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per 14 specie di Collemboli, che rappresentano le famiglie Isotomidae,
Entomobryidae, Actaletidae, Tomoceridae, Onychiuridae e Poduridae.
I geni che codificano per gli rRNA, siano essi mitocondriali o nucleari,
sono stati intensamente studiati a causa del loro ruolo critico nell’assemblaggio
delle proteine del complesso ribosomale (Brimacombe et al. 1983, Noller et al.
1990). Gli rRNA nucleari sono presenti in numerose copie in vertebrati e
invertebrati, mentre quelli mitocondriali sono disponibili in grande quantità,
perché fanno parte del genoma di questi organelli. Tutti gli RNA ribosomali
possiedono motivi di sequenza conservati e formano strutture secondarie stabili.
Queste caratteristiche strutturali li hanno resi "adatti" per analisi filogenetiche tra
organismi di diverso livello tassonomico.
Introdurre un approccio di tipo molecolare al problema della filogenesi dei
collemboli appare di una certa utilità. Difatti, il confronto delle sequenze ottenute
per le specie analizzate, ci ha fornito risultati capaci di confermare le ipotesi
tradizionali, basate su indizi morfologici, e, in alcuni casi, di aggiungere nuove
ipotesi, laddove quelle tradizionali apparivano controverse o poco chiare.
Uno degli aspetti che abbiamo trattato con particolare attenzione in questa
tesi riguarda l’approfondimento dei caratteri strutturali e molecolari dei geni
ribosomali mitocondriali. Estremamente interessante ci è sembrata l’analisi delle
strutture secondarie, l’osservazione delle porzioni altamente conservate della
molecola e la composizione a livello di basi nucleotidiche delle sequenze
complete e di stems e loops.
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CAPITOLO 1
ORDINE COLLEMBOLA (Lubbock; 1870)
L’Ordine Collembola include piccoli artropodi (fino a pochi mm di
lunghezza), edafici e primitivamente atteri. Il nome scientifico deriva dal Greco
classico colle (=incollare) ed embolon (=pistone) e fa riferimento a una delle
caratteristiche distintive del gruppo, cioè la presenza del tubo ventrale.
Classificazione e identificazione dei Collemboli sono basate prevalentemente su
caratteri morfologici quali chetotassi (la distribuzione delle setole sulla superficie
del corpo), modelli di pigmentazione e struttura dell’apparato boccale. Tuttavia
Cassagnau (1971) e Bretfeld (1986) hanno utilizzato anche la citologia e il
comportamento per studi ad alto livello tassonomico.
Tradizionalmente i collemboli sono raggruppati nei tre sottordini degli
Arthropleona, comprendenti le superfamiglie Poduroidea (sei famiglie) ed
Entomobryoidea (nove famiglie), dei Symphypleona (due famiglie) e dei
Neelipleona (una famiglia) (Massoud 1976). Agli Arthropleona appartengono le
specie con corpo allungato e con tergiti ben separati tra loro. I Symphypleona e i
Neelipleona hanno un corpo di forma globulare e questa caratteristica è dovuta
alla fusione di diversi segmenti sia toracici che addominali. Il corpo è organizzato
in un capo distinto con un paio di antenne segmentate, un torace con tre segmenti
portanti zampe e un addome con sei segmenti. Il capo è generalmente prognato,
ma nei sottordini Symphypleona e Neelipleona è di tipo ipognato o "obliquamente
ipognato", cioè l’asse lungo del capo è verticale rispetto a quello del corpo
(Salmon 1964). Le antenne sono costituite da quattro articoli dotati ciascuno di
muscolatura propria e sono particolarmente ricche di strutture sensoriali; esse
infatti, portano sete ordinarie e sete sensoriali. Tutti i collemboli, a livello del
terzo antennomero, presentano un organo sensoriale, costituito da due o più
sensilli protetti da sete ordinarie. In alcune specie uno o più antennomeri sono
suddivisi in subunità, così da rendere le antenne molto flessibili. Esse sono
estremamente sviluppate nelle specie troglofile cieche, in quanto il ridotto
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irraggiamento delle caverne ha determinato una riduzione delle strutture sensoriali
fotorecettive. Le antenne possono essere estremamente lunghe in specie che
vivono sul terreno o tra le foglie; infatti in alcune specie di Entomobryidae la
lunghezza delle antenne supera quella totale del corpo. Nei Tomoceridae il terzo
segmento antennale è molto più lungo del quarto: questa caratteristica permette
loro di ripiegare le antenne a spirale. Inoltre, negli Sminthurididae le antenne sono
modificate a livello del II e III antennomero a formare una struttura a pinza
utilizzata dal maschio, durante l'accoppiamento, per afferrare le antenne della
femmina e guidarla alla raccolta della spermatofora (Massoud e Betsch 1966).
