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allora, il Centro Inox è stato protagonista di un'azione di
marketing che ha prodotto la diffusione di una vera e propria
cultura dell'inossidabile, sia presso i tecnici, che hanno imparato
a conoscere ed impiegare questi acciai, sia presso i consumatori,
che ormai apprezzano e hanno dimestichezza con i prodotti
realizzati con questi materiali. I risultati sono stati così
soddisfacenti da proiettare l'Italia ai vertici mondiali dei Paesi
produttori e trasformatori di acciai inossidabili.
Ma l'efficacia dell'azione di promozione del materiale non è
stata la sola ragione del successo degli inossidabili, infatti non
bisogna dimenticare almeno altri due importanti fattori.
Il primo risiede nella natura stessa degli acciai inossidabili:
le loro proprietà fisiche li rendono materiali praticamente
insostituibili in tutte quelle applicazioni dove è richiesta
un'elevata resistenza alla corrosione accompagnata da notevoli
caratteristiche meccaniche. Gli acciai inossidabili, però, si sono
affermati anche nella produzione di una quantità sempre
crescente di beni dove la resistenza alla corrosione è solo un'utile
caratteristica accessoria. In questi complessi di prodotti, gli
acciai inossidabili sono stati posti a confronto con altri pur validi
3
materiali concorrenti (e spesso tradizionalmente impiegati in
queste produzioni) e si sono rivelati a loro superiori, sia per
caratteristiche tecniche sia per economia d'esercizio.
Il secondo fattore di successo che dobbiamo ricordare è
legato alla politica di investimento delle acciaierie produttrici:
avere impegnato ingenti risorse finanziarie nell'innovazione dei
processi produttivi siderurgici ha consentito di ottenere un
aumento di efficienza produttiva tale da permettere una costante
riduzione dei costi di produzione, la quale, di conseguenza, ha
favorito una diminuzione dei prezzi di vendita degli inossidabili.
A tali investimenti, le acciaierie produttrici ne hanno aggiunti
altri mirati ad ottenere una sempre maggiore differenziazione dei
loro prodotti. In questo modo, un materiale bello, durevole ed
efficiente come l'acciaio inossidabile ha cessato di essere un
materiale "elitario", da utilizzare solo se il problema della
corrosione lo rende assolutamente indispensabile ed è divenuto
un materiale accessibile, nei costi e nella varietà dei prodotti
siderurgici disponibili sul mercato, anche a quelle imprese che
hanno scelto di convertire le loro produzioni agli inossidabili non
solo per ragioni anticorrosive.
4
Il presente lavoro si occupa proprio di cercare di descrivere
le modalità e di comprendere le ragioni economiche di questo
successo dell'industria siderurgica italiana. L'analisi condotta è
stata organizzata in sette capitoli, di cui, di seguito, s'illustrano
brevemente i contenuti essenziali.
Il Primo Capitolo si occupa delle problematiche connesse
alla creazione e allo sviluppo del mercato di un materiale: si
cercherà, in particolare, di individuare alcune regole di base che
devono guidare l'azione di promozione di un certo materiale.
Il Secondo Capitolo è dedicato ad introdurre gli acciai
inossidabili, descrivendone i diversi tipi sia dal punto di vista
delle proprietà fisiche sia dal punto di vista delle possibili
applicazioni.
Il Terzo Capitolo illustra brevemente i principali tipi di
prodotti siderurgici di acciaio inossidabile che sono oggi
disponibili sul mercato.
Il Quarto Capitolo descrive la struttura del mercato italiano
dell'acciaio inossidabile e ne esamina l'evoluzione dalle origini
fino ai nostri giorni.
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Il Quinto Capitolo analizza il processo di diffusione nel
nostro Paese di quella che abbiamo chiamato la cultura
dell'inossidabile, in particolare illustra il ruolo centrale avuto dal
Centro Inox nell'azione di promozione del materiale.
