1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
10
La guerra del Kippur
Conseguenze socio-economiche. Lo shock petrolifero colpisce in varia misura tutti i
paesi industrializzati, in particolare quelli che dipendono interamente dall’estero per il
loro fabbisogno energetico. La produzione industriale fa registrare ovunque un brusco
calo, per poi riprendere a crescere a partire dal 1976, sia pure con ritmi più lenti rispetto
al ventennio 1950-73, non a caso conosciuto con il nome di Età dell’oro
1
. Diversamente
dalle crisi del passato, la recessione è accompagnata da una generale tensione inflazio-
nistica, con tassi di aumento dei prezzi superiori al 10% e talvolta al 20% annuo. Sul
piano sociale, la conseguenza più grave è la crescita della disoccupazione, che si man-
tiene elevata per tutto il decennio successivo.
Capitale intellettuale. Lo shock petrolifero ha importanti ripercussioni anche sul piano
educativo. La questione è interessante, dunque necessita di un chiarimento. La crisi del
1973-75 rivela un’insospettata fragilità delle economie capitalistiche avanzate: è subito
chiaro che per continuare a svolgere un ruolo di primo piano sulla scena internazionale i
paesi più sviluppati, costretti a rinunciare al monopolio dell’industria pesante, dovranno
puntare tutto sulle nuove knowledge-based industries (elettronica, informatica, ciberne-
tica, telematica, bio-ingegneria, industria aerospaziale). Ciò significa valorizzare il sape-
re, inteso come capitale intellettuale: per questo i leader politici e gli imprenditori più
avveduti guardano con crescente interesse al mondo accademico. Come ha scritto David
Noble, docente di storia presso la York University, Canada, “the universities had be-
come too important to be left to the universities” (Noble, 1997).
Università & grande industria. Negli Usa, nel giro di un decennio, proliferano le
partnership tra grandi corporation e istituzioni universitarie, con soddisfazione di en-
trambe le parti. Da un lato, infatti, l’università riceve i finanziamenti necessari per
l’attività di ricerca; dall’altro, i privati – che oltretutto, in qualità di finanziatori, godono
di sgravi fiscali - si garantiscono la possibilità di beneficiare dei frutti del lavoro intellet-
tuale.
1
Hobsbawm Eric J., 1997. Il secolo breve - 1914-1991. l’epoca più violenta della storia dell’umanità.
Milano, RCS Libri, p. 303-337.
Svolgimento. Il 6 Ottobre 1973, giorno della festa ebraica dello Yom Kippur, le truppe
egiziane attaccano a sorpresa le linee israeliane, decise a recuperare la penisola del Si-
nai, persa nella guerra dei sei giorni del Giugno 1967. Ma Israele riesce a capovolgere le
sorti del conflitto, grazie anche ai massicci aiuti americani, e a respingere gli attaccan-
ti.
Effetti. Sul piano territoriale la guerra del Kippur non produce alcun risultato: ne ha in-
vece sul piano politico e psicologico. Infatti:
` il mito dell’invincibilità israeliana vacilla;
` la chiusura del canale di Suez e il blocco petrolifero decretato dai paesi arabi contro
i paesi occidentali amici di Israele danno alla crisi una dimensione globale e rendono
gli Usa più sensibili al dialogo con gli arabi.
Pace. Nel Novembre 1977 il presidente egiziano Sadat compie a sorpresa un viaggio a
Gerusalemme e formula personalmente una proposta di pace. Grazie anche alla media-
zione del presidente americano Carter, si giunge agli accordi di Camp David del Settem-
bre 1978: l’Egitto ottiene la restituzione del Sinai e sigla la pace con Israele.
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
11
Crisi del mondo accademico. Non è tutto. La riforma della legge sui brevetti (1980)
accelera la trasformazione del mondo accademico in ingranaggio della macchina eco-
nomica: dato che l’attività intellettuale può tradursi in profitti, le università hanno tutto
l’interesse a modificare l’allocazione delle risorse a favore della ricerca e a discapito
della tradizionale missione educativa. Le classi diventano più popolose, il numero dei
corsi viene ridotto, con ovvie conseguenze sul piano occupazionale per la classe docen-
te, i salari sono congelati. Inoltre, per mantenere in vita l’apparato amministrativo degli
atenei, è necessario aumentare l’importo delle tasse di iscrizione: in sostanza agli stu-
denti si chiede un maggiore sforzo economico, non compensato, però, da una migliore
qualità dell’insegnamento. Quasi senza accorgersene, il mondo accademico entra in cri-
si.
