Marco Fioravanti La spesa per la giustizia in Italia 1980 – 2000
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che ha un paese civile, che possiede un preciso ordinamento
giuridico, di poter garantire ad ogni singolo cittadino il
diritto alla giustizia, diritto che deve poter essere esercitato
in tempi relativamente brevi, ed è proprio quest’ultimo
punto che rappresenta uno dei mali se non il male della
giustizia italiana.
Precedentemente a tutto questo, la tesi inizia, nel capitolo I,
con una serie di informazioni complementari indispensabili
per capire i dati economici citati inerenti il bilancio dello
Stato.
Le informazioni economiche sono inoltre corredate da tabelle
e grafici riportati a completamento e a chiarimento di quanto
verrà detto.
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CAPITOLO I
IL BILANCIO DELLO STATO
Scopo del presente capitolo è fornire le informazioni
necessarie per avere conoscenza di cosa sia il bilancio dello
Stato, delle sue caratteristiche, della sua struttura, di come si
arriva alla sua formazione, dei principi fondamentali che lo
ispirano.
Nel presente capitolo verranno classificate le entrate e le
uscite e verrà illustrato il rendiconto generale dello Stato,
documento redatto dalla corte dei conti e fonte insostituibile
delle informazioni fornite nei capitoli successivi.
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1.1 Definizione del bilancio dello Stato
E’ essenziale, prima di procedere con l’analisi della
spesa per la giustizia italiana, affrontare e definire alcuni
concetti sul bilancio dello Stato, in quanto queste
informazioni torneranno utili per comprendere alcune
classificazioni economiche e termini ragionieristici utilizzati
nel proseguo del testo.
Occorre innanzi tutto chiarire che il bilancio dello Stato è un
bilancio cosiddetto di previsione; in altre parole, è quel
documento contabile nel quale vengono previste tutte le
entrate e le uscite che si ritiene si verificheranno durante
l’anno finanziario di riferimento. Pertanto, il bilancio dello
Stato viene compilato prima dell’inizio dell’esercizio di
riferimento e, alla fine di tale esercizio temporale, viene
completato con la stesura di un documento di rendiconto che
ne indica i risultati.
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La funzione del bilancio dello Stato è quella di pianificare i
fabbisogni pubblici e di identificare le entrate e la loro
copertura.
Un bilancio, secondo la dottrina, può essere di due tipologie:
• bilancio di competenza, che comprende tutte le
entrate che l’amministrazione ha diritto di ricevere
nell’anno finanziario, e tutte le uscite che ha la facoltà
di impegnare;
• bilancio di cassa, che contempla tutte quelle entrate ed
uscite che la pubblica amministrazione è realmente
sicura di riscuotere e di onorare.
Il bilancio dello Stato, essendo un bilancio di competenza,
conterrà, alla fine dell’esercizio che coincide con il 31
dicembre, tutto l’ammontare delle entrate accertate ma non
ancora riscosse e tutte le uscite impegnate ma non ancora
pagate.
Le uscite del bilancio dello Stato sono strettamente legate alle
singole previsioni fatte da ciascun ministero.
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La formazione del bilancio è compito dell’esecutivo, mentre
la sua approvazione dipende dal potere legislativo.
Il Ministero del Tesoro del Bilancio e della Programmazione
economica si occupa della formazione del bilancio,
presentando:
A Marzo di ogni anno la relazione generale sulla
situazione economica del paese;
A Settembre di ogni anno la relazione generale sulle
previsioni.
Il bilancio, dopo essere stato stilato dal Ministero del Tesoro
del Bilancio e della Programmazione Economica, coadiuvato
dal Ragioniere Generale dello Stato, il quale ha il compito di
coordinare tutti i progetti di spesa presentati dai ministri
delle rispettive ragionerie centrali. Viene poi presentato alle
Camere per l’approvazione entro il 31 Dicembre. Qualora le
Camere non approvino il bilancio, si entra in un regime di
esercizio provvisorio, durante il quale il Governo ha
l’autorizzazione del Parlamento ad esplicare la propria
attività finanziaria per un periodo massimo di quattro mesi.
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Alla fine dell’esercizio, vengono rilevate le entrate accertate
ma non ancora riscosse, e le uscite impegnate ma non ancora
liquidate, ed i cui rispettivi totali andranno a confluire nei
conti residui
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, attivi e passivi, e verranno contabilizzati
nell’esercizio successivo.
