4
questo motivo, erano vergini a fronte di interpretazioni e
strumentalizzazioni.
Tutto ciò avvenne attraverso scritti di facile comprensione,
accessibili anche a coloro che in tale materia avessero un
semplice interesse.
Oltre che ad un’educazione particolare, Maine deve la
profondità dei suoi studi, e delle sue idee, ad una vita
passata a conoscere ed a viaggiare. Non volle
semplicemente gettare le reti, ma decise di andare incontro a
realtà poco studiate se non addirittura sconosciute.
Fece, quindi, tesoro delle esperienze che la vita gli offrì: fu un
giornalista londinese di primo piano ed un amministratore
delle colonie anglo-indiane durante il grandioso periodo
coloniale inglese ed un raffinato professore universitario
durante il periodo in cui la carriera universitaria cominciava
ad essere vista sotto una nuova e nobile ottica.
5
Maine era in possesso di una rara abilità di linguaggio tanto
da essere definito come un “giurista con stile”
1
, e come “un
autore da leggere al fine di capire che la giurisprudenza è
una materia di grande interesse”.
2
Tra tutte le teorie di Maine, due principalmente hanno
suscitato l’approvazione di studiosi e pratici del Diritto: la
prima è rappresentata dal noto passaggio di Ancient Law
dove si intuisce il passaggio storico che ha portato l’uomo
“dallo status al contratto”
3
; la seconda descrive la netta
separazione che può essere solcata tra due momenti storici
ben precisi dove la comunità, che storicamente veniva
identificata in relazione alla stirpe, al suo “sangue”, e solo in
epoca successiva sulla base del comune territorio tra loro
diviso. Mai fino ad allora si era avuto una così netta
distinzione sulle comunità di persone.
4
1
“The Reconstruction of the Southern States”, by Woodrow Wilson, Atlantic Monthly
(Jan. 1901) : “….a lawyer with style ; Thomas Woodrow Wilson (1856-1924). XXVII°
presidente degli Stati Uniti d’America.
2
Oliver Wendell Holmes Jr.
3
Vedi 2.1.4
4
George Feaver: “From status to contract; A biography of Sir Henry Sumner Maine
1882-1888”
6
Sui nodi teorici che emergono da una lettura attenta di queste
pagine ci soffermeremo più oltre. Qui è sufficiente osservare
che, agli occhi dell’Autore di Ancient Law, l’applicazione del
metodo comparativo “ai costumi, alle idee e alle motivazioni”
non rappresentava un’alternativa radicale, ma un correttivo
alle limitazioni storiche della concezione analitica.
Questo percorso tra le opere di Maine vuol dimostrare come
tutte le scienze giuridiche, storiche ed umanistiche siano in
stretta parentela tra di loro. Non si può comprendere
l’essenza del diritto civile senza conoscere l’antropologia,
così come non si afferrerebbe la struttura della consuetudine,
fonte prima del diritto internazionale, senza acquisire la
conoscenza del diritto romano. Questo procedimento per
apprendere rimane, a mio avviso, corretto ed attuale: il corpo
giuridico, avendo ad oggetto la disciplina dei comportamenti
degli individui, non può che avere come punto d’origine
l’uomo in tutti i suoi aspetti.
7
Non v’è dubbio che la sua origine accademica sia quella di
uno studioso del diritto romano, di uno storico ed uno
storicista, ma la sua collocazione professionale risulta assai
più ardua: le sue amplissime cognizioni e competenze lo
hanno portato a passare, in tutta tranquillità, da una cattedra
di diritto romano ad una di diritto internazionale e di diritto
comparato.
Maine lascia trasparire, in ogni argomento da lui affrontato, la
sua origine anglosassone: i problemi del diritto non potranno
mai essere risolti se le norme che lo compongono non
possiedono, tra le loro caratteristiche intrinseche, l’elasticità e
la duttilità. L’individuo, un ordinamento giuridico si deve
riferire, si evolve, cambia aspetto e pensiero e con lui anche il
diritto, altrimenti quest’ultimo finirà per regolare solo l’uomo
che fu.