1.1.2 Dagli anni Novanta ad oggi: nascita ed esplosione dell’e-learning
Network of networks. Prima che il mondo accademico trovi la forza per reagire alla
crisi che lo attanaglia passa circa un decennio: le prime avvisaglie di cambiamento si
manifestano all’inizio degli anni Novanta, quando fa la sua apparizione Internet
2
, “Rete
delle reti” destinata a influire profondamente sulla nostra vita.
Colpo di fulmine. Il primo settore della società civile a subire il fascino della Rete è
rappresentato proprio dai professori e dai ricercatori universitari, che la utilizzano per
socializzare informazioni e condividere risorse. Del resto Internet è un medium di co-
municazione:
user friendly;
veloce ed economico;
bidirezionale;
atemporale (= non solo è accessibile a qualsiasi ora, ma costituisce anche un enorme
archivio di forme simboliche del passato) e despazializzato (= è accessibile ovunque
e permette di partecipare, sia pure virtualmente, ad eventi che pure accadono in luo-
ghi spazialmente lontani).
Triplice sfida. Mentre il ciclone Internet investe il resto della società, le università sta-
tunitensi si trovano a fronteggiare tre problemi di non poco conto:
cronica mancanza di fondi: ciò si riflette sulla qualità dell’offerta didattica e impo-
ne un brusco rallentamento all’attività di ricerca;
crescita zero degli iscritti: nel periodo 1991-97, gli undergraduates rimangono
12,4 milioni mentre i graduates fanno registrare un lieve incremento, passando da
1,9 a 2 milioni (NCES, 2003, tab. 5-1 e tab. 7-1);
insofferenza della società: al mondo accademico si chiede di rinnovare il metodo
didattico, in modo tale da:
facilitare l’accesso;
abbreviare i tempi di permanenza;
abbattere la percentuale di abbandoni;
avvicinare l’università al mondo del lavoro.
2
Va precisato che Internet rappresenta un’evoluzione della rete Arpanet, progettata nel 1969 su iniziativa
della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) e dell’U.S. Department of Defense per ga-
rantire le comunicazioni anche in caso di guerra.
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
12
Soluzione tecnologica. A fronte di una situazione non facile, qualcuno avanza la propo-
sta di sperimentare l’impiego di Internet a scopo didattico: parte così la rivoluzione
dell’e-learning, che combina metodi e tecnologie orientati all’erogazione a distanza di
contenuti formativi con la gestione dell’interazione docenti-studenti mediante l’utilizzo
degli strumenti informatici, e in particolare della Rete. Per un esame approfondito
dell’e-learning e delle sue caratteristiche rinviamo alla lettura del par. 1.2 e del par.
1.4.1.
Boom dell’e-learning. Secondo dati diffusi da International Data Corporation (¼
www.idc.com), nel 1998 già il 62% delle università statunitensi ha sviluppato una piat-
taforma di e-learning; nel 2002 la percentuale sale all’85%. Molto buona anche la rispo-
sta della società: nel periodo 1998-2002 gli iscritti a corsi online passano da 500.000 a 2
milioni circa.
International Data Corporation (IDC)
Making big money. L’e-learning promette favolosi guadagni. Qualche cifra relativa al
2003:
per Merrill Lynch il mercato dell’istruzione online vale 7 miliardi di dollari;
Merrill Lynch
Thomas Weisel Partners parla invece di 10 miliardi di dollari
3
.
3
Queste cifre vanno comunque rapportate al più vasto mercato dell’istruzione e della formazione, il cui
valore è stato dal NCES (¼ http://nces.ed.gov) quantificato in 700 miliardi di dollari l’anno.
