1.3. Software proprietario.
Le licenze di tipo proprietario non consentono di vedere e modificare il codice
sorgente con cui è costruito il software e si occupano solamente di definire in
termini di diritti e doveri ciò che l'utente finale può fare con il programma.
Non si acquista la proprietà del software, bensì la concessione a utilizzarlo in un ambito ben definito dalla licenza stessa. Indubbiamente è a questa prima
categoria che si rifanno la maggior parte delle licenze commerciali, che in sostanza rappresentano il metodo più "tradizionale” di vendere software.
In questa categoria di software l'uso, la distribuzione e la modifica, sono vietate,
oppure richiedono un esplicito permesso; il maggior erogatore di questo tipo di
prodotto a livello mondiale, è Microsoft.
Una licenza software concede all'utente il diritto di eseguire o accedere ad un determinato prodotto. Diversamente dall'acquisto di altri beni, una licenza
software definisce precise condizioni per l'utilizzo del prodotto acquistato, come
l'idoneità al deployment, il trasferimento del software ad altri utenti e l’utilizzo,
in alternativa alla versione acquistata, di una versione precedente (downgrade).
Come detto in precedenza, Microsoft è paladino di questo modello di
commercializzazione, il contratto di licenza con l'utente finale di Microsoft
9
è proposto in appendice A, inoltre, non a caso troviamo, sul suo sito ufficiale
10
anche un glossario contenente una cinquantina di voci, tutto dedicato alle
licenze software.
Sempre sul sito, è pubblicato il Microsoft Product User Rights
11
, che è il
documento esplicativo dei diritti di utilizzo dei prodotti concessi in licenza, al
9
http://office.microsoft.com/it-it/tou.aspx 10
http://www.microsoft.com/italy/licenze/risorse/glossario.mspx 11
PUR al sito è possibile effettuare il download della versione italiana o inglese, ambedue aggiornate a
luglio 2005.
9
suo interno sono contenute parti dedicate alle definizioni, ai diritti e alle
limitazioni di utilizzo, nonché sezioni relative agli Applicativi, ai Sistemi, ai
Server e agli Strumenti di Sviluppo, volte a fornire dettagli su come utilizzare i
singoli prodotti.
Il materiale è composto da 46 pagine, la sezione dedicata alle Limitazioni Tecniche recita testualmente:
Il licenziatario dovrà attenersi a qualsiasi limitazione tecnica presente nel software che gli consenta di utilizzarlo solo in determinati modi. Il licenziatario non potrà aggirare tali limitazioni tecniche 12
.
Il parere di chi scrive è che: è l'inaccessibilità al codice sorgente a non permettere di stabilire per esempio, se le eventuali limitazioni tecniche
riscontrate da un ipotetico utente, possano ricondursi a:
• computer obsoleto;
• utilizzo di programmi non compatibili;
• possibili errori o difetti di programma;
• protezioni interne al programma e/o alle informazioni;
• mancanza di driver, ed altro .
Generalmente le licenze proprietarie si possono ricondurre a delle tipologie ben definite:
• La concessione in utilizzo : si paga il diritto a utilizzare il software. In questo tipo di licenze sono previste delle limitazioni circa il numero di
computer su cui installare il prodotto e non sono posti limiti di tempo;
• L'affitto del software: si paga per l'utilizzo del programma per un certo periodo di tempo;
12
Per ulteriori informazioni, il licenziatario potrà visitare la pagina
http://www.microsoft.com/licensing/userights.
10
• Adware : si utilizza il software liberamente in cambio della visione di
banner pubblicitari;
• Shareware : segue la filosofia "prima prova, poi paga”. Il software viene
distribuito gratuitamente e dopo un certo periodo di utilizzo l'utente è chiamato a pagare per la registrazione;
• Freeware : il software viene distribuito gratuitamente, ma senza codice
sorgente. Sono spesso usati dai produttori di software proprietario commerciale
per inserirsi o guadagnare posizioni in una nicchia di mercato o per far affermare
uno standard proprietario.