Al fine di poter comprendere meglio l’importanza ed il
carattere anticipatorio dei suoi studi è necessario conoscere
la sua vita e le tappe che hanno segnato questo nuovo
8
tracciato all’interno di un’epoca poco propensa
all’innovazione e scettica nei confronti di idee che non
rispettavano i rigidi canoni dell’epoca.
9
1 La vita di Henry Sumner Maine
Nasce nel 1822 in Inghilterra in una famiglia benestante. Suo
padre era un medico, e proprio questa origine non “giuridica”
dette a Maine la predisposizione e studiare attentamente le
situazioni che gli si ponevano davanti, andando oltre la
semplice apparenza.
L’adolescenza di Maine fu caratterizzata dalla separazione
dei genitori, fatto che, influenzò non poco il suo carattere
rendendolo fragile e timido. Secondo alcuni studiosi
5
proprio
questo timore di relazionare con l’esterno fece nascere in
Maine l’amore per l’introspezione e per la poesia. Dopo studi
liceali condotti in un collegio nei pressi di Londra nel 1840
iniziò a frequentare l’università di Cambridge con eccellenti
risultati. Dopo soli quattro anni gli fu proposto di diventare
5
R.C.J. Cocks Sir Henry Maine a study in victorian Jurisprudence.
10
assistente e ricercatore in ambito di Diritto antico e di sistemi
giuridici primitivi.
Nel 1847, a soli venticinque anni, accettò la Cattedra di Diritto
Civile al Trinity Hall ed in breve tempo divenne “reader”
presso Corte di Londra.
Come già detto, Maine non indirizzò la sua vita in una
direzione sola. In questo periodo, infatti, sviluppò un forte
interesse per il giornalismo; scrisse articoli per il “Morning
Chronicle” e, dopo la sua fondazione nel 1855, per il
“Saturday Review”. I suoi articoli si occuparono di importanti
temi, giuridici e non, come, ad esempio, la riforma dei
tribunali inglesi e l’abolizione della “Compagnia delle Indie”.
Nel 1862, dopo la pubblicazione di Ancient Law
6
, Maine partì
per l’India dove accetterà l’incarico offertogli dal governo
inglese di Legal Member presso il Consiglio del
Governatorato generale dell’India, al quale unisce anche
l’Ufficio di Vice-cancelliere della università di Calcutta.
6
“Ancient Law, its Connection with the Early History of Society and its Relation to
Modern ideas”; Londra 1861.
11
Tornato in patria alla fine degli anni sessanta, Maine accetta
la cattedra di “Jurisprudence” presso l’università di Oxford.
Nel 1875 porta alla stampa le “Lectures on the early history of
Institutions”, che altro non erano che la naturale
prosecuzione di Ancient Law sulla base, però, delle antiche
fonti giuridiche irlandesi.
Le sue lezioni, caratterizzate da puntuali riferimenti, ben
presto si incentreranno sul Diritto comparato e sulle
esperienze da lui vissute in India. In omaggio a questi viaggi,
ed esattamente dopo dieci anni dalla pubblicazione di
Ancient Law, Maine pubblica un suo saggio intitolato “Village
Communities of the East and West. I suoi insegnamenti e la
grande risonanza che gli studi stavano riscotendo gli valgono
la nomina a Membro del Consiglio Metropolitano dell’India e
la cattedra di Diritto Internazionale di Whewell.
I suoi insegnamenti sul Diritto Internazionale saranno assai
apprezzati, sia in termini di contenuto che in termini
12
prettamente linguistici, tanto che le sue lezioni saranno
pubblicate poco dopo la sua morte.
Infine, nel 1878 Maine accettò contemporaneamente la
direzione della “sua” Trinity Hall di Cambridge e otto anni
dopo la cattedra di Diritto Internazionale presso l’università di
Oxford.
Morirà in Francia il 3 Febbraio1888.
La sua fama e la grande considerazione di cui godeva,
permetterà ad amici e colleghi di erigere un memoriale in suo
onore all’interno di Westminster Abbey.
