obiettivo della massimizzazione
del profitto, intesa come differenza tra i canoni percepiti e i costi sostenuti, il facility
management mira a ricercare le migliori condizioni di efficienza per l attivit che
nell immobile Ł svolta e si concentrandosi sul rapporto qualit costi.
1.3 I caratteri strutturali del settore immobiliare
Nei contesti economici piø avanzati, gli investimenti e la gestione immobiliare
hanno registrato, negli ultimi, decenni dinamiche diverse rispetto alle epoche
precedenti.
La produzione immobiliare piø evoluta, su scala europea, mira alla
riqualificazione strategica degli edifici esistenti rispetto all espansione periferica degli
insediamenti.
9
Le logiche economiche che regolano gli investimenti diventano piø complesse,
ed i fattori da valutare molteplici, poichØ questi nuovi scenari della trasformazione
urbana impongono l adozione di rinnovati modelli analitici e operativi su tutti i versanti
delle politiche programmatiche e gestionali dei patrimoni immobiliari.
Il rinnovamento di tali approcci non potr , quindi, prescindere dalla maturazione
di strumenti valutativi evoluti, in grado di estendere l indagine a considerazioni in
ordine all intero ciclo di vita degli immobili, alle caratteristiche di durabilit e
manutenibilit dei beni nel tempo, alla loro adegua tezza tecnologica ed alle specificit
connesse con la natura di beni immobiliari complessi. Tali considerazioni non
prescindono dall analisi del valore e dei costi del bene attualizzati nel tempo in
connessione con le prospettive e la fattibilit del la valorizzazione e del ritorno degli
investimenti nel tempo.
Le metodologie a cui si pu ricorrere come ad esemp io analisi multicriteri,
valutazioni costi/benefici sono gi reperibili nell e politiche e nelle strategie immobiliari
in atto nel mercato europeo, laddove l efficienza e la competitivit tendono ad imporre
l assunzione di logiche formalizzate ed estese a tutto il ciclo di vita del bene.
In relazione alle tendenze regolamentari e alle politiche di armonizzazione in
atto in sede comunitaria, anche in Italia le problematiche della qualit nel settore
edilizio hanno trovato una prima forma di regolamentazione attraverso il noto
dispositivo della legge Merloni4.
La legge ha posto in carico agli operatori obblighi di qualificazione che, pur
rimandando alle forme tipiche della qualificazione volontaria, configurano la cogenza di
requisiti quali il possesso, da parte delle imprese, di certificazioni del sistema di
gestione per la qualit secondo le norme UNI ISO 90 00.
Il complesso scenario della qualit va prefigurando quindi nuove norme tecniche
in base alle quali, ogni intervento edilizio si configura come un processo complesso che
impone una chiara definizione dei compiti, delle responsabilit e delle procedure
riferibili ai diversi operatori coinvolti.
4
Legge quadro in materia di lavori pubblici 109/1994 e relativo regolamento D.P.R. 554/1999
10
1.4 La gestione delle attivit manutentive
Il property manager, sulla base della strategia di gestione della propriet e dei
risultati di gestione del patrimonio, valuta la strategia di manutenzione piø idonea per
ciascun immobile in gestione, si adopera per la predisposizione dei relativi piani di
manutenzione, identifica i singoli interventi, il programma temporale di realizzazione, il
preventivo di spesa e un budget di massima per tutti quegli interventi non pianificati o
non pianificabili (come la manutenzione su guasto), sulla base degli esercizi precedenti.
PerchØ un piano di manutenzione e un budget manutentivo possano essere di
successo Ł opportuno che, anno dopo anno, si tenga traccia degli interventi effettuati,
della tipologia, della frequenza di quelli non pianificati, dei costi effettivamente
sostenuti in relazione a quelli pianificati, cos da consentire un allineamento tra budget e
consuntivo e predisporre in maniera corretta le risorse economiche necessarie per
ciascun immobile.
Fonte: Charter, Swallow, Building maintenance management, p. 126.
Figura 1.2 La definizione della strategia di manutenzione p er un patrimonio immobiliare.
Manutenzione
Correttiva
Non pianificata
Su condizione
Pianificata
Preventiva
Programmata
Correttiva/su guasto
(anche di
emergenza)