CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 45
Figura 3.6: Esempio di matrice di Raven.
Gli autori hanno evidenziato come alcuni risultati dipendessero dalla comples-
sità delle matrici, infatti punteggi relativi ai soggetti a cui era stato somministrato
il Modafinil
34
non hanno fatto differenza sulle matrici più facili o difficili, tuttavia
l’assunzione del farmaco ha aumentato i punteggi per le matrici di media difficoltà,
in particolare l’aumento è stato maggiore per quei soggetti che avevano ottenuto un
punteggio basso nel test senza farmaco; gli autori hanno oltremodo constatato che
l’assunzione o la non assunzione del farmaco stesso non ha determinato differenze
per i partecipanti che hanno risolto le matrici al loro primo tentativo. Sembrerebbe,
continua lo studio, che in media il farmaco favorisca la memoria, le capacità visuo
spaziali ed in particolare interagisca con le funzioni attentive. Gli autori sottolinea-
no che, seppure il Modafinil sia stato originariamente indicato come potenziatore
cognitivo con basso rischio di indurre dipendenza e pochi effetti collaterali, sta di-
ventando più chiaro che il farmaco agisce sulla neurotrasmissione dopaminergica e
quindi, come altri psicostimolanti classici, pone dei rischi di dipendenza. Inoltre, gli
effetti del Modafinil a lungo termine non sono ancora completamente esplorati.
35
34
Nel caso in esame la somministrazione del farmaco è relativa ad una singola dosa da 100 mg
35
Sensi SL., Esposito, Cilli F, Pieramico V,et Al., "Acute effects of modafinil on brain resting
state networks in young healthy subjects" , PLoS One. 2013, PubMed
CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 46
Nome
generico/Molecola
Farmacodinamica Uso Clinico Uso NON Clinico Utilizzatore tipo
(NON clinico)
Modafinil Inibizione del
reuptake della
dopamina
inibitore del
GABA
Promotore della
veglia;
stimolanteperla
riduzione della
narcolessia;
favorisce la me-
moria;
favorisce le ca-
pacitàvisuospa-
ziali;
favorisce un au-
mento delle fun-
zioni attentive;
Gamers, nelle
sessioni di gioco
(Videogiocato-
ri);
Studentinelrag-
giungimento de-
gli obiettivi ac-
cademici;
Tabella 3.2: Sintesi: uso e clinico e non del Modafinil.
3.3 Dextroamphetamina
La Dextroamphetamina (Fig. 3.7) è un molecola stimolante del sistema nervoso cen-
trale che agisce sulla neurotrasmissione e sui nervi, al fine di controllare e ridurre
gli impulsi e l’iperattività del soggetto. Viene distribuito nei paesi anglossassioni
con nomi diversi a partire dal 1996. La Dextroamphetamina è usata per trattare
la narcolessia e il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività nota anche co-
me ADHD
36
. La ricerca condotta Faraone S. e Biederman J.
37
inerente l’efficacia
del farmaco ha riportato come la Dextroamphetamina sia efficace per le misure di
disattenzione, iperattività, impulsività, aggressività, comportamento distruttivo e
produttività accademica. Come per le altre sostanze trattare, il più grande "gioca-
tore" nel migliorare i sintomi dell’ADHD è un neurotrasmettitore di catecolamina
chiamato dopamina
38
. Il neurotrasmettitore della dopamina svolge un ruolo cruciale
nella capacità di una persona di funzionare e svolgere tutte le attività quotidiane
36
Drug.Com: Adderall-Dextroamphetamie -Amphetamine
37
Faraone S., Biederman J., "Efficacy of Adderall for Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder:
a meta-analysis", J. Atten. Disord. 2002, PubMed
38
Awista Sherzada, "An Analysis of ADHD Drugs: Ritalin and Adderall", Johnson County
Community College, 2012
CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 47
essenziali. Sintetizzata dal tessuto nervoso e dalla ghiandola surrenale ha molte
funzioni di regolazione nel cervello tra cui cognizione, movimento volontario, moti-
vazione, punizione, sonno, umore, attenzione, memoria di lavoro e apprendimento.
