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1. Fondamenti filosofici e culturali del Superuomo
Prima di analizzare in dettaglio la figura di Superman è importante cercare di comprendere
come nel passato culturale si sia venuto a creare il concetto di un uomo superiore.
1.1. Teoria di Nietzsche
A tal fine, si possono rintracciare in campo filosofico alcune tematiche interessanti, a comin-
ciare da quelle affrontate dal noto studioso Friedrich Nietzsche.
Il suo nome infatti ha riempito i testi di numerosi autori e ha incuriosito anche persone compì
non particolarmente interessate alle scienze umane comuni, specialmente nel periodo del se-
colo scorso.
Volutamente tralasciando un esame approfondito della teoria filosofica di Nietzsche, è più uti-
le cercare di capire il concetto di “Superuomo”.
Secondo il filosofo tedesco, il Superuomo è il punto d’arrivo di un evoluzione, le cui tappe
sono: la bestia e l’uomo attuale: è il filosofo dell’avvenire che sdegnerà le valutazioni correnti
in fatto di morale ed estetica, ma vorrà attuare la propria volontà di potenza, dominando e im-
ponendo la sua legge alla massa degli individui comuni.
Il Superuomo conoscerà l’essenza irrazionale e crudele del mondo e aderendovi totalmente lo
amerà in quanto tale: egli non vorrà limitare e definire le proprie possibilità ma vorrà mante-
nerle integre, perseguendole tutte. Il Bene e il Male nella comune accezione delle parole non
avranno significato per lui: il vero bene per lui sarà esplicare la propria volontà di potenza,
male è tutto ciò che si oppone a questa sete di dominio. Nell’evoluzione del pensiero di Nie-
tzsche, il Superuomo pare accogliere in sé accanto alla forza la raffinatezza dell’arte e della
cultura.
Questo argomento ha interessato naturalmente molti studiosi tra i quali Francesco Totaro il
quale pensa che il “Superuomo […] non è soltanto una figura strettamente filosofica o lo è in
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un senso eminente, dal momento che rappresenta una cifra culturale e la proposta di un tipo di
umanità secondo risonanze molteplici.”
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Infatti “ […] Tutte sono state rese possibili dalla sua forza di provocazione e dallo stimolo ad
andare oltre che esso sprigiona: andare oltre l’umano nell’umano stesso e quindi realizzarlo
nella sua verità di essere che si oltrepassa o è solo se non cessa di oltrepassarsi”.
4
Maria Cristina Fornari sottolinea che “Il terreno concreto su cui si giocano queste nuove di-
namiche è naturalmente il corpo: Nietzsche, con sorprendente modernità imputa all’organico
e alla sua mirabile complessità la costruzione dei molteplici dispositivi sperimentali con espe-
riamo il mondo.”
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La stessa autrice cita Henri Joly che definisce il Superuomo come il risultato di un espandersi
di un’energia che si prepara lungamente nell’interiorità perché “[…] la maggior parte dei
grandi uomini è il risultato di un elaborazione sorda e silenziosa […]”
6
.
Il mondo culturale ha sempre subito il fascino del Superuomo, come lo dimostrano scrittori
del calibro di Thomas Mann, Robert Musil, Herman Hesse.
Secondo Giorgio Penzo, nella letteratura popolare “il superuomo è visto come un uomo stra-
ordinario ed eroico che intende demolire l’etica borghese e annunciare nuovi valori”
7
.
Di conseguenza, il concetto di Superuomo solo recentemente è stato rivalutato perché lo si è
liberato dal sospetto di legami con l’ideologia nazista e si è arrivati alla “[…] ricerca di nuove
tavole di valori […] la volontà di realizzazione della misura si protende in un’istanza creativa,
a proposito della quale potremmo parlare di responsabilità del creare.”
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Un’altra possibilità è ipotizzare alla Nietzsche che l’uomo attuale sia semplicemente un uo-
mo malato e che il superuomo sia un oltreuomo della salute , che realizzerà un nuovo modo di
3
A cura di F. Totaro “Nietzcshe e la provocazione del superuomo per un’etica della misura” Carocci editore 2004
pag. 9
4
Idem
5
Maria Cristina Fornari “Superuomo ed evoluzione” in A cura di F. Totaro “Nietzsche e la provocazione del su-
peruomo per un’etica della misura” Carocci editore 2004 pag 50
6
Maria Cristina Fornari “Superuomo ed evoluzione” in A cura di F. Totaro “Nietzsche e la provocazione del su-
peruomo per un’etica della misura” Carocci editore 2004 pag 54
7
Giorgio Penzo “ Le avventure del superuomo e la cultura del nazionalsocialismo”. A cura di F. Totaro “Nie-
tzsche e la provocazione del superuomo per un’etica della misura” Carocci editore 2004 pag 69
8
F. Totaro “Superuomo e senso dell’agire in Nietzsche” in ”. A cura di F. Totaro “Nietzsche e la provocazione
del superuomo per un’etica della misura” Carocci editore 2004 pag 119
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rapportarsi all’alterità: “ Un primo tipo di alterità,che la figura dell’oltreuomo esprime ,è dato
dalle relazioni di amicizia ,di amore e di cura “
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Se assumiamo come valida questa interpretazione, anche il Superman dei fumetti è un esem-
pio di “Superuomo”.
