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amorevolmente. Come la puzzola tace, viene aggredita. E come se gli
animali avessero un programma pre-registrato e bastasse cliccare su "play"
per farlo partire. Spesso Ł soltanto un segnale, un odore, una sfumatura di
colore, un suono ad attivare il programma e non la complessit della
situazione.
Esiste un analogia anche nell uomo, dove troviamo simili schemi
fissi d azione.
Un esperimento di Ellen Langer (1989) illustra bene come una sola
parola possa attivare il meccanismo di venire persuasi a fare qualcosa. In
coda ad una fotocopiatrice chiedendo a qualcuno di lasciarli fare delle
fotocopie, otteneva un s nel 95% dei casi, dicendo "Scusi, ho 5 pagine.
Posso usare la fotocopiatrice, perchØ ho una grande fretta?", ma solo il 63%
dei casi dicendo "Scusi, ho 5 pagine. Posso usare la fotocopiatrice". Il
perchØ era la parola chiave che faceva scattare una risposta automatica di
acquiescenza. Non era tanto ci che veniva detto do po ad essere rilevante,
bens la parola stessa. Se la domanda era "Scusi, ho 5 pagine. Posso usare la
fotocopiatrice, perchØ devo fare delle copie", non veniva aggiunto alcuna
giustificazione per il lasciapassare. Con la fotocopiatrice si possono fare
solo delle copie, eppure la percentuale di successo balzava di nuovo al 93%.
Nello stesso modo, ritornando al negozio di bigiotteria indiana, i
turisti che ne capiscono poco, vedendo i turchesi ad un prezzo cos alto,
sono stati indotti a pensare che la qualit fosse p articolarmente buona. In
questo caso lo stimolo era il prezzo alto, la riflessione era "allora Ł di buona
qualit " e la reazione era "compriamolo". Per scegl iere si sono basati su un
principio standardizzato, cioŁ lo stereotipo costoso = buono . Si tratta di
una regola euristica. Questa regola scatta quando si vuole avere il meglio e
non si ha l intenzione di acquisire maggiori informazioni riguardo a ci che
si vuole acquistare, basandosi sull unico elemento (il prezzo) a loro diretta
disposizione.
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Il comportamento automatico e stereotipato predomina perchØ ci
troviamo ogni giorno di fronte a numerosi stimoli e per risparmiare tempo
ed energia, allora ricorriamo a scorciatoie.
L uomo, quindi, in risposta a determinati stimoli, agisce
automaticamente. Come gli altri animali, Ł in possesso di sequenze
comportamentali automatiche, ma a differenza degli animali, queste
sequenze sono generalmente apprese anzichØ innate, flessibili anzichØ
rigide. Non per questo la natura umana viene a perdere la sua dignit : questi
automatismi derivano dal fatto che l uomo, per sua natura Ł un risparmiatore
d energie mentali.
Viviamo in un mondo complesso. Non possiamo ragionare a fondo
su tutto e abbiamo bisogno di stereotipi e principi che ci semplifichino la
vita. Spesso funzionano, ma non sempre e possono essere utilizzate da
coloro che ci vogliono persuadere a fare qualcosa.
Questi principi per sono un arma di persuasione a utomatica per chi
ne viene in possesso. Molte delle armi di persuasione automatica hanno
diversi elementi in comune: il processo meccanico col quale si pu attivare
la loro potenza, il facile sfruttamento di questa potenza per chi riesce a
metterla in moto e il fatto che permettono di raggiungere un obiettivo senza
quasi fare uno sforzo. Basta far scattare le molle potenti che gi sono
contenute nella situazione. Chi sfrutta queste armi pu avere il vantaggio e
la possibilit di manipolare gli altri senza averne l aria. Chi Ł vittima vede
nella propria remissivit l effetto di forze natura li invece che disegni di chi
ne approfitta (Cheli, 2004).
Secondo Robert Cialdini (1989), psicologo sociale americano, le
varie tecniche persuasive sono riconducibili a sei diversi principi che
orientano e dirigono il comportamento umano:
Reciprocit
Coerenza e impegno
Riprova sociale
Simpatia
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Autorit
Scarsit .
