2
questo fenomeno percepito ancora come vacanza, quando invece
è l’insieme dei beni e servizi che rendono possibile la mobilità
che è la caratteristica predominante del modo di vivere della
società contemporanea. Inoltre, essendo il turismo un mercato,
verrà inteso non come “settore” o “filiera”, punti di vista classici
dell’economia per analizzare una certa industria, bensì come
“sistema”. SISTEMA inteso come la commistione stretta tra le
attività turistiche e il territorio che vede protagonista l’intera
società.
Nel secondo capitolo, dopo l’analisi delle peculiarità del
prodotto alberghiero, verrà analizzata l’evoluzione dell’offerta
alberghiera ischitana e, soprattutto, quali difficoltà ha incontrato
e sta incontrando verso la riduzione della stagionalità con il venir
meno dei tradizionali flussi turistici. Pertanto verrà esaminata la
consistenza e la qualità delle strutture ricettive presenti sul
territorio e l’andamento turistico durante gli anni 2000-2004 con
particolare attenzione alle fluttuazioni stagionali che subisce la
domanda. Verranno poi proposti alcuni suggerimenti su come
potenziare gli alberghi in bassa stagione e come
destagionalizzare i flussi turistici possa essere l’unico sistema per
apportare valore aggiunto alle realtà turistiche, tra cui l’isola
d’Ischia.
Il terzo capitolo analizzerà il caso dell’Hotel Terme President,
appartenente al gruppo alberghiero più ampio dell’isola d’Ischia
di proprietà della famiglia Di Meglio, che da anni detiene il
3
primato di albergo 4 stelle aperto più a lungo e con il maggior
numero di presenze nell’isola d’Ischia. Si inizierà approfondendo
le strategie e le politiche che hanno permesso all’albergo di
prolungare la stagionalità e di aumentare il tasso di occupazione
delle camere nei periodi di bassa stagione, per concludere poi
con delle interviste accurate al direttore della struttura e ai
proprietari del gruppo DIMHOTELS sullo sviluppo turistico
nell’isola d’Ischia.
Infine, nell’Allegato I viene riportato il mio intervento al
convegno “La formazione superiore in ambito turistico:
esperienze, risultati e confronto”, organizzato dai rappresentanti
dell’Istituto di Istruzione Superiore d’Ischia (IIS), alla 16
a
edizione di THERMALIA ITALIA tenutasi sull’isola dal 7 al 9
ottobre 2005, dove viene ribadito un concetto semplice, ma più
volte dimenticato: se vogliamo che i turisti scelgano Ischia e
rimangano gratificati di quello che offriamo loro è fondamentale
migliorare la QUALITA’ DEL VIVERE sulla nostra isola.
Con tale lavoro si è cercato di far chiarezza sulla situazione
turistica alberghiera dell’isola d’Ischia che sicuramente non è in
crisi, ma presenta ancora una forte stagionalità. Consapevoli che
c’è ancora molto da dire e da fare, la speranza è che molte delle
novità concettuali espresse ed analizzate nel presente elaborato
non si rivelino effimere, ma diano alla luce progetti di sviluppo
turistico, sia a livello internazionale e nazionale, che soprattutto
locale.
4
CAPITOLO I
BREVE OSSERVAZIONE SUL TURISMO
1.1 LA DEFINIZIONE UFFICIALE DEL
TERMINE “TURISMO”
Le statistiche ufficiali del turismo in tutto il mondo sono regolate
dalla definizione adottata dalla United Nations Statistical
Commission del marzo 1993, secondo la quale il termine turismo
identifica “l’attività svolta dalle persone - per diletto, affari o
per qualsiasi altro motivo - nel corso di viaggi e soggiorni in un
luogo situato al di fuori del loro ambiente abituale e per una
durata minore di un anno”.
Questa definizione, che sicuramente può essere definita
imprecisa o sommaria, è la sintesi di due anni di lavoro
preparatorio svoltosi a Ottawa (Canada) nel 1991 per iniziativa
del Governo canadese e dell’OMT, l’Organizzazione Mondiale
del Turismo, ed a cui hanno collaborato tutti gli Istituti Nazionali
di Statistica del mondo.