I collemboli sono insetti entognati, hanno cioè mandibole e mascelle
"nascoste" all’interno della cavità boccale, formata da pliche della cuticola
craniale fuse con il labium. Gli occhi, caratteristicamente più primitivi degli
"occhi composti" degli insetti pterigoti, sono costituiti da placche oculari formate
da un massimo di otto ocelli su ciascun lato del capo. Le specie che vivono negli
strati meno superficiali del suolo e in caverne presentano una riduzione del
numero di ocelli e spesso sono completamente cieche. Tra la base di inserzione
delle antenne e la piastra oculare è presente l'organo postantennale (PAO) che può
essere assente in alcune famiglie, (come negli Entomobryidae, Sminthuridae e
nella sottofamiglia Neanurinae) e, quando presente, assumere forma variabile a
seconda delle specie. Esso ha l’aspetto di una protuberanza a quattro lobi in
Hypogastrura socialis o a 6-9 lobi in Anurida maritima, di rosetta allungata negli
Onychiuridae, mentre negli Isotomidae appare come una piastra cuticolare ovale o
a forma di "corno". La struttura del PAO ha avuto grande importanza
tassonomica, particolarmente negli Onychiuridae, nonostante la sua funzione non
sia stata ancora del tutto compresa. Studi di microscopia indicano che potrebbe
svolgere una funzione chemiosensoriale che consente all'insetto di avvertire
l'odore e l'umidità (Dallai 1971; Altner e Thies 1984).
Nel sottordine Arthropleona i segmenti toracici sono generalmente ben
identificabili e di uguali dimensioni, mentre nei Symphypleona e Neelipleona la
loro fusione ne rende difficile l’identificazione. Le zampe sono composte da
cinque articoli: precoxa, coxa, trocantere, femore e tibiotarso; all’estremità del
tibiotarso è presente un piccolo pretarso armato di unghia e di appendice
empodiale o unguicolo. Il primo segmento addominale porta ventralmente
un’appendice cilindrica, il tubo ventrale o colloforo. Il tubo ventrale presenta
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apicalmente un paio di vescicole che possono essere estroflesse così da permettere
anche l'adesione su superfici lisce. La funzione di questo organo non è stata
completamente chiarita. Si pensa che esso regoli in qualche modo il bilancio
idrosalino consentendo lo scambio di soluti attraverso la cuticola dell'insetto. In
posizione distale rispetto al tubo ventrale è presente la furca, un organo saltatorio
che rappresenta una delle caratteristiche distintive del gruppo. La furca si origina
ventralmente dal quarto segmento addominale ed è composta da una porzione
impari, il manubrio, dal quale si dipartono due prolungamenti, i denti, alla cui
estremità si trova il mucrone. In posizione di riposo, la furca è ripiegata sotto la
superficie ventrale, e qui trattenuta dal retinacolo, un’appendice ventrale del terzo
segmento addominale. La furca è particolarmente sviluppata nelle specie epigee,
mentre è ridotta o assente nelle specie ipogee. Generalmente le specie in cui la
furca è ben sviluppata, tendono a fare singoli, ma lunghi balzi per sfuggire ai
predatori, mentre quelle in cui la furca è ridotta fanno salti brevi e frequenti per
coprire la stessa distanza (Bauer e Christian 1987).
I collemboli sono ubiquitari; essi hanno occupato gli ambienti più disparati,
quali la lettiera del sottobosco, le rive di fiumi, le coste marine rocciose e gli
habitats "estremi" come il Continente Antartico. In ogni caso la loro distribuzione
è condizionata dall'umidità. Infatti, questi sono dotati di una cuticola poco
sclerificata in confronto agli altri insetti, che non offre un'adeguata opposizione
alla perdita d'acqua.
Il corpo presenta una chetotassi più o meno accentuata; infatti, si possono
distinguere sete ordinarie, sensilli, scaglie, tricobotri ecc. Negli Entomobryidae, è
caratteristica la presenza di squame di colore metallico che ricoprono il corpo e
sembrano proteggere l'individuo dall’evaporazione. Caratteristici sono anche gli
“pseudocelli” degli Onychiuridae che, contrariamente a quello che potrebbe far
pensare il loro nome, non hanno niente a che fare con la visione, dal momento che
gli Onychiuridae sono ciechi. Gli "pseudocelli" si presentano come strutture
circolari distribuite su testa, torace, addome e appendici. Quando gli individui
vengono disturbati, essi rilasciano fluidi di difesa prodotti da particolari ghiandole
annesse agli “pseudocelli”.
