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anemometriche hanno negli studi di fattibilit� degli impianti eolici. Il
terzo capitolo � dedicato alla struttura dell�aerogeneratore sia per
quanto riguarda le parti costituenti la macchina sia per quanto riguarda
i sistemi di controllo e protezione. Segue un capitolo che tratta della
connessione in rete separando il caso di connessione a velocit�
costante, ottenuta con collegamento diretto di generatori asincroni, dal
caso a velocit� variabile ottenuto con dispositivi di elettronica di
potenza. Il quinto capitolo � dedicato agli impianti �off-shore� che
rappresentano attualmente la nuova frontiera degli impianti eolici
offrendo promettenti prospettive di sviluppo nel prossimo futuro. Per
completezza nel sesto capitolo si � trattato delle turbine di piccola e
piccolissima potenza per l�importanza che questo argomento riveste
nella elettrificazione delle zone rurali. Segue un capitolo sulla
condizione attuale e gli aspetti economici. La tesi si conclude infine
con la descrizione dell�impianto di Cima Mutali gestito dalla societ�
Anemon.
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Teoria dell’aerogeneratore
Legge di BETZ
Un aerogeneratore � fondamentalmente una macchina che
converte in energia elettrica l�energia cinetica posseduta dal vento.
Nel corso degli anni sono state realizzate un gran numero di
differenti tipi di turbine eoliche, tra cui le principali sono quelle di
seguito riportate.
Turbina cretese Turbina olandese
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Turbina americana Turbina ad eliche
Turbine ad asse verticale
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Il primo che formalmente espresse la legge che regola il
fenomeno di conversione dell�energia eolica fu, nel 1919, il fisico
tedesco Albert Betz. Si riportano di seguito i principali risultati del suo
lavoro.
La potenza, P, posseduta da una massa d�aria di portata Q che si
muove con velocit� V � data dalla seguente espressione:
P = � Q V
2
[W]
Poich� la portata � pari a:
Q = ρ A V [kg/s]
si ottiene:
P = � (ρ A V) V
2
= � ρ A V
3
Considerando che la vena fluida che investe la turbina assume la
traiettoria riportata in figura:
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Andamento della vena fluida
Dove V
1
indica il valore di velocit� del vento nella zona
indisturbata a monte della turbina e V
2
indica il valore minimo di
velocit� del vento nella zona a valle della turbina.
Considerando la potenza meccanica, P
m
, estratta dalla turbina
eolica come:
P
m
= � ρ A
1
V
3
1
- � ρ A
2
V
3
2
Dall�equazione di continuit�:
ρ A
1
V
1
= ρ A
2
V
2
= m
da cui:
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P
m
= � ρ V
1
A
1
(V
2
1
� V
2
2
)
Se si indica con V la velocit� dell�aria in ingresso al rotore della
turbina (v� in figura), essendo anche:
ρ V
1
A
1
= ρ A V
la potenza assorbita dalla turbina risulta pari a:
W = � ρ A V (V
1
2
� V
2
2
)
Dall�equazione dell�impulso si pu� ottenere l�espressione della
forza che la massa d�aria esercita sul rotore di turbina:
F = m (V
1
�V
2
) = ρ A
1
V
1
(V
1
�V
2
)
Dal principio di azione e reazione si pu� ricavare la seguente
equazione:
P
m
= F V
da cui:
� ρ V
1
A
1
(V
2
1
� V
2
2
) = ρ A
1
V
1
(V
1
�V
2
) V
e quindi:
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V = (V
1
+ V
2
) / 2
Ricavata l�espressione di V si pu� ottenere la seguente equazione
(ottenuta dall�espressione della potenza assorbita dalla turbina):
W = � ρ A (V
1
+ V
2
) (V
1
2
� V
2
2
) / 2
ossia:
W = ½ ρ A V
1
3
C
p
(1)
che rappresenta la legge espressa da Betz.
Il termine C
p
, detto efficienza rotorica, vale:
C
p
= � [1 + (V
2
/V
1
)] [1 - (V
2
/V
1
)
2
]
Il massimo rendimento teorico di turbina � funzione del rapporto
V
2
/V
1
e si ricava uguagliando a zero la derivata di C
p
rispetto a V
2
/V
1
:
dC
p
/ d(V
2
/V
1
) = 0
le soluzioni della equazione precedente sono:
V
2
/V
1
= -1 ; V
2
/V
1
= 1/3
Scartando la soluzione �1, corrispondente all�inversione del
flusso d�aria, la soluzione fisicamente accettabile � V
2
/V
1
= 1/3:
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9
Per V
2
= 1/3 V
1
si verifica la massima potenza assorbita dalla
turbina eolica.
C
p
(1/3) = 0.59
risultando:
P
max
= � C
p
ρ A V
1
3
= 0.295 ρ A V
1
3
Si deve tuttavia notare che C
p
= 0.59 � il massimo valore teorico,
nelle realizzazioni pratiche esso non supera invece il valore 0.5,
attestandosi in genere intorno al valore 0.4.