Che cos’è. Fondata negli Usa nel 1964, IDC è una società che opera nell’ambito delle ri-
cerche, delle analisi, dei servizi di marketing e consulenza per il mercato
dell’Information and Communication Technology (ICT).
Buone ragioni per scegliere IDC. IDC:
` è citata in media 2-3 volte in più dei concorrenti sia sulla stampa istituzionale che su
quella specializzata;
` serve molte società che figurano nella classifica delle top 500 companies stilata da
Fortune (¼ www.fortune.com).
Sito Web ¼ www.idc.com
Che cos’è. Fondata nel 1907 da Charles E. Merrill e Edmund C. Lynch, la statunitense
Merrill Lynch è leader di mercato nel settore della consulenza e della gestione finanzia-
ria.
Qualche dato. Merrill Lynch:
` ha chiuso l’anno fiscale 2002 con un attivo di 2,5 miliardi di dollari;
` opera in 36 paesi;
` serve clienti che producono utili per 1,1 trilioni di dollari l’anno.
Sito Web ¼ www.ml.com
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
13
Thomas Weisel Partners
Nel turbinio delle cifre l’unica certezza è rappresentata dal fatto che, dopo anni difficili,
l’università può tornare a guardare al futuro con fiducia.
Nuova arena competitiva. Fiutato l’affare, numerose imprese hanno deciso di investire
nel segmento education, sviluppando piattaforme e-learning o offrendo il proprio know
how alle università interessate a erogare una qualche forma di istruzione online. Si è co-
sì scatenata una vera e propria guerra commerciale, che, facendo passare in secondo
piano gli effetti positivi dell’integrazione delle nuove tecnologie in ambito accademico,
ha certamente nuociuto all’immagine dell’e-learning.
1.2 Istruzione a distanza ed e-learning
Concetti nebulosi. Istruzione a distanza ed e-learning sono termini di uso ormai comu-
ne: tuttavia sono poche le persone che possono dire di conoscerne appieno il significato.
Riteniamo perciò necessario partire da alcune definizioni.
Istruzione a distanza. Che cos’è l’istruzione a distanza? Tra i tanti che hanno cercato
di rispondere a questa domanda un’attenzione particolare merita Desmond Keegan, che
in Italia è conosciuto per aver creato e presieduto il Consorzio per l’Università a Distan-
za (1984); attualmente dirige l’Irish Centre for Distance Education Research and Appli-
cations e la rivista Distance Education, di cui è anche il fondatore. Keegan ha ritenuto
necessario prendere in esame i contributi di G. Dohmen (1967), O. Peters (1973), M.
Moore (1973) e H. Holmberg (1977): dalla sintesi critica del loro pensiero è emersa una
definizione articolata (Keegan, 1994, p. 39-42), che proveremo ora a riassumere.
L’istruzione a distanza è una forma di istruzione caratterizzata da:
separazione (pressoché permanente) di docente e discente nel corso del processo e-
ducativo;
presenza di un’organizzazione educativa che si occupa sia della progettazione e del-
la realizzazione dei materiali didattici sia della fornitura degli stessi allo studente;
utilizzo di mezzi tecnici – stampa, telefono, teleconferenze, trasmissioni audio-
video, computer – per portare avanti il processo educativo, in modo tale da rendere
possibile il collegamento tra il docente e il discente;
disponibilità di forme di comunicazione two-way. Se vuole risultare efficace, la re-
lazione didattica, per sua natura asimmetrica, deve prevedere una qualche forma di
feedback da parte degli studenti;
assenza quasi permanente del gruppo dei discenti per tutta la durata del processo di
apprendimento: l’insegnamento impartito è dunque di natura individuale e non di
gruppo. È bene precisare che Keegan ha formulato questa definizione all’inizio degli
anni Ottanta quando l’istruzione a distanza sostanzialmente si esauriva
nell’istruzione per corrispondenza e nella teledidattica: da allora lo scenario è pro-
fondamente cambiato, tanto che l’aspetto della privatizzazione del processo di ap-
Che cos’è. Fondata nel 1999 da Thomas W. Weisel, la Thomas Weisel Partners è una
società di intermediazione finanziaria.
