5
1 Inquadramento storico
Era il Febbraio del 1962, Amintore Fanfani scioglieva il suo III
governo per varare, venti giorni dopo, il suo IV. Coadiuvato da
Aldo Moro formò un tripartito (DC, PSDI, PRI) che ottenne
ampia fiducia alla Camera e in Senato. La presidenza della
Repubblica sarà poi attribuita ad Antonio Segni solo due mesi
dopo
1
.
L’Italia, sperimentando quindi la collaborazione fra socialisti
e democristiani, si apprestava a vivere con ottimismo il suo anno
migliore - in termini di crescita finanziaria - con l’economia che
si glorificava del + 8,6% rispetto al PIL precedente, un record
ancora ineguagliato che spinse la popolazione a proseguire la
sua immersione nel consumismo: le spese degli italiani crescono
in ogni settore dell’intrattenimento
2
, negli immobili, nel tempo
libero e nelle automobili. Un’opulenza che si concretava in
cambiali, o meglio in “pagherò”, impegnando il reddito dei mesi
a venire, e sottraendo disponibilità alle banche; un meccanismo
che porterà poi alla resa dei conti con l’inflazione, e all’epilogo
del sogno americano durato solo pochi anni.
1.1 Il ’62 in Italia: la rincorsa al sogno americano
Il cinema cavalcava queste ambizioni, dapprima guadagnando il
ruolo di principale paese importatore di film americani,
superando la Germania Ovest
3
, e più vistosamente con una
1
P. GINSBORG, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi, Einaudi, Torino
2006.
2
Da 213 miliardi a 225. È anche il Cinema a beneficiare di queste quote, ma
i risparmi vengono spesi principalmente per Tv e Sport.
3
La situazione dello spettacolo in Italia, in «Cinecorriere», a. XV n. 11-12.
6
effettivo boom produttivo interno: il numero di pellicole
totalmente italiane prodotte arrivò a toccare 179, e altre 43
furono le coproduzioni, se poi aggiungiamo al conteggio film
minori e film per la gioventù arriviamo a pronunciare il numero
246
4
di film complessivi – la metà condannati a una non
redditività. Difatti la carretta degli incassi italiani è stata trainata
dai pochi film campioni di Incassi: Sodoma e Gomorra
5
(R.
Aldrich), Il sorpasso (D. Risi), Boccaccio ’70 (V. De Sica, F.
Fellini, M. Monicelli, L. Visconti), Mafioso (A. Lattuada), Il
riposo del guerriero (R. Vadim), I sequestrati di Altona (V. De
Sica), Le quattro giornate di Napoli (N. Loy), I motorizzati (C.
Mastrocinque), La marcia su Roma (Dino Risi), Venere
imperiale (J. Delannoy), La donna nel mondo (G. Jacopetti, F.
Prosperi, P. Cavara); tutti con rendite che superano i 400 milioni
(dei quali il Sorpasso, Sodoma e Gomorra e Boccaccio ’70
scavalcano il miliardo).
Nei film di buona riuscita, con incassi tra i 200 e i 400
milioni c’è ancora il tripudio della mitologia con Maciste e
affini, va forte anche il documentario di montaggio su spettacoli
sexy, che quest’anno con Mondo cane di Gualtiero Jacopetti
trova una nuova variante molto fortunata anche all’estero. Crea
il genere del cosiddetto Mondo Movie: documentari su usi e
costumi dei vari continenti con una morbosa predilezione per le
scene di sesso e violenza
6
. Poi le variazioni a tinte erotiche sulla
commedia all’italiana e i film storici concernenti seconda guerra
mondiale e fascismo
7
. I registi della vecchia guardia (Gallone,
4
Dati estrapolati da «Cinemundus», a. XLIII n. 1.
5
Tutti i film che citerò in questo paragrafo, se non diversamente segnalato,
sono usciti nel 1962.
6
PRISCO F., Cinquant’anni di «Mondo cane», il documentario sesso e
violenza che inventò un genere, in «Il sole 24 ore», 24 Novembre 2012.
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-11-24/cinquantanni-mondo-
cane-documentario-160012.shtml?uuid=AbsuC65G&refresh_ce=1.
7
Ivi.
7
Mattoli, Mastrocinque, Cerchio, Bragaglia) sono anch’essi a
lavoro, ma ormai queste sono le loro ultime, flebili, prove.
Le grandi produzioni vanno per la maggiore, il sogno
americano prendeva le forme del peplum-biblico/mitologico (24
titoli del genere, tutti con grandi incassi contando che il più
scarso Giulio Cesare contro i pirati (S. Grieco) incasserà
235.441.000£), del western e della commedia all’italiana
8
. così
che il cinema andò affermandosi come grande polo industriale –
i biglietti venduti furono 729 milioni, inferiori solo al 1960
(annata migliore in assoluto), ma superandolo in incasso, anche
grazie all’inflazione, appunto. La maggior parte di questi
biglietti si staccava per il cinema italiano (52, 2%), solo negli
anni 1968 e 1969 troveremo una percentuale più cospicua.
L’altra fetta rilevante andava al cinema americano (36,6%), e il
resto se lo spartivano inglesi (4,7%), francesi (2,4%) e altre
nazionalità (4,1%).
Il numero di sale cinematografiche era ormai arrivato a
10.400, con gli spettacoli che costavano circa 180/200 lire a
biglietto
9
, quello che per un operaio era più o meno il guadagno
medio di un’ora di lavoro
10
. Il 1962 è l’anno in cui la televisione
ha ribassato le entrate del cinema in tutto il mondo, tutto tranne
l’Italia
11
. Si pensi che in percentuale Radio e Televisione hanno
guadagnato solamente lo 0,1% di spesa rispetto all’anno
precedente (forse quest’ultima sfavorita perché calcolata insieme
alla Radio. È molto più verosimile affermare che la televisione
abbia ottenuto maggiori punti percentuali mentre la radio li ha
8
Classificazione per genere dei film di maggiore incasso sul mercato
nazionale, del «Giornale dello Spettacolo», a. XVIII, n. XXVII, p. 21.
