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Introduzione
Questo lavoro prende le mosse da un tentativo di analisi di come
alcune trasformazioni che caratterizzano ed hanno caratterizzato il
mondo economico in termini radicali, abbiano profondamente modificato
i modelli, le pratiche e soprattutto le stesse teorie economiche che si sono
dovute confrontare con questi cambiamenti a carattere storico, sociale,
politico, ma anche tecnico e tecnologico, attraverso riscritture e
riformulazioni che hanno investito le basi stesse del pensiero economico
e soprattutto dell’agire, dovendosi adeguare, di volta in volta, ai tempi ed
ai fatti della imminente contemporaneità.
La Tesi, si articola in un percorso che trova nello studio di caso
relativo al Gruppo Ferrero preso a modello nella sua dimensione di
azienda multinazionale, il fine per rappresentare in termini reali e di
pratiche concrete gli aspetti più propriamente teorici descritti nei capitoli
I, II, e III che si pongono come propedeutici al IV ed ultimo capitolo.
Su tutta la tesi “aleggia” la parola “globalizzazione” come
fenomeno imprescindibile da chiunque voglia avvicinarsi alla
comprensione dei fatti economici che caratterizzano il mondo
contemporaneo. Proprio per la sua centralità accostarsi al fenomeno
della globalizzazione ha significato il dedicarsi nel I capitolo, dapprima,
ad un’ opera di pulizia concettuale nel tentativo di migliorarne la
comprensione, a fronte di una lettura “varia e variegata” più volte
ricordata nello scritto, che ne desse una interpretazione il più possibile
univoca nella convinzione che una chiarezza lessicale e morfologica
venisse, in seguito, in aiuto a definire e comprendere altri termini
fondamentali ed imprescindibili con i quali misurarsi nel corso della tesi
come: multinazionale, mondiale, globale, sviluppo, sottosviluppo.
Attraverso il pensiero di alcuni, fra i principali studiosi del
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fenomeno, si è cercato di definire il significato di “globalizzazione” alla
luce delle teorie più accreditate come ad esempio il pensiero di U. Beck o
di Z. Bauman ma anche e soprattutto attraverso il cammino storico che
ha visto la nascita, la crescita e l’affermarsi di quei fatti che oggi
riconduciamo al fenomeno della globalizzazione sulle cui origini non
sono mancate diverse opposte teorie come evidenziato dalle critiche che,
fin da subito, investirono I. Wallerstein quando nel 1974 delineò un suo
assunto storico-teorico sulla nascita nel corso del Cinquecento di un
abbozzo di sistema mondo nella sua fondamentale opera “ Il sistema
mondiale dell'economia moderna”.
Ponendo, in particolar modo l’attenzione sugli effetti della
globalizzazione e su come i profondi mutamenti messi in atto possano
racchiudere opportunità ma anche gravi rischi nel nuovo mercato
globale, si è evidenziato come la prosperità economica prodotta dal
commercio internazionale possa essere a beneficio dei ricchi e restare
preclusa ai poveri, si è evidenziato inoltre come questi processi abbiano
avvantaggiato soprattutto tre macroregioni: l’ America settentrionale,
l’Europa occidentale, il Giappone ed alcune regioni della Cina, dell’India
e dell’America Latina tenendo fuori o, addirittura peggiorando di
riflesso, il resto del mondo. In ultimo, non secondario, lo studio dei
fenomeni di Information Technology su come lo sviluppo delle moderne
tecnologie informatiche stia divenendo il vero ed unico collante della
globalizzazione capace di costituire una rete che tiene insieme lo spazio
globale dando vita alla New economy, vero evento di trasformazione
radicale rispetto all’evoluzione storica che ha contraddistinto i fatti
economici del passato.