Clientela. Nata appena cinque anni fa, la Thomas Weisel Partners conta già 478 clien-
ti, per conto dei quali gestisce 5 miliardi di dollari.
Sito Web ¼ www.tweisel.com
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
14
prendimento è ormai passato in secondo piano. Oggi il concetto principe è quello di
classe virtuale.
Open University (OU)
E-learning. Occupiamoci ora dell’e-learning, che dell’istruzione a distanza costituisce
un particolare sottoinsieme. L’impiego del termine learning è già di per sé significativo:
il focus si sposta dai metodi e dalle tecniche di insegnamento ai metodi e alle tecniche di
apprendimento. Questo avviene per due ragioni: diminuiscono le occasioni di incontro
in aula e maggiore è la responsabilità assegnata all’allievo nel raggiungimento della co-
noscenza. Alla lettera e-learning significa electronic learning, nel senso che i materiali e
i contenuti del processo educativo sono messi a disposizione in formato digitale attra-
verso supporti informatici o di rete. Come ha sottolineato Tiziano Vescovi
4
, questa defi-
nizione – per quanto corretta – è incompleta e riduttiva. Il suffisso “e-” suggerisce al-
meno altri tre possibili significati:
experience learning (= apprendimento di esperienza): il livello di esperienza
nell’apprendimento concepito in tal modo è sicuramente più elevato di quello tradi-
zionale. Pensiamo solo alle possibilità di personalizzazione relative alla scelta del
tempo e del luogo di studio;
extended learning (= apprendimento esteso): l’e-learning garantisce molte possibi-
lità di continuità nel tempo, (almeno potenzialmente) lungo tutta la vita lavorativa,
in un processo di formazione continua;
expanded (= espanso) ed enriched learning (= apprendimento arricchito): la Rete
4
Tiziano Vescovi è professore associato di economia e gestione delle imprese presso l’Università Ca’ Fo-
scari di Venezia, nonché presidente di Marknetting, società di consulenza di marketing ed e-learning.
Che cos’è. Apparsa nel 1969, la britannica Open University (OU) è stata la prima istitu-
zione accademica ad offrire istruzione a distanza. Il suo motto? “Education anytime and
anywhere”.
Open learning. Dalla sua nascita l’OU ha aperto le porte dell’istruzione universitaria a
oltre due milioni di persone. Ne hanno beneficiato soprattutto:
` disabili: attualmente, su un totale di oltre 200.000 iscritti, 7.600 studenti apparten-
gono a questa categoria di persone;
` studenti lavoratori: rappresentano oggi quasi l’80% degli iscritti;
` persone con basso reddito: si calcola che il 33% degli studenti laureatisi presso l’OU
dal 1973 a oggi non avrebbe potuto permettersi di frequentare un’università tradi-
zionale.
Offerta formativa. L’OU offre più di 360 tra corsi di laurea di primo e secondo livello.
Gli ambiti sono i più disparati: arte, lingue moderne, scienze sociali, medicina, scienze,
matematica, informatica, tecnologia, economia e management, educazione e diritto.
Tempi e costi. Il tempo mediamente necessario per conseguire una laurea è pari a sei
anni: del resto non dobbiamo dimenticare che la stragrande maggioranza degli studenti
dell’OU combina lo studio con il lavoro e/o con impegni familiari. La spesa media si aggi-
ra sui 6.000 euro.
E-learning. Nel corso degli ultimi sette anni l’OU ha investito 43,5 milioni di euro nell’e-
learning: attualmente i corsi erogati in questa modalità sono 178 e coinvolgono quasi
160.000 studenti. Solo nel 2001 sono stati prodotti 770.000 Cd-rom, 30.000 floppy disk e
3.000 Dvd.
Sito Web ¼ www.open.ac.uk
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
15
offre opportunità di approfondimento dei contenuti e delle informazioni.
