Introduzione
L'attenzione per l'ambiente è divenuta negli ultimi anni un'emergenza mon-
diale al punto da determinare la revisione del concetto di sviluppo sulla base
della consapevolezza che le risorse naturali non sono infinite. Il patrimonio
ambientale rappresenta un valore fondamentale per la qualità della vita dei
cittadini e un valore strategico per lo sviluppo del territorio.
Sulla base di questa filosofia, il Comune di Massa Marittima (GR) ha
puntato a riqualificare le vaste aree di degrado che l'attività mineraria aveva
creato, valutando la fattibilità tecnico-economica di due impianti fotovoltaici
nei pressi delle vecchie miniere.
Il lavoro è organizzato come segue:
Capitolo 1 - breve panoramica sulla Finanza di Progetto sullo Studio
di Fattibilità e sul Conto Energia;
Capitolo 2 - il compendio minerario di Niccioleta;
Capitolo 3 - analisi del sito Poggio Madonna;
Capitolo 4 - analisi del sito Carosello;
Conclusioni.
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CAPITOLO 1
Da miniere dismesse a miniere di energia
1.1 Contesto
Negli ultimi tempi anche l'Italia è stata costretta a riflettere sulle intera-
zioni fra il tema energetico e quello ambientale, puntando sempre più sulle
energie rinnovabili. Si tratta per definizione di forme di energia generate da
fonti che si rigenerano, o comunque non sono esauribili nella scala dei tempi
umani.
Grazie agli accordi siglati con la Regione Toscana e gli altri comuni li-
mitrofi, il Comune di Massa M.ma ha potuto realizzare, secondo modalità e
tempi ben definiti, la bonifica da parte della società Syndial1 delle miniere
dismesse dell'area della località Niccioleta.
1Società del gruppo ENI impegnata nel settore della petrolchimica e della chimica di
base.
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CAPITOLO 1. Da miniere dismesse a miniere di energia 6
Grazie al PIER2, alla legge nazionale 99/093 e alla legge regionale 71/094
il comune si è posto l'obiettivo di collocare in queste zone, particolarmente
compromesse dal punto di vista ambientale, impianti per la produzione di
energia elettrica da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico.
Le aree minerarie in oggetto del presente lavoro - Poggio Madonna e
Carosello - ricadono nella località Niccioleta, a circa 10km dal capoluogo
comunale.
Il Comune, con la collaborazione del CET5 di cui è socio, ha puntato
per la realizzazione dei suddetti impianti sulla Finanza di Progetto e per il
ritorno economico sul Conto Energia .
1.2 Finanza di Progetto
La finanza di progetto, o project financing, è una tecnica di progettazio-
ne e programmazione degli interventi, soprattutto di natura strutturale, di
provenienza anglosassone.
La finanza di progetto si avvale di un approccio multidisciplinare comples-
so, finalizzato al finanziamento, alla realizzazione e alla gestione di infrastrut-
ture e opere di pubblica utilità, attraverso l'uso massiccio di finanziamenti
provenienti dal settore privato. Essa rappresenta uno dei nuovi modelli che
vedono sempre più nel rapporto pubblico/privato una nuova via per la rea-
2Piano di Indirizzo Energetico Regionale in cui è stato stabilito dal Consiglio Regionale
che L'obiettivo quantitativo per la Toscana è quello di creare le condizioni per produrre
fino al 50% di energia elettrica attraverso l'uso di fonti rinnovabili.
3Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia
di energia.
4Modifiche alla legge regionale 24 febbraio 2005, n.39 (Disposizioni in materia di
energia).
5Consorzio Energia Toscana nato nel 2003 sotto l'impulso della Regione Toscana come
Centrale di Committenza per l'acquisto di Energia Elettrica e Gas Metano, la cui mansione
è quella di fornire e promuovere le fonti energetiche rinnovabili ma soprattutto un uso valido
e ponderato dell'energia.
CAPITOLO 1. Da miniere dismesse a miniere di energia 7
lizzazione di moderne infrastrutture necessarie allo sviluppo competitivo dei
sistemi locali.
Un'operazione di finanza di progetto si caratterizza per la capacità del
progetto di autofinanziarsi, producendo flussi di cassa (cash flow) sufficienti
a ripagare i prestiti accesi per il finanziamento dell'opera e garantendo al
contempo una adeguata remunerazione del capitale investito.
1.2.1 Finalità
La scelta della finanza di progetto per il finanziamento delle infrastrutture
di pubblica utilità, da parte delle amministrazioni pubbliche, è dettata da una
duplice esigenza:
1. ridurre l'esborso finanziario pubblico;
2. migliorare l'efficienza e l'efficacia nella realizzazione e gestione di opere
pubbliche.
Con la finanza di progetto si realizza una convergenza di interessi tra
la pubblica amministrazione, interessata alla realizzazione dell'opera o del
servizio, minimizzandone i costi di attuazione, e il privato, interessato ai
ritorni economici legati soprattutto alla gestione di quanto realizzato.