Il Sesto Capitolo affronta il problema dei costi legati alla
produzione degli acciai inossidabili: si studiano i principali
fattori di costo che incidono sul prezzo di questi acciai, ma viene
anche presentato il metodo del Life Cycle Cost, che consente una
più corretta valutazione economica dell'opportunità di utilizzare
gli acciai inossidabili nella progettazione di un generico sistema
meccanico.
Il Settimo Capitolo, che conclude il presente lavoro, è
un'analisi in prospettiva delle sfide che attendono, a livello
mondiale, l'industria dell'acciaio inossidabile nel terzo Millennio.
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E' doveroso, a questo punto, concludere questa breve
introduzione ringraziando quanti hanno permesso la
realizzazione di questo elaborato: innanzi tutto sono grato al
Prof.Ing.Gabriele Di Caprio per la disponibilità e la competenza
con cui ha guidato questo lavoro; intendo poi ringraziare in
modo particolare il Centro Inox, per il materiale e i suggerimenti
forniti. Infine un personale ringraziamento va all'Associazione
Italiana di Metallurgia, che mi ha consentito la partecipazione al
IV Corso Modulare sugli Acciai Inossidabili.
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CAPITOLO 1
COME NASCE E SI SVILUPPA IL
MERCATO DI UN MATERIALE
Il progresso scientifico e tecnologico è da sempre
caratterizzato da una continua ricerca nel campo dei materiali:
oggi ai nuovi materiali e a quelli tradizionali è richiesta la
capacità di poter essere utilizzati, in termini di reale economia, in
un numero sempre maggiore di settori industriali, garantendo,
nel pieno rispetto dell'ambiente, quel costante aumento della
qualità della vita, che deve sempre essere l'obiettivo ultimo della
Scienza e della Tecnologia.
L'acciaio inossidabile è certamente tra questi materiali uno
di quelli che ha meglio risposto all'evoluzione dei bisogni
dell'Uomo e che si appresta ad essere anche per il futuro un
fedele strumento nelle sue mani.
Una delle Teorie di base del Marketing è quella del
Product Life Cycle, cioè del Ciclo di Vita del Prodotto. I Modelli
8
proposti da tale Teoria possono essere un utile strumento
d'analisi per capire perché alcuni materiali, come per esempio lo
stesso acciaio inossidabile, stiano conoscendo in questi ultimi
anni una diffusione in costante crescita e di dimensioni tali da
sembrare quasi inarrestabile, mentre altri materiali sembrano
attraversare una fase di stasi nei valori della loro produzione a
livello mondiale o addirittura di declino rispetto all'uso che se
n'era fatto in passato. Il prodotto (ma nella visione del Marketing
sarebbe più corretto parlare di prodotto/servizio, perché oggi tale
binomio è pressoché inscindibile
1
) è, insieme con il prezzo, la
promozione e la distribuzione, una delle quattro leve del
Marketing Mix, sulla base del quale l'impresa moderna
costruisce il proprio successo commerciale. Il Marketing
c'insegna che esistono nella vita di un prodotto di successo
2
quattro fasi distinte: l'Introduzione, lo Sviluppo, la Maturità e il
Declino. Spieghiamo brevemente ciascuna di queste fasi:
• Introduzione: il nuovo prodotto entra nel mercato e
1
L'impresa industriale sa bene di non potersi presentare oggi sul mercato vendendo
semplicemente un prodotto: al Cliente bisogna proporre un bene che deve essere
sempre accompagnato da un insieme di servizi mirati al pieno soddisfacimento di
tutte le sue esigenze.
2
I prodotti che non s'impongono sul mercato in realtà "muoiono" prima.
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deve essere fatto conoscere ai tutti i potenziali
consumatori: è un periodo di crescita lenta, spesso
accompagnata da perdite, perché le vendite sono
limitate mentre gli investimenti in promozione devono
essere necessariamente consistenti; ma è una fase
cruciale per la vita futura del prodotto.
• Sviluppo: il nuovo prodotto ha una rapida crescita nelle
vendite e comincia ad essere conosciuto da un insieme
sempre maggiore di consumatori che lo acquistano; i
profitti derivati dal prodotto così aumentano
significativamente.