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F.Semerari “ Donare,comprendere,sperimentare” ” in A cura di F. Totaro “Nietzsche e la provocazione del supe-
ruomo per un’etica della misura” Carocci editore 2004 pag 155
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1.2 Teoria di Emerson
A ben vedere, però, sembra più stretta la correlazione dell’Uomo d’acciaio con le riflessioni
di Ralph Waldo Emerson e Thomas Carlyle.
Emerson ripose ogni speranza e fede nel superamento dell’anima attuale conquistando così
una “superanima” in continua evoluzione, col fine pratico di suscitare entusiasmo nei giova-
ni, perché l’America era avvolta da una sonnolenza intellettuale dalla quale doveva essere ri-
svegliata.
Emerson vuole “liberare” le anime insoddisfatte e risvegliare dalla profondità della coscienza
“La sovranità della Superanima [che] si rivela nella sua indipendenza da quelle limitazioni
che ci circoscrivono da ogni parte”
10
.
La concezione della vita di Emerson è essenzialmente mistica, ma egli non ne tralasciava
l’aspetto pratico al fine di collegare armonicamente l’individuo con la collettività e la patria e
l’umanità. In questo modo, l’etica assume una grande importanza, senza eccessive rinunce,
ma con una costante ricerca di nuove possibilità, che i grandi uomini incarnano. Questi Eroi
sono i protagonisti delle biografie spirituali di Emerson, che vuole condurre ognuno di noi a
percepire la loro luminosità.
“Gli uomini rappresentativi sono sotto parecchi punti di vista, i “superuomini” di loro stes-
si, in quanto essi, essendo “più umani” superano la loro stessa umanità in una aristia
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, che è
poi la forma superiore della rappresentatività”
12
.
Emerson stesso sostiene che “il mondo è sostenuto dalle personalità degli uomini migliori: es-
si rendono la terra sana […] il loro nome è trasformato nei simboli della lingua […]
13
e ritiene
che “[…] la chiave del potere di cui sono dotati i più grandi uomini – è la loro stessa anima
che si diffonde […] il genio dell’umanità è il vero punto di vista della storia, le qualità perdu-
rano: gli uomini che le manifestano ne posseggono in varia misura ma passano […]”
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“Pertanto nei limiti dell’educazione e dell’azione umana, possiamo dire che i grandi uomini
esistono perché possano esistere altri uomini più grandi […] E’ dell’uomo il trionfare sul ca-
10
A Biancotto: “Introduzione: “R.W. Emerson: Introduzione: “Emerson o della superanima” in R. W. Emerson
“Gli Uomini rappresentativi” A cura di A. Biancotto U.T. ed Torinese 1956 pag 16-17
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La descrizione delle gesta e del valore di un eroe in battaglia, di cui vengono celebrati i tratti quasi sovrumani
e, comunque, moralmente esemplari, si indica col termine "aristia".
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A Biancotto: “Introduzione: “R.W. Emerson: Introduzione: “Emerson o della superanima” in R. W. Emerson
“Gli Uomini rappresentativi” A cura di A. Biancotto U.T. ed Torinese 1956 pag 31
13
R. W. Emerson “Gli Uomini rappresentativi” A cura di A. Biancotto U.T. ed Torinese 1956 pag 37
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R. W. Emerson “Gli Uomini rappresentativi” A cura di A. Biancotto U.T. ed Torinese 1956 pag 61
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os: il diffondere, finché vive, il seme della scienza e della poesia affinché il clima, il grano, gli
animali, gli uomini diventino migliori e si moltiplichino i germi dell’amore e del bene […]”
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15
R. W. Emerson “Gli Uomini rappresentativi” A cura di A. Biancotto U.T. ed Torinese 1956 pag 62
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1.3 Teoria di Carlyle
Il nostro Uomo d’acciaio sembra riflettere anche le tematiche care a Thomas Carlyle, il quale
studiando la corrente romantico-mistico della letteratura tedesca sentiva profondamente
l’importanza dell’individualità e la necessità di una fede tanto forte da concretizzare i più alti
valori etici dell’esistenza: infatti, egli contrapponeva ad un individuo passivo e inerte stretto
dall’ambiente e dall’ereditarietà, un dinamismo che liberasse le più profonde energie indivi-
duali, tipico di certe personalità superiori i veri elementi propulsori dell’umanità, cioè gli E-
roi.
