Capitolo 1 Stato dell'arte
Capitolo 1
Stato dell'arte
1.1 Cenni di storia dell'introduzione delle TIC nel contesto
scolastico italiano
I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti,
inaccurati e intelligenti. L’insieme dei due costituisce una forza incalcolabile. Albert Einstein
La presenza sempre maggiore delle Tecnologie dell'Informazione e della
Comunicazione (TIC, in inglese detto anche ICT: Information Communication
Technology) nella vita quotidiana ha portato alla necessità di modificare l'offerta
formativa della scuola. Nonostante se ne senta parlare molto solo negli ultimi anni, le
TIC furono introdotte nella scuola negli anni '80, quando avvenne la diffusione dei
Personal Computer. Inizialmente ebbero uno scarso impatto sul sistema scolastico per
la poca interattività del software e l'assenza di grafica.
I primi cambiamenti avvennero nel 1985, quando venne lanciato il Piano Nazionale
Informatica (PNI1) che vide coinvolti prevalentemente i docenti di matematica e fisica
delle scuola superiori; parallelamente nacque a livello nazionale il progetto IRIS
(Iniziative e Ricerche per l’Informatica nella Scuola), che interessò le scuole
elementari e medie, con lo scopo di fornire le basi per un uso consapevole del PC. Nel
1991 venne redatto il secondo Piano Nazionale Informatica (PNI2) che riguardò le
discipline dell'area linguistico-letteraria delle scuole superiori; questa fase fu
caratterizzata dalla sperimentazione d'uso delle risorse informatiche, dalla costruzione
di ipertesti e dalle prime comunicazioni mediate da computer (CMC).
Una svolta nell'insegnamento delle TIC avvenne nel 1997, quando il Ministero della
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1.1 Cenni di storia dell'introduzione delle TIC nel contesto scolastico italiano
Pubblica Istruzione avviò il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche
(PSTD) che mirò a fornire una maggiore formazione dei docenti in campo tecnologico
e a dotare le scuole degli strumenti che consentissero l'attuazione del programma.
Questo stimolò la nascita di vari progetti e la diffusione di internet nelle scuole. In
quegli anni, l'evoluzione del software consentì l'uso del PC anche da parte dei soggetti
disabili, consentendo loro una maggiore integrazione scolastica e un maggiore accesso
alle conoscenze.
Il periodo che va dal 2000 al 2006 fu caratterizzato dalla diffusione delle TIC in tutti i
settori del sistema scolastico e, per quanto riguarda le competenze da sviluppare negli
studenti, il sistema scolastico assunse come riferimento l'ECDL (European Computer
Driving License) soprattutto per le scuole superiori, mentre per le scuole elementari e
medie fu previsto lo sviluppo delle competenze di base delle TIC.
Le indicazioni nazionali per il curricolo attuali risalgono a settembre 2007; in esse
viene riconosciuta “decisiva una nuova alleanza fra scienza, storia, discipline
umanistiche, arti e tecnologia”.[1] Viene sottolineato, inoltre, l'importanza
dell'utilizzo delle TIC fin dalla scuola dell'infanzia: nel campo di esperienza i “discorsi
e le parole” uno dei traguardi per lo sviluppo della competenza è che il bambino
formuli ipotesi sulla lingua scritta e sperimenti le prime forme di comunicazione
attraverso la scrittura utilizzando anche le tecnologie. Un ulteriore riferimento lo si
può trovare nel campo di esperienza la “conoscenza del mondo”, in cui è previsto che
il bambino possa interpretare qualunque macchina, meccanismo, strumento, artefatto
tecnologico che fa parte della sua esperienza con lo scopo di sviluppare l'interesse del
bambino verso gli artefatti tecnologici.
Per quanto riguarda le indicazioni per la scuola primaria si sottolinea l'importanza del
ruolo delle nuove tecnologie per la crescita delle capacità espressive, per l'opportunità
di ampliare le interazioni tra individui e per le nuove modalità di apprendimento che
offrono.
