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CAPITOLO 1
BIOLOGIA DI PODARCIS MURALIS (Laurenti, 1768)
Nota: le informazioni sotto riportate, salvo diversa indicazione, sono tratte da Zug et al., 2001, Pough
et al., 2004, Mitchell et al., 2005
1.1) Filogenesi
1.1a) Classe Reptilia
Podarcis muralis fa parte della classe Reptilia, ordine Squamata, sott’ordine Lacertilia,
famiglia Lacertidae. I rettili costituiscono una classe che comprende circa 7000 specie viventi
distribuite in habitat differenti, dai deserti alle acque dolci e salate, ad eccezione delle
altitudini e delle latitudini più elevate. Trattandosi di animali con una scarsa capacità di
termoregolare (eterotermi), il principale fattore che ne limita la distribuzione è la
temperatura.
I rettili si sono adattati a vivere sulle terre emerse, grazie a caratteri come
l’impermeabilità della pelle, il rene altamente efficiente e l’uovo cledoico (autosufficiente)
impermeabile all’acqua. Lo scheletro e i caratteri morfologici variano grandemente
all’interno dei vari ordini, ma il cranio è attaccato alla colonna vertebrale dal solo condilo
occipitale e la mandibola è collegata al cranio mediante un osso chiamato quadrato. I denti
sono omodonti, di forma subconica, appuntiti, rivolti verso l’interno della bocca per
permettere di afferrare ed ingoiare la preda e vengono sostituiti man mano che cadono. La
pelle è rivestita da formazioni ossee o cornee (piastre, squame, granuli) e viene rinnovata
con frequenza annuale tramite muta; la pelle dei rettili, secca e priva di squame, è un
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adattamento per evitare la disidratazione e probabilmente serve anche a riparare gli animali
dai raggi ultravioletti e infrarossi. Le squame dorsali possono essere embricate o
giustapposte, mentre le ventrali solitamente hanno forma rettangolare e sono disposte su più
file longitudinali.
La circolazione è doppia e incompleta tranne che nei coccodrilli e la respirazione è
esclusivamente polmonata. Ad eccezione degli ofidi, che si sono adattati secondariamente
alla vita sottoterra perdendo di conseguenza le zampe, i rettili hanno quattro zampe,
ciascuna con cinque dita, poste lateralmente all’asse longitudinale del corpo, che vengono
mosse su un piano orizzontale. Portando avanti il proprio corpo con l’aiuto delle
ondulazioni di collo, corpo e coda, i rettili riescono a muoversi anche molto rapidamente in
situazione di pericolo.
1.1b) Ordine Squamata
La classe Reptilia è suddivisa in quattro ordini, di cui il più grande (con circa 6000 specie)
è il quello degli Squamata, comparso verso la metà del Mesozoico. In quest’ordine sono
compresi lucertole e serpenti, che si differenziano principalmente per il fatto che i serpenti
sono privi di zampe. Altri caratteri che differenziano le lucertole dai serpenti sono la
presenza di palpebre mobili e di un orecchio esterno. In generale lacertidi e serpenti hanno
fecondazione interna con la produzione di uova, ma vi sono anche diversi casi di
ovoviviparità (Chamaeleo jacksonii), di viviparità (Zootoca vivipara, Chalcides chalcides) o
addirittura di partenogenesi (Darevskia sp., Varanus komodoensis, ecc) (Watts et al., 2006)
Gli squamati sono gli animali ectotermi con la maggiore capacità di riconoscere gli
stimoli chimici. Tale capacità viene sfruttata per il riconoscimento inter- e intra-specifico, per
l’esplorazione dell’ambiente circostante e per la percezione della preda. Ad esempio tutti i
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lacertidi presentano pori femorali, che rilasciano ormoni sessuali permettendo ai maschi di
una specie di riconoscere i potenziali partner (Barbosa et al., 2005).
