Introduzione
v
Nel terzo capitolo viene illustrata la metodica applicativa del
marketing laterale, derivante dall’integrazione, nel
tradizionale schema di marketing, degli studi condotti ormai da
molti anni da Edward de Bono e, cioè, il già noto “pensiero
laterale”.
Nel quarto capitolo sono stati messi a confronto e si è
dimostrata la complementarietà, del marketing verticale e del
marketing laterale.
Il quinto ed ultimo capitolo è dedicato, invece, all’analisi del
caso di un’impresa italiana, operante nel settore delle
calzature e dell’abbigliamento, che ha generato e brevettato
una tecnologia frutto del marketing laterale.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
1
Capitolo I
Saturazione del mercato e problemi
di competitività.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
2
Introduzione
Negli ultimi anni nei paesi industrializzati si è modificata
sensibilmente la situazione competitiva.
Numerosi sono infatti i cambiamenti che hanno interessato sia
la domanda sia l’offerta.
I comportamenti d’acquisto risultano diversi dal passato: in
alcuni casi più riflessivi, in altri più variegati, comunque
mutevoli e difficilmente riconducibili ad un unico stile di vita.
La crisi economica con i conseguenti riflessi sul reddito delle
famiglie, l’aumento per i servizi richiesti per la cura della
salute e per il benessere della persona, la ricerca di soddisfare
nuovi bisogni a carattere tecnologico
1
e l’aumento di molte
tariffe per i servizi essenziali hanno significativamente ridotto
la capacità di spesa dei consumatori per soddisfare tutti gli
altri bisogni. Il consumatore è più informato sulle alternative
dell’offerta, evidenzia aspettative crescenti, è continuamente
alla ricerca di varietà ed è sempre meno disponibile a concedere
fedeltà incondizionata alla marca.
Altri elementi di complessità riguardano la concorrenzialità e
la saturazione dei mercati.
Questi problemi sono rappresentati dalla crescente intensità
competitiva, legata all’internazionalizzazione che moltiplica gli
attori all’interno di uno stesso mercato, con una rilevante
pressione sui prezzi e quindi con una riduzione dei margini;
dalla rapida diffusione di tecnologie; dalla concorrenza dei
1
Telefonini, computer, Internet…
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
3
Paesi emergenti, spesso in grado di sfruttare significativi
vantaggi di costo; dal crescente potere della distribuzione e
dall’utilizzo sempre più diffuso della marca commerciale.
Alcune catene di distribuzione, come si vedrà più avanti,
presentano, infatti, volumi d’acquisto molto elevati, hanno
sviluppato raffinate politiche di marca e gestiscono portafogli di
private label che continuano ad acquistare spazi espositivi e
quote di mercato, anche a discapito delle marche industriali più
note.
La riduzione del ciclo di vita dei prodotti, inoltre, amplificata
dall’innovazione continua che richiede investimenti crescenti in
ricerca e sviluppo, e l’affollamento dei media, che si traduce in
un aumento dei costi di comunicazione necessari per sostenere
lo sviluppo della marca, comportano un progressivo aumento
dei costi con cui l’impresa deve confrontarsi.
In questo contesto, l’innovazione di prodotto diventa uno dei
principali strumenti a disposizione dell’impresa di produzione
di beni e servizi. Ciò sia per attivare a proprio vantaggio la
ricerca di varietà dei consumatori che per contrastare la
crescente concorrenza proveniente dagli attori internazionali e
dalla distribuzione.
Le imprese si vedono così costrette a razionalizzare i processi,
soprattutto a riconsiderare gli assortimenti con l’obiettivo di
lanciare continuamente nuovi prodotti per stimolare la
domanda e acquisire vantaggi, seppure temporanei, sulla
concorrenza.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
4
1.1 Iperframmentazione dei mercati.
Gli anni di prosperità economica hanno portato le imprese a
praticare strategie di segmentazione sempre più spinte. Una
minuziosa suddivisione del mercato in segmenti ed un accurato
adattamento dei prodotti hanno contribuito così a moltiplicare
le marche. Ciò ha prodotto delle ripercussioni sui costi di
produzione e di marketing nonché, naturalmente, sui prezzi di
vendita. I cambiamenti che si sono avuti poi negli anni
d’instabilità economica e sociale hanno reso i clienti sempre più
sensibili al rapporto prezzo/soddisfazione al momento della
decisione d’acquisto, considerando il minor prezzo come
compenso per il minor adattamento dei prodotti ai loro bisogni
specifici.