1.2.2 Quando si utilizza
Il ricorso alla finanza di progetto è utilizzato per la realizzazione di in-
frastrutture di interesse pubblico che risultano particolarmente impegnative
sotto il profilo finanziario, che le amministrazioni pubbliche non sarebbero
quindi in grado di finanziare interamente. Si tratta di attività che comporta-
no l'utilizzo di suolo pubblico e vedono la partecipazione diretta dello Stato.
Le operazioni di project financing derivano da un'attività pubblica di pro-
grammazione e di impulso all'economia e sono collegate a un atto pubblico,
la concessione, che autorizza l'iniziativa imprenditoriale e ne fissa termini e
condizioni.
CAPITOLO 1. Da miniere dismesse a miniere di energia 8
1.2.3 Le fasi
Un'amministrazione deve muoversi verso una scelta di Project Financing
spinta da considerazioni preliminari, oltre che di natura tecnica ed economica,
di opportunità, ovvero - una volta accertato l'interesse pubblico nei confron-
ti di un'opera - un'analisi delle alternative di finanziamento effettivamente
disponibili per la Pubblica Amministrazione, incluse quelle tradizionali.
Le procedure essenziali di adempimento di un Project Financing possono
essere schematizzate in due momenti:
Progettazione:
1. Prima fase: la promozione;
2. Seconda fase: la valutazione;
3. Terza fase: l'indizione della gara.
Realizzazione:
1. Prima fase: la costruzione;
2. Seconda fase: lo start-up;
3. Terza fase: la gestione operativa.
Il compito ricoperto dal CET è centrato sulla Progettazione e in parti-
colar modo il lavoro di questa tesi verte sulla prima fase, in cui viene messo a
punto lo studio di fattibilità tecnico-economica delle opere da realizzare: due
impianti fotovoltaici rispettivamente della potenza di 1 MWp e di 500 kWp.
CAPITOLO 1. Da miniere dismesse a miniere di energia 9
1.3 Studio di Fattibilità
Le misure in materia di investimenti, di cui al capo I della legge 144/996,
delineano un complesso di obbiettivi, strumenti e procedure atti a migliorare
il processo di programmazione, in particolare degli investimenti pubblici.
Un elemento strategico nel processo progettuale e decisionale delle opere
pubbliche è rappresentato dallo Studio di Fattibilità.
In assenza in Italia di definizioni di carattere normativo, ma anche di
prassi consolidate e diffuse, occorre innanzitutto individuare cosa debba in-
tendersi per studio di fattibilità (SdF) di un'opera, naturalmente nell'ambito
specifico della normativa sugli investimenti pubblici di cui alla L.144/99.
Rispetto a tale ambito lo Studio di fattibilità:
ha per oggetto un'opera, la cui definizione normativa non può che
essere quella della legge 109/947 art. 2;
costituisce il momento preliminare e propedeutico all'insieme del
processo decisionale (e dunque a monte della progettazione vera e pro-
pria);
deve individuare se, e a quali condizioni, un'opera può soddisfare
con efficienza ed efficacia una determinata domanda di beni
e servizi, (non ha dunque la finalità di comparare opere studiate per
soddisfare fabbisogni diversi);
deve essere:
esaustivo, cioè affrontare tutti gli aspetti essenziali che aiutano
la decisione;
flessibile in funzione dell'importanza e delle caratteristiche del-
l'opera, cioè proporzionato con i problemi sollevati;
6Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi
all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino
degli enti previdenziali.
7Legge quadro in materia di lavori pubblici.
CAPITOLO 1. Da miniere dismesse a miniere di energia 10
fattibile, cioè basato su metodologie ed informazioni reperibili;
valutabile, cioè impostato in modo tale che sia certificabile tanto
nei metodi impiegati che nei risultati ottenuti.
In sintesi, lo studio di fattibilità rappresenta un potente mezzo che viene
commissionato per definire se un progetto:
1. può essere realizzato dal punto di vista tecnico;
2. risulta conveniente dal punto di vista economico.
1.3.1 Redazione SdF per il Comune di Massa M.ma
Negli Studi di Fattibilità redatti per conto del CET e commissionati dal
Comune di Massa Marittima sono stati riportati i seguenti contenuti:
1. QUADRO CONOSCITIVO
Breve descrizione dell'intervento;
Punti salienti dell'appalto;
Convenienze dell'iniziativa;
2. FATTIBILITÁ TECNICA
Scelte tecniche di base;
Planimetria e cartografia dell'aree interessate;
Autorizzazioni e riferimenti legislativi;
Problematiche dei siti;
3. COMPATIBILITÁ AMBIENTALE E PAESAGGISTICA
Descrizione sintetica dell'impatto ambientale dell'opere;
Descrizione sintetica dell'inserimento paesaggistico;
Impatto visivo dall'alto dell'intervento;
CAPITOLO 1. Da miniere dismesse a miniere di energia 11
4. ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI
Incentivi GSE;
Vendita energia elettrica;
Business Plan;
5. PROCEDURE
Modello concessorio tra privato e comune;
Procedure di affidamento;
1.4 Conto Energia
Ai fini del raggiungimento degli obiettivi definiti nel protocollo di Kyoto,
l'Italia ha recepito la Direttiva Europea 2001/77 in tema di incentivazione
della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Le fonti energetiche
rinnovabili sono (art. 2 del Dlgs 387/038):
le fonti energetiche non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto on-
doso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai
processi di depurazione e biogas). In particolare, per biomasse si intende:
la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricol-
tura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle
industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e
urbani.
