2
Per mettere a disposizione alla clientela quanto richiesto, le compagnie di
assicurazione e i loro dipendenti devono avere le competenze necessarie, la
professionalità adeguata e la trasparenza dei comportamenti per far sì che
la clientela stessa venga fidelizzata. Ossia far sì che la compagnia offra il
meglio di se e si adoperi affinché gli acquirenti vengano attratti e scelgano
la compagnia per le sue qualità e competenze. Offrire quindi al potenziale
cliente dati, informazioni affidabili ed utili affinché la sua preferenza sia
effettuata con il massimo delle garanzie.
Questo è fondamentalmente l’argomento che sarà trattato nel corso dei
capitoli seguenti.
Si inizierà l’esposizione introducendo elementi di strategia di marketing e di
pianificazione strategica in modo da essere consapevoli sulle dinamiche di
tali concetti. L’argomento sarà trattato in seguito sotto la veste assicurativa
facendo riferimento alle tendenze evolutive del mercato e all’adeguamento
delle compagnie assicurative ai cambiamenti del nuovo scenario, in
particolare quello vita. Infine ci si soffermerà su un caso pratico inerente al
ramo vita delle imprese d’assicurazioni. Più accuratamente si terrà in
considerazione il prodotto – servizio offerto dall’Alleanza Assicurazioni SpA
come elemento di marketing strategico. Ci si soffermerà sulla peculiarità del
servizio offerto da tale azienda in merito alla ricezione mensile del premio
a domicilio, caratteristica esclusiva dell’Alleanza Assicurazioni SpA.
3
L’Alleanza Assicurazioni SpA è una compagnia assicurativa nata nel secolo
scorso.
Si è scelta tale impresa perchè è esempio tipico di azienda fortemente
incentrata sul perseguimento di strategie qualitative di marketing. È azienda
orientata al cliente e all’innovazione per essere competitiva sul mercato di
riferimento. Peculiarità di Alleanza è che essa è fatta di Persone le quali
lavorano con costanza e attenzione in rispetto al cliente; si impegna molto
e tiene in considerazione le risorse umane che il mercato offre.
Nel capitolo si farà cenno al contesto storico di riferimento e alle sue tappe
fondamentali che ne hanno segnato la storia; fasi che fanno rendere conto
di quanta strada abbia percorso tale società tanto da rappresentare uno
“zoccolo duro” dell’attuale economia.
L’Alleanza Assicurazioni SpA è una società fortemente incentrata nel
territorio ed ha avuto ed ha tuttora solide fondamenta che ne hanno
accresciuto le capacità di resistere ai vari scenari del nostro Paese. Paese
rappresentato da drammatiche fasi di crisi economica e politica, ma segnato
anche da avvenimenti positivi, da mutamenti significativi per il costume e
la cultura, la mentalità, la scienza e quant’altro volto al miglioramento
delle condizioni di vita della società interna coinvolgendo la situazione
economica, politica, sociale e culturale del nostro Paese.
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CAPITOLO PRIMO
IL MARKETING
1.1 EVOLUZIONE NEL TEMPO DEL CONCETTO DI
MARKETING
1.1 – 1 Il processo evolutivo
Definire un concetto come quello del marketing non è compito semplice
poiché è un termine particolarmente utilizzato nell’uso comune ed
evolutosi nel corso del tempo. Il concetto abbraccia molteplici campi di
applicazione rispetto a quelli a cui solitamente si fa riferimento.
Una prima definizione del marketing, piuttosto semplificata ma
comprensiva degli elementi essenziali, si può ricavare definendolo come
quel processo volto alla creazione, promozione, distribuzione di beni,
servizi ed idee, ad un determinato prezzo, per facilitare le relazioni
di scambio dirette alla soddisfazione della clientela.
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Il tutto avviene, inoltre, in un ambiente di riferimento sicuramente
dinamico.
Ma la definizione attuale di tale concetto non è sempre stata questa perché
i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo hanno influenzato fortemente i
rapporti intercorrenti tra impresa e mercato di sbocco in merito
all’evoluzione e all’applicazione del marketing.
Prima di avere un orientamento al marketing nell’elaborazione delle
strategie competitive imprenditoriali, le molteplici organizzazioni hanno
avuto svariati orientamenti competitivi, come quello volto alla produzione,
alla vendita ed infine quello al mercato.
Nel diciannovesimo secolo, nella prima fase dello sviluppo industriale, si
distinguono due tipologie di soggetti: chi svolge l’attività di
commercializzazione e chi di produzione.
Predomina la figura del mercante - imprenditore che guida e controlla la
produzione fortemente in crescita a causa della domanda di prodotti. Egli
decide le caratteristiche e le quantità dei beni da produrre che risultano
essere omogenei, prodotti in piccoli lotti e sottoposti a variabilità.
La variabilità mimetizza i rischi di mercato e mantiene alto il potere
contrattuale del mercante – imprenditore: i consumatori sono facili da
soddisfare perché hanno esigenze semplici e facilmente conoscibili.