Ne consegue che, anche il software proprietario è distribuito sia gratis sia a
pagamento e solo in quest'ultimo caso si definisce come commerciale (cfr. figura
1.1).
Le licenze sono diverse da un produttore all'altro e spesso le aziende
differenziano le licenze per ogni software che producono e distribuiscono.
Il software proprietario si qualifica in vari modi, a seconda delle clausole della
licenza, in base alle modalità di distribuzione e al fatto che venga o meno, e in
che momento, richiesta una qualche forma di pagamento.
Le licenze devono essere accettate
13
durante l'installazione.
In alcuni casi viene fatta una distinzione tra clienti domestici e "Business" per
cui, il medesimo programma è gratuito o a pagamento a seconda del tipo di
utente che ne fa uso.
13
dopo averle lette! - ma è una pratica poco diffusa
11
Infine, Microsoft propone licenze Shared Source 14
, si tratta di una formula-
soluzione di compromesso che permette di condividere i codici sorgenti dei suoi
prodotti con alcuni clienti, mantenendo nello stesso tempo i diritti di proprietà
intellettuale necessari ad alimentare il business del software.
Questa "apertura", nel software proprietario, deriva anche dall’esigenza di
consentire alle altre case produttrici di risolvere a monte i problemi di
compatibilità con i prodotti Microsoft; va da sé che chi ottiene il "privilegio" di
accedere ai codici sorgenti, non ha il permesso di compiere alcuna modifica ad
essi o di rivelarli ad altri.
Si indicano le restrizioni che, nonostante la disponibilità del codice sorgente,
comunque esistono:
• Tutte vietano di ridistribuire il codice, o di condividere il sorgente con terze parti;
• Le licenze per enti commerciali o governativi sono “read only", e non consentono la modica neanche per uso interno, anche se si può proporre la
patch a Microsoft;
• Il ricevente deve trattare il sorgente come dati proprietari confidenziali di
Microsoft;
• Uno sviluppatore che entra in contatto con il sorgente Microsoft, se
successivamente sviluppa programmi competitivi può essere citato per violazione del copyright.
Alcuni
15
hanno osservato che, chi si registra presso Microsoft per ottenere
l'accesso allo shared source, oppure chi lavora per un'azienda che ha accesso al
14
Marino Miculan DiMI, Universit# di Udine Licenze Software e Open Source Seminari ALSI 2004
Copyright $C% 2004 Marino Miculan <[email protected]>
http://www.microsoft.com/italy/msdn/library/default.asp?url=/italy/msdn/library/net/framework/mssharso urcecli.asp?frame=true
15
Secondo Eric Raymond, uno dei guru e fondatori del movimento open source,
12
codice sorgente di Microsoft, dovrebbe poi, comunque, vivere nel terrore di
essere citato in giudizio se scrive codice che somiglia nel funzionamento ad un prodotto Microsoft o compete con un prodotto Microsoft.
1.4. Free software.
Contrariamente a quello che l'ambiguità del linguaggio inglese potrebbe far
credere, la principale caratteristica del Software Libero (Free Software), non
sta nel fatto che sia gratis, ma nel fatto che sia liberamente accessibile.
Il Software Libero non diventa di pubblico dominio per volontà del suo autore,
che abbandonerebbe così tutti i suoi diritti, ma è soggetto a una licenza che
determina i diritti e i doveri di quelli che lo usano.
Il software libero è software distribuito in modo che chiunque ne abbia il
permesso di uso, copia e distribuzione, in forma modificata o meno, gratis o a
pagamento.
In appendice B viene riprodotto un vademecum, liberamente scaricabile,
aggiornato al 26.01.2005, che mostra il diverso approccio che l'ambiente
software libero ha, rispetto alle licenze.
In particolare, ciò significa che il codice sorgente deve essere disponibile; la
GNU General Public Licence
16
è una licenza open source per software libero.
Questa licenza colloca l'uso del software all'interno di una infrastruttura legale,
chiamata scherzosamente copyleft , opposta al termine copyright usato nelle
licenze viste in precedenza.