1.1c) Famiglia Lacertidae
I Lacertidi hanno una lunghezza variabile fra pochi centimetri (Sphaerodactylus ariasae) e
alcuni metri (Varanus komodoensis), ma la maggior parte raggiunge al massimo i 20cm,
compresa la coda e sono distribuiti con circa 180 specie in gran parte d’Europa, Asia e Africa.
In Italia ne sono note sedici specie (Tab.1), quasi la metà delle quali (7 in totale) è endemica,
o sub-endemica ed ha una areale di distribuzione limitato nello spazio. Si tratta di animali
con morfologia e abitudini spesso simili, che presentano grande variabilità intraspecifica, e
quindi di difficile riconoscimento, anche perché in una stessa località possono convivere fino
a sette specie, che presentano diversi adattamenti per evitare la competizione e l’ibridazione.
Sono tutti predatori attivi, in particolare di invertebrati. La fecondazione è interna e i
maschi lottano tra loro, assumendo posture di minaccia che mettono in evidenza la
colorazione della gola, spesso molto vivace.
Caratteristica delle lucertole è l’autotomia, ovvero la capacità di perdere la coda in
situazioni di pericolo o stress mediante una violenta contrazione muscolare. La parte della
coda abbandonata continua a contorcersi per effetto di contrazioni nervose, distraendo il
predatore, mentre l’animale è libero di fuggire quasi indenne: i muscoli caudali infatti
stringono i vasi sanguigni limitando al minimo la perdita di sangue e i dischi cartilaginei
presenti nella coda permettono la sua ricrescita, anche se la coda non tornerà mai alla
lunghezza iniziale e potrà presentare malformazioni (coda bifida). Secondo alcuni studiosi
(Pérez-Mellado e Corti, 1993; Corti e Lo Cascio, 1999; Planka 1967), la percentuale di
lucertole che presentano coda amputata è correlata all’intensità della predazione, mentre
altri studi sostengono che non esiste tale correlazione (Jaksic e Busack, 1984). Uno studio
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condotto dall’Università del Michigan nel 2008 (Pafilis et al., 2008) ha ipotizzato che nelle
lucertole l’autotomia sia un adattamento contro la predazione da parte della vipera, che nelle
isole del'Egeo è un predatore specializzato nella caccia alle lucertole: se la vipera morde la
lucertola sulla coda, infatti, l'autotomia impedisce al veleno di entrare in circolo,
permettendo alla lucertola di salvarsi.
La temperatura corporea varia in relazione a quella esterna e condiziona (ma è anche
condizionata da) i pattern di attività delle lucertole (alimentazione, riproduzione, ecc.)
(Avery, 1978).
1.1d) Genere Podarcis
Al genere Podarcis appartengono specie di dimensioni medio piccole, spesso simili per
caratteri morfologici e abitudini a specie simpatriche dello stesso genere o del genere Lacerta.
Inoltre vi è una grande variabilità morfologica tra e all’interno di popolazioni e, in presenza
di popolazioni simpatriche sarà necessario analizzare la colorazione, il disegno o altri
caratteri anatomici per riconoscere la specie. In generale le lucertole del genere Podarcis sono
distribuite soprattutto in Europa meridionale e l’area mediterranea ospita il maggior
numero di taxa, anche se ci sono rappresentanti del genere fino all’Asia Minore e al Nord
Africa.
Sono animali ovipari, con una dieta composta principalmente di artropodi, ma che può
comprendere proporzioni anche elevate di sostanze vegetali; sono anche animali
estremamente plastici, che hanno saputo adattarsi bene a vivere in habitat antropizzati,
colonizzando i muretti e le abitazioni più vecchie. Per questo in generale queste lucertole
non sono considerate in pericolo di estinzione, se non agli estremi del loro areale, dove si
trovano popolazioni isolate, oppure in ambienti talmente antropizzati che non riescono più a
trovare rifugi idonei alla loro sopravvivenza.