D’altra parte, le infinite definizioni che sono state date al termine
non sono mai riuscite a precisare l’identità di questo fenomeno.
5
In una prospettiva storica, il progenitore del turismo nella sua
forma moderna lo si può far coincidere con il modello di viaggio
indicato come Grand Tour, collocabile intorno agli inizi del
XVII secolo. Il Grand Tour era un itinerario pressoché standard
che si svolgeva in Francia e soprattutto in Italia, praticato con
finalità educative da parte dei giovani esponenti dell’aristocrazia
inglese ai tempi di Elisabetta I (1533-1603).
La rivoluzione poi la fece nel 1841 Thomas Cook, fondatore
della prima impresa espressamente dedicata all’organizzazione di
viaggi in forma standardizzata.
Altra data di rilievo è il 1871 quando inizia, sempre in
Inghilterra, l’era delle ferie retribuite. Passeranno alcuni anni
prima che gli altri paesi adottino una legislazione del lavoro
analoga a quella britannica, ma la strada è ormai tracciata.
La creazione di condizioni contrattuali più favorevoli per il
lavoratore è il presupposto essenziale affinché l’attività turistica
passi da elegante occupazione delle classi agiate a sentita
esigenza di strati sempre più ampi di popolazione.
In tutto questo presto arrivarono anche gli studiosi per
distinguere i semplici viaggiatori dai turisti, cercando ognuno di
porre in evidenza qualcuna delle componenti del viaggiare, senza
però riuscire a risolvere il quesito, con ciò determinandosi un
problema di notevole importanza per le rilevazioni statistiche che
cercano in qualche modo di dare una misura del fenomeno. Fino
6
a quando l’ONU, nel 1993 con la sua risoluzione, fissò i termini
della questione.
In realtà il viaggiare, inteso quale spostamento dalla propria
abituale residenza, per tutti i motivi legati alle esigenze umane, è
attività antica come l’uomo. Il concetto del viaggiare inteso come
turismo ha invece superato da poco il secolo di vita e, come tutti
gli economisti ben sanno, ancor oggi non è statisticamente
chiaro il confine tra viaggiatore e turista.
Per cui la visione imprecisa della identità del turismo deriva dalla
difficoltà di definire le dimensioni e le caratteristiche di un
fenomeno percepito come vacanza, quando invece rappresenta
una infrastruttura indispensabile di una società avanzata, poiché
senza di essa non potrebbe funzionare il mondo delle Istituzioni,
degli affari, del lavoro: il turismo è l’insieme dei beni e servizi
che rendono possibile la mobilità, che è fondamentale
caratteristica del modo di vivere della società contemporanea
1
.
La definizione di turismo data dalla Commissione Statistica
ONU nel 1993, citata in precedenza, rende di fatto turisti tutti
coloro che per i più svariati motivi si spostano dal loro
“ambiente abituale”. Inoltre, le statistiche non possono
distinguere il “turista” inteso come vacanziero da tutte le altre
persone.
1
Congresso mondiale sul turismo sociale del BITS (Bureau International du
Tourisme Social) sul tema “Turismo quale fattore di cambiamento culturale,
sociale ed economico”, tenutosi a Napoli nel 2000 (Fonte: Quintano C.,
Garbaccio F. (2005), TUrismo somos todos, DENARO libri, Napoli).
7
Poi gli Accordi di Schengen, che hanno liberalizzato la
circolazione dei capitali, delle merci e delle persone, hanno di
fatto abolito i controlli alle frontiere nei diversi Paesi Membri
rendendo estremamente difficile rilevare i dati sugli arrivi di
circa il 50% del turismo mondiale. Così come l’UME, l’Unione
Monetaria Europea, con l’introduzione dell’euro quale moneta
unica, ha reso impossibile monitorare le entrate ed uscite di
valuta e la compilazione di una corretta Bilancia Turistica dei
Pagamenti (BTP) di ogni singolo stato membro. Senza un dato
comune e fin quando le statistiche misureranno gli spostamenti
delle persone intesi come movimenti turistici, confondendo così
mobilità con vacanza, non sarà possibile valutare in maniera
credibile il ruolo che il turismo svolge sotto l’aspetto economico,
occupazionale e sociale. Di conseguenza, la complessità del
campo coperto o interessato dalla nozione di turismo, pone
l’economista di fronte a problemi, teorici e pratici, di
collocazione delle attività turistiche, rendendo impossibile
configurare il turismo come una singola industria o settore.