Le indicazioni prevedono l'insegnamento delle TIC all'interno della disciplina
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1.1 Cenni di storia dell'introduzione delle TIC nel contesto scolastico italiano
“tecnologia” in cui “da un lato si studia e si progettano i dispositivi, le macchine e gli
apparati che sostengono l’organizzazione della vita sociale; dall’altro si studia e si
progettano nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della
comunicazione (informatica in senso lato)”. [1]
La tecnologia viene considerata come uno “strumento culturale transdisciplinare che
introduce nuove dimensioni e nuove possibilità nella realizzazione, nella
comunicazione e nel controllo di ogni tipo di lavoro umano, compreso
l'insegnamento/apprendimento di tutte le discipline”. Queste indicazioni permettono
di sviluppare percorsi formativi assai ampi. I traguardi per lo sviluppo delle
competenze previsti per la fine della scuola primaria sono che l'alunno:
– sia in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per
sviluppare il proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche
per potenziare le proprie capacità comunicative;
– esplori e interpreti il mondo fatto dall’uomo, individui le funzioni di un
artefatto e di una semplice macchina, usi oggetti e strumenti coerentemente con
le loro funzioni e abbia acquisito i fondamentali principi di sicurezza;
– rilevi le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadri nelle tappe
più significative della storia della umanità, osservando oggetti del passato;
– utilizzi strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di
gioco e di relazione con gli altri.
Concludendo, si può notare come le TIC costituiscano uno dei saperi base da iniziare
ad apprendere fin dall'inizio della scuola.
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1.2 TIC e comunità europea
1.2 TIC e comunità europea
L'uomo è il computer più straordinario di tutti. John Fitzgerald Kennedy
In base al rapporto “Key data on Learning and Innovation through ICT at School in
Europe 2011”, uno studio di Eurydice che ha preso in esame le modalità di utilizzo dei
computer da parte dei giovani, la disponibilità di attrezzature informatiche nelle scuole
europee e la formazione del personale docente considera l'insegnamento delle TIC
importante per la “promozione dell'innovazione in classe e per lo sviluppo creativo
degli studenti”. [2]
Dall'indagine è emerso che in tutti gli stati europei è avvenuta una rapida crescita
dell'utilizzo delle TIC, sia in ambito famigliare che scolastico, tant'è vero che stanno
cambiando i metodi e i contenuti dell'insegnamento. Nonostante questo incremento,
l'uso del computer a casa per svolgere i compiti è ancora poco diffuso e viene
utilizzato prevalentemente per il divertimento.
Inoltre, è emerso che per quanto le TIC siano promosse a livello centrale nei vari Paesi
come strumento di apprendimento e di insegnamento, vengono utilizzate poco dagli
insegnanti; uno dei fattori che può avere un ruolo in questa dinamica è la carenza di
personale qualificato nelle TIC di supporto degli insegnanti.
Per migliorare l'utilizzo delle TIC, la maggior parte dei paesi europei suggerisce
approcci pedagogici innovativi, in modo tale da consentire agli studenti di apprendere
attraverso modalità adeguate alle loro esperienze ed interessi, e riconoscono nell'uso
delle tecnologie uno strumento che aumenta il coinvolgimento degli alunni e ne
migliora i risultati.
Una priorità della strategia europea per l'istruzione e formazione per il 2020 è
l'aumento dell'impatto dell'utilizzo delle TIC nell'innovazione dei processi educativi
per incoraggiare lo sviluppo creativo degli studenti e le loro competenze digitali.
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1.2 TIC e comunità europea
Confrontando le linee guida suggerite dalla comunità europea con quelle delle
indicazioni nazionali del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca), si può notare come venga incentivato l'uso delle TIC in modo trasversale
nelle varie discipline e venga lasciato ampio spazio allo sviluppo di progetti e alla
creatività dell'insegnante per il loro insegnamento e il loro utilizzo.
1.3 Alcuni dei progetti attuati in Italia
Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina
stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. Umberto Eco
Di seguito verranno presi in esame alcuni dei progetti, presenti su internet, che sono
stati svolti nelle scuole italiane.
1.3.1 Ampliamento dell'offerta formativa
Navigando su internet si possono trovare tantissime scuole che hanno pubblicato sul
sito del proprio istituto dei progetti di informatica che ampliano l'offerta formativa.