Re, sacerdoti, scrittori, filosofi, poeti sono alcuni esempi di esseri superiori, protagonisti degli
studi biografici di Carlyle, che vede in loro la vera espressione delle varie epoche.
“Pietra miliare e insieme pioniere nel grande cammino percorso dall’umanità l’eroe scopre,
pratica, proclama le sue nuove conquiste e gli uomini, che sentono vivere in lui le sue stesse
aspirazioni lo seguono camminando sulle sue orme […]”
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Secondo Carlyle, però, l’eroe ha ragione d’essere soltanto se gli uomini sanno capirlo, se han-
no dentro di sé una certa capacità di sentimento eroico: allora l’Eroe sarà una specie di ri-
chiamo al valore umano.
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R. Campanini: “Introduzione” pag 13 In Thomas Carlyle, “Gli eroi e il culto degli eroi e l’eroico nella storia”
A cura di R. Campanini, U.T. ed Torinese 1954 pag 13
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1.4 Teoria di Friederich Maximilian Klinger
Tutte queste tematiche hanno influenzato, per esempio, Friederich Maximilian Klinger, la cui
produzione è piena di individui geniali.
In modo particolare, il personaggio di Simsone Grisaldo incarna il Superuomo: egli è prota-
gonista di un dramma non particolarmente riuscito.
Simsone è un generale che sconfigge i saraceni: nonostante il suo valore, il re non gli rende
merito. L’eroe, dotato di eccezionale forza fisica, consegue continue vittorie, di cui riconosce
il merito ai propri compagni d’armi. Eticamente, Simsone crede sia giusto servire il proprio
sovrano, la patria, gli oppressi, disciplinando e sottomettendo la propria forza al consegui-
mento di obiettivi etici.
Ama gli uomini senza nutrire false speranze sul loro conto: calmo, sereno, saggio, modesto,
moderato, disinteressato, indulgente e padrone di sé sa perdonare anche chi lo ha tradito, ha
una severa autodisciplina e il suo ottimismo deriva da una dolorosa conquista interiore: solo
con le donne segue, il proprio istinto, vivendo un’estrema libertà sessuale, fino a che si leghe-
rà ad Almerina, una donna superiore.
La Donna è la vera deuteragonista, cioè secondo attore, del dramma, perché in lei Simsone at-
tingerà nuove forze per nuove imprese.
Grisaldo “[…] personifica l’eroe sognato, l’uomo completo e superiore, i cui ricchi doni na-
turali vengono saggiamente amministrati e indirizzati a un giusto fine”
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Secondo la Piccardo Randone, forse il modello ispiratore del personaggio è Goethe
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Quindi “[…] La forza, l’energia, il coraggio, il dinamismo non hanno più valori in assoluto: lo
acquistano soltanto in vista di un giusto scopo: non c’è più un attivismo senza meta, non azio-
ne per amore dell’azione ma attività ragionata e organizzata”
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Riagganciandoci al saggio di Penzo, anche Umberto Eco suggerisce che nella letteratura po-
polare “Il Superuomo è la molla necessaria per il buon funzionamento di un meccanismo con-
17
Giuseppina Piccardo Randone “Simsone Grisaldo: il Kerl stürmeriano quale modello di superuomo moderno”
In A cura di Elèmire Zolla “Il superuomo. Il superuomo e i suoi simboli nelle letterature moderne”. La Nuova
Italia 1979 pag 79
18
Idem nota 33 pag 79
19
Giuseppina Piccardo Randone “Simsone Grisaldo: il Kerl stürmeriano quale modello di superuomo moderno”
In A cura di Elèmire Zolla “Il superuomo. Il superuomo e i suoi simboli nelle letterature moderne”. La Nuova
Italia 1979 pag 81
16
solatorio: rende immediati e impensabili gli scioglimenti dei drammi, consola subito e conso-
la meglio.”
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Tra i personaggi della letteratura popolare, Arsenio Lupin il ladro gentiluomo “Semplicemen-
te sovrappone la propria giustizia a quella comune, distrugge i malvagi ricompensa i buoni,
ristabilisce l’armonia perduta, in tal senso il romanzo popolare democratico non è rivoluzio-
nario, è caritativo, consola i propri lettori con l’immagine di una giustizia fiabesca ma tuttavia
pone a nudo dei problemi e, se non offre delle soluzioni accettabili delinea delle analisi reali-
stiche.”
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Arsenio Lupin è la manifestazione di un’energia di uno slancio vitale di un amore per il ri-
schio, sempre senza oltrepassare i limiti culturali, personaggio in grado di divertire e attirare
la curiosità dei lettori (e poi degli spettatori) per la sua audacia, gaiezza, il suo spirito
d’avventura e il suo apparire un uomo con doti al di sopra degli altri.
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Umberto Eco “Superuomo di massa” Bompiani 1976 pag 53
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Umberto Eco “Arsenio Lupin” in U. Eco “Superuomo di massa” Bompiani 1976 pag 106