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Nel bilancio dello stato si definiscono residui attivi le entrate fiscali e
finanziarie accertate ma non ancora riscosse, oppure riscosse dagli esattori ma
non ancora versate nelle casse dello stato; sono invece residui passivi le uscite
iscritte in bilancio ma non ancora erogate alla fine dell’esercizio, per mancata
definizione dell’importo oppure liquidate ma non ancora erogate.
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1.2 Principi fondamentali del bilancio dello Stato.
Il bilancio dello Stato deve uniformarsi ad una serie di
principi che sono di seguito descritti:
La veridicità: deve contenere le informazioni
riassuntive dei fini e dei mezzi della spesa
pubblica.
La pubblicità: deve essere portato a conoscenza di
tutti i cittadini
Il pareggio: deve dimostrare la quadratura tra il
totale delle entrate e il totale delle spese.
L’universalità: deve contemplare tutte le entrate e
tutte le uscite.
L’integrità: deve contemplare le voci del bilancio al
lordo del loro valore.
L’unità: ogni singola voce del bilancio deve
appartenere al bilancio stesso e contribuire per il
suo valore alla formazione del totale.
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La specializzazione: deve opportunamente
classificare tutte le entrate e tutte le spese sia in
relazione alla loro causa che alla loro natura.
La classificazione delle entrate e delle spese nel bilancio dello
Stato, secondo la legge 62/64, devono essere ripartite in
categorie, rubriche, capitoli e titoli. Di conseguenza le spese,
a loro volta, si distinguono in titoli, sezioni, rubriche,
categorie e capitoli, secondo lo schema di seguito riportato:
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ENTRATE
Titoli Secondo che siano tributarie, extra
tributarie, o provengano dall’alienazione di
beni patrimoniali o da rimborso di crediti
Categorie Secondo la loro natura
Rubriche Secondo l’organo cui è affidato
l’accertamento
Capitoli Secondo l’oggetto
USCITE
Titoli Secondo che siano di pertinenza della parte
corrente oppure della parte in conto
capitale.
Sezioni Secondo l’analisi funzionale
Rubriche Secondo l’organo che amministra la spesa
Categorie Secondo l’analisi economica
Capitoli Secondo l’oggetto
Occorre fare una distinzione tra “spese correnti” e “spese in
conto capitale”: le prime sono quelle necessarie a mantenere
la continuità del “pubblico servizio”, mentre le seconde
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riguardano quelle forme di investimento che hanno l’intento
di migliorare il pubblico servizio ed il cui peso nel bilancio
viene ammortizzato per più esercizi.
Il procedimento di erogazione della spesa può essere
schematizzato nelle seguenti fasi:
L’impegno:
ovvero il momento in cui si decide di erogare una
spesa, che può essere di due tipologie: impegno di
fondi, che consiste nel rendere disponibile per una
certa spesa un dato ammontare di fondi; e
impegno di spesa, che consiste nel motivare le
ulteriori fasi della spesa.
La liquidazione:
ha la funzione di individuare esattamente la
persona creditrice e di determinare in modo
preciso e definitivo l’importo da pagare.
L’emissione del mandato:
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ovvero l’ordine che il funzionario competente dà
all’agente esecutivo di pagare al creditore la
somma definita.
Il pagamento:
ossia il passo definitivo, che consiste nell’effettiva
uscita del denaro. Va sottolineato che l’emissione
del mandato e del pagamento non possono venire
cumulate da un unico organo statale.
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1.3 Il rendiconto generale dello Stato.
Con il rendiconto generale lo Stato dà dimostrazione
dei risultati della propria gestione e giustifica il
comportamento del potere esecutivo.
Alla fine dell’anno, vengono presentati due tipi di rendiconti,
uno economico sul bilancio dello Stato, e l’altro che per lo
Stato patrimoniale del paese.
Nel rendiconto economico sono presenti le seguenti voci:
Le entrate accertate e scadute durante l’anno
Le spese ordinarie accertate e quelle liquidate nello stesso
periodo di tempo
Tutte le riscossioni e tutti i pagamenti riguardanti
l’esercizio finanziario.
Nel rendiconto patrimoniale sono presenti le seguenti voci:
Attività e passività finanziarie proprie del conto del
tesoro
Beni mobili ed immobili, creditori, titoli di credito, beni
di natura industriale, ed altre attività disponibili.