Ciascuno di questi elementi costituisce un fattore motivazionale
determinante nell agire individuale, ed Ł a questi principi che il persuasore
deve riferirsi se vuole che la sua azione persuasiva sia efficace.
1. La reciprocit
Quando si ricevono regali, inviti o favori, ci sentiamo obbligati a
contraccambiare. Questo comportamento, basato sulla regola della
reciprocit , Ł cos tipico che in alcune lingue la parola obbligato Ł
diventato sinonimo di grazie . La regola del cont raccambio si radica in noi
man mano che attraversiamo le tappe della nostra socializzazione, Ł una
norma la quale se non viene rispettata si va incontro a sanzioni sociali.
Queste consistono nell etichettare una persona come ingrata, profittatore o
parassita. Per evitare queste sanzioni rischiamo di essere facile preda di chi
sfrutta la regola della reciprocit .
Un applicazione di questa regola in campo commerciale Ł il
campione gratuito (cibo, profumo o altro). Offrendo ai clienti una porzione
minima e dunque economica del prodotto in questione, si offre certamente
ai clienti la possibilit di conoscerlo e se Ł il caso di apprezzarne le
caratteristiche positive. Dall altra parte si mette per anche in moto il
principio di reciprocit : per molti clienti diventa difficile non comprare il
prodotto dopo averne ricevuto un po in dono dalla commessa sorridente
anche se non lo hanno apprezzato molto.
Il problema sta nel fatto che non Ł necessario che il favore che gli
altri fanno a noi sia da noi richiesto. L altro pu farci sentire in debito
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anche se il favore che ci fa non Ł da noi sollecitato, ci viene dato qualcosa
che noi non abbiamo chiesto entrando in una situazione di asimmetria che ci
provoca disagio e tensione.
La regola esige un favore analogo a quello dato, tuttavia spesso
accade che ci che viene dato in cambio sia di magg ior valore rispetto a ci
che Ł stato dato inizialmente, la regola pu quindi essere usata per mettere
in moto scambi non equi che noi siamo pronti ad accettare per dar fine alla
sensazione sgradevole di sentirsi in debito con qualcuno.
La regola del contraccambio pu essere utilizzata anche in una
maniera piø sottile ed efficace. Essa pu produrre concessioni reciproche.
Innanzitutto bisogna sottolineare che:
1. chi riceve una concessione, Ł spinto a ricambiarla.
2. il primo che offre la concessione si assicura l obbligo d essere
ricambiato e di non essere sfruttato.
Una tecnica di persuasione che utilizza una concessione iniziale Ł
detta <<ripiegamento dopo il rifiuto>>. La prima fase Ł quella di formulare
una richiesta grossa. Se non viene accettata (come sar probabile), si
formula una richiesta minore che viene presentata come una vera e propria
concessione. Questo scatena il processo della concessione reciproca. Una
ricerca di Cialdini (1975), mostra l importanza della reciproca concessione.
Nel campus vengono fermati degli studenti per chiedergli se erano disposti
gratuitamente ad accompagnare per un giorno intero dei giovani criminali
allo zoo. Quasi tutti dissero di no (83%). In una seconda fase, si procedette
un po diversamente. Prima di chiedere ai giovani se erano disposti ad
andare con dei criminali allo zoo alle stesse condizioni di prima, si pose la
domanda se fossero d accordo di prestare servizio volontario in un
consultorio per delinquenti minorili, due ore alla settimana e per un minimo
di due anni. Chiaramente questa prima richiesta assurda veniva rifiutata da
tutti. Poi si passava alla seconda richiesta, quella dello zoo, presentata come
concessione alla prima. Il risultato fu impressionante: solo il 50% la rifiut
contro l 83% iniziale.
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La regola della concessione si avvale anche del principio di
contrasto: uno stimolo viene giudicato in funzione dello stimolo precedente.