• Maturità: è un periodo di rallentamento nella crescita
del prodotto, dovuto essenzialmente al fatto che ormai
la fase d'espansione è terminata: il prodotto è stato
accettato da parte della maggioranza degli acquirenti
potenziali. I profitti tendono a rimanere ad un livello
costante.
• Declino: è il periodo in cui il prodotto manifesta un
progressivo calo nelle vendite. La domanda del
consumatore si rivolge ora a qualcosa di differente. Il
10
destino del prodotto sta nella sua scomparsa, più o
meno lenta, dal mercato o in una sua innovazione che
lo porti ad essere un prodotto nuovo così da essere
rilanciato sul mercato o in una sua migrazione verso
nuovi mercati in aree geografiche diverse rispetto a
quelle in cui era venduto in precedenza, dove può
ancora trovare dei consumatori interessati ad
acquistarlo.
Naturalmente ciascuna fase della vita del prodotto è
caratterizzata da una politica di Marketing diversa, adatta alla
situazione che il prodotto sta vivendo. Un fatto, però, conviene
rilevare: tutte le moderne analisi di Marketing evidenziano che la
tendenza del mercato di fine millennio è quella di accorciare il
tempo di vita dei prodotti.
Per una più compiuta analisi della Teoria del Product Life
Cycle, è opportuno richiamare gli Studi condotti in [1] da Igor
Ansoff. Per questo economista il punto di partenza è l'analisi dei
bisogni umani: un bisogno genera sempre una domanda di
soddisfacimento di se stesso e ogni prodotto altro non è che uno
11
dei diversi modi per soddisfare un certo bisogno.
Esistono diversi tipi di bisogni: da quelli di base, legati alla
sopravvivenza (per esempio la necessità di nutrirsi ogni giorno) a
quelli caratteristici di una società economicamente, socialmente
e culturalmente avanzata come la nostra (ad esempio la necessità
d'istruzione o d'affermazione sociale). Per altro, la domanda di
soddisfacimento di tali bisogni sembra essere sempre in crescita:
l'aumento della popolazione umana porta, per esempio, ad un
costante incremento della richiesta di beni alimentari. Oppure
pensiamo al bisogno di comunicare: difficilmente nell'epoca
delle telecomunicazioni si può pensare che la domanda di
comunicazione possa comprimersi, piuttosto è probabile che essa
aumenterà. Ansoff afferma che la risposta ai bisogni dell'Uomo è
fornita dall'evoluzione scientifica e tecnologica, che ha generato
nella Storia e soprattutto in questo secolo una successione di cicli
tecnologici: ciascun ciclo tecnologico rappresenta il risultato
dello sforzo dell'Uomo di soddisfare meglio rispetto al passato
(cioè al ciclo tecnologico immediatamente precedente) un certo
suo bisogno. Kotler in [4] propone l'esempio del bisogno umano
della "capacità di calcolo": prima l'Uomo ha imparato ad usare le
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sue dita, poi ha inventato il pallottoliere, poi è stata la volta del
regolo calcolatore, cui è seguita in tempi più moderni la
calcolatrice elettronica e infine il computer. Ciascun tipo di
risposta al bisogno di saper fare calcoli rappresenta un ciclo
tecnologico, che ha avuto come fine quello di aumentare sempre
di più la velocità e la precisione di calcolo. Ognuna di queste
tecnologie conosce, secondo Ansoff, un ciclo di vita formato
dalle stesse quattro fasi che abbiamo visto in precedenza per il
singolo prodotto: all'introduzione segue la crescita, poi la
maturità e infine si arriva al declino (ormai i regoli calcolatori e
anche certe calcolatrici sono veri e propri pezzi da Museo della
Scienza e della Tecnica). Ma Ansoff va oltre, infatti egli ingloba
nella Teoria del ciclo tecnologico il Product Life Cycle: ciascun
ciclo genera al suo interno un insieme di cicli di prodotti che,
utilizzando quella tecnologia per soddisfare un dato bisogno, si
succedono l'uno all'altro. Ricorrendo ancora all'esempio del
bisogno umano di fare calcoli, all'interno del ciclo tecnologico
del computer (che è ancora in piena fase d'espansione), è facile
leggere la storia, attraverso le quattro fasi del ciclo di vita del
13
prodotto, dei vari modelli di personal computer: dai primi PC
dell'IBM fino all'attuale Pentium III.