Una complessità dimostrata anche dal fatto che il turismo non
rientra neppure nella definizione di settore data dalla dottrina
economica, che con tale termine definisce un “insieme di
imprese che producono beni e servizi misurabili nelle
caratteristiche e nelle dimensioni”. Invece, il turismo risulta
influenzato da vari fattori che lo rendono un “settore atipico”,
8
formato da molti settori che si influenzano a vicenda
2
. Inoltre,
nel sistema di offerta turistica partecipano soggetti che svolgono
un’attività che non li pone tutti in concorrenza diretta.
E parafrasando “La catena delle cause” di Carlo Emilio Gadda,
il turismo “non può essere uno gnocco distaccato da altri in
pentola, è un groviglio di relazioni legate da filamenti o grovigli
infiniti”.
In definitiva, la Commissione Europea, con il Libro Verde del
1994 in materia di turismo (LVT), sostiene che il turismo più che
un settore deve essere considerato un mercato
3
.
Per dimostrare poi quanto sia complesso dare una precisa
definizione di turismo, basti pensare che alla realizzazione di un
prodotto turistico prendono parte anche molti soggetti in maniera
inconsapevole, ad esempio: oltre alla comunità locale,
partecipano attori che sono già inclusi in un loro preciso settore
(ristorazione, bar, discoteche…) e che con la loro attività
soddisfano i bisogni, sì, dei turisti, ma anche di soggetti che non
rientrano in tale ambito; infine anche la giurisdizione si è più
2
Definita anche industria turistica in quanto comprendente hotel, villaggi
turistici, compagnie aeree, agenzie di viaggi e altre attività commerciali al
servizio dei viaggiatori (Fonte: Rivista SVEGLIATEVI 22 agosto 2005, edita
in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, “L’industria
che crea più posti di lavoro”, pag. 3). Cfr. anche nota 5 di questo paragrafo.
3
Relazione della Commissione Europea sul “Ruolo dell’Unione in materia di
turismo – Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee (LVT)”-
4 aprile 1995.
9
volte corretta nel definire l’impresa turistica
4
. Infatti, a livello
nazionale, tutta la scienza arruolata per definire quali fossero le
“imprese turistiche” nella legge n.135/2001 di Riforma della
Legislazione nazionale del turismo, si è limitata a sancire che:
“sono imprese turistiche quelle che esercitano attività
economiche organizzate per la produzione, la promozione, la
commercializzazione, l’intermediazione e la gestione di prodotti,
servizi, esercizi ed infra-strutture concorrenti alla formazione
dell’offerta turistica”. A mio parere, una non definizione. Perché
come dicevo prima, se è vero che l’offerta turistica è costituita da
una amalgama di imprese fornitrici di beni e servizi tanto ai
turisti quanto agli abitanti e che i beni e i servizi richiesti dai
turisti sono forniti anche da imprese non turistiche, allora tutte le
attività del territorio, compresi farmacie, idraulici, carrozzieri,
fornai, parrucchieri, medici, ecc., sono “concorrenti alla
formazione dell’offerta turistica” e pertanto attività turistiche.
Da ciò deriva anche la difficoltà di definire contorni e peso del
contributo del turismo all’occupazione, dal momento che le
interconnessioni tra consumo e produzione turistica riguardano
la società nella sua globalità.
Quindi, l’apporto globale fornito dal turismo all’economia
nazionale risulta di non semplice determinazione, prima di tutto a
4
Alla pagina seguente viene proposto un breve sunto delle principali riforme
legislative in materia turistica - vedi Tabella 1.1.1. (Cfr. anche Allegato III:
Legge di “Riforma della Legislazione nazionale del turismo” n°135, 29
marzo 2001).