Cos ad esempio alcuni agenti immobiliari, accompagnandoci a vedere delle
case, ci faranno vedere prima una minuscola bicamerale con gli interni
deteriorati, il soffitto rovinato dall umidit e ci informer di un prezzo di
vendita altissimo. Probabilmente nØ noi nØ nessun altro comprer quella
casa a quel prezzo, ma la stessa catapecchia pu sp ingerci ad acquistare piø
prontamente un altra casa a un prezzo molto piø alto di quello che
normalmente saremmo disposti a pagare (Pratkanis, Aronson, 1996). Allo
stesso modo se un gruppo di persone viene bombardato da immagini di top
model dell altro sesso e poi deve giudicare persone di bellezza media,
tender a giudicare queste ultime piø brutte che se non avesse visto alcuna
top model. La regola del contrasto con quella della reciprocit inserite nella
strategia del ripiegamento dopo il rifiuto possono avere una forza enorme.
La seconda richiesta viene percepita minore di quella che realmente Ł in
quanto viene dopo una richiesta superiore. Inoltre il vantaggio del primo
offerente Ł evidente: nel caso che la richiesta e ccessiva venga addirittura
accettata, il guadagno Ł maggiore, se invece viene accettata la seconda
richiesta, quella realista, si Ł comunque raggiunto l obiettivo prefissato.
Nella vendita la combinazione dei due principi Ł maggiormente
visibile. Cialdini (1989) nel suo libro riporta un articolo di Consumer
Reports dove viene descritta una ricerca presso un negozio di biliardi. Ad
un gruppo di persone sono stati mostrati i tavoli da biliardo partendo dal piø
economico (300 dollari) al piø costoso. La media delle vendite fu di 550
dollari al pezzo. Una settimana piø tardi i clienti furono portati direttamente
al tavolo piø costoso (3000 dollari) ed in seguito furono mostrati i biliardi
successivi di minor prezzo. Quella settimana ci fu una vendita media di oltre
1000 dollari al pezzo.
Inoltre coloro che sono stati aggirati dalla tecnica sono meglio
disposti verso di essa dato che quanti rispondono all offerta si sentono
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responsabili per l avvenuta transazione. Inoltre sono felici perchØ ritengono
che siano stati essi a convincere la controparte ad abbassare le sue pretese.
2. Coerenza e impegno
Dalla Teoria della dissonanza cognitiva e la Teoria
dell autopercezione1 prese il via un insieme di studi che hanno individuato
una serie di tecniche basate sulla coerenza finalizzate all induzione
comportamentale. L uomo sente il bisogno di essere e sembrare coerente.
Questo bisogno di coerenza Ł un fattore centrale nella motivazione del
comportamento al punto tale da essere usata come arma di influenzamento
sociale. La coerenza Ł una caratteristica positiva: chi Ł coerente Ł
considerato logico, razionale, stabile e onesto. Inoltre essere coerenti ci fa
risparmiare energie mentali evitando di dover pensare alle alternative e di
dover decidere in ogni occasione. Basta utilizzare il programma di coerenza
ed attenersi alla decisione gi presa. I vantaggi n on indifferenti di questo
comportamento possono far cadere nell abitudine fino al punto di mantenere
la coerenza anche quando non Ł il caso di farlo. L automatismo della
coerenza serve come difesa al dover pensare, e alcune persone possono
sfruttare questo meccanismo approfittandone, tanto che raramente ci
accorgiamo di essere caduti nella trappola. Ci che fa l automatismo della
coerenza Ł l impegno preso. Se si riesce a far prendere un impegno,
assumere una posizione o dire qualcosa in pubblico, si riuscir anche a far
prendere una condotta automatica e coerente con l impegno iniziale.
1
vedi Cap. II parag. 3.2 e 3.3
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Tutto ci pu essere impiegato nel settore commerc iale. Cialdini
(1984) illustra una tecnica che lui stesso ha potuto osservare presso una
concessionaria di automobili, e attribuisce il nome di <<colpo basso>>.