La Teoria del ciclo tecnologico proposta dall'Ansoff può
aiutarci a comprendere perché alcuni materiali siano oggi in una
fase produttiva di netta espansione, sia perché sono usati in
applicazioni che non esistevano in passato sia perché
sostituiscono altri materiali tradizionalmente usati in certi settori
industriali. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche riguardanti
un certo materiale, se viene seguito da una crescita rilevante
delle conoscenze tecnologiche concernenti la sua produzione e le
sue lavorazioni e se è accompagnato da un'opportuna azione
promozionale volta a diffondere nel maggior numero possibile di
settori industriali tali nuove conoscenze, è uno dei più potenti
motori dell'innovazione tecnologica e porta sempre alla nascita
di nuovi cicli tecnologici alla Ansoff; i quali, utilizzando quel
materiale come parte essenziale della loro nuova tecnologia,
saranno capaci di soddisfare meglio rispetto ai precedenti cicli i
bisogni umani loro target, sia in termini di performance sia in
termini di costi. Avviene quello che Ansoff chiama la
sostituzione di un vecchio ciclo tecnologico, ormai giunto alla
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sua fase di declino, con uno nuovo: all'interno di tale ciclo si
genereranno, come ha chiarito Ansoff, un insieme di prodotti
nuovi che sostituiranno, nel rispetto della logica della Teoria del
Ciclo di Vita, quelli, ormai superati, legati alle vecchie
tecnologie oppure andranno a definire e occupare nuove nicchie
di mercato. Il moltiplicarsi di questi processi di innovazione in
un numero sempre più ampio di settori (corrispondenti ai diversi
bisogni umani), innestato dal progresso della conoscenza di un
materiale, porta lo stesso ad affermarsi, perché diventa il
materiale usato per costruire le componenti di un numero sempre
maggiore di nuovi prodotti. Un significativo esempio di questo
processo è sicuramente quello rappresentato dalle materie
plastiche: l'evoluzione delle conoscenze tecnologiche riguardanti
questi materiali ha portato, nella seconda metà del nostro secolo,
quella che il consumatore chiama genericamente plastica ad
essere un materiale con cui ha imparato a convivere nella sua
vita quotidiana: nel rispetto della logica prima illustrata, le
materie plastiche sono state utilizzate per creare una serie
innumerevole di prodotti nuovi, nel senso che prima non
esistevano e quindi hanno creato un loro mercato, ma, oltre a ciò,
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tali materiali ne hanno sostituiti altri in moltissime applicazioni:
basta pensare quante componenti di un'automobile sono oggi
realizzate ricorrendo alle materie plastiche, mentre un tempo
erano realizzate, se per esempio pensiamo ai paraurti, in acciaio.
A questo punto la pianificazione di un'azione di Marketing
potrebbe avere due diverse prospettive. Una di tipo micro
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che si
concentra sul singolo prodotto (realizzato in toto o in parte in un
certo materiale) e che si occupa di definire le politiche di
prodotto in relazione alla fase di vita che esso sta attraversando.
In questo senso, i manuali e le ricerche di Marketing e di
Strategia Aziendale sono ricchi di utili regole comportamentali
per il management che deve gestire il prodotto nelle sue varie
fasi. L'altra prospettiva, che sarà quella sviluppata in questo
lavoro per il caso dell'acciaio inossidabile, può essere definita di
tipo macro
4
e si pone una domanda di fondo: come è possibile
favorire il processo prima descritto, per il quale un materiale può
generare un'innovazione tecnologica che si traduce in nuovi
prodotti.
3
In quanto fatta a livello di singola impresa.
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In quanto non coinvolge tanto la singola impresa, ma, come meglio si vedrà in
seguito, deve essere svolta principalmente dall'azione congiunta delle imprese che
producono il materiale.