7
soprattutto a seguito della visita e delle denunce fatte da Catherine Bertini,
commissaria delle Nazioni Unite, ha occupato numerose pagine, dapprima
per raccontare la carestia e la fame nella regione e in seguito per far
conoscere il vero motivo della mancanza di cibo: la guerra con l’Etiopia).
Le riviste storico - politiche
3
, invece, hanno affrontato argomenti specifici
o analisi che gli stessi autori avevano già riportato sulle riviste da me prese
in considerazione, ma soprattutto non hanno pubblicato un numero
sufficiente di saggi per ricostruire interamente e nel dettaglio la storia
dell’Eritrea negli anni Novanta.
Il periodo scelto (1990/ 2000) mi è sembrato significativo, perché in tale
lasso di tempo è terminata la trentennale guerra di Indipendenza, si è svolto
il referendum per l’autodeterminazione, è nato lo Stato Eritrea, la
popolazione ha convissuto nella pace ed infine si è combattuta una delle
guerre più atroci della fine del XX secolo fra due degli Stati più poveri al
Mondo.
3
Le riviste storico - politiche da me consultate sono state: “Africa”, rivista trimestrale di studi e
documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente edita a Roma; “Cooperazione”, mensile a cura
del Ministero degli Affari Esteri di Roma; “Limes”, rivista italiana di geopolitica pubblicata a Roma;
“Afriche e Orienti”, trimestrale dell’omonima associazione bolognese e “Africa e Mediterraneo”, trimestrale
della società cooperativa a.r.l. Lai-momo di Sasso Marconi (BO).
Per maggiori informazioni è possibile visitare i seguenti siti Internet: www.isiao.it/Pubblicazioni.asp
(“Africa”); www.limes.net (“Limes”); www.comune.bologna.it/iperbole/africheorienti/rivista.html (“Afriche
e Orienti”) e www.3e14.com/aem/index.html (“Africa e Mediterraneo”). Non esiste il sito della rivista
“Cooperazione”, ma si può visitare la pagina Web del Ministero degli Affari Esteri: www.esteri.it.
8
1.2. LA RICERCA DEL MATERIALE
Scelto l’argomento e il periodo storico, non mi restava che iniziare la
ricerca e dare qualche risposta alle domande che mi posi nel settembre del
1999. Iniziai col contattare la referente torinese di Mani Tese per
individuare le biblioteche in cui erano conservate le collezioni annuali
della loro testata ed eventualmente quelle di altre riviste missionarie e
cattoliche. Fui indirizzato alla sede di una Ong di Torino, il Msp
(Movimento Sviluppo e Pace): luogo ideale dove iniziare una ricerca. Qui
ho infatti riscontrato disponibilità del personale, tranquillità, silenzio e una
ricca biblioteca a cui attingere.
Fortunatamente nei mesi in cui ho cercato il materiale mi sono imbattuto in
associazioni, missioni, organizzazioni e biblioteche con qualità e
caratteristiche molto simili al Msp. Qui di seguito le elencherò, cercando di
dare le informazioni essenziali:
Movimento Sviluppo e Pace, via Saluzzo, 58 - TORINO, telefono 011/
655866.
Come già detto precedentemente, la biblioteca del Msp è stata la prima che
ho consultato. Qui ho trovato le seguenti riviste: “Amici dei Lebbrosi”
(annate 1993 e 1994); “IC - Italia Caritas” (annate complete dal 1990 al
1996 e non complete dal 1997 al 2000); “Mani Tese” (annate complete dal
1995 al 2000); “Missioni Consolata” (annate dal 1991 al 1993); “Missione
Oggi” (dal 1990 al 2000); “Mondo e Missione” (dal 1990 al 1994);
“Nigrizia” (dal 1990 al 1996 e 1999) e “Vis Notizie” (1998).
LVIA - Comunità Internazionale Volontari Laici, via Borgosesia, 30 -
TORINO, telefono 011/ 7412507.