Le imprese, nella loro smania di differenziazione, hanno
individuato e creato sempre più segmenti e nicchie, favorendo
l’iperframmentazione dei mercati. Ciò ha finito per generare
strategie di marketing e prodotti personalizzati one to one. Per
questo motivo è molto difficile trovare aree di mercato
redditizie che assicurino un promettente rendimento del
capitale investito. Un nuovo prodotto di successo potrà
garantire aumenti di volume incrementali, ma difficilmente
sostanziali. E i margini su ciascun prodotto tenderanno a farsi
sempre più esigui.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
5
1.2 La riduzione del ciclo di vita dei prodotti.
I nuovi prodotti hanno una vita utile più breve. Anzitutto
perché per le imprese è più facile lanciare nuove marche.
Introducono nuovi ingredienti, gusti, caratteristiche, design o
confezioni con modifiche minime nei processi produttivi.
Possono preventivare di assorbire tutti i costi dello sviluppo con
le vendite del primo anno e sperare che il prodotto si venda per
alcuni anni ancora. In secondo luogo, i consumatori sono
sempre più disponibili a provare le nuove marche che sono
pubblicizzate. Sono disposti ad abbandonare la marca cui erano
fedeli se quella nuova sembra più allettante. Poi non esitano ad
abbandonare anche quest’ultima se non li soddisfa.
Infine, i nuovi mercati possono essere raffigurati in termini di
“corsa agli armamenti”
2
: ogni nuova marca sottrae una parte
della quota di mercato alle marche esistenti e i concorrenti
colpiti possono riguadagnare terreno solo lanciando a loro volta
nuove marche; questo provoca la reazione di altri concorrenti
che rispondono con nuove marche e l’escalation continua.
In sintesi, lanciare nuove marche costa sempre meno. In questo
momento la dinamica del lancio di nuove marche si sta
intensificando e i nuovi prodotti sopravvivono nel mercato per
periodi di tempo più brevi.
Bisogna inoltre evidenziare come i beni durevoli non durino più
così a lungo come in passato. Quando si guastano è più
2
Kotler P., Trias De Bes F., “Marketing laterale. Tecniche nuove per trovare idee rivoluzionarie”, Il
Sole 24 Ore Libri, 2004.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
6
semplice sostituirli con l’ultimo modello piuttosto che riparali.
Questo intensifica ulteriormente il ritmo frenetico di lanci di
nuovi prodotti.
1.3 La forza crescente della grande distribuzione nei
beni di consumo.
Nei mercati di largo consumo, si è verificato un fatto nuovo in
questi ultimi anni, dovuto in particolare alla globalizzazione
dell’economia, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti: la
forza crescente delle marche dei distributori. Da intermediari
passivi, essi sono diventati imprenditori al pari dei fabbricanti,
attraverso lo sviluppo di strategie di marca basate su un
assortimento di marche proprie da porre accanto a quelle del
fabbricante. Vi sono diversi fattori che spiegano il successo di
queste strategie.
La concentrazione della grande distribuzione che
controlla una quota molto importante del potere
d’acquisto delle famiglie. Nel settore dei Fast Moving
Consumer Goods, in Gran Bretagna, Olanda, Belgio e
Germania, su dodici Paesi europei, i primi tre
distributori detengono più del 50% del mercato (Figura1).
L’adozione, da parte della grande distribuzione di
strategie di segmentazione più raffinate, soprattutto nei
segmenti a basso prezzo spesso trascurati dai produttori.