Nel secondo capitolo, di taglio prettamente economico, ho
analizzato il fenomeno delle multinazionali come filiazione diretta delle
politiche di globalizzazione mettendo in luce la complessità del
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fenomeno della delocalizzazione quale elemento fondante dell'
internazionalizzazione delle imprese. Una prima attenzione è stata
riposta alle origini delle imprese multinazionali, seguendone
l’evoluzione storica , fino al divenire le attrici principali del sistema
economico mondiale, non tralasciando di evidenziare quello che
potremmo definire l’elemento fondante: gli investimenti diretti esteri
(IDE), attraverso lo studio delle principali teorie economiche a supporto
dell’ internazionalizzazione delle multinazionali e degli effetti delle
scelte di localizzazione. Un particolare rilievo viene riposto al tema
dell’impatto delle imprese multinazionali nei Paesi in via di sviluppo nel
tentativo di disegnare un quadro in riferimento alle nuove strategie di
policy internazionale alla luce delle moderne trasformazioni subite da
quelli che erano denominati, fino ad alcuni anni fa, “paesi in via di
sviluppo” ma che a seguito di sopravvenute, seppur ancora minime,
trasformazioni socio economiche, oggi sempre più vengono appellati
come “paesi emergenti” votati ad innalzare le condizioni di vita in una
nuova dinamica di rapporti che non può agire secondo i vecchi schemi di
politica commerciale ma ponendo al centro dell’interesse: le persone, i
loro bisogni, le loro aspirazioni.
Nel III capitolo si è invece cercato di evidenziare come le
soluzioni di policy devono essere improntate all’intervento sul capitale
umano e sulla qualità delle istituzioni, dove le istituzioni internazionali
sono chiamate a giocare un ruolo fondamentale in questa prospettiva
favorendo ed accompagnando le iniziative dal basso delle comunità
locali in una dinamica dove la nozione di sviluppo deve essere
riformulata sganciandola da una concezione strettamente economicistica
alla luce delle dinamiche connesse agli attuali scenari sociali, politici ed
in particolar modo ambientali. Si è evidenziato come le istanze sociali
dei paesi in via disviluppo richiedano forme d’intervento rispettose
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dell’ambiente, in linea con le risorse umane ed ecologiche, non
prevaricatrici dei sistemi politici e tanto meno di quelli sociali al
contrario ponendosi, le imprese multinazionali, come avamposti di
crescita e di sviluppo delle comunità locali. L’attenzione è andata, di
riflesso, alle politiche di C. S. R. (Responsabilità Sociale delle Imprese)
ed ai fini di carattere etico e sociale perseguiti dalle imprese che trovano
la propria definizione nei Codici etici posti a fondamento di una nuova
cultura del fare impresa, documenti fondamentali atti a stabilire i
comportamenti da assumere in determinate situazioni e che realizzano
direttamente i principi che l’impresa ha posto a fondamento della sua
mission strategica, l’impresa che diviene sostenibile quando, pur
perseguendo fini eminentemente economici, è in grado allo stesso tempo
di gestire il proprio business concorrendo alla crescita educativa, sociale
ed economica delle realtà territoriali in cui si trova ad operare rispettando
i diritti umani, dei lavoratori, della collettività, e preservando in
particolar modo l’ambiente.
Nel caso di studio al quale è dedicato il IV capitolo, si è preso a
modello le attività di tipo sociale nei Paesi in Via di Sviluppo messe in
atto da una multinazionale quale l’azienda Ferrero. Il Gruppo Ferrero ha
assunto una dimensione fortemente internazionale, e quindi si è
analizzato le scelte che hanno spinto ad internazionalizzare descrivendo,
anche e soprattutto, tutta una serie di attività volte a migliorare il
benessere delle comunità in cui opera, con particolare attenzione al
reddito dei contadini, all'educazione e all'organizzazione delle comunità
e al rispetto dell'ambiente, soprattutto al fine di sostenere l'impegno
dell'eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile e lavoro forzato
accrescendo la consapevolezza dei produttori supportando programmi di
sensibilizzazione e di educazione basati sulla condivisione delle
esperienze sul campo, garantire assistenza e formazione agli agricoltori,
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con l'obiettivo principale di rilanciare le economie locali e generare
benefici sociali ed economici.