Effettuando una ricerca al Msp tramite una rete interna delle Ong, mi è
stata indicata la sede torinese del Lvia nella cui biblioteca era presente un
9
testo inerente l’Eritrea
4
. Quando ho constatato che parte della biblioteca
era dedicata alle riviste da me prese in considerazione, ho eseguito una
breve ricerca che mi ha portato a trovare le seguenti testate: “Amici dei
Lebbrosi” (annata 1995); “Missioni Consolata” (1994 e 1995) e “Vis
Notizie” (annate non complete dal 1990 al 1992, 1994 e 1995).
Centro Piemontese di Studi Africani, piazza San Giovanni, 2 - TORINO,
telefono 011/ 4365006.
Su indicazione del professor Alberto Antoniotto mi sono recato in questo
centro per reperire alcuni testi scientifici da utilizzare in questa mia Tesi di
Laurea. Per una serie di coincidenze ho trovato il numero monografico
dedicato all’Eritrea della rivista “Afriche” (ottobre/ dicembre 1995).
Purtroppo era l’unico numero presente.
Biblioteca civica “degregoriana”, via Galileo Ferraris - CRESCENTINO
(VC), telefono 0161/ 843657.
Con stupore ho scoperto che la biblioteca della mia città è abbonata dal
1996 alla rivista “Amici dei Lebbrosi”, permettendomi così di svolgere la
mia ricerca direttamente a Crescentino.
“Culture e Missioni” - Biblioteca dei Missionari della Consolata, via
Cialdini, 4 - TORINO, telefono 011/ 4400431.
La biblioteca “Culture e Missioni” è stata sicuramente la migliore in cui mi
sia imbattuto per quantità di materiale. L’unico neo è stata la ristrettezza
degli orari dedicati alla consultazione: è la sola non aperta tutta la
settimana, ma unicamente due giorni per tre ore pomeridiane. Nella sezione
dedicata alle riviste - di cui esistono utilissimi cataloghi - è possibile
trovare le annate complete delle maggiori testate italiane (per alcune sono
disponibili tutti i numeri dallo scorso secolo o dalla loro fondazione ad
oggi).
4
Mi riferisco a Angiola Maria Reviglio, Eritrea 1990 - 1991, GMA - Gruppo Missioni Asmara, Montagnana
(PD), 1993.
10
La vastità di materiale mi ha permesso di completare la ricerca degli
articoli inerenti l’Eritrea in quelle annate, consultate altrove, in cui
mancavano alcuni numeri. La ricerca mi ha anche permesso di trovare le
seguenti raccolte: “Africa” (annate complete dal 1990 al 1992, 1997 e 1999
e non complete dal 1993 al 1996), “Afriche” (annata completa 1991 e non
complete 1990 e 1992); “Amici dei Lebbrosi” (annata completa 1991 e non
complete 1990 e 1992); “Missioni Consolata” (1990 e dal 1996 al 2000);
“Mondo e Missione” (dal 1995 al 2000) e “Nigrizia” (dal 1997 al 2000).
Centro Studi “Bruno Longo”, via le Chiuse, 14 - TORINO, telefono 011/
4731005.
Da alcune settimane stavo cercando un’associazione o una biblioteca
torinese che avesse in archivio quei pochi numeri delle riviste che mi
mancavano. Ancora una volta ho fatto ricorso alla disponibilità del Msp e
ho stilato un elenco di possibili emeroteche con le caratteristiche che stavo
cercando. Tra tutte quelle contattate (circa una ventina), il centro studi
“Longo” si è rivelato il migliore, infatti qui ho trovato i numeri mancanti
di “Nigrizia”, “Italia Caritas” e “Mani Tese”.
Redazione “Raggio”, via Cesiolo, 46 - VERONA, telefono 045/ 8345610.