La rapida internazionalizzazione della grande
distribuzione, come illustrato dall’espansione di
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
7
Carrefour e Ikea nel mondo; dall’arrivo dell’americana
Wal-Mart in Germania e in Gran Bretagna ecc.
Trasformando in profondità i mercati di largo consumo, questi
sviluppi modificano i rapporti di forza tra fabbricanti e
distributori. Di fatto, nel settore alimentare, il potere del
mercato è incontestabilmente passato, negli ultimi tempi, in
mano ai distributori.
79%
75%
75%
68%
63%
60%
57%
52%
49%
47%
47%
39%
39%
38%
30%
29%
21%
18%
5%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%
Danimarca
Norvegia
Finlandia
Svezia
Austria
Svizzera
Paesi Bassi
Germania
Francia
Regno
Ungheria
Belgio
Portogallo
Irlanda
Spagna
Repubblica
Italia
Grecia
Polonia
Quote di mercato dei primi tre distributori alimentari
Fonte: IHT, August 23-24, 2003 e Ernest & Young e AC Nielsen 1999, p.32 (Figura 1).
2,6%
6,7%
6,9%
8,0%
8,4%
9,7%
11,9%
12,0%
16,2%
16,8%
17,8%
18,6%
19,1%
21,8%
29,7%
41,8%
0
,
0
%
5
,
0
%
1
0
,
0
%
1
5
,
0
%
2
0
,
0
%
2
5
,
0
%
3
0
,
0
%
3
5
,
0
%
4
0
,
0
%
4
5
,
0
%
Grecia
Finlandia
Austria
Italia
Norvegia
Svezia
Portogallo
Irlanda
Spagna
Francia
Paesi Bassi
Germania
Danimarca
Belgio
Regno Unito
Svizzera
Penetrazione delle marche dei distributori
(private labels) in Europa
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
8
1.4 L’avvento delle nuove tecnologie e il commercio
elettronico.
Parallelamente alla globalizzazione, si sta verificando una
convergenza settoriale dei mercati, causata soprattutto da
innovazioni tecnologiche, definite “di rottura”, che sconvolgono
le frontiere dei settori esistenti e modificano la definizione
tradizionale dei mercati di riferimento, a livello internazionale.
È il caso della tecnologia di digitalizzazione delle immagini e
dei testi, che elimina le frontiere tra stampa, fotografia,
informatica, televisione e sistemi di riproduzione
dell’immagine.
Oggi tutto può trasformarsi in codice binario: immagini, suoni,
voce, testo e dati. Tutto è riproducibile. Rimangono da
duplicare ancora gli odori e i sapori, ma potrebbe essere solo
una questione di tempo.
È anche il caso delle telecomunicazioni, della burocrazia, di
banche e assicurazioni, dei nuovi materiali
3
e di molti altri
settori.
Questa convergenza porta le imprese a ridefinire il loro
mercato di riferimento in termini di bisogni generici e non più
in termini di tecnologie o di prodotti, giacché le tecnologie
evolvono mentre i bisogni generici rimangono stabili. Di
conseguenza molte imprese assumono i connotati di imprese di
servizi, per le quali il prodotto materiale diventa secondario e
3
Per esempio acciaio, plastica, fibra di vetro.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
9
l’obiettivo vero consiste nel fornire al cliente una soluzione al
suo problema non limitandosi a vendergli un prodotto.
Le innovazioni di rottura rispondono spesso a bisogni non
articolati dei consumatori, che sono sovente incapaci di
immaginare ciò che la tecnologia moderna permette di
realizzare. È ciò che s’intende con offerta creatrice. Oggi sono
queste innovazioni di rottura, stimolate dal reparto di R&S, ad
animare la crescita dei paesi industrializzati.
Anche lo sviluppo delle New Information and Communication
Technologies sta proseguendo ad un ritmo esponenziale ed il
commercio elettronico
4
offre alle imprese opportunità inedite.