10
Tabella 1.1.1. - Le principali riforme legislative in materia turistica
1983 Legge Quadro del
turismo italiano
217/83
Il turismo italiano ottiene per la prima
volta un riconoscimento ufficiale,
qualcuno lo definisce: “Il certificato di
nascita del turismo italiano”
Definisce i principi fondamentali in
materia di turismo i quali devono garantire
l’equilibrato sviluppo dell’attività turistica
sia sotto il profilo economico che sociale
1993 Definizione di
Turismo
Nella sessione dell’ONU di Marzo, la
Commissione Statistica del Nazioni
Unite definisce il termine Turismo
Questa definizione ci rende di fatto tutti
turisti, le statistiche non potranno più
distinguere il turista tipo dagli altri
1994 Europa 2000:
Relazione sulla
cooperazione per lo
sviluppo del
territorio europeo
La Commissione delle Comunità
Europee studia lo sviluppo dello spazio
comunitario: prevede che lo sviluppo
sostenibile ed equilibrato di tutte le
attività sul territorio deve rispondere al
concetto di “sviluppo durevole del
territorio”
Il beneficio derivante dall’utilizzazione
delle risorse del territorio non deve essere
solo per le popolazioni presenti ma anche
per quelle future. Il turismo in questo
ambito si colloca come un’attività
1995 “Ruolo dell’Unione
in materia di turismo
– Libro Verde della
Commissione delle
Comunità Europee”
Il documento è finalizzato a far
chiarezza sugli intenti degli Stati
Membri rispetto al turismo: il
passaggio da una visione tolemaica,
che ha visto il turismo come centro
dell’interesse, ad una che invece vede
protagonista la società
Sul piano economico diventano prioritarie:
la centralità del consumatore turista,
l’importanza dei beni pubblici. Il turismo
non è studiato più come un settore ma
come un mercato
1995 “La Carta del
Turismo Sostenibile”
1. art. stabilisce che lo sviluppo
turistico deve essere basato sui criteri
della sostenibilità…
E’ teso a trasformare in positiva la
correlazione negativa economia-ecologia
riorientando gli strumenti di politica
economica
1996 Quadro di sintesi del
turismo nei
principali Paesi
Membri a confronto
con i PTM
In base ai dati forniti dall’EUROSTAT
dell’anno 1994, la ricerca rivela che
dopo gli USA, i primi posti della
classifica tra le potenze turistiche
figurano le nazioni più avanzate:
Regno Unito, Germania, Francia….
Il turismo non è il petrolio dei poveri
2001 Legge di “Riforma
della Legislazione
nazionale del
turismo” n. 135/2001
Apporta importanti novità in ambito
nazionale
Definisce le professioni turistiche, i STL,
le imprese turistiche. Porta delle novità
nell’ambito dei finanziamenti
11
causa della struttura composita del fenomeno: esso, infatti, si
presenta come una serie di servizi, di attività produttive e di atti
di consumo che avvengono in tempi e in settori economici
differenti e che presentano un alto coefficiente d’integrazione
con la restante struttura economica
Tutto questo per dimostrare che, nonostante il turismo sia un
mercato trainante dell’economia nazionale e mondiale, non è di
chiara definizione, anche se ciò è fondamentale, sia in ambito
statistico che di contabilizzazione nazionale.
Perciò è opportuno considerare il turismo, non come “settore” o
“filiera”, punti di vista classici dell’economia per analizzare una
certa industria, bensì come “sistema”. SISTEMA inteso come la
commistione stretta tra le attività turistiche e il territorio che
vede protagonista l’intera società
5
.
5
Qualsiasi seria analisi sul turismo, pur nella confusione e contraddizione tra
le definizioni enunciate in sede europea e mondiale, deve innanzitutto chiarire
la visione soggettiva che si ha del turismo e delle attività turistiche nel
contesto di riferimento, che oggi è quello della cosiddetta “società globale”.
