Capitolo1
Introduzione
1.1 PREMESSA
“Il plagio consiste nell’appropriazione degli elementi creativi dell’opera altrui;
nel ricalcare, cioe`, in modo parassitario quanto da altri ideato e, quindi, espres-
so in una forma determinata e identificabile”. 1
Quando un individuo si appropria di elementi rappresentativi e creativi di un’o-
pera, per introdurli all’interno di un’altra sotto il proprio nome, ci troviamo in
presenza di una contraffazione qualificata e aggravata, ossia di una riproduzio-
ne abusiva di un’opera altrui con appropriazione di paternita` (L.n. 633 del
1941).
Marziale, nel suo famoso epigramma 522, adopera la parola plagio in senso fi-
gurato, paragonando la falsa attribuzione di opere letterarie altrui all’illecito
assoggettamento di schiavi altrui al proprio servizio, dando cos`ı vita ad un se-
condo significato, che ancora oggi sopravvive nelle lingue moderne, indicante
l’azione di farsi credere autore di prodotti dell’ingegno altrui e quella di ripro-
durli fraudolentemente.
In un caso e nell’altro, dunque, rappresenta un’appropriazione illecita: il pla-
gio e` infatti un concetto molto ampio e complesso da definire univocamente,
in quanto va a toccare diversi aspetti come quello letterario, politico, artistico,
musicale e scientifico.
Perche` vi sia plagio, in uno di questi ambiti, non e` necessario che venga copiata
l’intera opera, ma e` sufficiente che la violazione riguardi il nucleo essenziale di
essa, nel senso che gli eventuali elementi aggiunti, modificati o soppressi non
siano tali da eliminare il legame esistente tra l’opera stessa ed il suo autore.3
Nella sua forma piu` semplice il plagio si puo` realizzare in varie forme: per esem-
pio attraverso la riproduzione totale e parziale dell’opera originaria, attraverso
una sua elaborazione “non creativa”, oppure creativa ma abusiva e usurpatrice
di paternita` e camuffata attraverso un lavoro di ritaglio, di trasferimento, o di
cambiamenti meramente formali, attraverso la trasformazione da una in altra
1App. Roma, 16/02/1987
2Epigrammi, Liber VII, 52
3Cfr. Trib. Monza, 26/05/1994.
1
2forma, per esempio da letteraria ad artistica (es. un testo letterario fedelmente
recitato da attori), o viceversa. La riproduzione di parti di un’opera puo` essere
paragonata in ambito musicale alla riproduzione di pattern ritmico-armonici,
che contengano un numero di qualita` e caratteristiche rimandabili all’opera ori-
ginale.
In particolare il plagio nell’ambito musicale rappresenta una problematica assai
delicata e nel corso degli anni e` emerso il problema di definire i criteri generali
per il suo riconoscimento in quanto non si tratta solamente di individuare, come
nel caso di un testo scritto, una similarita` tra due o piu` elementi, ma bisognera`
tenere conto rispettivamente di tutti quei caratteri musicali che compongono
un’opera, quali altezza, durata, intensita` e timbro dei suoni, e ancora suddivi-
sione metrica del brano, dimensione melodica e armonia.
In questo caso, la similarita` tra melodie e` un fattore molto importante nella
decisione di una Corte che deve giudicare se un nuovo motivo rappresenti un
plagio di una melodia preesistente, sebbene non siano state formulate e stabilite
leggi volte alla risoluzione di quei casi in cui vi sono delle similarita` melodiche
oggettive.
Sebbene la prassi sia, in linea generale e all’interno dell’ambito musicale, quella
di identificare 4 o 8 battute per definire un plagio4, in realta` questa procedura
non e` mai stata sufficiente per tenere in considerazione le innumerevoli carat-
teristiche di similarita` melodica di due brani; non esistono infatti regole precise
per identificare il plagio di una composizione musicale, ma fino ad ora e` stato
necessario valutare caso per caso ed affidarsi ai CTU richiesti dal tribunale5 .
La giurisprudenza ha infatti affermato: “La parziale assonanza tra due compo-
sizioni musicali, casuale e limitata a poche battute, esclude che tra esse vi sia
plagio, soprattutto quando esse si ispirano a diverse tradizioni musicali”.6
Dal momento che per caratterizzare un plagio bisognerebbe tener conto di innu-
merevoli caratteristiche e fattori che un’opera puo` presentare, ci siamo chiesti
se a fronte di tali similarita` melodiche oggettive fosse possibile, mediante misure
di similarita`, capire se effettivamente queste possano aiutare una corte giuridica
nella decisione di un verdetto finale. Quello che abbiamo pensato e` stato di,
partendo da un database di cause di plagio gia` decise e documentate, introdurre
un meccanismo di elaborazione dei dati musicali che ci permettesse di compara-
re i verdetti finali con i risultati dati dall’elaborazione delle misure di similarita`
melodica.