Le aziende hanno oggi infatti la possibilità di ridurre i costi di
marketing e di vendita, di migliorare i rapporti con i clienti ed i
fornitori e, infine, di raggiungere nuovi mercati. Il commercio
elettronico rende le imprese capaci di condurre transazioni
veloci e senza utilizzo di documenti cartacei con le altre
imprese e con i clienti.
Anche se le transazioni elettroniche tra imprese non sono una
novità, è evidente come i consumatori non ne abbiano mai
tratto beneficio se non fino alla piena diffusione/maturità di
Internet.
È con il suo sviluppo e con l’avvento delle tecnologie di
commercio elettronico via web che si sono aperte nuove
possibilità di transazioni economiche tra impresa e
4
Per commercio elettronico intendiamo :
…ogni scambio elettronico che concorre all’attività commerciale e di marketing dell’impresa e che
permette di gestire le relazioni con i clienti, i distributori, i fornitori e/o altri partners dell’impresa.
Definizione tratta da: Lambin J.J., “Marketing strategico e operativo”, Mcgraw-Hill Companies,
2004.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
10
consumatore, nonché nuove opportunità di business per tutte le
aziende, piccole e grandi.
In base ai soggetti che sono parti del commercio elettronico si
distingue commercio:
Business to business: ossia il commercio che avviene tra
operatori economici nello svolgimento dell’attività
professionale;
Business to administration: ossia il commercio che
intercorre tra un operatore economico ed una pubblica
amministrazione;
Administration to consumer: ossia il “commercio
5
” che le
amministrazioni pubbliche svolgono a favore degli utenti;
Business to consumer: ossia l’attività di commercio che
intercorre fra un imprenditore e un consumatore
6
.
Le caratteristiche principali del commercio elettronico sono
quindi: l’ubiquità dell’offerta e della domanda, il rapido accesso
alle informazioni da parte di un pubblico molto vasto di ogni
provenienza e in qualsiasi momento e la facilità di confronto
delle offerte e dei prezzi dei beni e/o servizi offerti.
Oltre alla vendita diretta online, per commercio elettronico,
possiamo quindi intendere anche lo scambio di dati (EDI
7
) per
la gestione degli ordini, di sistemi di messaggistica elettronici
personalizzati per lo scambio delle informazioni o per
5
Inteso quale scambio di informazioni di carattere amministrativo o la prestazione di beni o servizi di
interesse pubblico.
6
Inteso come soggetto che partecipa ad una transazione economica non inerente all’esercizio della propria
attività professionale.
7
Electronic Data Interchange.
Cap. I Saturazione del mercato e problemi di competitività
11
presentare un catalogo, o ancora di una rete extranet per
rafforzare i legami con la rete di distributori tradizionali.
Dal punto di vista economico, le caratteristiche del commercio
elettronico favoriscono una maggiore efficienza dei mercati. In
effetti, ci si avvicina ad una situazione di concorrenza (quasi)
perfetta ed in questo genere di ambiente, l’obiettivo di
creazione di valore per il cliente è più difficile da raggiungere
tenuto conto dell’ambiente competitivo: minor potenziale di
differenziazione e minor protezione delle innovazioni.
Un problema connesso allo sviluppo del commercio elettronico
riguarda la ristrutturazione della rete di distribuzione.
L’annullamento della distanza e l’aumento delle connessioni
permettono al fabbricante di rivolgersi direttamente al cliente
finale, aggirando così gli intermediari e risparmiando sul
margine di distribuzione. È quello che viene definito come
disintermediazione.
In realtà, però, ciò che conta è il costo totale della transazione.
Le funzioni di logistica e di distribuzione fisica che il
distributore deve ormai garantire possono essere molto costose.
Talvolta è più opportuno lasciare al distributore i compiti che
richiedono la vicinanza fisica, per concentrarsi sulla
comunicazione di informazioni di qualità.
Esistono diverse possibilità:
Inserire sul sito del produttore un catalogo dei prodotti
senza offerte di prezzo. In questo modo il sito viene
percepito come supporto per il distributore.