1.3 Distance education at degree-granting postsecondary institutions
Stato dell’istruzione a distanza. È opinione diffusa che l’istruzione a distanza, in par-
ticolare nella forma dell’e-learning, rappresenti il futuro in ambito accademico. Ma qual
è, al momento attuale, lo stato del fenomeno? Tra i numerosi rapporti esistenti
sull’argomento merita una citazione Distance education at degree-granting postsecon-
dary institutions: 2000–2001, pubblicato nel Luglio 2003 dal National Center for Edu-
cation Statistics (NCES) degli Usa.
National Center for Education Statistics (NCES)
Definizione. Prima di illustrare il contenuto della survey, è bene partire dalla definizio-
ne di istruzione a distanza proposta dal NCES. Ebbene:
Distance education was defined for this study as education or training courses delivered to
remote (off-campus) sites via audio, video (live or prerecorded), or computer technologies,
including both synchronous (i.e., simultaneous) and asynchronous (i.e., not simultaneous)
instruction. The following types of courses were not included in this study: (1) courses con-
ducted exclusively on campus; (2) courses conducted exclusively via written correspon-
dence; and (3) courses in which the instructor traveled to a remote site to deliver instruc-
tion in person. However, distance education courses may include a small amount of on-
campus course or lab work, on-campus exams, or occasional on-campus meetings (NCES,
2003, p. 1).
Istituzioni. Nell’a.a. 2000-01, su un totale di 4.130 degree-granting postsecondary in-
stitutions:
il 56% circa offre corsi a distanza;
il 12% ha pianificato di offrire una qualche forma di istruzione a distanza nel giro di
tre anni;
il 31% non appare interessato al fenomeno (NCES, 2003, p. 3).
Prendiamo ora in esame la tipologia delle istituzioni accademiche (2-year institutions
vs. 4-year institutions; public institutions vs. private institutions
5
): sulla base dei dati di-
5
“2-year institutions are defined as institutions at which the highest level of offering is at least 2 but less
than 4 years (below the baccalaureate degree); 4-year institutions are those at which the highest level of
offering is 4 or more years (baccalaureate or higher degree). Private institutions comprise private non-
profit and private for-profit institutions; these institutions are reported together because there are too few
private for-profit institutions in the survey sample to report them as a separate category” (NCES, 2003, p.
2).
Che cos’è. “NCES is the primary federal entity for collecting and analyzing data that are
related to education in the United States and other nations”.
Compiti. Il NCES:
` raccoglie e analizza dati relativi allo stato e ai trend del sistema educativo statuni-
tense;
` confronta le statistiche relative agli Usa con quelle che si riferiscono ad altri paesi;
` assiste il Department of Education e il Congresso nelle politiche educative;
` pubblica rapporti destinati anche a un pubblico generico.
Sito Web ¼ http://nces.ed.gov
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
16
sponibili (NCES, 2003, p. 3), possiamo concludere che è più probabile che siano le uni-
versità pubbliche a offrire istruzione a distanza. Infatti:
il 90% delle public 2-year e l’89% delle public 4-year institutions offrono corsi a di-
stanza;
solo il 16% delle private 2-year e il 40% delle private 4-year institutions erogano i-
struzione a distanza.
Per quanto riguarda le dimensioni
6
, sono sopratutto le università medio/grandi a dimo-
strare interesse nei confronti della formazione a distanza (NCES, 2003, p. 3). Infatti:
il 95% delle università con più di 10.000 iscritti e l’88% di quelle con un numero di
iscritti compreso tra le 3.000 e le 10.000 unità offrono corsi a distanza, contro il
41% delle università che contano meno di 3.000 iscritti;
il 43% delle piccole università non eroga, al momento, alcuna forma di istruzione a
distanza e neppure appare intenzionato a farlo in futuro.
Tabella 1 - Distance education program status of degree-granting institutions, by
type: Usa, 2000-01
Distance education program status
Offering DE in
2000-01
Planning to offer DE
in the next 3 years
Not interested in DE
Institutional
type Number % Number % Number %
Public 2-year
960 89,8 55 5,1 55 5,1
Private 2-year
100 15,4 150 23,1 400 61,5
Public 4-year
550 88,8 20 3,2 50 8,0
Private 4-year
710 39,7 290 16,2 790 44,1
Note: DE = Distance education.
Fonte: NCES, Distance education at degree-granting postsecondary institutions: 2000–2001, tab. 1.
