L'idea di questa tesi nasce dal desiderio di approfondire e riflettere su un tema molto complesso e
molto vasto, scoperto durante il percorso universitario, che riguarda appunto il tema della
rivoluzione digitale in architettura.
La -rivoluzione digitale-, fenomeno pervasivo e trasversale, è senza dubbio fra gli aspetti
caratterizzanti del nostro tempo ed è anche fra i principali responsabili di queWesteso processo di
modificazione cui è rapidamente sottoposta la cultura contemporanea. Architettura, arte,
letteratura, musica, cinema ecc, partecipano alla stessa cultura e di conseguenza ne vengono
con taminate da essa. Questo fenomeno manifestatosi nei primi anni '80 con l'ingresso
dell'lnformation Technology e la conseguente diffusione dei personal computer,è stata la ca usa
scatenante dell'esplosione del mercato informatico. Di conseguenza c'è stata una continua
digitalizzazione di massa, fenomeno che ha influito non solo nel modo di vivere la realta, ma anche
il modo di percepi rl a, di intenderl a, e di rappresentarla.
Questa ricerca si concentra sullo studio in modo specifico del rapporto tra architettura e cultura
digitale, prendendo come quadro di riferimento un periodo storico che inizia dagli anni '80 fino ai
giorni nostri, esplorando ed analizzando, ma nello stesso tempo ponendo degli interrogativi o
spunti di riflessione sugli aspetti positivi e negativi, potenzialità e limiti, della nuova realtà
informatizzata in cu i viviamo.
Il testo è stato strutturato in modo tale da trasmettere una log ica sequenziale del l' elaborazione del
tema ed e diviso in tre parti principali. La prima parte intitolata -II digitale nell'architettura- riflette
sug li strumenti offertoci dal digitale con le loro potenzialità e rischi, sugli ambiti possibili di utilizzo
del digitale e infine su tre fenomeni importanti che riguardano:spazio, tempo e rappresentazione
nell'architettura. La seconda parte "Caratteri dell'architettura nell'era digitale-, riguarda un settore
più ampio tematico , che cerca in qualche modo di riflettere sul modo in cui il digitale si manifesta
tramite l'architettura, cercando di trovare cause! conseguenze e possibili origine storiche di alcuni
concetti che descrivono l'architettura di oggi. La terza parte,'Work in progress
D
, descrive tre casi
studio, esempi pratici che dimostrano l'evoluzione del linguaggio digitale nel settore della
conformazione progettuale, ognuno in modo originale, ma stimolante ai fini della nostra ricerca
teorica .
-Stiamo entrando in un era di corpi tecno/ogicamente estesi, che vNono ai punti di intersezione tra
il mondo fisico e virtuale- William Mftchefl
Il massiccio ingresso dell'lnfonnation Technology negli studi di progettazione non ha mancato di
manifestarsi in modo impetuoso. Nei confronti dei nuovi strumenti per la progettazione gli architetti
e designer,forti di un'antica tradizione culturale e professionale,hanno tuttavia mostrato
atteggiamenti ambivalenti e contraddittori.
Sin dal rinascimento,e cioè da quando si comincia a pensare ali'architetto e alla sua opera in
senso moderno,i progetti sti hanno esercitato un contro llo sapiente e consapevole su lle componenti
tecnico-strumentali della loro professione. In continuità con questa tradizione ,ancora alla fine degli
anni settanta,alcuni laboratori e studi di progettazione,mantenevano una posizione di primo piano
in alcune aree di ricerca innovative come il CAD,la computer grafica e i sistemi interattivi,che
lasciavano intravedere potenzialità interessanti per gli sviluppi futuri della progettazione.
Solo qualche ann o più tardi,attorno ai primi anni ottanta,nuovi avvenimenti avrebbero contribuito a
modificare radicalmente la situazione. L'introduzione del personal computer è stata la causa
scatenante dell'esplosione del mercato informatico. Questo fenomeno assieme alla nascita e allo
sviluppo persistente delle potenzialità del CAD e di altri software di computer grafica,hanno mutato
velocemente e in modo incommensurabile l'architettura.
L'attuale sperimentazione architettonica si trova in un processo a dir poco destabilizzante. Stiamo
passando dalla fase pioneristica delle applicazioni CAD applicate all'arch itettura ad una più
matura,in cui da un lato se ne stanno scoprend o le reali potenzialità e dall'altro si è cominciato a
tradurre l'esito di queste potenzialità in materia .