Nel primo capitolo è illustrato il processo di globalizzazione in
atto attraverso le questioni e le prospettive a confronto ed i vari
cambiamenti e trasformazioni di mercato, iniziando con il definire il
concetto di globalizzazione attraverso gli scritti di autori quali: D. Held,
sociologo politico britannico che si occupa di teoria e sociologia politica
con particolare interesse ai temi della, globalizzazione e della governance
globale. Gli economisti F. Bonaglia, A.Goldestein i cui lavori vertono in
particolare sulle conseguenze economiche e istituzionali della
globalizzazione nei paesi in via di sviluppo ed i relativi studi si sono
concentrati sullo sviluppo e la cooperazione internazionale. In ragione a i
cenni storici relativi alla periodizzazione del fenomeno globalizzazione è
stato presa in considerazione l’opera di J. Osterhammel, N.P. Petersson
“Storia della globalizzaione”. La complessità del fenomeno è stata
analizzata tenendo in conto i riflessi di tipo sociologico ed le specificità
di tipo economico, a tal proposito sono state presi in considerazioni i
lavori di sociologi come Bauman, L. Gallino nonché per i contenuti
relativi ai processi di new economy opere di autori quali M. Castellas, G.
Di Taranto, De Silvestri, M. Pianta, D. Zolo.
Nella stesura del secondo capitolo “Dalla delocalizzazione alle
società multinazionali” sono stati prese in considerazione i lavori di
autori quali F. Fuga, M. Caroli, G. B. Navarretti A. J. Venables, F. Volpi,
che hanno analizzato l’evoluzione storica e definito gli scenari
dell’impresa multinazionale in ragione ai quadri attuali e alle mutazioni
degli scenari geopolitici futuri.
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L’importanza della responsabilità sociale nell’attuale scenario
economico è stato l’argomento del capitolo III, analizzato attraverso le
opere di F. Borgia, Milton Friedman, A.B. Carroll, Paolo Bufalini, Beda
Alessandro - Bodo Ruggero, Paola Nicoletti, Mario Testa.
Nel IV capitolo le principali fonti utilizzate, sono state tratte dal
sito istituzionale dell’azienda Ferrero ed in particolare il documento sulla
Responsabilità Sociale d’Impresa e le varie politiche di marketing e
comunicazione.
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CAPITOLO I
Il processo di globalizzazione in atto: questioni e
prospettive a confronto
Premessa
Oggi, più che mai, viviamo in una fase di accelerazione dei
fenomeni di integrazione economico-sociali. Il processo di estensione
delle relazioni sociali fra gli esseri umani è divenuto tale da coprire lo
spazio territoriale dell’intero pianeta investendo ambiti sociali
nettamente differenziati: l’economia, le comunicazioni di massa, la
politica interna e internazionale, il diritto, le strategie militari, l’ecologia,
ecc., in una dinamica “globale” insita di problemi e problematiche
complesse e variegate a cui gli studiosi hanno cercato e cercano di dar
risposte e soluzioni convinti che i problemi, oggi, da affrontare hanno tra
loro una interdipendenza tale che valica il locale, il personale e le cui
conseguenze si scaricano, puntualmente, sull’intero sistema mondo,
sempre più piccolo, sempre più stretto, sempre più interconnesso.
L’epoca in cui viviamo, sembra oggi essere dominata da fenomeni
spesso incontrollabili, a cui difficilmente riusciamo a dare delle
spiegazioni e che nel bene o nel male influenzano la nostra vita di tutti i
giorni. Viviamo in un modo strettamente interconnesso dove gli
avvenimenti si susseguono con una rapidità senza eguali nella storia del
mondo.
Le trasformazioni dei nostri giorni dal punto di vista sociale,
culturale, economico e politico, sono ormai sotto gli occhi di tutti spesso
assunte come dogmi incontrovertibili a cui non diamo forse neanche la
giusta attenzione. E un dato di fatto come ormai la società stia