16
General Public Licence (GNU GPL), creata da Richard Stallman, fondatore della Free Software
Foundation (FSF). Il testo ufficiale della licenza è disponibile all'URL
http://www.gnu.org/licenses/gpl.html, mentre all'URL http://www.softwarelibero.it/gnudoc/gpl.it.txt è disponibile la traduzione non ufficiale in italiano.
13
Distribuendo il software sotto tale licenza, un autore garantisce a ogni utente
quattro libertà, che definiscono un software come libero;
• la libertà di eseguire il programma per qualunque uso si desideri;
• la libertà di studiare il funzionamento del programma e di modificarlo per
le proprie necessità, questa libertà richiede l' accesso al codice sorgente;
• la libertà di ridistribuire copie del programma;
• la libertà di estendere/migliorare il programma e di rilasciare le
estensioni/miglioramenti;
In questo modo l'utente del software ha gli stessi diritti del suo autore, inclusa la
rivendita del software e di ogni modifica fatta.
L'unico vincolo imposto all'utente dalla GPL è che non può privare gli altri
utenti di queste libertà; in altre parole, è obbligato a distribuire, insieme alla
nuova versione del software, il codice sorgente delle modifiche.
Questo vincolo si applica solo alle modifiche del software sotto licenza, e non ad
altri programmi che interagiscono con esso.
La proprietà di trasmettersi da un programma all'altro è la ragione per cui la
licenza Copyleft GNU/GPL
17
è stata definita ad effetto autopoietico, virale.
Il Free Software è perfettamente compatibile con un utilizzo commerciale e non è insolito che venga usato, sviluppato e distribuito anche in ambito commerciale,
al contrario, lo viluppo in quest'ambito è diventato una voce importante delle
comunità del Software Libero.
1.5. Open source software.
I termini “open source” e “free software” non sono sinonimi, anche se li
accomuna la caratteristica della condivisione del codice sorgente.
17
La più diffusa ed importante del progetto GNU.
14
Nel 1998, alcuni sviluppatori di software libero hanno iniziato ad usare
l'espressione "software open source" invece di "software libero".
Il termine "open source" è stato rapidamente associato ad un approccio diverso,
una filosofia diversa, valori diversi e perfino un criterio diverso in base al quale
si accettano le licenze.
La differenza fondamentale tra i due movimenti sta nei loro valori, nel loro modo di guardare il mondo e che può essere sintetizzata con l'espressione :
“ Open Source è una metodologia di sviluppo; il Software Libero è un movimento di carattere sociale ”.
Per il movimento Open Source, il fatto che il software debba essere Open Source
o meno è un problema pratico, non un problema etico, come lo è per il free.
Per il movimento Open Source, il software non libero è una soluzione non ottimale, invece per il movimento del Software Libero, il software non libero è un problema sociale e il software libero ne è la soluzione.
Il movimento del Software Libero e il movimento dell'Open Source sono oggi
due movimenti diversi con diversi punti di vista e obiettivi, ciò non toglie che
stanno lavorando insieme ad alcuni progetti concreti.
Il software Open Source, per essere definito tale, deve rispettare una serie di
criteri stabiliti nella Open Source Definition
18
.
Il codice sorgente deve essere allegato, qualora non lo fosse deve essere
comunque disponibile senza restrizioni e deve essere ben pubblicizzata la
possibilità di ottenerlo gratuitamente.
Deve essere consentita la modifica e la realizzazione di prodotti derivati, la loro redistribuzione deve avvenire con le stesse condizioni del software originale.
18
una carta dei diritti dell'utente di software - della Open Source Initiative.
15
Il codice sorgente dell'autore originario deve rimanere integro. Questo significa
che la licenza potrà impedire la redistribuzione del codice sorgente modificato solo se quella stessa licenza consente la distribuzione di "patch files"
19
che
modificano il programma al momento dell'installazione.