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Classe
Reptilia
Ordine
Squamata (Oppel, 1811)
Famiglia
Lacertidae (Grey, 1825) Specie Nome comune
Genere
Timon (Tschudi, 1836) Timon Lepidus (Daudin, 1802) Lucertola ocellata
Genere
Aechaeolacerta (Mertens, 1921) Lacerta bedriagaes (Camerano, 1885) Lucertola di Bedriaga
Lacerta horvathi (Méhély, 1904) Lucertola di Horvath
Genere
Algiroydes(Bibron e Bory, 1833)
Algyroides fitzingeri (Wiegmann,
1834) Algiroide nano
Algyroides nigropunctatus (Duméril e
Bibron, 1839) Algiroide magnifico
Genere
Lacerta (Linnaeus, 1758) Lacerta agilis (Linnaeus, 1785) Lucertola agile
Lacerta bilineata (Daudin, 1802) Ramarro occidentale
Genere
Psammodromus (Fitzinger, 1826)
Psammodromus algirus (Linnaeus,
1758) Psammodromo algerino
Genere
Podarcis (Wagler, 1830)
Podarcis fifolensis (Bedriaga, 1876) Lucertola di Malta
Podarcis muralis (Laurenti, 1768) Lucertola muraiola
Podarcis peloponnesiaca (Bibron e
Bory, 1833) Lucertola del peloponneso
Podarcis raffonei (Mertens, 1952) Lucertola delle Eolie
Podarcis siculus (Rafinesque-
Schmaltz, 1810) Lucertola campestre
Podarcis tiliguerta (Gmelin, 1789) Lucertola tirrenica
Podarcis waglerianus (Gistel, 1868) Lucertola siciliana
Genere
Zootca (Wagler, 1830)
Zootca vivipara (Jacquin, 1787) Lucertola vivipara
Tab. 1: Elenco dei lacertidi italiani. In grigio le specie endemiche.
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1.2) La Lucertola muraiola Podarcis muralis (Laurentis, 1768)
1.2a) Morfologia
P muralis (Fig.1) è un lacertide di dimensioni piuttosto piccole, la lunghezza massima del
corpo dal muso alla cloaca non supera gli 8cm, la coda è lunga da una a due volte il corpo. Il
corpo è slanciato, mediamente appiattito, le squame dorsali sono piccole e presentano una
leggera carenatura; la testa presenta squame più grandi e un collare con il margine
posteriore liscio.
La grande variabilità cromatica di P. muralis ha portato, in particolare dalla seconda metà
dell’Ottocento, a descrivere un gran numero di sottospecie e varietà, molte delle quali oggi
non vengono più considerate tali: Gruschwitz e Böhme (1986) hanno ipotizzato che delle 18
forme descritte in Italia, debbano essere riconosciute come valide solo la breviceps dell’Italia
meridionale e la colosii dell’Isola d’Elba, e che vadano invece effettuati studi più approfonditi
sulle popolazioni insulari.
- Polimorfismo sessuale e cromatico
Podarcis muralis presenta un evidente dimorfismo sessuale (Fig.2), per diversi caratteri: le
femmine sono più piccole dei maschi, hanno in media un numero maggiore di squame
ventrali e la testa più piccola, mentre i pori femorali sono meno evidenti. All'attaccatura
della coda i maschi presentano anche un rigonfiamento che contiene i due emipeni (Bruno,
1986). I maschi inoltre presentano di solito una colorazione ventrale più accesa ed una
maggiore presenza di macchie nere sulla gola e sul ventre. I giovani hanno una colorazione
simile a quella delle femmine, ma la testa è in proporzione più grossa e la coda più corta
(Arnold e Burton, 1985).
Il colore del dorso è molto variabile, ma in Italia sono presenti due fenotipi: uno bruno,
predominante nelle aree montane e uno verde, che si trova in prevalenza nel versante
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tirrenico (Fig.3). Nel fenotipo bruno, quello presente nell’area di studio, la colorazione
dorsale delle femmine e dei giovani è abbastanza uniforme, con bande longitudinali più
scure sui fianchi e sulla schiena, mentre i maschi presentano spesso ocelli o punteggiatura
nei toni del nero e del bianco sul dorso e hanno due strie ventrali di squame blu o celesti
(Hvass, 1973; Corti e Lo Cascio, 1999; Arnold e Burton, 1986).