Nella figura seguente si riporta l�andamento di C
p
al variare del
rapporto delle velocit�:
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0 0,2 0,4 0,6 0,8 1
V2/V1
C
p
Efficienza rotorica
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Si riporta inoltre il valore reale di C
p
per alcune turbine eoliche:
Andamento dell’efficienza rotorica reale
Nel grafico sono riportati gli andamenti dell�efficienza rotorica di
alcune turbine eoliche in funzione del parametro λ definito come:
λ = u / v (tip speed ratio)
dove:
u = velocit� periferica delle pale rotoriche
v = velocit� del vento
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11
Si noti nel grafico la relazione del valore dell�efficienza rotorica
reale di ciascuna turbina in relazione a quella teorica (ideal C
p
).
Analizziamo ora ciascuno dei termini che compaiono
nell�espressione della legge di Betz (1).
Calcolo dell�area rotorica
Per il calcolo dell�area rotorica A (rotor swept area), cio�
dell�area spazzata dal rotore su cui agisce il flusso d�aria, si pu� fare
riferimento alle seguenti espressioni:
Per turbine ad asse orizzontale
A = (π / 4) D
2
[m
2
]
dove D � il diametro della pala
Per turbine ad asse verticale (Darrieus)
A = 2/3 (altezza del rotore) (massima larghezza rotorica) [m
2
]
Densit� dell�aria
La densit� dell�aria � funzione della sua temperatura e pressione,
come espresso dall�equazione dei gas perfetti. Inoltre il valore di ρ
assume un andamento aleatorio nel tempo essendo legato ai
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cambiamenti climatici. Un calcolo preciso della densit� dell�aria in un
particolare sito deve necessariamente considerare le medie stagionali e
le distribuzioni statistiche. Tuttavia in fase di progetto � sufficiente
riferirsi alla seguente formula che tiene conto della variazione di
pressione e temperatura con la quota:
ρ = ρ
0
e
H )3048/297.0( −
[Kg/m
3
]
Dove:
ρ
0
= 1.225 Kg/m
3
(densit� dell�aria al livello del mare)
H = altezza sul livello del mare [m]
Pi� semplicemente alla precedente formula si pu� sostituire la
seguente:
ρ = ρ
0
- 1.194 10
-4
H [Kg/m
3
]
Velocit� del vento
La velocit� del vento costituisce il parametro pi� importante nella
determinazione della potenza assorbita da un�aerogeneratore ed in
particolare risulta essere il valore pi� significativo per gli studi di
fattibilit� di un impianto eolico. A questo argomento � quindi dedicato
il capitolo che segue.
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Studio del vento
Velocità del vento
Il vento
Il vento nasce dai gradienti termici presenti all�interno
dell�atmosfera. La differenza di temperatura � dovuta alla diversa
esposizione e al diverso grado di assorbimento della superficie
terrestre della radiazione solare. In particolare la differente
esposizione della fascia tropicale rispetto ai poli genera un flusso
d�aria ascendente nella zona equatoriale ed un flusso discendente in
prossimit� di entrambi i poli. Nasce quindi, nei due emisferi, un
vortice che si estende dall�equatore al polo. A questo movimento
principale si sovrappone l�effetto della forza di Coriolis la quale
spezza questo vortice principale in una serie di altri vortici secondari, i
quali sono disposti in vario modo non pi� coincidente con il
meridiano. Senza entrare nel dettaglio si riportano di seguito le
principali direzioni dei venti a terra che costituiscono la parte inferiore
di questi vortici:
latitudine 90�-60�
NORD
60�-30�
NORD
30�-0�
NORD
0�-30�
SUD
30�-60�
SUD
60�-90�
SUD
direzione NE SW NE SE NW SE
Principali direzioni dei venti
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Mappe dei venti
Le mappe dei venti sono un utile strumento per lo studio delle
caratteristiche medie del vento. In genere su queste mappe si riportano
o i valori medi del vento punto per punto o le curve di isovento, cio� il
luogo dei punti ad uguale velocit� del vento.
Si riportano di seguito due esempi di mappe del vento, la prima �
relativa all�Europa occidentale e rappresenta le curve di isovento, la
seconda � relativa alla Danimarca e rappresenta il valore punto per
punto della velocit� del vento.
La differenza principale fra questi due tipi di rappresentazione �
che mentre nelle mappe dei valori medi di velocit� del vento il valore
medio del vento pu� essere ricavato direttamente, nelle mappe di
isovento la velocit� va ricavata in base ai dati riportati nella didascalia.
Le mappe di isovento rappresentano infatti dei valori medi estesi a
tutta una regione senza considerare gli effetti locali che possono
influire notevolmente sulle media della velocit� del vento. Questo dato
� invece ricavabile dalle informazioni presenti nella didascalia dove si
riportano i valori medi per ogni condizione del terreno.
Si faccia attenzione al fatto che le didascalie indicano il valore di
potenza producibile per metro quadrato in riferimento quindi alla
superficie del rotore (rotor swept area). Per ottenere il valore di
potenza ricavabile da un determinato sito si deve quindi moltiplicare il
dato riportato in didascalia per la superficie rotorica della specifica
turbina.
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Terreno
accidentato
Pianura
Costa Mare aperto
Colline
Mappa dei venti dell’Europa occidentale