Essa dovrà consentire esplicitamente la distribuzione di programmi costruiti a
partire da codice sorgente modificato. Così, le modifiche “non ufficiali" sono disponibili ma, anche, distinte dal codice originario. L'autore può pretendere che
le versioni derivate siano distribuite con un altro nome.
La licenza non deve contenere restrizioni per persone, gruppi o campi
d'applicazione. I diritti inclusi in queste licenze devono trasmettersi
automaticamente a coloro cui è ceduto il programma senza bisogno di licenze
aggiuntive.
Se il programma è aggregato ad altri sotto un'unica licenza, in caso di estrazione
e diffusione del singolo programma, questo mantiene la licenza originaria
dell'aggregato.
Viceversa la licenza deve consentire che il programma venga aggregato ma non “confuso” ad altri senza porre vincoli sull'altro software, ad esempio, imponendo
la stessa licenza.
Le differenze con le licenze Free Software non sono molte e infatti sono pochissime le licenze non comuni alle due definizioni, quelle Open Source,
permettono una maggiore "promiscuità" con il software proprietario e ne
agevolano la distribuzione aggregata.
La distribuzione gratuita del software è, pertanto, una strategia attuata sia in
ambito proprietario che Libero, ciò che le distingue è la finalità sottostante. In
19
Sono modifiche, aggiunte o correzioni contenute in appositi file non fusi in modo inscindibile con il codice originario
16
ambito proprietario si mira alla massima diffusione per conquistare fette di
mercato legando l'utenza ai propri prodotti ed ai propri standard; che sono generalmente chiusi, il che comporta, ad esempio, l'impossibilità di visualizzare i
documenti o di visualizzarli esattamente come sono stati creati, se si utilizzano programmi di altri produttori.
L'intento è anche quello di riuscire, in qualche misura, ad imporre “l'abitudine”
all'uso delle proprie interfacce: migrare da un software ad un altro, è costoso,
quantomeno, per il tempo da dedicare all'apprendimento. Infine, per spingerli
per "gratitudine" ad acquistare altro software o la versione "più evoluta" di quel
produttore.
In ambito Libero si ha la cessione gratuita
20
perché la modalità di allocazione
delle risorse è la reciprocità: la comunità dona il software all'utente e l'utente fa
aumentare il valore intrinseco del software.
1.6. Public Domain Software.
È il software che circola senza la copertura di alcun tipo di licenza. Agli albori
dell'informatica erano molti i software a circolare in questo modo.
Con l'avvento del mercato del software si è presentato il problema della
cooptazione di questi programmi di dominio pubblico da parte di singoli o aziende. Questi venivano presi, eventualmente modificati, e ridistribuiti coperti
da copyright, spesso senza il codice sorgente e senza citare l'autore originario.
Gli autori di Free Software hanno adottato l'uso di licenze, proprio, per i
problemi che il 'Pubblico Dominio" creava: cooptazione e chiusura dei sorgenti,
possibile occultamento della paternità dell'opera, biforcazione dei progetti.
A seguire nella figura 1.1, si può osservare come il software liberamente
20
Volendo con questo termine, indicare che il codice sorgente è parte integrante del prodotto software
17
scaricabile comprenda oltre alla totalità del software libero, anche una parte di
quello definito come proprietario.
Esistono tuttavia, altre categorie minori, come citato in precedenza, che non vengono riportate nella figura oltre che per la limitatezza del loro utilizzo, anche
perché sono comunque riconducibili alle tipologie indicate.
Figura 1.1: Open Source ed altre tipologie di software
21
.
1.7. Garanzia.
Il software è raramente certificato nella sua interezza.
Esiste una certificazione obbligatoria
22
che attesta la conformità alle regole
tecniche e riguardano l'aderenza a quelle specifiche tecniche la cui osservanza è 21
Tratto da “Licenze Software e Open Source” di Marino Miculan, Università di Udine Seminari
Copyright 2004 Marino Miculan < [email protected] >
22
http://www.cs.unibo.it/~cianca/wwwpages/ids/9.pdf
18