Quindi se esiste un meccanismo che ci permette di analizzare tali risultati e di
darci un risultato, falso positivo o falso negativo rispetto ai verdetti giuridici,
quello che possiamo fare e` sperimentarlo e vedere se questo puo` effettivamente
offrire un apporto ulteriore.
Nonostante l’enorme interesse pubblico che il plagio musicale spesso evoca al-
l’interno della sfera della musica pop occidentale, in quest’ultimo decennio sono
state fatte alcune ricerche dedicate all’argomento. Si tratta di una vera e propria
letteratura in entrambi i campi dell’analisi della musica pop e della creativita`
musicale.
4In musica l’orientamento piu` accreditato ritiene che si abbia un plagio se sono identiche
almeno otto battute della melodia. In Italia questo limite non ha alcun sostegno normativo,
e difatti non viene applicato nel suo riferimento numerico, ma solo come principio ispiratore
(Andrea Gaudenzi, Il nuovo diritto d’autore p. 396).
5Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale
6Cfr. Trib. Roma, 12/04/1986.
Capitolo 1. Introduzione 3
Il primo tra questi che abbiamo preso in esame e` quello di Stan Soochers “They
Fought The Law” 7 del 1999.
In questo studio, Soochers rintraccia un numero di casi degli ultimi trent’anni
della corte statunitense; piu` precisamente la sua opera puo` essere definita come
una vera e propria enciclopedia storica di tutti i problemi legali, legati in parti-
colare al genere del rock’n roll fin dalla sua prima comparsa.
La ricerca di Soochers analizza inoltre tutte le amare dispute che artisti come,
i Beatles, Shirelles, George Michael e tanti altri, hanno avuto con le loro case
discografiche.
Quello che ne emerge da questa trattazione e` un racconto ammonitore riguar-
dante la difficile unione tra l’arte e il commercio, nella quale i diritti di proprieta`
dell’autore, come vedremo piu` avanti, possono essere sfruttati.
Altro studio, questa volta ben piu` ampio, e` quello di Charles Cronin [2] riguar-
dante la similarita` melodica e la violazione del diritto d’autore (Cronin, 1998).
In particolare, Cronin e` riuscito a trovare un modo unico ed esemplare per com-
binare insieme informazioni musicologiche, giuridiche e informatiche all’interno
di un database multimediale che da` la possibilita` di poter riascoltare i casi di
plagio e poter comparare i risultati derivanti dalle decisioni delle corti giuridi-
che.
Oltre a questo, riporta per ogni caso di plagio, oltre alle decisioni della Corte
Americana, le diverse partiture musicali dei brani in analisi, registrazioni mu-
sicali dei brani, e parti di filmati che portano ad una ricostruzione completa di
ogni singolo caso.
Nel sito web del progetto da lui creato insieme all’universita` UCLA “Music
Plagiarism Project”, Cronin mette a disposizione degli utenti molti dei casi
musicali in questione nel formato MIDI (Musical Instrument Digital Interface).
Infatti questo tipo di formato viene particolarmente di aiuto nel pesare le simi-
litudini, in quanto il software legge e suona lo spartito in modo meccanico e non
interpretativo.
Ma nonostante il grande apporto datoci da Cronin, il suo articolo non ci offre
uno studio sistematico ed empirico, in quanto non include misurazioni in senso
quantitativo o statistico del quale egli parla.
1.2 OBIETTIVI
La similarita` melodica viene considerata dalla giurisprudenza come uno dei fat-
tori di maggior rilievo quando si tratta di dover confrontare e analizzare una
versione plagiata di un brano preesistente.
L’individuazione di un plagio, come gia` detto, non e` facilmente riconducibile
all’uso di una regola fissa di individuazione quale ad esempio un numero prefis-
sato di battute corrispondenti tra le due melodie in analisi.
Il primo obiettivo di questa tesi sara` quello di analizzare come le diverse nor-
mative, italiana, europea e statunitense, trattano il plagio in ambito musicale
allo scopo di definire quali procedimenti vengono utilizzati ai fini della sua in-
dividuazione.
In particolare verranno analizzati alcuni casi di plagio statunitense tratti da
un apposito database giuridico (UCLA) contenente alcuni casi (musica POP)
7Stan Soochers They fought the law: Rock music goes to court (1999)
4discussi negli ultimi trent’anni.
Il secondo obiettivo di questa tesi riguardera` invece la possibilita` di utilizzare
alcuni meccanismi di similarita` melodica che ci aiuteranno a verificare l’esito di
plagi gia` decisi, al fine di capire in primo luogo, come misurare la similitudine
tra coppie di brani del suddetto database e, in seconda istanza, valutare quale
sia il potere predittivo di queste misure, quando queste vengono comparate alle
leggi fino ad oggi attuate in merito dalla giurisdizione.
A tale scopo verranno eseguiti dei test su brani riconosciuti o meno dalla giuri-
sprudenza come affetti da plagio ed analizzati i risultati ottenuti allo scopo di
verificare quanto possa essere efficace l’uso di tali misure nell’individuazione di
casi di plagio.