Contattata telefonicamente la redazione della rivista pubblicata dalle suore
comboniane, ho avuto la fortuna di conoscere suor Elisa Kidané,
missionaria nata in Eritrea e autrice della maggior parte degli articoli
apparsi su “Raggio”. La sua grande disponibilità è arrivata fino a farsi
carico dell’invio delle copie della rivista da me richieste tramite posta
seguite, a distanza di alcuni giorni, da un libro in cui erano raccolte le
poesie che ha dedicato alla sua terra, l’Eritrea
5
. La decisione di contattare
direttamente la redazione di “Raggio” è stata presa dopo aver constatato il
difficile reperimento nelle biblioteche visitate di questa rivista. D’altra
parte, ho ritenuto utile utilizzare “Raggio” quale documento per la mia Tesi
perché negli anni aveva trattato regolarmente la storia dell’Eritrea.
5
Sr Elisa Kidané, Fotocopia a colori, Novastampa, Verona, 1999.
11
Redazione “Afriche”, c/o Sma - Società Missioni Africane, via p.
Borghero, 4 - GENOVA, E-mail: [email protected].
Dopo aver trovato il numero monografico di ottobre/ dicembre 1995
dedicato all’Eritrea presso il Centro Piemontese di Studi Africani, la
ricerca delle eventuali restanti copie inerenti lo Stato africano è divenuta
problematica. Presso la biblioteca delle Missioni Consolata ne erano
presenti solamente alcune copie, quindi ho deciso di far ricorso ad Internet:
la pagina www.erga.it/sma/index/afriche/afriche.htm conteneva l’elenco
completo delle pubblicazioni dal 1994 al 2000 e l’indirizzo E-mail della
redazione di “Afriche”. Constatata la presenza di un numero monografico
sull’Eritrea (gennaio/ marzo 1996), ne ho fatto richiesta tramite Posta
Elettronica domandando, inoltre, se erano apparsi altri articoli prima del
1994. A poca distanza di tempo ho ricevuto la risposta del direttore
responsabile di “Afriche”, Silvano Galli, e la copia della rivista richiesta a
casa.
Biblioteca Monte dei Cappuccini, via Maresciallo Giardino, 35 -
TORINO, telefono 011/ 6600002.
Avendo trovato nelle biblioteche torinesi solo alcuni numeri della rivista
dei missionari Cappuccini, mi sono rivolto direttamente alla Casa
Provincializia dei frati a Torino. All’interno della fornita biblioteca ho
trovato le annate quasi complete di “Continenti” dal 1990 al 2000.
Redazione “Continenti”, via San Francesco, 19 - 06082 ASSISI (PG), E-
mail: [email protected].
Presso la biblioteca “Monte dei Cappuccini” mancavano alcuni numeri di
“Continenti”, così ho chiesto direttamente alla redazione della rivista se tra
quelli mancanti erano presenti numeri che contenevano articoli inerenti
l’Eritrea. Una volta constatata l’esistenza di un servizio speciale dedicato
al Paese africano nel dicembre del 1991, mi è stata spedita direttamente a
casa la copia.
12
1.3. L’UTILIZZO DI INFORMAZIONI TRATTE DA INTERNET
Prima di soffermarsi sulle singole riviste mi preme dare alcune brevi
delucidazioni sull’utilizzo che ho fatto delle informazioni tratte da
Internet.
Ormai quasi la totalità delle associazioni cattoliche e delle missioni
italiane hanno una pagina nel Www (World Wide Web), in cui vengono
solitamente indicate finalità e progetti con la richiesta di contributi da
effettuarsi attraverso versamenti su conti correnti postali oppure
abbonandosi alla loro rivista. Ciò che vorrei sottolineare, però, è la
dinamicità dei siti in questione: come una qualsiasi altra pagina Internet,
anche le sopracitate possono cambiare impaginazione, contenuti,
fotografie, o addirittura indirizzo in un paio d’ore. I riferimenti in nota
concernenti informazioni tratte da pagine Web, quindi, sono aggiornati al
momento della stesura. In caso di verifica non è escluso che, dopo quanto
premesso, le notizie riportate, o la stessa pagina indicata in nota, non
esistano più (le motivazioni possono essere molteplici: la più frequente è
l’apertura, dopo un periodo in cui le pagine delle associazioni o delle
missioni siano state ospitate all’interno di un sito appartenente ad altre
organizzazioni, di un proprio dominio, cioè di un sito gestito interamente
dall’associazione stessa).