P. muralis ha una colorazione ventrale piuttosto variabile, il cui significato e la cui
distribuzione sono stati scarsamente indagati. I principali studi e le principali descrizioni
della specie, hanno identificato come colore ventrale predominante le tonalità del bianco-
giallo, con macchie celesti o ruggine variamente distribuite (Corti e Lo Cascio, 1999). Altri
studi affermano che durante il periodo riproduttivo la gola e il ventre dei maschi assumono
in alcuni casi una colorazione rosso-arancio. Solo di recente, studi condotti su popolazioni
italiane di P. muralis (Sacchi et al, 2007b,c,d) hanno dimostrato che il colore della gola e del
ventre delle lucertole è determinato geneticamente alla nascita dell'individuo e rimane
invariato a partire dalla maturità sessuale (secondo anno) per tutta la vita dell'animale
(Figg.4 e 5). Secondo questi studi, la lucertola muraiola presenta tre morfotipi “puri” (giallo,
bianco, rosso) e tre derivanti dall'incrocio dei precedenti (bianco-giallo, bianco-rosso, giallo-
rosso). Inoltre tutti gli individui, in particolare i maschi, presentano macchie nere sulla gola e
sul ventre, che rimangono quasi immutate nel corso degli anni.
1.2b) Distribuzione
Podarcis muralis si trova solitamente in grandi popolazioni, ed è diffusa (Fig.6, a sinistra)
con numerose sottospecie in tutta la Francia e la Spagna del Nord, in parte della Germania e
del Belgio, in Austria, Svizzera e nell’Europa dell’Est (sud-ovest della Repubblica Ceca, zone
centro occidentali di Slovacchia e Ungheria, Romania centro occidentale, Balcani ad
eccezione delle isole, fino al nord-ovest dell’Anatolia in Turchia).
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Si trovano popolazioni isolate nella Spagna Centrale e la popolazione più a Nord si trova
in Olanda, a oltre 50°N di latitudine (Strijibosch et al., 1980) e la si può trovare dal livello del
mare fino ai 2500 metri di altitudine.
In Italia (Fig.6, a destra) la lucertola muraiola si trova in tutta la porzione continentale, ad
eccezione della Puglia, mentre manca sulle isole. In Lombardia si trova praticamente su tutto
il territorio, ad eccezione delle cime più alte della catena alpina. Podarcis muralis è stata
introdotta intorno agli anni ’50 negli Stati Uniti, a Cincinnati, nei rettilari degli appassionati e
oggi è in espansione lungo il fiume Ohio (Deichsel e Gist, 2001).
1.2c) Biologia ed Ecologia
- Termoregolazione e ritmi di attività
Uno studio di Avery del 1978 ha permesso di stimare il periodo di attività della Lucertola
muraiola in circa 255 giorni all’anno, dall’inizio di marzo alla fine di ottobre. L’attività di
questa specie è strettamente correlata alle condizioni ambientali: in giorni piovosi o con forte
vento le lucertole non escono dai loro rifugi, mentre nel periodo invernale, quando la
temperatura massima non supera i 13°C, P.muralis va in ibernazione. I giovani sembrano
emergere dai loro rifugi prima degli adulti, e i maschi prima delle femmine. L’attività della
lucertola muraiola può essere di tipo unimodale (Avery, 1978) o bimodale, con una
diminuzione dell’attività durante le ore più calde della giornata (Braňa, 1991),
presumibilmente a seconda della temperatura ambientale.
P. muralis presenta diverse colorazioni dorsali, in particolare le forme insulari tendono ad
essere melaniche, cosa che ha portato a pensare che il melanismo fosse un adattamento per
assorbire più rapidamente le radiazioni solari e aumentare il periodo di attività delle
lucertole nelle piccole isole. Negli ultimi anni sono stati fatti diversi studi sull’ecologia