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Introduzione
Il presente lavoro si basa principalmente su un’analisi linguistica del
romanzo di Irvine Welsh Trainspotting.
Ciò che piø mi ha affascinato dell’opera di Welsh, dal punto di vista
linguistico, è stato l’uso personalissimo che l’autore ha fatto della lingua
scozzese e dell’inglese scozzese nel suo romanzo, ossia il fatto che le
parole siano state riportate da Welsh nel modo in cui dovrebbero essere
pronunciate con l’accento di Edimburgo.
Da questo aspetto così peculiare di Trainspotting l’idea di fare del
romanzo di Welsh l’oggetto della mia tesi di laurea, lavoro che ho
racchiuso in tre capitoli.
Nel primo capitolo ho ritenuto opportuno dare delle informazioni
generali sia sul romanzo sia sull’autore, di cui mi è sembrato importante
riportare alcuni cenni biografici che hanno inciso, a mio avviso, nella
sua scelta di scrivere Trainspotting.
Mi sono poi soffermata su quella che è la trama del romanzo, e sul
tema principale che affronta, ossia l’emarginazione di cui sono vittime i
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tossicodipendenti protagonisti di Trainspotting ma piø in generale tutti
coloro che la società etichetta come “diversi”.
Ho presentato quindi velocemente i “diversi” che Welsh ha scelto
come protagonisti del suo romanzo: Rents, Sickboy, Spud e gli altri, tutti
tossicodipendenti immersi nel loro tunnel fatto di droghe e di alcool in
cui si rifugiano perchØ incapaci di accettare di scegliere ciò che la società
vuole, in un certo senso, “imporre”.
Dopo questa panoramica inziale sull’autore e sul romanzo, nel secondo
capitolo ho scelto di focalizzare il mio lavoro sull’aspetto del romanzo
che piø mi ha colpito, ossia quello linguistico. Ho quindi ritenuto
opportuno soffermarmi anzitutto su quella che è la storia della lingua
scozzese prima di analizzare l’uso che Welsh ne ha fatto nel suo
romanzo, aspetto che ho invece trattato nel terzo capitolo, interamente
dedicato al modo in cui l’autore ha utilizzato il dialetto di Edimburgo in
Trainspotting.
Infine, nel quarto ed ultimo capitolo, mi sono soffermata sulla
questione della traduzione di Trainspotting che rappresenta un vero
incubo per i traduttori poichØ è difficile rendere al meglio l’invenzione
linguistica di Welsh, la sua padronanza dello slang degli “junkies” e
l’elemento regionale. Ho quindi spiegato, velocemente, le strategie
traduttive elaborate da Malone ed il modo in cui queste sono state
utilizzate dalla traduttrice del romanzo in italiano, Giuliana Zeuli, per
tradurre Trainspotting, riportando un episodio del libro con la traduzione
a fronte.
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Capitolo primo
1.1 Irvine Welsh
Romanziere scozzese contemporaneo, considerato il caposcuola degli
scrittori dell'avanguardia britannica (insieme ad altri due esponenti di
spicco come Hornby e Doyle), Irvine Welsh nasce nel 1958 a Leith-
sobborgo portuale a Nord di Edimburgo- da un'umile famiglia.
Le doti narrative dell'autore si manifestano solo negli anni ottanta
quando, a seguito di una breve parentesi londinese in cui si dedica
prettamente alla musica, aderisce alla rivoluzione punk e fa le sue prime
esperienze con le piø diverse sostanze stupefacenti, l'autore decide di
ritornare ad Edimburgo.
Completa gli studi alla Herriot-Watt University e, profondamente
colpito dal romanzo di William McIlvanney -Dockerty- comincia a
scrivere.
In seguito Welsh ha dichiarato, in un’intervista pubblicata sul The
Guardian che «Uno dei maggiori doni che McIlvanney ha ricevuto come
scrittore è stato l’umanità infallibile che sa dare ai suoi personaggi,
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anche al piø disperato».
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Probabilmente per questo motivo i personaggi di Trainspotting, che a
detta di qualcuno Welsh scrisse nelle pause durante la stesura della sua
tesi di laurea alla Watt University, sono caratterizzati da una cosi' forte
componente umana.
L'autore iniziò quindi a scrivere il romanzo per sØ stesso, per puro
piacere personale e solo successivamente un'amica, dopo averlo letto,
decise di proporlo ad una rivista che ne pubblicò alcuni brani, attirando
sull'autore l'attenzione di alcuni editori.
Il successo di Trainspotting, pubblicato nel 1993 fu straordinario, così
come quello della relativa versione cinematografica di Danny Boyle
comparsa dopo soli tre anni dalla pubblicazione del romanzo.
Sebbene inizialmente Welsh abbia ricevuto diverse critiche e sia stato
considerato un autore fondamentalmente autobiografico e capace di
trattare solo temi riguardanti l'emarginazione e la droga, successivamente
lo scrittore ha raccolto numerosi consensi, dimostrando di possedere una
ben piø ampia curiosità verso ogni sfaccettatura della vita.
“La narrativa di Welsh si segnala sulle altre composizioni degli anni
novanta per il suo stile peculiare, che tratteggia i personaggi e gli
ambienti con estrema vividezza ed efficacia, prediligendo quasi sempre
situazioni borderline o comunque casi limite della piø variegata
umanità”.