Confrontando le varie proposte, si può notare che tendenzialmente hanno tutti la stessa
struttura, ovvero:
– fornire delle conoscenze base sul funzionamento del computer;
– acquisire conoscenze di base del sistema operativo (generalmente Windows);
– creare un documento di testo con Word e sapere usare alcune funzioni;
– utilizzare Paint per creare disegni;
– creare presentazioni con PowerPoint;
– utilizzare il computer come strumento transdisciplinare;
– in alcuni casi, navigare su Internet.
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1.3.1 Ampliamento dell'offerta formativa
Confrontando questi progetti con le Indicazioni Nazionali descritte sopra, si può notare
come le offerte siano valide, ma limitate; le TIC vengono viste solo come strumento
informatico e non sono percepite e vissute come ambienti formativi. Inoltre, vengono
utilizzati quasi sempre programmi commerciali, nonostante ci siano indicazioni
ministeriali e progetti che favoriscano l'utilizzo del software libero
1
nelle Pubbliche
Amministrazioni.
Giorgio Jannis ha notato che l'utilizzo di Internet, quando c'è, è tendenzialmente
limitato alla semplice navigazione sulla Rete “disattendendo completamente la
funzione trasversale delle TIC rispetto ai curricoli scolastici, nonché ignorando le
tematiche etiche soggiacenti ad una ormai impellente Educazione alla Cittadinanza
digitale”. [3]
Prendendo in considerazione il Friuli-Venezia Giulia, secondo statistiche disponibili
sul sito dell'Ufficio Scolastico Regionale, escludendo le Scuole dell'infanzia, il 90%
delle scuole è provvisto di un laboratorio multimediale e possiedono un collegamento
ADSL il 40% delle Primarie, il 60% delle scuole medie e l'85% delle scuole superiori.
Jannis suppone che un ostacolo potrebbe essere costituito dalla mentalità con cui la
Scuola pensa a sé stessa, dalla volontà di essere autonoma ed indipendente rispetto alle
novità della società, sia dal punto di vista dei contenuti didattici e delle metodologie
d'insegnamento, sia da quello della propria organizzazione interna.
Secondo Jannis può avvenire un cambiamento nell'insegnamento delle TIC se c'è un
cambiamento di concezione sulle tecnologie nella scuola, considerandole un ambiente
di apprendimento e non solo uno strumento didattico. Questo porterebbe ad una
concezione della Scuola come “luogo educativo osmoticamente attraversato da flussi
concreti di persone e idee provenienti dalla società “esterna” e dal territorio”. [3]
Quando avverrà questo, la Scuola potrà assolvere pienamente al contratto con la
1 Il software libero è software pubblicato con una licenza che permette a chiunque di utilizzarlo e che ne
incoraggia lo studio, le modifiche e la redistribuzione; per le sue caratteristiche, si contrappone al software
proprietario ed è differente dalla concezione open source, incentrandosi sulla libertà dell'utente e non solo
sull'apertura del codice sorgente, che è comunque un pre-requisito del software libero. (fonte: Wikipedia)
24
1.3.1 Ampliamento dell'offerta formativa
collettività (Indicazioni Nazionali), conferendole allo stesso tempo un sentimento
identitario rinnovato.
Secondo Tarcisio Lodrini [4], perché avvenga un cambiamento nel modo di vedere le
nuove tecnologie nella scuola si deve avviare una riflessione critica sul modello
tradizionale di insegnamento e deve avvenire un rinnovamento nella didattica
passando da trasmissiva a costruttiva. La semplice alfabetizzazione informatica degli
insegnanti non migliora la qualità degli apprendimenti.
Le esperienze di Marcianò e Siega descritte in “Informatica come linguaggio” [5]
hanno portato i due autori a ritenere che gli ostacoli che non favoriscono la cultura
informatica sono:
– la qualità dei corsi formativi per insegnanti che tendenzialmente hanno lo scopo
di istruire ad usare le TIC, ma non insegnano come insegnarle e non fanno
riflettere su come si apprende nel nostro secolo;
– le tecnologie rivestono contemporaneamente diversi compiti: sono oggetto,
strumento di conoscenza e contesto sociale.
Da queste considerazioni emerge la necessità di rinnovare la scuola, i metodi di
insegnamento e di utilizzare le nuove tecnologie, presenti quotidianamente nella vita di
tutti, come uno strumento culturale e didattico.