L’utilizzo di un farmaco a base dopaminergica risulta essere inefficace sul SNC ciò
dovuto dall’impossibilità del farmaco di oltrepassare la barriera emato-encefalica,
per questo motivo
39
, i composti chimici che sono molecole più piccole come il Me-
tilfenidato e le amfetamine sono utilizzati in medicina per aumentare i livelli di
dopamina e dei relativi neurotrasmettitori nel cervello
40
.
Figura 3.7: Struttura chimica del Dextroamphetamina.
Proprietà farmacodinamiche. Da quanto descritto la Dextroamphetamina è un
agente di rilascio della dopamina eppure deve essere precisato che esiste una vera
differenza tra l’utilizzo di amphetamine e altri farmaci come, ad esempio, il metilfe-
nidato. Entrambi aumentano la segnalazione di dopamina aumentando la quantità
di dopamina nella sinapsi (quindi più dopamina finisce per legarsi ai recettori della
dopamina nel neurone postsinaptico). La differenza principale è la loro azione sul
trasportatore della dopamina, che generalmente sposta gran parte della dopamina
nella sinapsi nel neurone presinaptico, il che riduce la quantità di dopamina nella si-
napsielasegnalazionedidopamina. Il Mph aumentalasegnalazionedelladopamina
39
ibidem
40
La Dextroamphetamina viene attualmente somministrata ai bambini, agli adolescenti ed agli
adulti. Nei bambini tra i 6 ed i 10 anni il dosaggio può arrivare anche a 30 mg/dì
CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 48
(Fig. 3.8) bloccando efficacemente il trasportatore della dopamina, la Dextroamphe-
tamina lo fa invertendo l’azione del trasportatore della dopamina, che effettivamen-
te forza ancora più dopamina nella sinapsi (dove può aumentare ulteriormente la
segnalazione di dopamina)
41
.
Figura 3.8: Azione sulla dopamina della Dextroamphetamina e del Mph
Un’ulteriore differenza tra i due farmaci che aiuta a comprenderne i meccani-
smi d’azione,
42
può essere correlata all’attività del trasportatore VMAT-2. Questo
trasportatore muove efficacemente la dopamina dal citosol cellulare in vescicole si-
naptiche, sequestrando efficacemente la dopamina, prevenendo la sua degradazione
degli enzimi MAO+ auto-ossidazione. L’amfetamina dunque inibisce efficacemente
l’attività del trasportatore VMAT-2, in modo da impacchettare meno dopamina, il
metilfenidato, d’altra parte, migliora l’attività del trasportatore VMAT-2 .La diffe-
renza descritta è in realtà ciò che rende l’amfetamina neurotossica e gli effetti del
41
Steven M. Berman, Ronald Kuczenski, James T. McCracken et Al, "Potential Adverse Effects
of Amphetamine Treatment on Brain and Behavior: A Review", Mol. Psychiatry 2009, PubMed
42
George A. Ricaurte, Annis O. Mechan, Jie Yuan, George Hatzidimitriou, Tao Xie, Andrew H.
Mayne and Una D. McCann,"Amphetamine Treatment Similar to That Used in the Treatment
of Adult Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder Damages Dopaminergic Nerve Endings in the
Striatum of Adult Nonhuman Primates", J. Pharmacol. Exp. Ther. 2005, PubMed
CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 49
metilfenidato relativamente benigni. Essendo la dopamina una molecola molto reat-
tiva quando non è confezionata dal trasportatore VMAT-2 e quando si auto-ossida
nel citosol presinaptico, può effettivamente danneggiare il terminale presinaptice.
Proprietà farmacocinetiche. I farmaci a base di Dextroamphetamine
43
pos-
sono essere a rilascio prolungato (XR) oppure a rilascio immediato (IS) ed hanno
ovviamente tempi di assorbimento diversi. Le concentrazioni plasmatiche di picco
per l’IS (Tmax) sono di circa 3 ore diversamente il il raggiungimento della massima
concentrazione plasmatica per Dextroamphetamina XR è di circa 7 ore, ciò derivante
dalla modulazione dei sali amfetaminici nella posologia del farmaco. L’escrezione
dell’Dextroamphetamina avviene per il 50% attraverso le urine la frazione rimanente
della dose viene metabolizzata a livello epatico. Di conseguenza, sia la disfunzione
epatica che quella renale hanno il potenziale per inibire l’eliminazione di anfetamina
e comportare esposizioni prolungate.