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1
Welsh, Irvine(2006), “Instincts in Overdrive”, recensione di “Weekend” di William McIlvanney, The
Guardian, 26 agosto 2006, disponibile a http://www.guardian.co.uk
2
http://it.wikipedia.org/wiki/Irvine_Welsh
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L' impronta pessimista e nichilista che contraddistingue le opere di
Welsh e' fortemente in contrasto con l'ottimismo e l'amore per la vita
propri dell'autore, amante del "lieto fine" con il quale si concludono la
maggior parte delle sue storie.
Welsh si considera un esponente della letteratura della classe operaia
anglosassone, e in effetti il suo modo crudo di descrivere ambienti,
personaggi, situazioni di vita e' sempre intriso di un profondo realismo
che per certi versi ricorda autori come Zola e Balzac.
“Caratteristica curiosa delle opere di Welsh è la presenza ricorrente
degli stessi personaggi da un racconto o romanzo all'altro, in un
complicato intrecciarsi di vicende, che vanno sempre piø a costituire
come tanti tasselli di puzzle una Commedia Umana di stampo
balzacchiano, che ripercorre la storia del sottoproletariato di Leith negli
anni ottanta e novanta e allo stesso tempo ritrae in maniera esemplare
l'eterna natura umana con tutte le sue virtø e soprattutto imperfezioni”.
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“I libri di Welsh sono capaci di spiazzarci, incantarci, stupirci e
soprattutto farci riflettere. In un'epoca di mediocrità politica come la
nostra, Irvine Welsh e' considerato il piø importante scrittore sociale
della Gran Bretagna. Anche se lui afferma di scrivere solo del ‘suo
mondo, della sua gente e delle cose che ama, come il calcio e la musica’.
I suoi romanzi sono duri come pietre: la vita vissuta sulle strade, in un
mondo ai margini, è impietosa e autentica, e la verità è diretta come un
pugno nello stomaco”.
4
3
http://it.wikipedia.org/wiki/Irvine_Welsh
4
http://www.girodivite.it/antenati/xxisec/_welsh.htm
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1.2 Trainspotting
Trainspotting e' quindi il primo romanzo di Irvine Welsh, nonchØ quello
che ha determinato il successo dello scrittore scozzese.
Pubblicato nel 1993, il romanzo e' stato seguito dall'omonimo film di
David Boyle, presentato fuori concorso al 49° festival di Cannes nel
1996. Nel 2012 si prevede la pubblicazione di una novella-Skagboys-che
fungerà da prØquel al romanzo.
Ambientato a Leith, Trainspotting narra le vicissitudini di un gruppo
di ragazzi di Edimburgo e il modo in cui essi interagiscono con la società
o meglio, la loro scelta di non interagire con essa, di non omologarsi ad
essa. I protagonisti del romanzo cercano di dare un senso alla propria
esistenza per far sì che questa non si limiti alla famiglia, l’impiego
ordinario, la casa e trovano nella violenza e nella droga l’unica risposta
possibile.
“[..] scelgono di rifugiarsi nella droga poichØ insoddisfatti della
società in cui vivono”
5
.
Tuttavia, afferma Marco Menchi, a differenza di come spesso accade
ai tossici, la loro condotta non deriva da un difficile ambiente sociale o
familiare, non Ø semplicemente finalizzata allo sballo e non nasce da
menti immature e ignoranti: i protagonisti si rifiutano di accettare un
riconoscimento da parte della società, i loro concetti di successo e
5 Menchi, Marco (2005): Trainspotting:viaggio nel mondo dell’ero, disponibile a
www.uniurb.it/lingue/matdid/martella/2005.../tesi%20trainspotting.doc
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fallimento funzionano solo ad un livello individuale e non ad un livello
sia individuale che sociale. Per loro successo e fallimento rappresentano
esperienze momentanee perchØ sono esperienze che non possono essere
sostenute dall'accettazione di altri valori di tipo sociale, come il benessere
materiale, il potere o la posizione sociale.
Forti della convinzione che non Ø possibile cambiare la società per
migliorarla, i personaggi di Trainspotting si rifiutano di poter cambiare e
adattarsi alla società, il che provoca in loro depressione, ossia mancanza
di motivazione, un vuoto interiore che solo la droga riesce a riempire.
La scelta di drogarsi diventa una sfida alla società che tende ad
emarginare coloro che si comportano in modo diverso dagli altri, come i
tossici. A questi ultimi la società condanna la scelta di drogarsi, gliela
condanna perchØ queste persone rifiutano ciò che essa può offrirgli per
cui vede in loro il frutto del suo fallimento.
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Questa concezione, che spiega la psicologia nonchØ la triste scelta di
vita (o non vita)dei protagonisti, si ritrova nel monologo iniziale di uno di
essi- Mark Renton (Rents)- che apre il film:
"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una
carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore
del cavolo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e
apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo
basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi,
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Menchi, Marco (2005): Trainspotting-Viaggio nel mondo dell’ero, disponibile a
www.uniurb.it/lingue/matdid/martella/2005.../tesi%20trainspotting.doc