Nonostante la situazione appena descritta sia quella prevalente, sono attuati in diverse
scuole progetti che vedono il computer come una potenzialità. Di seguito vengono
riportati solo alcuni, selezionati in base al criterio di originalità e innovazione.
1.3.2 Didaduezero: scuola e territorio lavorano insieme
Un progetto che ha come obiettivo l'utilizzo degli strumenti del web 2.0 con la
didattica è stato attuato da alcuni istituti della provincia di Trento. Questo progetto
nasce dalla collaborazione tra IPRASE
2
del Trentino e la Facoltà di Scienze della
2 L'IPRASE è un istituto che ha il compito di promuovere e realizzare la ricerca, la sperimentazione, la
25
1.3.2 Didaduezero: scuola e territorio lavorano insieme
Formazione di Padova.
Per l'attuazione, sono stati coinvolti gli insegnanti in degli incontri di laboratorio con
lo scopo di far prendere dimestichezza con gli strumenti del Web 2.0 per valutare le
potenzialità didattiche.
Il progetto prevede che gli insegnanti abbiano le competenze per un uso critico delle
tecnologie e degli strumenti del Web e non siano solo dei trasmettitori di conoscenze,
ma fungano da mediatori di conoscenze e competenze.
L’analisi dei prodotti, la valutazione della ricerca, la verifica delle ipotesi di partenza
del progetto e la sua trasferibilità in altri contesti territoriali sono attività attualmente in
corso.
1.3.3 Toc! Toc!... le TIC al servizio della didattica
Un altro progetto che sfrutta le potenzialità delle tecnologie è quello attuato dal circolo
didattico di Pavone Canavese, in cui le TIC si intersecano con progetti didattici e
quindi ha un carattere interdisciplinare e vede coinvolte classi e plessi diversi.
Nel progetto è previsto un uso creativo e attivo delle tecnologie per:
– l’espressione e la comunicazione;
– la comunicazione interpersonale e la collaborazione anche a distanza;
– la fruizione di messaggi multimediali e di sistemi di comunicazione al fine di
favorire la crescita culturale. [6]
Alla base del progetto c'è l'idea che l’uso delle TIC possa fornire un notevole
contributo al miglioramento e all’efficacia dei processi di insegnamento; inoltre, è
ritenuto importante che, nella scuola primaria, l'insegnamento delle TIC non consista
solo nell’apprendimento di una sequenza di procedure, ma debba legarsi alla didattica
di ogni giorno.
documentazione, lo studio e l’approfondimento delle tematiche educative e formative.
26
1.3.3 Toc! Toc!... le TIC al servizio della didattica
In questo modo le tecnologie non sono nuova disciplina, ma costituiscono
un'occasione per creare un nuovo ambiente di apprendimento in cui vengono
privilegiati i lavori in piccolo gruppo, lo studio autonomo, la ricerca di informazioni e
la produzione di prodotti come giornalini cartacei, ipertesti o pagine Web.
Quindi, in questo progetto, l’uso delle tecnologie dell’informazione, non è mai fine a
se stesso, ma vuole facilitare l’apprendimento, la comunicazione, la documentazione
di esperienze didattiche significative attraverso la progettazione e realizzazione di
percorsi ipermediali
3
da diffondere sul Web.
Uno dei progetti più significativi, che da anni coinvolge quasi tutte le classi del circolo
e i bambini della scuola dell’infanzia, è “diversimauguali”
4
, un notiziario interculturale
progettato, creato, scritto e realizzato interamente dagli alunni. Si tratta di un notiziario
interculturale diffuso per via telematica sul sito della scuola che si pone i seguenti
obiettivi:
– promuovere relazioni interculturali;
– cooperare a diversi livelli per la realizzazione di un progetto comune;
– conoscere ed utilizzare il Web come ambiente di comunicazione ed
informazione.
Questi progetti vengono attuati annualmente dalle varie classi dei diversi plessi e alla
base c'è un lavoro coordinato e una programmazione avviata all'inizio dell'anno e che
prosegue per l'intero anno scolastico.