Nonostante sia conscio dei problemi in cui si può incorrere nel caso si
volessero utilizzare le fonti «virtuali» citate, ho deciso di inserire tali
informazioni come una qualsiasi altra notizia appresa attraverso riviste,
testi scientifici e opere storiche. D’altronde le pagine Web citate sono tutte
ufficiali ed è possibile contattare direttamente, tramite posta elettronica,
l’associazione o la missione per avere conferma di quanto riportato nel loro
sito.
13
2. LE RIVISTE
Questo capitolo è dedicato alle riviste missionarie e cattoliche consultate
per rispondere agli interrogativi costituenti l’argomento di questa Tesi di
Laurea.
Le riviste sono state scelte in base alle indicazioni ricevute da persone
operanti nel mondo missionario o nella cooperazione con i Pvs (Paesi in
Via di Sviluppo). Partendo, come già detto precedentemente, da “Mani
Tese” (a cui sono abbonato), l’unica rivista che costantemente mi è stata
indicata è “Nigrizia”, mentre le altre le ho letteralmente scoperte (non
avendole mai conosciute prima, se non sentite nominare in quanto testate
edite da importanti Missioni o organizzazioni cattoliche quali le Missioni
Consolata o la Caritas) durante le ricerche.
Per ogni rivista analizzata ci sarà un cappello introduttivo in cui ci si
soffermerà maggiormente sulle caratteristiche delle Missioni o
organizzazioni cattoliche che pubblicano la testata e su come è strutturato
il giornale. Seguirà una prima tabella che metterà in rilievo le peculiarità
della rivista ed una seconda dove si potranno scorgere in ordine
cronologico gli articoli inerenti l’Eritrea.
È importante, a questo punto, fare due precisazioni. All’interno del
sopracitato elenco, si potranno trovare articoli pubblicati in anni diversi da
quelli presi in esame (1990/ 2000): durante la lettura di saggi, opere
scientifiche o degli stessi articoli delle riviste, infatti, ho trovato in alcuni
casi riferimenti bibliografici a pubblicazioni antecedenti il 1990. Essendo
questi ultimi, quindi, parte integrante dei documenti analizzati sono stati
inseriti nell’elenco. La seconda precisazione concerne gli articoli che,
nonostante trattino l’Eritrea, non sono prettamente inerenti all’argomento
14
trattato (solitamente si tratta di mere descrizioni dei progetti da attuare, o
già attuati, nello Stato africano; oppure accenni all’Eritrea contenuti in
articoli riguardanti l’Etiopia). Non ho quindi ritenuto utile inserire detti
articoli nel citato elenco.
Nell’ultima parte dei paragrafi dedicati alle singole riviste analizzate,
infine, si darà spazio agli articolisti, con brevi cenni biografici. Questa
parte dei paragrafi è sicuramente la meno completa: le difficoltà a reperire
dette notizie sono state numerosissime. Appelli alla legge sulla Privacy,
cambi (o sarebbe meglio dire vere e proprie rivoluzioni) all’interno delle
Redazioni, partenze per le missioni degli articolisti sono state le risposte
più frequenti ricevute. In alcuni casi le note biografiche sono riuscito a
reperirle direttamente da altre pubblicazioni o dalla disponibilità di alcuni
missionari.
Questo capitolo fornirà dunque gli strumenti necessari per capire da quale
contesto nascono gli articoli dedicati all’Eritrea, come sono strutturate le
riviste che li ospitano, quale rilevanza hanno all’interno delle
pubblicazioni e chi sono i loro autori.
