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INTRODUZIONE
Lo scopo di questo elaborato è quello di analizzare un fenomeno che, dopo aver visto la
sua nascita e la sua evoluzione negli USA, negli ultimi anni sta riscuotendo un
notevole interesse nel panorama europeo ed italiano: le Special Purpose Acquisition
Company, o più comunemente SPAC.
La SPAC è un veicolo di investimento collettivo, attraverso il quale i promotori
raccolgono risorse finanziarie nel mercato dei capitali tramite una IPO tradizionale e,
in seguito, presentano ai potenziali sottoscrittori un progetto di investimento che
consiste nell’individuazione di una società target con la quale realizzare
un’operazione di aggregazione. A seguito della “business combination” la
società target si troverà automaticamente quotata sul mercato di provenienza della
SPAC, senza dover sostenere gli ingenti costi di collocamento.*
L’importanza del fenomeno, in Italia, è accentuata dalle caratteristiche del tessuto
industriale che è formato prevalentemente da piccole e medie imprese, a volte incapaci di
reagire a particolari shock del mercato finanziario e non. Questo è stato evidente a
seguito della crisi economico-finanziaria del 2008, i cui effetti sono stati rilevanti
soprattutto per quegli operatori caratterizzati da una fragile struttura finanziaria e dalla
dipendenza dalle banche. Tra gli strumenti di finanza innovativa che possono dare un
supporto alle imprese di piccole e medie dimensioni, in un sistema banco-centrico
come quello italiano, vi è sicuramente la SPAC.
Inoltre, per l’azienda di medie dimensioni, la business combination con la SPAC
può risultare una valida alternativa alla tradizionale IPO per tempistiche, costi e
formalità del processo, oltre che per le competenze manageriali apportate dai promotori
della SPAC. Alla luce di tali premesse, il presente lavoro sarà strutturato nella maniera
seguente. Nel primo capitolo verrà analizzata la disciplina dell’Offerta Pubblica
Iniziale quale presupposto per l’ammissione alla quotazione sui mercati delle azioni
di S.p.a. Inizierò trattando la disciplina dell’appello al pubblico risparmio contenuta
nel Titolo II della Parte IV del TUF, facendo opportuno riferimento al
Regolamento Prospetto. Verrà definito l’oggetto dell’offerta al pubblico, i prodotti
finanziari e i Titoli, cosa si intende per “offerta al pubblico”, vedremo le specificità del
Regolamento Prospetto, il contenuto del Prospetto e i poteri della Consob sul medesimo.
Successivamente sposteremo l’attenzione sul contesto italiano dei mercati regolamentati
gestiti da Borsa Italiana Spa e sul Multilateral trading facility gestito dalla medesima
* SPAC: uno strumento di finanza innovativa per le eccellenze del Made in Italy, Tesi di Laurea di
Saverio Brocchi - https://tesi.luiss.it/19640/1/671581_BROCCHI_SAVERIO.pdf
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società, ovvero AIM Italia, che presenta un processo di ammissione molto più flessibile
per le imprese di medie e piccole dimensioni.
Nel secondo capitolo, dopo aver tracciato una descrizione delle Special Purpose
Acquisition Company in origine, partendo dalle blank check companies, con conseguente
inquadramento normativo nel mercato statunitense, si procederà ad un confronto con il
fenomeno del private equity con cui le SPAC presentano analogie e similitudini.
Successivamente verranno analizzati i punti di forza e di debolezza dello strumento ed i
principali strumenti finanziari utilizzati. Il secondo capitolo si conclude con un breve
excursus su quella che è stata la letteratura scientifica sul fenomeno in oggetto.
Nel terzo capitolo, infine, analizzeremmo il fenomeno nel contesto normativo italiano
procedendo con l’esame degli istituti giuridici che caratterizzano le SPAC. In particolare,
verranno analizzate: la disciplina dell’IPO e della quotazione con la scelta del mercato di
riferimento, le caratteristiche dell’assemblea dei soci, le forme di realizzazione
dell’oggetto sociale, le caratteristiche e le specificità del consiglio di amministrazione in
queste particolari società nonché il diritto d’uscita riconosciuto agli investitori contrari
alla business combination, ovvero il diritto di recesso.
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CAPITOLO 1 - IL RICORSO AL MERCATO DEI CAPITALI: OFFERTE
PUBBLICHE INIZIALI E QUOTAZIONE SUI MERCATI
1.1. INTRODUZIONE ALLE OFFERTE PUBBLICHE INIZIALI
Nel nostro ordinamento, le imprese possono assumere la forma giuridica di società
per azioni. Le S.p.a. sono società di capitali dotate di personalità giuridica e di
autonomia patrimoniale perfetta, infatti, ai sensi dell’art. 2325 c.c., «nella società per
azioni per le obbligazioni sociali, risponde soltanto la società con il suo patrimonio».
Tra le S.p.a. italiane molte operano con un capitale detenuto da pochi soci e i loro
titoli – le azioni – vengono scambiati solo a livello privato. Esistono, però, S.p.a.
tipicamente di maggiori dimensioni, che offrono le proprie azioni al pubblico
ricorrendo al mercato del capitale di rischio
1
. Il Codice civile prevede che sono società
che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio: le società che hanno azioni quotate
sui mercati regolamentati e le società che hanno azioni non quotate ma ugualmente
diffuse tra il pubblico in misura rilevante (art. 2325-bis, c.c.). Tale ultima definizione,
trova compimento nell’art 2-bis del Regolamento Emittenti
2
che dispone che siano
emittenti azioni diffuse fra il pubblico in misura rilevante gli emittenti italiani i quali,
contestualmente:
i. abbiano azionisti diversi dai soci di controllo in numero superiore a
cinquecento che detengano complessivamente una percentuale di capitale
sociale almeno pari al 5%;
ii. superino due dei tre limiti indicati dall’articolo 2435-bis, primo comma, del
Codice civile.