1.3.4 L'uso delle Nuove Tecnologie nella Scuola Primaria “Gianni Rodari”
di Bari
Le insegnanti delle classi 3 C e D della Scuola Primaria “Gianni Rodari” di Bari,
3 Ipermedia è un termine generico, derivato da ipertesto, che designa una raccolta di informazioni eterogenee,
quali grafica, audio, video e testo, collegati tra loro in maniera non lineare. (fonte: Wikipedia)
4 http://www.diversimauguali.it/
27
1.3.4 L'uso delle Nuove Tecnologie nella Scuola Primaria “Gianni Rodari” di Bari
nell'anno 2006/07 hanno realizzato un film partendo da un progetto che voleva
trasporre in chiave cinematografica la fiaba di “Little Red Riding Hood”. Questo
progetto ha avuto un carattere trasversale, in quanto ha coinvolto più discipline e ha
permesso di accrescere le competenze degli alunni in ambito tecnologico, linguistico,
espressivo e artistico. L'utilizzo delle tecnologie nel progetto ha permesso un'ottima
integrazione e coinvolgimento degli alunni disabili presenti nelle classi, in quanto
hanno potuto essere anche loro dei protagonisti attivi perché tutti hanno avuto la
possibilità di “offrire il proprio proficuo contributo alla realizzazione del cartone,
secondo le proprie potenzialità ed attitudini ”. [7]
Concluso il progetto, i docenti hanno potuto constatare come le tecnologie possano
facilitare la comprensione delle attività didattiche e permettano l'integrazione e la
partecipazione di tutti gli alunni; inoltre, gli alunni hanno aumentato la motivazione
nel volere esplorare nuove possibilità che le tecnologie offrono.
1.3.5 FUSS
Il FUSS, Free Upgrade Southtyrol's Schools, è un progetto finanziato dal Fondo
Sociale Europeo che ha aggiornato i sistemi informatici di tutte le scuole italiane della
Provincia Autonoma di Bolzano, sostituendo i software con licenza proprietaria
utilizzati nell'attività didattica con la distribuzione GNU/Linux FUSS Soledad,
sviluppata all'interno del progetto e rilasciata con licenza libera.
“L'idea di fondo del progetto è pensare l'informatica come strumento trasversale per
l'insegnamento e non solo come disciplina specifica o come semplice addestramento
all'utilizzo di alcuni pacchetti software, fornendo in questo modo un valido supporto
alla didattica.”
5
A questo scopo è stato creato un software libero ed è stato poi
distribuito agli studenti, ai docenti e alle famiglie; in questo modo è stata favorita ed
incentivata una cultura informatica basata sulla condivisione e sulla diffusione delle
conoscenze.
5 Tratto da: http://fuss.bz.it/
28
1.3.5 FUSS
Per la realizzazione del progetto è stato utilizzato solo software libero e le
distribuzioni
6
sono state create pensando alle esigenze didattiche delle scuole e
tenendo presente le necessità degli utenti finali; infatti, sono multilingua, sono
indirizzate alle scuole di ogni ordine e grado e riguardano diverse aree disciplinari.
Gli autori del progetto ritengono che la scelta di usare software libero nella scuola sia
una scelta etica e politica in quanto si basa sui valori della libertà e della condivisione
del sapere.
Il progetto di migrazione del software è stato strutturato in diverse fasi:
– una iniziale di analisi, in cui, attraverso un questionario, sono state raccolte
informazioni sulle attrezzature e sull'hardware presenti nelle scuole;
– una fase di realizzazione del software;
– una fase di dislocamento, in cui sono state installate 2460 postazioni
informatiche e 81 server;
– una fase di verifica e di formazione del team di supporto tecnico;
– una fase di progettazione e realizzazione dei corsi di formazione personalizzati
rivolti al corpo docente delle scuole elementari, medie e superiori;
– una fase di sviluppo e ricerca in cui il team collabora con i docenti per
sviluppare software o proporre delle personalizzazioni del software.
1.3.6 Progetto EdUbuntu
Il progetto EdUbuntu è un progetto popolare con lo scopo di portare Ubuntu
7
nelle
scuole, nelle case e nella comunità e di rendere più facile l'installazione del sistema.