Prima di soffermarsi sulle singole riviste prese in considerazione, mi
sembra doveroso spiegare quale posizione occupino le congregazioni
missionarie all’interno del Vaticano
1
. Da questo discorso sono escluse le
Ong Mani Tese, Aifo (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) e
Vis (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) in quanto organizzazioni
1
Tutti i dati e le notizie riguardanti questa parte del paragrafo, sono tratti da: Annuario Pontificio 2000,
Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2000.
15
che, nonostante si rifacciano a principi cristiani cattolici, sono indipendenti
dalla Chiesa Romana e la Caritas Italiana (anch’essa una Ong, ma
organismo pastorale costituito dalla Cei - Conferenza Episcopale Italiana).
Gli Istituti Religiosi sono divisi in due grandi parti: Istituti Maschili ed
Istituti Femminili. I primi hanno la seguente ripartizione:
A) – Istituti di Vita Consacrata
a. – Istituti Religiosi
I. Ordini
1. Canonici Regolari
2. Monaci
3. Ordini Mendicanti
4. Chierici Regolari
II. Congregazioni Religiose Clericali
III. Congregazioni Religiose Laicali
b. – Istituti Secolari
B) – Società di Vita Apostolica
Mentre quelli femminili sono suddivisi in:
A) – Istituti di Vita Consacrata
a. Istituti Religiosi
I. Ordini e Istituti con case autonome
II. Istituti centralizzati
b. Istituti secolari
B) – Società di Vita Apostolica
Nella seguente tabella verranno indicate le appartenenze delle singole
missioni, indicando per ognuna di essa la rivista che pubblicano e
nell’ultima colonna il numero delle case religiose, dei religiosi e dei
sacerdoti che ne fanno parte.
16
Tabella 2.1. Congregazioni missionarie, loro pubblicazioni, inquadramento
nell’ordinamento vaticano e numero di case religiose e di membri.
Congregazione
Missionaria
Pubblicazione Inquadramento Case e
membri*
Imc - Istituto Missioni
Consolata
Missioni
Consolata
Congregazione
Religiosa Clericale
237 - 1020
(753)
Missionari Comboniani
del Cuore di Gesù
Nigrizia Congregazione
Religiosa Clericale
346 - 2303
(1316)
Missionari d’Africa
(Padri Bianchi)
Africa Società di Vita
Apostolica
384 - 2177
(1826)
Ordine Francescano
frati minori cappuccini
Continenti Ordine Mendicante 1737 - 11340
(7357)
Pia Società di San
Francesco Saverio per
le Missioni Estere
(Saveriani)
Missione Oggi
Congregazione
Religiosa Clericale
206 - 889
(683)
Pime - Pontificio
Istituto Missioni Estere
Mondo e
Missione
Società di Vita
Apostolica
49 - 571
(493)
Sma - Società delle
Missioni Africane
Afriche Società di Vita
Apostolica
74 - 1150
(883)
Suore Missionarie Pie
Madri della Nigrizia
(Comboniane)
Raggio
Istituto centralizzato
227 - 1865**
*La prima cifra indica il numero di case religiose, il secondo quello dei
Religiosi compresi i novizi, il terzo, tra parentesi, il numero dei sacerdoti.
**L’ultima cifra riportata comprende tutti i membri, comprese le novizie.
È importante sottolineare, inoltre, che nelle tabelle dei prossimi paragrafi,
nelle quali sono riportate le notizie inerenti le singole riviste, nella riga
“Sede della missione o organizzazione cattolica (se diversa dalla
17
Redazione)”, per le congregazioni missionarie si intendono le rispettive
Case Generalizie
2
.