Sovradosaggi ed effetti collaterali. I principali effetti collaterali relativi all’u-
tilizzo di amfetamina e dextroamphetamine, derivano dalle fasi pre-adattamento del
corpo al farmaco, tra i più comuni si riscontrano ansia secchezza delle fauci, man-
canza o perdita di forza, mal di stomaco e, comune, perdita di peso. Il farmaco
risponde ai principi amfetaminici per cui il loro sovradosaggio determina estrema
dipendenza psicologica e grave disabilità sociale. Le manifestazioni di intossicazione
cronica con amfetamine possono includere marcata insonnia, irritabilità, iperattività
e cambiamenti di personalità. La manifestazione più grave di intossicazione cronica
è la psicosi, spesso clinicamente indistinguibile dalla schizofrenia. Molta attenzione
deve essere posta sulla sospensione di tale sostanza poiché un’interruzione improv-
visa, a seguito di una somministrazione prolungata ad alto dosaggio, si traduce in
estrema stanchezza, grave depressione ed insonnia.
43
FDA : prescribing information, side effects and uses Dexedrine
CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 50
DextroamphetaminaeSmartdrugs. Nel2013ilJournal of Studies on Alcohol
and Drugs, ha pubblicato uno tra gli studi più interessanti relativi all’utilizzo in casi
non clinici su sostanze contenenti la Dextroamphetamina. I ricercatori con a capo
il Dr. Veliz
44
hanno messo in luce la semplicità con la quale adolescenti e i giovani
adulti, senza alcuna prescrizione, usino stimolanti per assolvere ai propri compiti
scolastici. La Dextroamphetamina (amfetamina aspartato, anfetamina solfato, dex-
troamfetamina saccarato, solfato di dextroamphetamine) viene comunemente usato
come potenziatore delle prestazioni in alcuni domini sociali, inclusi quelli accademi-
ci e sportivi. Lo scopo esplorativo dello studio di Veliz e colleghi è stato proprio
quello di esaminare l’uso non medico di Dextroamphetamina tra gli adolescenti che
partecipano a sport competitivi. Il metodo di indagine condotto nello studio ha
previsto un sondaggio tra il 2010 e il 2011 di un campione rappresentativo di stu-
denti (adolescenti), coinvolti in sport agonistici che avevano fatto un uso non clinico
della Dextroamphetamina
45
. Le risultanze dello studio hanno messo in luce come tra
gli studenti del campione d’indagine circa il 3,7% dei maschi e il 3,1% delle donne
abbiano utilizzato Dextroamphetamina durante il corso dell’anno precedente. È in-
teressante notare che le probabilità di utilizzo non clinico del farmaco, tra i maschi,
erano più alte per gli intervistati maschi che hanno partecipato a lacrosse e wrestling
mentre nessuno sport è stato associato con l’uso non medico di Dextroamphetamina
alle donne
46
. I risultati hanno suggerito che esista un legame tra l’uso non clinico di
Dextroamphetamina e la partecipazione ad alcune tipologie di sport che facilitano
l’impiego e l’abuso di Dextroamphetamina tra i maschi. Le evidenze dello studio,
44
Philip Veliz, Carol Boyd, Sean Esteban McCabe, "Adolescent Athletic Participation and Non
medical Adderall Use: An Exploratory Analysis of a Performance-Enhancing Drug", Journal of
Studies on Alcohol and Drugs 2013, PubMed
45
Il campione utilizzato per lo studio è orientato verso gli studenti che hanno avuto risultati più
elevati e che sono coinvolti in molteplici attività extrascolastiche
46
Philip Veliz, Carol Boyd, Sean Esteban McCabe, "Adolescent Athletic Participation and Non
medical Adderall Use: An Exploratory Analysis of a Performance-Enhancing Drug", Journal of
Studies on Alcohol and Drugs 2013, PubMed
CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 51
continuano gli autori, suggeriscono che i maschi che partecipano a lacrosse ed al
wrestling, hanno un rischio maggiore di usare Dextroamphetamina al fine di miglio-
rare le loro prestazioni sul campo di gioco. Sebbene lo studio non può determinare
appieno se questi partecipanti usassero Dextroamphetamina in modo non equivoco
per migliorare le loro prestazioni nei loro rispettivi sport, identifica una popolazione
di adolescenti che sono a maggior rischio nell’abuso stimolanti ad uso non medico.
