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INTRODUZIONE
Nello scenario competitivo attuale sempre più frammentato e mutevole avere una
strategia chiara e definita appare quanto mai necessario. La rivoluzione digitale ha
costretto molte imprese alla trasformazione del proprio modello di business e
intensificato la competizione. Abbiamo assistito al declino di vecchi player
dominanti e all’ascesa di nuovi player cosiddetti disruptive. In questo contesto, la
“strategia oceano blu”, così come è stata teorizzata e formulata da W. Cham Kim e
Renée Mauborgne nel 2005, è più che mai attuale. Alla base di questo pensiero
strategico c’è infatti il capovolgimento delle logiche competitive tradizionali:
l’obiettivo non è prevalere sulla concorrenza entro i confini del mercato esistente
(“oceano rosso”), ma creare un nuovo spazio di mercato incontestato (“oceano blu”)
dove la concorrenza diventi sostanzialmente irrilevante.
Il presente studio parte dall’analisi della “strategia oceano blu” e la inserisce
nell’attuale contesto digitale. Il caso in esame è quello di Netflix, società
statunitense leader mondiale dello streaming. La società è riuscita infatti a creare il
suo “oceano blu” e ad imporsi in modo dirompente sul mercato audiovisivo.
L’obiettivo del presente elaborato è analizzarne le strategie e individuare i fattori
chiave del suo successo.
Le motivazioni che mi hanno portato a voler trattare questo tema derivano in primo
luogo dall’interesse per il digital marketing, materia che ho avuto modo di
approfondire durante il mio percorso di studi. La scelta di focalizzarmi sulla
strategia oceano blu nasce invece dall’attualità ed efficacia di questo pensiero
strategico, a mio parere spesso ingiustamente messo da parte, o comunque in
secondo piano, rispetto al modello strategico tradizionale. Infine, ho scelto Netflix
come caso aziendale per la sua straordinaria abilità nel mettere sempre la creatività
e le persone al centro della strategia.
Il primo capitolo si propone di esporre la “strategia oceano blu” così come è stata
definita e teorizzata da W. Cham Kim e Renée Mauborgne, i suoi principali
strumenti e framework analitici e i principi per la formulazione e l’attuazione della
strategia. Questo pensiero strategico viene poi inserito nell’attuale contesto
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mutevole, definito anche “liquido”, al fine di discutere il ruolo del concetto stesso
di “strategia” e di “innovazione strategica” nell’era digitale. A partire dalla
definizione di “trasformazione digitale” viene infine presentato il concetto di
disruptive innovation e le sue implicazioni per gli equilibri competitivi.
Nel secondo capitolo vengono presentate le principali tendenze e caratteristiche
del mercato audiovisivo statunitense ed europeo, con un particolare focus sul
mercato italiano ed i suoi attori principali. Dopo una breve presentazione del
contesto televisivo italiano, ci focalizzeremo sul video on demand e sugli operatori
over-the-top del settore audiovisivo, sui nuovi modelli di business (svod, tvod,
avod) e di consumo globali che hanno trasformato l’industria audiovisiva e
decretato il declino del modello del palinsesto a favore di nuovi modelli televisivi
non lineari. I dati e gli scenari presentati sono basati principalmente sull’analisi dei
report annuali di IT Media Consulting, AGCOM e I-COM.
Il terzo capitolo è dedicato all’analisi del caso aziendale Netflix dal punto di vista
teorico. Partiremo dalla sua nascita, evoluzione ed espansione internazionale, con
un particolare focus sulle difficoltà del recente sbarco in Italia. Dopo questa
necessaria premessa analizzeremo la strategia e il modello di business attraverso i
concetti e gli strumenti della “strategia oceano blu”. Presenteremo inoltre la cultura
aziendale, anch’essa centrale per l’analisi della strategia di Netflix, e studieremo i
punti di forza, le debolezze, le minacce e le opportunità attraverso l’analisi SWOT.
Infine, analizzeremo la strategia di content marketing, concentrandoci soprattutto
sulla personalizzazione del servizio, la produzione originale e la comunicazione sui
social media.
Infine, il quarto ed ultimo capitolo è dedicato alla ricerca empirica sui
consumatori Netflix. L’obiettivo della ricerca è comprendere quali fattori abbiano
reso la strategia di Netflix vincente e siano quindi determinanti per il suo successo.
La ricerca è di tipo quantitativo ed è stata svolta tramite un unico questionario da
diffondere e somministrare attraverso il web. L’analisi riguarderà principalmente la
percezione degli utenti Netflix dei seguenti fattori: la qualità dei contenuti e della
piattaforma, il sistema di raccomandazioni e la qualità della relazione tra gli utenti
e il brand.