2.1. AFRICA
Rivista bimestrale dei Missionari d’Africa, detti anche Padri Bianchi per il
colore del vestito che indossano, molto simile a quello degli arabi del Nord
Africa. Infatti l’Istituto missionario di sacerdoti e laici, di carattere
internazionale, è stato fondato nel 1868 ad Algeri dal cardinale Charles
Lavigerie (allora arcivescovo della città africana). I Padri Bianchi, viste le
loro origini, hanno un interesse particolare per l’Islam ed i musulmani:
«Nei loro confronti si segue un modo di presenza particolare, fatta di
conoscenza della lingua, della cultura, del rispetto per i valori della loro
religione, di dialogo e testimonianza, di esercizio della carità con opere di
istruzione e di sviluppo sociale»
3
. Naturalmente la presenza maggiore dei
Missionari d’Africa è nel continente che dà loro il nome, ed esattamente
operano nel Nord Africa, in Africa Occidentale (Mali, Burkina Faso) ed in
molti paesi dell’Africa Centrale (Tanzania, Kenya, Uganda, Congo
Kinshasa, Rwanda, Burundi, Malawui, Zambia e Mozambico). In questi
ultimi Paesi i Padri Bianchi sono penetrati due secoli fa esercitando il
ministero missionario dell’evangelizzazione «fondando comunità cristiane
che ora sono rette dal clero e dalle istituzioni ecclesiali africane»
4
.
I Missionari d’Africa sono attualmente circa 2 mila e dipendono
direttamente dalla S. Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli
5
.
2
Per Casa Generalizia si intende la sede del Governo Generale e del Superiore Generale della congregazione.
3
La citazione è stata tratta dall’E - mail inviatami da «I Padri Bianchi di “Africa”» in data 16 gennaio 2001.
4
Ibidem.
5
Istituto pontificio fondato da papa Gregorio XV nel 1622 nel quale si concentra il governo generale
dell’attività missionaria cattolica nel mondo. Nato con il nome di Sacra Congregazione di Propaganda Fide,
con la Costituzione “Pastor Bonus”, del 28 giugno 1988, il Dicastero ha assunto il nome: S. Congregazione
18
Nella Casa Provincializia di Treviglio (in provincia di Bergamo) viene
stampata la rivista “Africa”, fondata nel 1922 con il titolo “Le Missioni dei
Padri Bianchi in Africa” ed ha una periodicità mensile. I Padri Bianchi già
nel 1871 diedero alla stampa a Parigi un bollettino (“Le Missioni d’Africa
sotto la protezione della Madonna d’Africa”), il primo dei 350 ai quali la
Società missionaria ha partecipato in questi anni
6
, ma sarà proprio
nell’ottobre del ‘22 che sarà pubblicato il primo numero di quello che
diverrà “Africa”: «Presentava la Società dei Missionari d’Africa, il suo
campo di lavoro e la nuova comunità sorta a Parella
7
. Il programma che si
dava era molto semplice: “Il periodico racconterà ai lettori quel che
operano i Padri Bianchi, specialmente i membri italiani, nelle varie
Missioni d’Africa loro affidate” [corsivo nel testo]»
8
. Dopo il
riconoscimento della Provincia italiana dei missionari fondati dal cardinale
Lavigerie da parte della Santa Sede e del Governo italiano nel 1936, “Le
Missioni dei Padri Bianchi in Africa” sposta la propria redazione a Roma
nel 1938, dove rimarrà fino al 1946 quando tornerà nel centro piemontese.
In quella data ricomincia anche la pubblicazione della rivista dopo la pausa
forzata del periodo bellico: il neo direttore, padre Augusto Tosi, rilancia la
testata con un nuovo formato ed il titolo “Africa” che ancora oggi la
contraddistingue. Due anni dopo la redazione è nuovamente spostata, ma in
questa occasione alla volta di Milano. Il cambiamento riguarda nuovamente
anche il formato, che dal tradizionale A4 (19,7 per 27 centimetri) si
ridimensiona al cosiddetto formato “Selezione” (13 per 18,5 centimetri)
che manterrà fino al 1964. Intanto nel biennio 1953/ ’54 padre Tosi tentò,
fallendo, la trasformazione di “Africa” in un giornale per ragazzi dal titolo
“Tropical”, per poi tornare al formato tradizionale facendone un
bimestrale. I cambiamenti successivi saranno poi sempre legati a due
aspetti: la periodicità e il numero di pagine. Nel 1972 “Africa” aveva 30
per l’Evangelizzazione dei Popoli. Per una breve storia dell’Istituto: Annuario Pontificio 2000, op. cit., pag.