Si tratta della disciplina del bilancio in forma abbreviata e nello specifico i limiti sono
i seguenti:
totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000 euro;
1
Il capitale di rischio è rappresentativo della partecipazione al progetto imprenditoriale ed è pienamente
soggetto al rischio d'impresa. La remunerazione del capitale di rischio (ad esempio delle azioni) dipende
dal risultato di gestione raggiunto, mentre le obbligazioni danno diritto al rimborso del capitale e alla
corresponsione di un interesse indipendentemente dal risultato di gestione dell'impresa. Inoltre, in caso di
perdite rilevanti dell’impresa con conseguente avvio della procedura di liquidazione prima si procede al
rimborso dei creditori (ad esempio gli obbligazionisti) e poi, con i mezzi residui, si rimborsano i titolari del
capitale di rischio (ad esempio gli azionisti).
2
Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modificazioni,
concernente la disciplina degli emittenti, di attuazione del testo unico delle disposizioni in materia di
intermediazione finanziaria (TUF).
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ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000 euro;
dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 50 unità.
Le S.p.a. possono, quindi, offrire le proprie azioni al pubblico per finanziare progetti di
investimento, di crescita, di espansione su nuovi mercati e, in generale, per reperire
capitali. L’emissione azionaria rappresenta, di fatto, un aumento di capitale e può essere:
gratuito, se si effettua assegnando a titolo gratuito, le nuove azioni ai vecchi
azionisti oppure aumentando il valore nominale delle azioni esistenti. Questa
modalità è disciplinata dall’articolo 2442 c.c., e permette alla società di imputare
a capitale le riserve e gli altri fondi iscritti in bilancio in quanto disponibili;
a pagamento, se la sottoscrizione di nuove azioni avviene tramite pagamento di
un corrispettivo fissato in base ad un prezzo di collocamento delle nuove azioni.
In questo caso, l’aumento è reale, perché c’è un vero e proprio incremento del
patrimonio netto della società grazie a nuovi apporti. Ai conferimenti possono
partecipare sia i soci che terzi. Ai primi però è offerto il cosiddetto diritto di
opzione. In questo modo, la legge offre al socio la possibilità di non diluire, quindi
mantenere inalterata, la sua partecipazione sociale;
statutario, se deriva dalla richiesta di conversione da parte dei detentori di
obbligazioni convertibili;
L’emissione di azioni può concretizzarsi in due diverse tecniche di collocamento:
le offerte pubbliche di vendita – OPV – se si tratta della vendita di azioni
preesistenti dei soci a nuovi possibili investitori in cambio di denaro;
le offerte pubbliche di sottoscrizione
3
– OPS – se si emettono nuove azioni da
vendere a nuovi possibili investitori, in modo da raccogliere nuovi capitali per
investimenti.
Le offerte pubbliche di vendita e di sottoscrizione possono rientrare nell’ambito di
un’offerta pubblica iniziale – IPO (Initial public offering) – quando rappresentano la
3
In genere, il mercato percepisce più ottimisticamente le OPS rispetto alle OPV in quanto quest’ultime
potrebbero essere interpretate come un disimpegno da parte degli attuali azionisti e perché indirizza le
risorse verso i singoli azionisti non verso la società.
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prima emissione su un mercato delle azioni di una società di capitali che decide di divenire
pubblica.
In Italia, le norme che disciplinano la società per azioni sono contenute nel Codice civile
e sono integrate, per le società quotate, dalla disciplina speciale degli emittenti contenuta
nel D.lgs. 58/1998 (testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione
finanziaria – TUF) e nel Regolamento emittenti adottato con delibera Consob n.
11971/1999.
Le offerte pubbliche iniziali rientrano nella disciplina dell’appello al pubblico risparmio
contenuta nel TUF che analizzerò nel prossimo paragrafo.
1.2. LA DISCIPLINA DELL’OFFERTA AL PUBBLICO DI PRODOTTI
FINANZIARI
La disciplina dell’appello al pubblico risparmio è suddivisa tra due fonti normative, da
un lato troviamo il TUF e le relative norme di attuazione, dall’altro il cosiddetto
Regolamento prospetto (Regolamento UE n. 1129/2017) e le relative norme di attuazione
– tra cui il Regolamento Delegato (UE) n.979/2019, che riguarda le informazioni
finanziare chiave che devono essere contenute nella nota di sintesi del prospetto, e il
Regolamento Delegato (UE) n. 980/2019 che riguarda il formato, il contento e le
disposizioni sull’approvazione del prospetto.
1.2.1. LA DISCIPLINA DEL TUF
Il testo unico della finanza, all’art. 1, comma 1, lett. t), definisce "offerta al pubblico di
prodotti finanziari": ogni comunicazione rivolta a persone, in qualsiasi forma e con
qualsiasi mezzo, che presenti sufficienti informazioni sulle condizioni dell’offerta e dei
prodotti finanziari offerti così da mettere un investitore in grado di decidere di acquistare
o di sottoscrivere tali prodotti finanziari, incluso il collocamento tramite soggetti abilitati.
La definizione contenuta nel testo unico descrive le caratteristiche che l’offerta deve avere
e specificatamente individua le operazioni rilevanti per l’applicazione della disciplina,
ovvero ne delinea le modalità. Da questo punto di vista, infatti, la norma ha la finalità di
realizzare una massima tutela degli investitori, in particolare quelli disinformati, facendo
rientrare nella definizione qualsiasi operazione volta a realizzare la raccolta del risparmio
presso un pubblico di persone, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma. Rientra, quindi,