I collemboli presentano grande variabilità anche riguardo alla
pigmentazione; sono note specie depigmentate, ma anche specie che mostrano
colorazioni scure o molto vivaci. I Poduroidea comprendono quelle famiglie in cui
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i segmenti del protorace sono ben sviluppati e portano sempre delle sete dorsali;
in genere si fa un grande uso della struttura delle parti boccali per separare le varie
famiglie. Le specie sono relativamente poco mobili e la maggior parte di esse vive
sul suolo, sotto le pietre, le cortecce degli alberi e le foglie secche. Alcuni hanno
perso la capacità di saltare. Agli Entomobryoidea appartengono le specie più
attive e contraddistinte da una grande abilità nel salto. Queste hanno il protorace
fortemente ridotto e privo di sete dorsali. I Symphypleona presentano sempre la
furca, mentre negli Arthropleona questa struttura è talvolta persa secondariamente
(Neanuridae ed Onychiuridae); alcuni Symphypleona, sono caratterizzati dalla
presenza di un sistema tracheale più o meno sviluppato, mentre negli altri gruppi
la diffusione dei gas respiratori avviene attraverso la sottile cuticola. Infine i
Neelipleona comprendono la singola famiglia Neelidae a cui appartengono
organismi piccoli, ciechi che vivono sul suolo. I collemboli si alimentano di
materia organica in decomposizione, quali ife fungine, frammenti di xilema e
polline e sembrano occupare una posizione importante nel riciclaggio della
materia organica (Lupetti et al. 1989). In generale l’apparato boccale è di tipo
masticatore, ma diversi generi, particolarmente in Neanuridae, succhiano i liquidi
organici e, pertanto, presentano mascelle e mandibole modificate a formare un
apparato boccale succhiatore.
Background morfologico
La classificazione e le relazioni filogenetiche all’interno dell’ordine
Collembola sono ancora molto controverse. Alcuni aspetti dibattuti della
filogenesi del gruppo si riflettono nella diversa determinazione del numero di
sottordini e di famiglie da parte dei vari autori. Tutte le ipotesi di relazioni
filogenetiche tra sottordini e famiglie hanno utilizzato prevalentemente caratteri
morfologici. Paclt (1956) e Salmon (1964) hanno basato le loro stime
sull'orientamento del capo in rapporto ai segmenti postcefalici (capo prognato e
ipognato), sul tipo di segmentazione dell'addome e sull'evoluzione dell'apparato
boccale. Yosii (1961) ha raggruppato i diversi organismi in accordo con la
distribuzione delle setole sulla superficie del corpo. Uchida (1971) ha preso in
considerazione, oltre ai caratteri morfologici classici, il numero dei cromosomi e
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la preferenza dell'habitat di ciascun gruppo. La filogenesi proposta da Cassagnau
(1971) è risultata dalla sintesi di informazioni sull'ecologia, sulla morfologia
esterna e sull'organizzazione morfologica del sistema neurosecretore
retrocerebrale. L'albero proposto da Massoud (1976) differisce da quello
pubblicato da Cassagnau (1971) solo nel riconoscere i Neelidae come una linea
indipendente rispetto ai Symphypleona elevandola al rango di ordine.
Nonostante i numerosi punti di dissenso, tutte le ipotesi morfologiche
proposte concordano nel riconoscere le seguenti linee evolutive:
™ la superfamiglia Poduroidea (sottordine Arthropleona), comprendente le
famiglie Hypogastruridae, Onychiuridae e Neanuridae; alcuni autori
attribuiscono a questa superfamiglia anche la fam. Poduridae (contenente
l'unica specie Podura aquatica), la cui posizione è peraltro controversa.
™ la superfamiglia Entomobryoidea (sottordine Arthropleona), comprendente le
famiglie Isotomidae, Tomoceridae ed Entomobryidae.
™ il sottordine dei "Symphypleona", comprende organismi dall'aspetto
globulare; dove la maggior parte del corpo è costituita dall'addome (es:
Sminthuridae), mentre in altri è formata dal torace (Neelidae).
L'ipotesi filogenetica più condivisa, almeno a livello di famiglie, è quella
proposta da Cassagnau (1971) e Massoud (1976), modificata da Bretfeld (1986)
per i Symphypleona. (Fig.1)
Altrettanto controversa appare la filogenesi all'interno del sottordine
Arthropleona, tradizionalmente suddiviso nelle due superfamiglie Poduroidea ed
Entomobryoidea (Börner 1901). Per esempio, nelle ipotesi proposte da Paclt
(1956), Cassagnau (1971) e Massoud (1976), la famiglia Tomoceridae ha stretti
legami di parentela con la famiglia Entomobryidae mentre Salmon (1964) e
Uchida (1971) la vedono strettamente correlata alla famiglia Isotomidae;
viceversa, nell'ipotesi proposta da Christiansen e Bellinger (1980), i Tomoceridae
vengono considerati come una sottofamiglia della famiglia Entomobryidae.
Opinioni discordanti riguardano la monofilia della superfamiglia Poduroidea e la
reale posizione delle famiglia Poduridae. A tale proposito tecniche di microscopia
elettronica hanno introdotto caratteri diagnostici innovativi (Dallai e Malatesta
1973): l'esame della struttura cuticolare descritta in Podura aquatica, unico
rappresentante della famiglia Poduridae, è in accordo con quei dati che la
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collocavano su di un ramo evolutivo staccatosi precocemente dai Poduroidea e
affine alla famiglia Hypogastruridae (Cassagnau 1971).