13
2 Il pensiero di Henry Sumner Maine
Nel 1861 Maine pubblicò un libro con la speranza di poter
migliorare la situazione di stasi e lo stile retrogrado della
giurisprudenza anglosassone.
Con “Diritto Antico”
7
volle descrivere primitivi sistemi giuridici
che aveva studiato sotto una lente che permettesse di
guardare al di là della struttura che appariva al teorico del
tempo, per poi collegare tali primitivi sistemi con le realtà
giuridiche moderne. Questa peculiarità è riscontrabile in tutte
le opere di Maine il quale conserverà questi principi guida del
suo studio indipendentemente dalla materia da lui affrontata.
7
“Ancient Law, its Connection with the Early History of Society and its Relation to
Modern ideas” ;Londra 1861.
Questo evento segna una data fondamentale nel processo si costituzione della
“Teoria Sociale Vittoriana”; J. W. Burrow, Evolution and Society. A Study in Victorian
Social Theory. Cambridge 1966.
14
2.1 L’innovazione introdotta da Maine
2.1.1 L’importanza della semplicità di linguaggio
La pubblicazione della sua opera aprì una breccia nella
tradizionalista giurisprudenza vittoriana che fino ad allora
aveva analizzato la storia giuridica con occhi incapaci di
vedere oltre le semplici apparenze, e che, inoltre, aveva
ritenuto il mondo giuridico riservato solo agli studiosi e ai
fruitori pratici del Diritto.
Maine riteneva, invece, che gli scritti giuridici dovessero
essere accessibili a tutti, senza barriere linguistiche e
culturali. Per la prima volta si sentì parlare di “letteratura
giuridica”.
Dalle sue pagine emerge un utilizzo essenziale (ed a volte
provocatoriamente scarno) di annotazioni e di richiami; tutto è
semplice, lineare e condotto su dati, appunto, essenziali.
15
Questa innovazione, in concerto con il successo che l’opera
di Maine riscosse, portò un attento studioso della situazione
giuridica del diciannovesimo secolo ad affermare (con un
linguaggio di dubbio stile ma di sicuro effetto) che tale scritto
fosse “ l’unico esempio di best seller legale di quel secolo, e
forse di ogni altro”.
8
Il motivo di tale successo è facilmente individuabile: la
semplicità e la chiarezza con cui il libro è scritto si
materializza in una grande forza di attrazione nei confronti di
un vasto numero di persone, indipendentemente dalla loro
età e dalla loro sensibilità giuridica.
9
Naturalmente una voce
così forte, portò Maine ad esporsi alle critiche di coloro che
non apprezzavano tale stile o più semplicemente che non lo
comprendevano. Così fu che, negli anni, Maine si vide
definire come “ uno storico autentico che fa qualche
concessione verbale allo schematismo evoluzionistico
8
A. W. B. Simpson, “Contract: The Twitching Corpse”, Oxford Journal of Legal
Studies, vol1 (1981), p 265. “ In the nineteenth century 1\Sir Henry Sumner Maine
wrote the only legal best seller of that, or perhaps any other century”
9
R.C.J. Cocks Sir Henry Maine a study in victorian Jurisprudence “The book is so
well written that it has an appeal to readers of any generation; and to Victorians......”
16
imperante”
10
, o più polemicamente come un “franco tiratore
che, pur accogliendo il linguaggio delle teorie dell’evoluzione,
si tiene assai più vicino ai fatti dei suoi contemporanei e dei
suoi critici”
11
.
Personalmente ritengo che tali critiche, per quanto ispirate,
siano parzialmente dettate da una chiusura mentale nei
confronti di idee innovative nate in un periodo storico che
prima facie non appare come terreno fertile per tali
innovazioni, facendo, sì, comprendere, molto probabilmente,
che tali studi siano involontariamente innovativi, senza capire
l’attento studio che si nasconde dietro un’opera
linguisticamente lineare, di facile comprensione ma non per
questo vuota di contenuti e di argute riflessioni.
10
R. H. Lowie The History of Ethnological Theory; New York 1966
11
P. Mercier Histoire de l’anthropologie ; Paris 1966 ;