Il trucco sta nel dare un buon motivo iniziale nel compiere una certa
scelta, poi si lascia il potenziale cliente nella situazione di trovare altre
ragioni a favore della scelta intrapresa ed infine si elimina la ragione
iniziale. I venditori nella concessionaria procedevano cos . Dapprima
offrivano l auto a un offerta molto vantaggiosa, pe r esempio ad un prezzo
molto piø basso rispetto alla concorrenza. Ci susc itava l interesse del
cliente. Poi si attivava una serie di procedure che coinvolgono il cliente
sempre piø a fondo nella scelta, come moduli da compilare, finanziamento,
la possibilit di avere l auto per un giorno ecc. I n questo periodo di tempo il
cliente trova una lunga serie di nuove ragioni che lo inducono a comprare
l auto. Giunti al momento di concretizzare l acquis to, il venditore trovava
un modo per contravvenire ai vantaggi offerti in partenza, per esempio
alcuni accessori non sono stati conteggiati oppure ad un controllo l offerta
risultava scaduta qualche giorno prima, o si era dimenticato di precisare
l obbligo all acquisto di qualche optional molto co stoso, ecc. A questo
punto il venditore si scusava e sottolineava la libert del cliente di recedere
dalla decisione presa. Il vantaggio iniziale tanto vagheggiato ormai non
esiste piø, ma ora ci sono tante altre buone ragioni a favore dell acquisto.
Nel <<colpo basso>> l impegno nell atto poco problematico rende
piø resistente la decisione presa e la impermeabilizza rispetto ad
informazioni che vanno nel senso opposto.
Alcune strategie sono tali da farci compromettere con un piccolo
impegno iniziale il quale rende piø probabile l attuazione di altri
comportamenti nella stessa direzione. Si tratta di farci dire o fare qualcosa di
apparentemente innocuo che poi ci porter per coere nza ad accettare
richieste piø grosse.
La tecnica che consiste nel partire con una richiesta piccola per fare
impegnare e poi seguire da una piø grande Ł detta <<piede nella porta>>.
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Questa tecnica venne utilizzata dai cinesi durante la guerra di Corea. Nei
campi di concentramento cinesi il trattamento era molto diverso da quello
brutale usato dai coreani con i prigionieri di guerra. I cinesi avevano appreso
un sistema che gli permetteva di esercitare una pressione psicologica di
persuasione ed indottrinamento la quale fece s che nei campi di prigionia ci
fossero sempre dei soldati americani pronti ad informarli su vari tentativi di
evasione. Sembra che quasi tutti i prigionieri abbiano collaborato in una
forma o nell altra con il nemico cinese. I cinesi usavano intelligentemente il
principio di coerenza, ma a piccoli passi. I cinesi chiedevano ad esempio al
prigioniero di fare dichiarazioni anti-americane del tutto banali, come "gli
Stati Uniti non sono perfetti . Si procedeva quindi con richieste via via
sempre maggiori. Veniva chiesto di fare degli esempi concreti come
elencare davanti ad altri prigionieri gli esempi di imperfezione degli USA
che precedentemente aveva scritto e firmato sotto richiesta del nemico. In
fondo erano le sue idee. Usando queste dichiarazioni e propagandole negli
altri campi di concentramento, il prigioniero risultava essere un
collaboratore e ci lo portava, quindi, a cambiare l immagine di sØ e finire
realmente per identificarsi in quel ruolo; e consapevole di aver agito senza
alcun obbligo in quel modo si spingeva ancora di piø alla collaborazione per
sentirsi in armonia con il suo comportamento iniziale.
Per dare validit scientifica a tale tecnica Freed man e Fraser (1966)
negli anni Sessanta fecero un esperimento, nel quale si chiedeva agli abitanti
di un sobborgo della California di poter installare nel prato un cartellone,
obiettivamente molto brutto con su scritto guidate con prudenza , che
ricoprisse tutta la casa. Accett soltanto il 17%. Un altro gruppo ricevette
due settimane prima la visita di un altro ricercatore con la richiesta di poter
appendere una piccola etichetta (8cm x 8cm) con su scritto Guida sicura .
Una richiesta cosi insignificante fu accettata da tutti; ma tale impegno li
aveva preparati ad essere piø disponibili del normale verso una richiesta
molto piø grande. E infatti, due settimane dopo, alla richiesta di poter
impiantare il tabellone gigante davanti casa, accett il 76% degli abitanti.