Il Conto Energia Fotovoltaico è un meccanismo di incentivazione degli
impianti fotovoltaici, introdotto in Italia dal decreto interministeriale del
28 Luglio 2005 ed attualmente regolato dal decreto interministeriale del 19
Febbraio 2007. Il Conto Energia remunera, con apposite tariffe incentivanti,
l'energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici per un periodo di 20
anni e prevede:
8Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica
prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità.
CAPITOLO 1. Da miniere dismesse a miniere di energia 12
la richiesta di concessione delle tariffe incentivanti dopo l'entrata in
esercizio dell'impianto;
un massimo di potenza incentivabile pari a 1200 MW più un periodo
di moratoria di 14 mesi (24 mesi per i soggetti pubblici);
la possibilità di realizzare impianti di qualsiasi taglia superiore ad
1kWp;
tariffe che premiano maggiormente il grado di integrazione architetto-
nica e l'uso efficiente dell'energia.
Il GSE9 ha un ruolo centrale nella promozione, sussidio e sviluppo delle
fonti rinnovabili in Italia, essendo l'ente attuatore del sistema di incentiva-
zione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili.
1.4.1 Tariffe riconosciute
Le tariffe riconosciute agli impianti fotovoltaici sono variabili in funzione
della classe di potenza e del livello di integrazione architettonica. Gli incen-
tivi, calcolati in base a tabelle predefinite, sono riconosciuti per la totalità
dell'energia elettrica prodotta dall'impianto, misurata all'uscita del gruppo
di conversione da corrente continua a corrente alternata, sia che il soggetto
responsabile si avvalga del servizio di scambio sul posto, sia che ceda al GSE,
in toto o in parte, l'energia elettrica prodotta. Alle tariffe incentivanti si
aggiungono i ricavi derivanti dalla vendita dell'energia elettrica prodotta o i
risparmi sulla bolletta elettrica nel caso l'energia elettrica prodotta sia utiliz-
zata per alimentare le utenze del soggetto responsabile collegate all'impianto
(quest'ultima soluzione mirata è agli impianti di piccola/media taglia).
Inoltre, da sottolineare il fatto che gli impianti fotovoltaici, i cui soggetti
responsabili siano enti locali, rientrano nella tipologia di impianto integrato,
indipendentemente dalle effettive caratteristiche architettoniche dell'installa-
zione.
9Gestore dei Servizi Energetici www.gse.it .
CAPITOLO 2
Compendio Minerario di Niccioleta
2.1 Obiettivi
Il Comune di Massa M.ma si è proposto di realizzare in località Niccio-
leta, e nello specifico su aree minerarie dismesse bonificate e diversamente
utilizzabili, due impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica
da immettere nella rete elettrica secondo le disposizioni del Decreto del Mini-
stero dell Sviluppo Economico del 19 Febbraio 2007 (Conto Energia) e delle
relative delibere attuative emanate dall'Autorità per L'Energia Elettrica e il
Gas (AEEG). Per questi fini, attraverso lo strumento della finanza di proget-
to e con intervento attuato tramite contratto di concessione di costruzione
e gestione, il comune intende individuare un soggetto - aggiudicatario/con-
cessionario - che mediante la realizzazione e la gestione di detti impianti
fotovoltaici sia in grado di generare energia elettrica pulita.
Tutti i costi di realizzazione, gestione e manutenzione ordinaria e straor-
dinaria inerenti gli impianti fotovoltaici da installare saranno a cura del con-
cessionario, senza alcun onere finanziario a carico dell'Amministrazione Pub-
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CAPITOLO 2. Compendio Minerario Niccioleta 14
Figura 2.1: Compendio Minerario di Niccioleta.
blica, che da parte sua metterà a disposizione le aree sulle quali verranno
realizzati gli impianti. Alla scadenza della concessione le aree ritorneranno
nella completa disponibilità del comune.
Ai fini del Conto Energia, il Comune manterrà la qualifica di soggetto
responsabile dell'impianto fotovoltaico ai sensi del Decreto Conto Energia,
in modo da percepire la tariffa incentivante riconosciuta come impianto to-
talmente integrato a prescindere dalla reale integrazione architettonica1; il
comune corrisponderà al concessionario/aggiudicatario gli incentivi del GSE,
al fine di finanziare i costi dell'impianto e garantire un congruo ritorno eco-
nomico. Inoltre il concessionario/aggiudicatario trarrà benefici anche dalla
vendita sul mercato dell'energia prodotta - in borsa o mediante stipula di
contratti bilaterali - o dall'adesione al regime di ritiro dedicato, per un
numero pari alla durata della concessione.
Il Comune avrà diritto annualmente ad un canone di concessione - stimato
1Comma 173 dell'art.2 Finanziaria 2008.