Si può parlare di mercato per i beni industriali, per i beni di consumo, per i
servizi, per il lavoro: il turismo è fenomeno presente in tutti questi mercati (si
pensi all’acquisto di un aeromobile da parte di un vettore, di cartoline da
parte di un vacanziere, di un biglietto ferroviario da parte di un uomo
d’affari) e non può chiaramente essere isolato da alcuno di essi: il turismo
non è un mercato “parallelo”. In definitiva, bisogna considerare il turismo
come un fenomeno trasversale alla società globale, in quanto ne
caratterizza tutte le branche economiche senza che tuttavia sia possibile
isolarlo e studiarlo come mercato a sé stante. Esso dunque si trasforma con
la società, al ritmo sempre più frenetico dettato dall’incessante progresso
tecnologico in atto.
Da qui l’esigenza di gestire il tempo libero in maniera non schematica ed
abitudinaria, ma mettendo in ciascuna scelta il maggior numero possibile di
12
1.2 LA DOMANDA E L’OFFERTA TURISTICA
Come tutti i mercati, anche quello turistico ha una propria e
caratteristica domanda ed offerta.
La domanda turistica è generata da tutti i bisogni che nascono in
quei soggetti (l’intera società) che per vari motivi: svago, lavoro,
salute, ecc., si allontanano dalla propria residenza abituale,
pernottando o meno nel luogo di destinazione.
L’ofelimità
6
originata dal “turista” può dar luogo ad una
domanda molto articolata, che può riguardare vari aspetti:
ricettivi, di ristorazione, di trasporto, di pacchetti turistici, di
intermediazione, di servizi di accesso, di servizi sportivi
ricreativi e culturali, di beni e servizi di consumo
7
. Anche da tale
elencazione delle varie caratteristiche che compongono la
domanda, si può dedurre quanto particolare sia il fenomeno
esigenze e di richieste. (Fonte: Materiale didattico ricevuto al Corso IFTS di
“Tecnico Superiore per l’Assistenza alla Direzione di Strutture Ricettive”
nell’anno 2005 per i moduli di Economia e Tecnica Turistica e Politiche del
Turismo).
6
L’ofelimità è la determinazione del valore che un soggetto da ad un bene
in quanto ne trae piacere dal suo uso. Però, “non è sufficiente che vi siano
dei beni, occorre che tali beni siano desiderati dall’uomo” (Vilfredo Pareto,
Manuale di economia politica, 1906). E’ certo che l’ofelimità dell’agire
turistico è fondata sulle sensazioni piacevoli offerte dal territorio e dalla
popolazione ospitante, dai prodotti, da risorse ed eventi… (Fonte: Quintano
C., Garbaccio F. (2005), TUrismo somos todos, DENARO libri, Napoli).
7
Rispoli M., Tamma M. (1996), Le imprese alberghiere nell’industria dei
viaggi e del turismo, CEDAM, Padova, pag. 8.
13
turistico e quanti diversi attori vi partecipino, dimostrando la
difficoltà di determinazione dei confini settoriali del turismo e di
quali siano le attività turistiche
8
. Infatti, la stessa Commissione
Europea dichiarò che: “…è il consumatore-turista (o “residente
provvisorio”) che con il suo comportamento, quando acquista
beni e servizi, sia commerciali che non commerciali, qualifica
queste attività come turistiche”
9
.
Se questo fosse vero, e nessuno ha dimostrato il contrario,
varrebbe a dire che è impossibile definire, come dicevamo in
precedenza, quali e quante siano le attività produttrici di beni e
servizi turistici.
In buona sostanza si può dire che maggiore sarà la qualità del
vivere nel territorio maggiore potrà essere la soddisfazione dei
turisti o “residenti provvisori”.
Analizziamo perciò in maniera analitica le possibili
caratteristiche della domanda turistica secondo quattro parametri
essenziali per la sua formazione
10
:
8
Cfr. paragrafo 1.1
9
Relazione della Commissione Europea sul “Ruolo dell’Unione in materia di
turismo – Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee (LVT)”-
4 aprile 1995.
10
ELABORAZIONE DI ANTONIO DI SPIGNA, ANTONELLO SODANO, MARCO
COSTANTINO presentata alla Commissione Speciale per la prova finale del
Corso IFTS di “Tecnico Superiore per l’Assistenza alla Direzione di Strutture
Ricettive” nel dicembre 2005.