6
“Size of institution: less than 3,000 students (small); 3,000 to 9,999 students (medium); and 10,000 or
more students (large)” (NCES, 2003, p. 2).
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
17
Tabella 2 - Distance education program status of degree-granting institutions, by
size: Usa, 2000-01
Distance education program status
Offering DE in
2000-01
Planning to offer DE
in the next 3 years
Not interested in DE
Size of
institution Number % Number % Number %
< 3.000
1.160 41,1 450 16,0 1.210 42,9
3.000-10.000
760 87,4 50 5,7 60 6,9
> 10.000
420 95,4 10 2,3 10 2,3
Note: DE = Distance education.
Fonte: NCES, Distance education at degree-granting postsecondary institutions: 2000–2001, tab. 1.
Iscritti. Per quanto concerne le iscrizioni relative all’a.a. 2000-01 (NCES, 2003, p. 5-8):
gli iscritti ai college-level, credit-granting distance education courses sono circa 2,9
milioni: di questi l’82% sono undergraduates;
le public 2-year institutions sono quelle che vantano il più alto numero di iscrizioni
(48% degli iscritti ai corsi a distanza), seguite, nell’ordine, dalle public 4-year insti-
tutions (31%) e dalle private 4-year institutions (19%);
tra le 2.320 università che offrono una qualche forma di istruzione a distanza, 1.067
(46%) hanno almeno 500 iscritti ai corsi così erogati.
Figura 1 - Università che offrono corsi a distanza, per numero di iscritti: Usa,
2000-01 (%)
Fonte: NCES, Distance education at degree-granting postsecondary institutions: 2000–2001, fig. 4.
Distance education courses. Se prendiamo in esame i moduli erogati a distanza, i dati
più importanti (NCES, 2003, p. 8-9) sono i seguenti:
30%
16%
24%
14%
16%
< 100
101-500
501-1.000
1.001-2.500
> 2.500
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
18
i college-level, credit-granting distance education courses offerti dalle università
americane sono oltre 118.000, il 76% dei quali di primo livello (undergraduate le-
vel);
le public 2-year institutions offrono il 44% dei moduli erogati a distanza, contro il
34% delle public 4-year institutions e il 21% delle private 4-year institutions;
tra tutte le università che propongono una qualche forma di istruzione a distanza, il
50% circa offre almeno 30 moduli.
Tecnologie usate. L’elenco delle tecnologie utilizzate dalle università statunitensi per
erogare formazione a distanza è piuttosto corposo. Infatti comprende:
videoconferenze one-way o two-way, con doppio canale audio;
videoconferenze unidirezionali;
videotape e trasmissioni televisive;
audio/phone conferencing;
audiocassette e trasmissioni radio;
Internet, sia in modalità sincrona (chat) che in modalità asincrona (e-mail, forum,
classe virtuale);
floppy disk, Cd-rom e Dvd;
tecnologie varie (si parla, più correttamente, di multi-mode packages).
Internet. Il dato più significativo emerso dall’indagine è che ben il 90% delle istituzioni
accademiche che erogano corsi a distanza utilizza di preferenza Internet, sopratutto per
le possibilità che la Rete offre di interazione asincrona (NCES, 2003, p. 11-12); altri
strumenti che godono di buona considerazione sono i video (a loro va poco meno del
50% delle preferenze) e i Cd-rom (29%).
Linee guida. Un altro aspetto interessante è rappresentato dal fatto che il 64% delle u-
niversità che utilizzano la Rete per veicolare corsi a distanza ha sviluppato il proprio si-
to Web seguendo “established accessibility guidelines or recommendation for users
with disabilities” (NCES, 2003, p. 15).
Obiettivi. Quali sono le ragioni principali per cui un’università può decidere di offrire
una qualche forma di istruzione a distanza? Dall’indagine considerata (NCES, 2003, p.