9
Dati estrapolati da P. OLIVETTI, M. TEODORO, B. VALLERO, C.
LORENZO, C. BORSA, E. SITRIALLI (a cura di), Millenovecento62,
Kaplan, Torino 2009.
10
Relazione annuale della Banca d’Italia, a. 1962.
11
La situazione dello spettacolo in Italia, in «Cinecorriere», a. XV n. 11-12.
8
persi), nel frattempo il Cinema guadagnava il 3,9% e le
manifestazioni sportive addirittura il 7,1 %
12
.
Nelle prime venti posizioni nella classifica degli incassi il
cinema italiano e americano avevano dieci titoli a testa,
nonostante i primi tre fossero tutti americani: Il giorno più
lungo
13
(A. Marton, B. Wiki, K. Annakin), La conquista del
West (J. Ford, H. Hathaway, G. Marshall) e Gli ammutinati del
Bounty (L. Milestone). Gli altri seguivano la falsariga di
rivoltelle, azione e donne da salvare
14
, a parte il pluripremiato
musical West Side Story (J. Robbins e R. Wise).
La voglia matta di Luciano Salce e Il Sorpasso di Dino Risi
sono quelli che sembrano meglio raffigurare la società nostrana
che si stava componendo: la sua ipocrisia borghese e i suoi
frivoli valori.
Prendiamo come esempio il film campione di incassi del
1962, Il Sorpasso
15
, e noteremo facilmente un affresco della
società del benessere che si stava delineando: vacanze, mare,
automobili, strade veloci, desiderio di divertirsi e perfino un
primo product placement abbozzato (involontariamente?)
nell’onnipresenza delle stazioni di servizio Agip, «cane a sei
zampe fedele amico dell’omo a quattro rote»
16
. Questo quadro
12
Dati SIAE riportati sul «Giornale dello Spettacolo» il 31 Agosto del 1962,
a. XVIII, n. XXVII, p. 8.
13
2.050.000.000 £.
14
La strada che stava prendendo metà del cinema italiano. «I film italiani si
dividono in due legioni totalmente opposte: una dove le tinte sono decise,
bianche o nere, buono o cattivo, quelle del film altamente spettacolare, tutto
azione, sesso e sangue. Un’altra dove regna il grigio, quella del film
introspettivo di origine letteraria che rifugge ogni tipo di spettacolarità» P.
SACCHIA, Dove va il cinema italiano, in «Bollettino A.I.C», Settembre
1962.
15
1.182.686.541 £.
16
Inoltre l’Agip è legata ad uno degli avvenimenti più importanti del 1962. Il
27 ottobre del 1962 è la data del famigerato Caso Mattei. Enrico Mattei
(imprenditore, politico e dirigente pubblico italiano) era stato incaricato,
9
non è certo esente da critiche – superando la prima impressione
del monito buonista e disneyano “attenzione alle cattive
compagnie”, o “il progresso ci ucciderà” – riconosciamo che la
morale più profonda sta nel plagio che Bruno mette in atto ai
danni del giovane amico Roberto, non per malignità, ma perché
infondo è quella la sua natura. Roberto incarna l’Italia e Bruno
l’America, nelle loro diverse tradizioni e nei loro valori opposti.
La fascinazione che la pesantezza subisce dalla leggerezza,
direbbe Kundera; l’inevitabile autodistruzione nella corsa, o
rincorsa.
17
Altri due film, loro malgrado, generano – per la parabola
produttiva, e non narrativa – questo stesso capitombolo: Sodoma
e Gomorra e Il Gattopardo (Luchino Visconti, 1963), campioni
di incassi, ma incapaci di ripagare le miliardarie spese di
produzione realizzate, tanto che portarono poi alla sospensione
dell’attività della Titanus come produttrice cinematografica
18
,
tangibile simbolo del fallimento degli ideali statunitensi.
nell’immediato dopoguerra, di smantellare l’Agip, compagnia petrolifera
fondata nel 1926 dal regime fascista. Ma anziché seguire le istruzioni, Mattei
ristrutturò l’azienda e fondò nel 1953 l’Eni (l’Ente nazionale idrocarburi), di
cui l’Agip divenne la colonna portante. Alla sua guida l’Enel sviluppò le
perforazioni nella Pianura padana, costruì gasdotti e cominciò l’estrazione del
metano, e cominciò a guardare all’energia nucleare. Quando Mattei stipulò
accordi commerciali in Medio oriente e in Unione sovietica, minò alla base
l’oligopolio delle sette più ricche compagnie petrolifere mondiali,
denominate dallo stesso Mattei con la locuzione di “Sette sorelle”. L’Eni di
Mattei, in pratica, si poneva fuori dalle logiche del cartello economico delle
Sette sorelle, accusato di sfruttare a proprio esclusivo vantaggiose risorse del
Terzo mondo. (M. CADORIA, Il 1962 in pillole, in «Blog di Monica
Cadoria», 2 Maggio 2012. http://monica.cadoria.over-blog.it/article-cinquant-
anni-fa-succedeva-il-1962-in-pillole-102797965.html.
17
A. CRESPI, Storia dell’Italia in 15 film, Laterza, Roma 2016.
18
C. COSULICH, L’operazione Titatuns, in «Storia del cinema italiano»,
Marsilio, collana «Edizioni di Bianco e Nero», Padova 2001, p. 145.