Questo progetto non ha una sede specifica, ma gli sviluppatori sono sparsi in tutto il
6 Con distribuzione software si intende una collezione di programmi relativi ad uno o più campi di
applicazione, selezionati e rilasciati come unico pacchetto. (fonte: Wikipedia)
7 Ubuntu è un sistema operativo libero
29
1.3.6 Progetto EdUbuntu
mondo e si tengono in contatto via telematica. L'enorme team è composto da studenti,
insegnanti, programmatori e genitori che credono che l'apprendimento e la conoscenza
debbano essere a disposizione di tutti.
“L'obiettivo del progetto è selezionare e raggruppare i migliori software didattici
liberi”
8
, in modo tale che insegnanti, alunni e famiglie abbiano a disposizione un
software scelto e di facile installazione e utilizzo.
EdUbuntu cerca di collaborare con altri progetti liberi come: Debian-Edu, Fedora
Education Spin, Guadalinux-Edu, OpenSuse-Edu, Quimo for kids, Uberstudent.
1.3.7 Progetto Europeo Comenius
L'Istituto Comprensivo “A. Fogazzaro” di Baveno ha aderito al progetto europeo
Comenius intitolato “Networking Minds” indirizzato agli alunni delle scuole primarie
e materne e avente come argomento l’uso delle nuove tecnologie informatiche e
comunicative nella scuola moderna; un obiettivo è “insegnare agli alunni ad utilizzare
in modo corretto, cosciente e consapevole tutti gli strumenti creativi e di
comunicazione che la tecnologia offre”
9
. L'altro obiettivo è conoscere altre culture,
scambiare conoscenze ed esperienze con i bambini di altri Paesi, conoscere e farsi
conoscere e sentire la Comunità Europea più vicina.
1.3.8 FICTUP
Un altro progetto finanziato dall'Unione Europea è FICTUP che ha come scopo la
creazione di materiali formativi innovativi che descrivano le possibilità di utilizzo
concreto delle TIC nelle attività didattiche; associato a questo è previsto un tutoraggio
ravvicinato; inoltre, il progetto vuole sperimentare l’impatto di questo tipo di supporto
(materiale e umano) sugli insegnanti con scarsa familiarità con le nuove tecnologie.
8 http://www.edubuntu.org/
9 Referente del progetto Comenius: Networking Minds, 2008 – 2011: Monica Pellizzetti.
http://www.baveno.net/scuola/default/comenius.htm
30
1.3.8 FICTUP
Come si può vedere sul sito ufficiale del progetto
10
, i materiali formativi sono costituiti
da veri e propri “casi” che descrivono nel dettaglio alcune attività didattiche concrete,
illustrando le tematiche, gli obiettivi, i prodotti, i materiali e gli strumenti utilizzati.
Ciascun caso è associato inoltre a 3 brevi video che trattano alcuni aspetti specifici
dell’attività didattica.
1.3.9 A scuola con Linux
Dal 2003 la maestra Anna F. Leopardi propone dei progetti che hanno lo scopo di
avvicinare gli alunni al mondo Linux
11
. Sul sito descrive le caratteristiche del progetto,
i programmi liberi che propone e mostra i lavori degli alunni. Il suo percorso si basa
sull'idea di Richard Stallman che sostiene che “Insegnare agli studenti l'uso del free
software, e a partecipare alla comunità del free software, è un' ottima lezione di
educazione civica. Inoltre insegna anche agli studenti il ruolo del servizio pubblico
piuttosto che quello dei potenti. Le scuole di ogni ordine e grado dovrebbero usare
free software”.
12
1.3.10 Osservazioni
Leggendo ed esaminando i diversi progetti trovati, si può notare che tutti descrivono le
modalità di esecuzione, i tempi, la presentazione, gli obiettivi, ma raramente vi si
trovano l'analisi dei risultati da parte dell'autore, il feedback degli alunni e la
valutazione del progetto. La mancanza di questi dati non ci permette di capire bene le
difficoltà, i pregi e i difetti dei singoli progetti.
10 http://www.fictup-project.eu/it/
11 Linux è una famiglia di Sistemi Operativi liberi (fonte: Wikipedia)
12 http://www.gnu.org/philosophy/schools.it.html
31