15-16) è emerso che:
il 67% delle istituzioni che offrono corsi a distanza aspira a rendere più flessibile il
processo educativo, eliminando, per cominciare, i vincoli spazio-temporali;
il 60% ritiene molto importante la possibilità di veder aumentare il numero degli i-
scritti;
il 57% crede che l’istruzione a distanza possieda tutto il potenziale per migliorare la
qualità dell’offerta didattica;
il 37% sostiene di offrire corsi a distanza per soddisfare la domanda di istruzione
proveniente dagli studenti lavoratori e dai lifelong learners;
il 36% si dichiara convinto che la formazione a distanza possa contribuire a rendere
l’istruzione universitaria più accessibile agli studenti provenienti da famiglie a basso
reddito;
il 15% reputa l’istruzione a distanza un’ottima soluzione per risparmiare sui costi
legati all’erogazione del sapere.
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
19
Ostacoli. Alle università che hanno dichiarato di non essere intenzionate ad offrire corsi
di istruzione a distanza nei prossimi tre anni è stato chiesto di giustificare la propria
scelta. È così emerso (NCES, 2003, p. 16-17) che i principali fattori che ostacolano
l’avvio di iniziative di questo genere sono:
(apparente) incongruenza rispetto alla missione educativa dell’istituzione (44%);
costi da sostenere per sviluppare un programma di istruzione a distanza (33%);
perplessità sulla qualità dell’offerta didattica a distanza (26%);
infrastruttura tecnologica inadeguata (24%).
1.4 Online education: tre posizioni
Futuristi vs tradizionalisti. Come è accaduto per tutte le trasformazioni epocali, anche
intorno all’e-learning si è sviluppato un vivace dibattito, che ha visto contrapporsi due
partiti: quello dei futuristi, convinti sostenitori del nuovo modello didattico, e quello dei
tradizionalisti, per i quali la novità rappresenta una minaccia per la qualità del processo
di apprendimento e per il futuro dell’università e del corpo docente. Chi può dire che
non abbiano, almeno in parte, entrambi ragione?
1.4.1 I futuristi: l’irresistibile fascino dell’e-learning
Manifesto futurista. Come ha dichiarato Carol Twigg, direttore generale del Center for
Academic Transformation (¼ www.center.rpi.edu):
When some people look at a room full of desks facing a central podium, they see a dino-
saur. What was once the most effective and efficient way to teach and learn - the research-
university model of faculty who create knowledge and deliver it to students via lectures -
now cracks under the strain of meeting new learning demands (Young, 1997).
Proprio per questo, a partire dalla metà degli anni Novanta, il mondo accademico ha av-
viato un radicale processo di trasformazione e adeguamento didattico e strutturale, che
ha portato alla ribalta l’e-learning.
Vantaggi dell’e-learning. Per giustificare la scelta di sviluppare piattaforme di e-
learning, i futuristi hanno elaborato una serie di interessanti argomentazioni. In partico-
lare, sostengono che questa modalità di insegnamento e apprendimento, basata
sull’impiego delle nuove tecnologie:
rende il processo educativo più flessibile;
soddisfa la crescente domanda di istruzione proveniente dai lifelong learners;
facilita l’accesso all’istruzione universitaria, con gli effetti economici positivi che
ciò comporta per il mondo accademico;
migliora la qualità dell’offerta didattica;
riduce i costi legati all’erogazione di istruzione.
Flessibilità. Sviluppare una piattaforma e-learning significa liberalizzare i tempi e i
modi della formazione, che diventa permanente.
Flessibilità temporale: dato che i materiali didattici sono disponibili 24 ore al gior-
no per sette giorni alla settimana, è il singolo studente a definire i tempi della forma-
zione in base alle sue esigenze e ai suoi impegni. Va comunque precisato che alcune
piattaforme di e-learning prevedono momenti di collaborazione sincrona, per cui è
necessario essere online in un preciso momento, per poter lavorare insieme agli altri
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
20
studenti.
Flessibilità spaziale: mentre lo studente tradizionale è obbligato a spostarsi e a rag-
giungere l’aula del campus dove il professore tiene la sua lezione, lo studente a di-
stanza può seguire il corso che gli interessa da casa, a patto di possedere un compu-
ter connesso ad Internet.