Negli Stati Uniti, luogo della ricerca, dato che gli sport sono molto apprezzati per
lo status sociale tra gli adolescenti maschi, gli sportivi ricorrono all’uso di sostanze
che ne migliorino le prestazioni per una duplice finalità, ottenere un vantaggio sul
campo di gioco e migliorare il conseguente status sociale con i coetanei che ne deriva.
Non meno importante, continuano gli autori è stato evidenziato come la sostanza in
questione, venivano assunte al termine della pratica o competizioni sportiva, questo
dato comportamentale ha suggerito che la quantità di danni fisici subiti dagli atleti
negli sport ad alto contatto, come ad esempio la lacrosse, il wrestling ed il Rugby,
richiedano un aumento di risorse e di energia sia per rimanere idonei alla competi-
zione sia per rispondere agli impegni accademici
47
. Le analisi condotte nella ricerca
hanno individuato anche altre attività scolastiche quali quelle extracurricolari a cui
gli adolescenti partecipano abitualmente durante l’anno scolastico. In sintesi Veliz e
colleghi hanno constatato che gli studenti maschi che hanno partecipato al giornale
scolastico o all’annuario nel periodo di studio, (2010-2011), avevano maggiori proba-
bilità di uso non clinico del farmaco. Diversamente però, la partecipazione ad altre
attività extracurricolari ha diminuito le probabilità di uso non medico delle sostanze
sia per i maschi che per le femmine. Tali indicazioni, sempre secondo gli autori,
non permettono di chiarire bene la discriminante tra l’uso o il non uso del farmaco
ovvero perché alcune attività aumentino il rischio di uso improprio di stimolanti di
prescrizione, mentre altri ne riducano il rischio.
47
ibidem
CAPITOLO 3. STIMOLATORI COGNITIVI: FARMACI 52
Generico/Molecola Meccanismo
d’azione
Uso Clinico Uso NON Clinico Utilizzatore tipo
(NON clinico)
Dextroamphe-
tamine;
Dextroamphe-
tamine
sulfate,
Dextroamphe-
tamine
saccharate,
amphetamine
sulfate;
amphetamine
aspartate
Inibizione del
reuptake della
dopamina, for-
zando maggiore
dopamina nella
sinapsi
Impedisce la
degradazione
della dopamina
ad opera degli
enzimi MAO
nel neurone
presinaptico
Utilizzato nella cura
dell’ADHD con atten-
zione alla regolazione
della
Disattenzione;
Iperattività;
Impulsività;
Aggressività;
ed in alcuni casi come
regolatore dell’obesità
e narcolessia
Aumento di ri-
sorse ed energia
Miglioramento
delle prestazioni
fisiche;
Riduzione dei
tempi di recupe-
ro post attività
fisica;
Sportivi non
professionisti;
Studenti per il
raggiungimento
degli obiettivi
accademici;
Tabella 3.3: Sintesi: uso e clinico e non della Dextroamphetamine
3.4 Piracetam
IlPiracetam (Fig. 3.9) è una sostanza ad azione nootropica, ed è un derivato del neu-
rotrasmettitoreacido -aminobutirrico(GABA).Lasuaprimaapplicazionehaavuto
effetti come agente protettivo contro gli effetti dell’amnesia indotta dai fenomeni di
ipossia
48
. Sebbene Piracetam sia un derivato del GABA, il suo meccanismo d’azione
sembra non essere correlato alle proprietà di questo neurotrasmettitore. Nel docu-
mento di Corazza et Al, emerge che il Piracetam può avere un effetto sui recettori del
glutammato, tuttavia, mentre l’esatta modalità di azione del Piracetam è oggetto di
dibattito, ci sono sempre più prove che il suo effetto sottostante è il ripristino della
fluidità della membrana cellulare
49
. La fluidità della membrana ripristinata indot-
48
Ornella Corazza, Francesco Saverio Bersani, Roberto Brunoro et Al."The diffusion of Perfor-
manceandImage-EnhancingDrugs(PIEDs)ontheInternet: TheAbuseoftheCognitiveEnhancer
Piracetam", 2014
49
ibidem