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CAPITOLO I. DALL’OCEANO ROSSO DELLA
CONCORRENZA AD UN OCEANO BLU DIGITALE
I.1 Definizione della “Strategia Oceano Blu”
La strategia oceano blu nasce, o meglio, prende questo nome nel 2005 in seguito a
numerose ed approfondite ricerche condotte da W. Chan Kim e Renée Mauborgne,
entrambi professori all’INSEAD, co-direttori dell’Istituto “INSEAD S.O.B”
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ed
autori del libro “Strategia Oceano Blu. Vincere Senza Competere”, diventato un
best seller internazionale ed un punto di riferimento fondamentale nell’evoluzione
del pensiero strategico mondiale. Lo studio di Kim e Mauborgne si basa sull’analisi
di oltre 150 casi di imprese in 30 settori merceologici e dimostra che l’unità di
analisi giusta per capire come arrivare alla creazione di un oceano blu non è
l’azienda e nemmeno il settore, bensì la “mossa strategica”, ovvero tutte le decisioni
dell’impresa legate all’offerta di nuovi prodotti e servizi in grado di creare una
nuova domanda e un nuovo mercato (Kim e Mauborgne, 2015). Delle oltre 150
mosse strategiche analizzate sono state individuate le convergenze e le divergenze
tra chi è stato capace di creare un nuovo oceano blu e chi si è ritrovato in trappola
nell’oceano rosso. Questi due termini sono stati coniati dagli autori per descrivere
il mercato in maniera immediata: l’oceano rosso rappresenta lo spazio di mercato
esistente dove i confini sono ben definiti e accettati e le regole sono note, mentre
l’oceano blu è lo spazio di mercato incontestato dove le opportunità di crescita sono
ampie e redditizie. Navigare in un oceano blu significa dunque rendere la
concorrenza irrilevante.
Per definire la strategia oceano blu è necessario partire da quella che è considerata
la sua colonna portante: l’innovazione di valore. L’innovazione di valore è una
nuova logica strategica che si pone l’obiettivo di rendere la concorrenza irrilevante
e rompe il dogmatico trade-off tra costo e valore. Essa si verifica infatti quando
innovazione e valore vengono riconosciute come ugualmente importanti, ovvero
quando l’innovazione si unisce all’utilità e alle voci di costo (Kim e Mauborgne,
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Strategia Oceano Blu
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2015). Innovazione di valore significa dunque perseguire simultaneamente
differenziazione e contenimento dei costi (vedi fig. 1).
Tuttavia, per capire a fondo questi nuovi concetti è importante sottolineare che
questo tipo di innovazione consiste in un nuovo modo di pensare che, come gli
autori scrivono, «abbracci l’intero sistema di attività di un’azienda» (Kim &
Mauborgne, 2015).
FIGURA 1. INNOVAZIONE DI VALORE
Fonte: https://www.blueoceanstrategy.com/tools/value-innovation/
Per concludere, la strategia oceano rosso può essere definita strutturalista perché
basata sul determinismo ambientale
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, mentre l’innovazione di valore introduce una
visione ricostruzionista perché scardina le vecchie regole e ne crea di nuove, dando
vita ad un oceano blu (Kim e Mauborgne, 2015).
I.2 Strumenti e framework analitici
Kim e Mauborgne hanno sviluppato in seguito a dieci anni di studi un set di
strumenti e framework analitici, con l’obiettivo di consentire una formulazione ed
attuazione della strategia oceano blu.
Il Quadro Strategico è un framework analitico che ha un duplice scopo: il suo scopo
diagnostico è quello di osservare attentamente lo spazio di mercato noto (oceano
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I confini del mercato sono definiti e le regole sono note
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rosso) ed il suo scopo operativo è quello di verificare, tramite la curva del valore,
l’efficacia dell’idea oceano blu (Kim e Mauborgne, 2015).
La rappresentazione grafica (vedi fig. 2) permette di visualizzare sull’asse
orizzontale i fattori sui quali la concorrenza investe e sui quali il settore si focalizza
maggiormente, mentre sull’asse verticale è visibile il livello di offerta. La curva del
valore è la componente centrale del quadro perché rappresenta l’andamento
aziendale relativamente ai fattori competitivi del settore (ibidem).
FIGURA 2. IL QUADRO STRATEGICO
Fonte: https://www.blueoceanstrategy.com/tools/strategy-canvas/
Durante l’analisi delle oltre 150 imprese si è spesso delineata la seguente situazione:
due gruppi strategici con due curve del valore parallele poste semplicemente a due
altezze diverse. Per modificare realmente il quadro strategico di un settore, i due
autori affermano che è necessario togliere il focus dai concorrenti e dai clienti
attuali e spostarlo verso le alternative e i non clienti.
Per raggiungere questo obiettivo Kim e Mauborgne hanno sviluppato il framework
delle quattro azioni (vedi fig. 3), composto da quattro domande fondamentali per
la ridefinizione dei fattori competitivi e la creazione di una nuova curva del valore.