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Tra la prima e la seconda Guerra Mondiale inizia la standardizzazione della
produzione alla quale si associano l’aumento della dimensione aziendale,
dei rischi e degli investimenti da sopportare. È la stessa standardizzazione
che porta alla riduzione della variabilità dei prodotti per altri simili tra loro,
anzi identici, e creati in numero maggiore per sfruttare le economie di
scala
1
. Questo è l’orientamento alla produzione dove le scelte strategiche
vengono assunte in conformità a considerazioni tecniche ed economiche
inerenti ai fattori produttivi utilizzati.
Negli anni Cinquanta e Sessanta il forte sviluppo economico
2
porta le
imprese a considerare le vendite come il principale mezzo per aumentare i
profitti sviluppando l’orientamento alle vendite. Si vanno modificando i
desideri delle persone definiti soprattutto da fattori sociologici con i quali si
acquistano beni nuovi e innovativi per sentirsi parte della società ed essere
considerati come gli altri
3
.
I beni vengono acquistati perché simboleggiano il successo, come
1
Con le economie di scala aumenta la produzione e diminuiscono i costi poiché si ammortizzano gli investimenti
sostenuti. Le imprese che producono beni standardizzati possono ottenere economie di scala nello sviluppo del
prodotto, nella produzione e nel marketing. All’aumentare della scala di produzione diminuisce il costo unitario
di prodotto per la minore incidenza sullo stesso dei costi fissi. Alvisi, L’analisi strategica per le decisioni aziendali,
Il mulino, 1999.
2
Sviluppo economico derivante dall’aumento del reddito disponibile per le famiglie, il diffondersi dei consumi e
delle comunicazioni di massa come la radio e la televisione. Marketing, Principi, metodi e tendenze evolutive, G.
Cozzi E G. Ferrero, seconda edizione, Giappichelli editore, Torino, 2000.
3
i bisogni d’appartenenza al gruppo teorizzati da Maslow, psicologo, sono bisogni sociali. Maslow ha
teorizzatore la scala dei bisogni umani, i quali, secondo lui, possono essere ordinati attraverso una scala delle
priorità e quando viene soddisfatto un bisogno, lo stesso, non funge più da fattore dominante. La scala parte dal
basso con i bisogni fisiologici, poi ci sono quelli di sicurezza, sociali, di stima, fino ad arrivare a quelli di
autorealizzazione che esprimono la piena capacità umana. Marketing, Principi, metodi e tendenze evolutive, G.
Cozzi E G. Ferrero, seconda edizione, Giappichelli editore, Torino, 2000.
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Il frigorifero, il televisore e l’automobile, e assolvono la funzione base per
cui vengono prodotti.
Per tutto ciò i consumatori cercano, vogliono e richiedono dal mercato
beni standardizzati e le preferenze dei clienti risultano essere facilmente
conoscibili.
Per avere successo in tale orientamento, attraverso la funzione di
commercializzazione degli scambi, si necessita di premere il consumatore
all’acquisto altrimenti il volume delle vendite resta insufficiente. Ciò porta
alla crescita degli investimenti nella rete di vendita, nella pubblicità e nella
promozione.
Il rapporto con il mercato risulta essere ancora unidirezionale. In esso non
si ricerca la conoscenza delle attese dei consumatori, bensì se ne controlla
la loro influenza sui consumatori.
Gli obiettivi di mercato sono settoriali e di breve termine e le risorse
generate sono consistenti.
Predominante è ancora l’attività di vendita e, accanto ad essa, iniziano a
svilupparsi le prime indagini di mercato finalizzate alla pubblicità e alle
politiche di comunicazione.
Tutto questo avviene perché, verso la metà degli anni Cinquanta, alcuni
operatori iniziano a rendersi conto che la produzione efficiente, e la
8
promozione capillare del prodotto offerto, non ne garantiscono l’acquisto
da parte dei clienti.
Ed è da questo momento in poi che si creano le basi per la disciplina del
marketing
4
.
A partire dalla metà degli anni Sessanta si comprende e s’insedia l’idea che
le imprese devono determinare prima quali prodotti siano desiderati dai
clienti e poi produrli, anziché prima creare i prodotti e poi persuadere i
clienti ad averne il bisogno di acquistarli.
Accresciutosi il numero delle organizzazioni che hanno capito l’importanza
dei bisogni dei clienti, le imprese sono entrate nell’era dell’orientamento al
marketing.
L’evoluzione del modello di consumo influisce sull’orientamento al mercato
poiché si vanno originando, a seguito del rallentamento della crescita del
reddito e della saturazione della domanda, nuovi stili di vita.
I diversi stili di vita sono volti a generare una maggiore articolazione della
domanda in conseguenza della loro diversità nella convenienza.
Pertanto diventa più complesso definire i confini del mercato di
riferimento.
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Druker, nel 1954, propone una prima formulazione del concetto di marketing, ponendo l’accento sull’obiettivo
d’ogni impresa che deve essere la soddisfazione del consumatore. Tale obiettivo deve essere perseguito
dall’impresa nel suo complesso e non solo dalla funzione di marketing.
Analoga concezione è espressa da Theodore Levitt; McCarthy propone il modello delle 4 P (price, place,
promocion, product) per la gestione delle politiche commerciali, che ha costituito il fondamento su cui si è
sviluppata la teoria dominante del marketing management. Marketing, Principi, metodi e tendenze evolutive, G.
Cozzi e G. Ferrero, seconda edizione, Giappichelli editore, Torino, 2000.