All'inizio della sua utilizzazione nel campo della progettazione il CAD era limitato alla semplice
modellazione solida,cioè alla generazione tramite comandi standard di forme chiuse e rigide. Si
intende con ciò una serie di semplici geometrie derivate da primitive parametriche come il cubo,la
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sfera,il cilindro ecc,da semplici operazioni composte come l'estrusione o la rivoluzione o dalle
possibilità combinatorie delle operazioni booleane. Il prodotto in termini di struttura geometrico -
digitale della modellazione solida è una topologia definita da una quantità definita di
poligoni,costituenti la porzione minima della superficie totale,a formare una sorta di reticolo o
mesh. L'oggetto cosi generato è definito da una serie di coordinate e di valori riferiti ai poligoni e ai
punti che costituiscono il reticolo,conferendogli le sembianze di un cristallo,quindi di una materia
"statica",che ha raggiunto uno stato di quiete.
In seguito,con lo sviluppo delle applicazioni,attraverso le tecniche sopradescritte,sono aumentate
le possibilità di interagire con gli strumenti di generazione stabilendo una relazione biunivoca tra
software e progettista.
Lo scopo di tutte le nuove forme di sperimentazione è unico:affermare uno dei fini ultimi
dell'architettura stessa e cioè quella di essere espressione ed immagine del tempo in cui si colloca.
La sperimentazione è duplice:da un lato la possibilità offerta da strumenti estremamente sofisticati
di manipolare l'oggetto della nostra creazione,permettendoci cosi un elevato livello di
sperimentazione morfologica.,dall'altro l'occasione,per i progettisti più attenti e ricettivi,di sviluppare
importanti relazioni operative tra le nuove metodologie di lavoro e i processi della genesi del
progetto di architettura,e cioè di una importante sperimentazione concettuale.
Quando precedentemente si è parlato di fase matura delle applicazioni CAD si è fatto riferimento
da un lato ad usi sempre più "intelligenti"ed appropriati delle effettive potenzialità di generazione e
manipolazione di forme e dati,e dall'altro alle nuovissime possibilità di mettere in relazione diretta il
prodotto sotto forma di bit frutto della nostra attività progettuale con la propria controparte fisica
ovvero la materializzazione di quei bit in atomi aggregati a costituire la struttura tatti le ed operativa
del processo. Attraverso sistemi CAM (Computer Aided Manufacturing) e CAE (Computer Aided
Engineering) si stanno sviluppando rapporti e connessioni tra modelli digitali ed elementi fisici.
La novità è più generale,infatti è possibile utilizzare la progettazione CAD non più soltanto come
strumento di visualizzazione di immagini o di produzione di elaborati grafici,ma come una vera e
propria fase di un percorso in cui le varie parti sono strettamente connesse attraverso un feedback
continuo pluridirezionale. L'idea stessa di modellazione,nella sua accezione più completa,è basata
sul concetto di modello progettuale come insieme di relazioni di dati che gia all'interno del CAD
sono strutturati,a loro volta,in specifici momenti progettuali ad ognuno dei quali è demandata una
precisa funzione,ma sempre strettamente connessi in rapporti reciproci all'interno di un processo
unico. Queste connessioni permettono una serie di verifiche e di scelte progettuali fin o a pochi anni
fa impensabili,e indispensabili oggi all'interno di molti cicli produttivi per assicurare qualita del
prodotto e concorrenzialita in termini di mercato.
Cosi come all'interno delia fase progettuale CAD anche all'interno dell'intero processo di
progettazione sono di fondamentale importanza le relazioni sotto forma di reciproche trasmissioni
di informazioni. In questo contesto si inseriscono le nuove tecniche che ci permettono di stabilire
un collegamento ed un confronto diretto tra modelli digitali ed oggetti reali,sempre nell'ottica di una
ottimizzazione della produzione e delia rice rca di nuove opportunita,processo che prende il nome
di Ingegnerizzazione del prodotto. La controparte in atomi dei modelli digitali è il prototipo e
costituisce esso stesso in diversi modi una delle fasi del processo progettuale.
Il passaggio da una fase all'altra,CAD ed ambiente fisico, può essere biunivoco,cioè da un lato è
possibile ottenere riproduzioni fisiche accurate di modelli digitali,dall'altro si può trasferire qualsiasi
geometria anche complessa di un oggetto fisico all'interno di un calco latore. In questo modo il
prototipo può avere una doppia funzione:nel primo caso è il riscontro finale dell'oggetto progettato
con il compito di fornire il feedback necessario per compiere eventuali modifiche in fase
progettuale e conseguentemente essere la matrice del processo di produzione:nel secondo caso
costituisce la fase iniziale del percorso progettu ale e quindi regola con una seri di informazioni
topologiche il ciclo produttivo.
Come conclusione di questa breve descrizione sulla nascita e sull'utilizzo del CA D ,si può
affermare il suo importante contributo come strumento ormai consolidato delia progettazione
odierna,e perciò anche indispensabile ai fini di una ricerca espressiva in continuo ed inarrestabile
sviluppo.
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