Lifelong learning. In virtù della flessibilità spazio-temporale che lo contraddistingue,
l’e-learning rappresenta un modello didattico innovativo, capace di soddisfare le neces-
sità e le aspettative di un target profondamente diverso rispetto a quello tradizionale del-
le università: facciamo riferimento al lifelong learner. È nel 1997, ad Amburgo, durante
la V Conferenza mondiale sull'educazione degli adulti organizzata dall’UNESCO, che si
comincia a parlare di lifelong learning: questo termine fa riferimento alla necessità di
vivere costantemente in una condizione di potenziale apprendimento, data la rapida ob-
solescenza delle conoscenze. Il lifelong learner è dunque un utente adulto, in genere già
inserito nel mondo del lavoro, che si rifiuta di limitare ai primi 15-20 anni della sua vita
(= formazione scolastica) il tempo e gli spazi dedicati alle attività ed esperienze educa-
tive.
Facilità di accesso. Dal momento che affranca l’apprendimento da vincoli di natura
spazio-temporale e che esige un investimento economico contenuto, l’e-learning per-
mette a molti soggetti che sarebbero con ogni probabilità altrimenti esclusi dai processi
formativi di partecipare all’istruzione universitaria. Qualche esempio? Oltre al target
dello studente adulto, di cui abbiamo discusso sopra, pensiamo a:
persone affette da una qualche forma di handicap;
ragazzi provenienti da famiglie a medio-basso reddito;
persone che vivono in aree rurali.
Profitto. L’importante corollario che discende dal punto precedente è rappresentato dal-
le prospettive di profitto che l’e-learning sembra garantire alle università: il maggior
numero di iscritti, infatti, non può che tradursi in maggiori entrate.
Qualità dell’offerta didattica. Rispetto a un corso tradizionale, un corso erogato in
modalità e-learning:
utilizza in modo integrato tanti e diversi sistemi di apprendimento (testi cartacei, e-
book, file audio e video, forum di discussione, chat, e-mail);
favorisce l’interiorizzazione di atteggiamenti attivi nella ricerca della conoscenza: ai
momenti puramente informativi (ad esempio fruizione di dispense) si affiancano
momenti operativi (come esercitazioni, analisi di casi, attività di gruppo);
promuove la personalizzazione del processo educativo: oltre a poter determinare au-
tonomamente tempi e modi dell’apprendimento, lo studente è libero di decidere se
approfondire o meno un dato argomento e di scegliere le attività a cui partecipare;
garantisce allo studente un servizio pressoché permanente di assistenza e tutorship
nelle modalità di interazione sincrona e asincrona.
1. E-learning: nuovo modo di sviluppare conoscenza
21
Costi. Nonostante i proclami entusiasti di molti sostenitori dell’e-learning
7
, offrire corsi
online implica elevati costi di attivazione. Le voci di costo principali sono tre:
personale. La gestione di un progetto di e-learning richiede persone in possesso di
uno specifico know how (perlopiù competenze redazionali e informatiche): la for-
mazione di queste professionalità esige risorse e tempi adeguati;
tecnologie. Il processo didattico deve essere supportato da una piattaforma online
che permetta l’esercizio di funzioni quali:
gestione dei materiali didattici;
interazione (sincrona e asincrona);
cooperazione;
monitoraggio, tracciamento, valutazione;
contenuti. La piattaforma e-learning è un contenitore da riempire con materiali di-
dattici modulari, multimediali e orientati all’utilizzatore, che richiedono un’accurata
progettazione didattica.
Economie di scala. Fatta questa premessa, va detto che la curva di costo di lungo pe-
riodo è decrescente al crescere dell’offerta didattica e del numero degli iscritti: in altri
termini un beneficio evidente dell’e-learning sembra essere l’aumento del numero dei
partecipanti con relativamente bassi costi incrementali. In termini economici, diciamo
che si realizzano economie di scala.
7
Un esempio tra i tanti possibili: Murray Turoff, professore di informatica presso il New Jersey Institute
of Technology, sostiene che lo sviluppo di un’università virtuale capace di “accogliere” 2.000 studenti è
più economico della costruzione di una nuova aula in un campus tradizionale (Turoff, 1996).