1942.
6
Cfr. Luc Coppejans, Uno sguardo costante sull’Africa, in “Africa”, novembre/ dicembre 1997, pag.14.
7
Parella si trova nei pressi di Ivrea (in provincia di Torino) e fu la prima sede della comunità missionaria.
8
Domenico Bosa (a cura di), Fedeltà alla Missione, in “Africa”, novembre/ dicembre 1997, pag. 17.
19
pagine e un’uscita mensile, nel 1974 ritorna ad essere bimestrale con 48
pagine ed, infine, nel 1994 le pagine diventano 56.
La struttura interna della rivista è fissa con le sue nove parti: la prima è
dedicata all’editoriale, alle lettere dei lettori e a quelle dei missionari. La
parte rimanente è suddivisa nelle seguenti rubriche: Africa Oggi,
Avvenimento, Attualità, Servizio Speciale, Spiritualità Missionaria,
Esperienze e Cultura, Vita Nostra, Il Mondo dell’Islam e Svizzera (dedicata
ai Padri Bianchi di Lucerna). Particolare attenzione è stata sempre rivolta a
Il Mondo dell’Islam e la motivazione è da ricercare proprio nelle origini
della Società missionaria: «I Padri Bianchi sono nati in mezzo ai
musulmani nel 1868, in Algeria. Molto presto l’Africa centrale ha assorbito
gran parte della loro attività. Ma non hanno mai trascurato le missioni
dell’Africa del Nord fra gli arabi né quelle dell’Africa occidentale, dove
l’Islam era preponderante»
9
. Questa rubrica nata nel 1989, quindi, si
prefigge di dare una conoscenza oggettiva dell’Islam lontana dagli schemi
mentali troppe volte influenzati dai media che fanno trasparire il
musulmano come integralista pronto ad uccidere il primo “infedele” che si
trovano dinanzi: come ha sottolineato Giannasi, «L’integralismo […] non è
il fatto di tutta la comunità islamica, ma solo di minoranze, agguerrite e
militanti, ma minoranze. E c’è oggi […] un’opportunità che si apre, quella
del dialogo tra cristiani e musulmani. […] Un incontro fatto di accoglienza
e di rispetto reciproco, senza paura della discussione, un dialogo robusto
che si svolge tra uguali»
10
.
9
Aldo Giannasi, “Africa” e Islam - Comprensione e rispetto, in “Africa”, novembre/ dicembre 1997, pag.
40.
10
A. Giannasi, op. cit., pag. 41.
20
Tabella 2.2. Notizie della rivista “Africa”
NOME RIVISTA Africa
EDITORE Missionari d’Africa (Padri Bianchi)
PERIODICITÀ Bimestrale
SEDE REDAZIONE Via Merisio, 17
24047 TREVIGLIO (BG)
RECAPITI: telefono
Fax
Pagina Web
Indirizzo E-mail
0363/ 44726
0363/ 48198
www.cadr.it/africa
[email protected]
SEDE DELLA MISSIONE O
ORGANIZZAZIONE CATTOLICA
(Se diversa dalla Redazione)
Missionari d’Africa (Padri Bianchi)
Via Aurelia, 269
00165 ROMA (tel.06/ 3936341)
[email protected]
FORMATO DELLA RIVISTA 20 cm x 27 cm
PAGINE MEDIE DI OGNI NUMERO 56
COSTO (in lire): singolo numero
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TIRATURA 11000 circa
FOTO (C: colori - B/N: bianco e nero) C e B/N
NUMERO DI ARTICOLI INERENTI
L’ERITREA
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