14
1. Destinazione:
zCittà di interesse storico e artistico
zLocalità montane
zLocalità marine
zLocalità termali
zLocalità lacuali
zLocalità collinari e di interesse vario
zCittà capoluogo (sia di regione che di provincia)
2. “Motivazioni” all’acquisto:
Business
zAziendali
zCongressuale
zResidenziale
zFieristico/workshop
zInventive
Leisure (tempo libero)
zRelax
zCultura
zStudio
zEvasione
zDivertimento
zAvventura
zVisita a parenti e amici
zSalute, benessere e sport
zAmbiente
zReligioso
3. Dimensionamento del numero di soggetti:
zClientela individuale
zGruppo
15
4. Provenienza del turista
11
:
zItaliano/straniero
zDiretto/intermediato
zBreve o lungo raggio
Analizzando questa elencazione è possibile combinare le diverse
variabili e su queste stabilire il tipo di consumatore-turista e
ipotizzare la miglior offerta possibile per l’appagamento della
sua ofelimità. Per quanto riguarda l’offerta turistica, innanzi
tutto dobbiamo riferirci a un contesto particolare, ovvero al
Sistema Turistico Locale (STL)
12
. Vendere il PRODOTTO
TURISTICO non è vendere un singolo prodotto, come il
pernottamento in una camera di Hotel, un pacchetto benessere o
un pacchetto di escursioni guidate, ma queste insieme all’intero
territorio con tutte le sue caratteristiche
13
. Infatti, sarebbe
improprio analizzare l’offerta dal solo punto di vista di impresa
ricettiva (alberghiera ed extra-alberghiera) o agenzia di viaggio,
non considerando che tutti e tutto ciò che è presente nel
territorio contribuisce al turismo. E poi, come rilevato
precedentemente, l’offerta al turista è generata da tutte le attività
11
La definizione di turismo del 1993 data dalla Commisione Statistica ONU
rende, di fatto, tutti turisti.
12
Legge di “Riforma della Legislazione nazionale del turismo” n°135, 29
marzo 2001, art.5: “Si definiscono Sistemi Turistici Locali i contesti turistici
omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a
regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali
e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e
dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o
associate”. (Cfr. anche Allegato III).
13
Cfr. Allegato I: Intervento convegno 16
a
THERMALIA ITALIA.
16
locali, poiché ogni consumatore-turista, come ogni residente del
posto, ha tutte le esigenze appunto umane, dal nutrirsi (pensiamo
al grossista alimentare, ma anche alla pescheria, al fruttivendolo,
al vinaio, alle salumerie), al vestirsi (negozi e sartorie), al
divertirsi (concerti, night club, discoteche, cinema, internet cafè),
al coltivare i propri interessi culturali (musei, gallerie d’arte,
librerie), ad avere un mal di testa o un raffreddore (farmacie, ma
anche ospedali, presidi sanitari, ambulatori medici), a spostarsi
sul territorio (trasporti, ma anche fornitori di carburanti,
tipografie per le stampe di biglietti). Inoltre, perché le
infrastrutture siano efficienti occorrono squadre di elettricisti,
idraulici, muratori, giardinieri e, ancora, per redimere le
controversie tra il turista ed il fornitore di un determinato bene o
servizio occorrono gli avvocati, giudici, notai, ecc… In definitiva
possiamo definire operatore turistico, che concorre alla
formazione dell’offerta turistica, un fruttivendolo, un idraulico,
un panettiere, un programmatore, un avvocato, un medico o
perfino un venditore di “souvenir”. Si, non solo possiamo, ma
dobbiamo, al fine di offrire un prodotto turistico capace di
soddisfare le esigenze del consumatore-turista e di acquisire una
nuova visione del turismo, in cui ciascuno si senta parte in causa
e concorra al miglioramento del proprio Sistema Turistico
Locale
14
.
14
Taliercio T. (2006), “Il Sistema Turistico Locale: elemento di un insieme
armonico”, IL GOLFO, articolo del 17 gennaio, pag. 27.