10
CAPITOLO I:
1.1 PROFILO GEOGRAFICO E STORICO DELLA SIRIA CONTEMPORANEA
La Siria è posta strategicamente tra l’Europa, l’Asia e l’Africa. Confina a nord con la
Turchia, a est con l’Iraq, a sud con la Giordania, a ovest con Israele e Libano.
Sempre a ovest le coste siriane si affacciano sul Mar Mediterraneo. Il territorio, per
la maggior parte, è desertico e faceva parte della Mezzaluna Fertile
7
. I tavolati
desertici che caratterizzano il territorio sono interrotti da alcuni rilievi. I fiumi
principali sono l’Eufrate, il Khabur, l’Oronte e lo Yarmuk
8
.
La popolazione è cresciuta notevolmente dal secondo dopoguerra con una crescita
annua del 3,5%, ovvero uno dei tassi più alti al mondo.
I conflitti nei Paesi circostanti hanno determinato, tra l’altro, l’arrivo in territorio
siriano di migliaia di profughi. La lingua ufficiale dello Stato è l’arabo. La Siria
attualmente, così come in passato, è un mosaico di popolazioni e, soprattutto, di
religioni
9
. Al suo interno presenta comunità appartenenti alle tre più importanti
religioni monoteiste e la sua Capitale, Damasco, è considerata il quarto luogo sacro
per il mondo islamico, dopo La-Mecca, Medina e Gerusalemme
10
.
La Siria nasce come Stato indipendente e come repubblica parlamentare
democratica negli anni ‘40
11
. Il potere era nelle mani, di fatto, dei proprietari
terrieri e dei commercianti, ma con un’ascesa continua della classe militare, che
stava acquisendo maggiore importanza
12
.
La crescita a livello sociale poteva avvenire solo tramite la carriera militare, in
quanto le università erano accessibili solo dalle classi alte. La Siria subì una serie
7
ل لا ه ل ا ب ٌ ص خ ل ا (Al-Hilāl al-khasīb). GALLETTI Mirella, “Storia della Siria Contemporanea”, Bompiani 2013, P. 23.
8
تارفلا (Al-Furāt), ر و ب ا خ ل ا (Al-Habūr), يصاعلا رهن (Nahr al-‘āșī), ك و م ر ٌ ل ا (Al-yarmūk). Ivi, P. 24.
9
Ivi, P. 25.
10
ة ك م ة م ّ ر ك م ل ا (Makka al-Mukarrama), ة ن ٌ د م ل ا ة ر ّ و ن م ل ا (Al-Madīna al-munawwara), س د
ُ ق ل ا (Al-Quds). Ivi, P. 44.
11
L’indipendenza fu sancita dall’evacuazione delle truppe francesi, che avvenne il 17 aprile 1946. Ivi, P. 10.
12
Ivi, P. 83.
11
continua di colpi di stato tra il 1949 e il 1970, che destabilizzarono il Paese e che
vedevano a confronto gruppi filo occidentali e gruppi nazionalisti. La situazione
cambiò nel 1963, quando, l’8 marzo, un gruppo di giovani ufficiali rovesciarono il
governo in carica. Questi militari appartenevano al gruppo denominato Ba’th
13
.
Questo colpo di stato portò a un decisivo cambiamento nella classe politica siriana,
con mutamenti risolutivi nei rapporti tra musulmani sunniti e non sunniti,
popolazione urbana e rurale e classi ricche e povere. A seguito di questa
“rivoluzione” il Paese visse un periodo di forte instabilità.
Basti solo pensare che in diciassette anni si ebbero ben tredici colpi di stato
14
.
La situazione cambiò profondamente, con l’avvento al potere di Ḥāfiẓ al-Asad,
primo presidente alawita, che salì al potere nel febbraio del 1971
15
.
La Siria subì una trasformazione radicale nella sua struttura economica, che vide
un incremento spropositato del settore pubblico. Anche la popolazione urbana
subì un aumento consistente.
Una delle prime riforme che furono attuate dal presidente Asad, fu quella
dell’agricoltura, che ottenne successo grazie all’aumento delle terre irrigate. Come
prima cosa, Asad smantellò le fattorie agricole statali per dare impulso alle
cooperative, che diedero vigore al settore agricolo.
Inoltre, grazie all’aiuto dell’URSS, venne costruita la diga sull’Eufrate per dare
completa irrigazione ai campi
16
.
L’istruzione divenne il settore prioritario per un decisivo intervento. Le scuole
elementari, infatti, divennero obbligatorie
17
.
La storia contemporanea della Siria è caratterizzata, tra l’altro, da continui
contenziosi con Israele a causa del controllo delle risorse idriche dell’area e dal
sostegno al popolo palestinese.
13
ث ع ب (Resurrezione). Il Ba’th nacque come partito della Resurrezione di Damasco nell’aprile del 1947. Ivi, P. 88.
14
Ivi, P. 90-91.
15
ظ ف ا ح د س لأ ا (Qardaha, 6 ottobre 1930 – Damasco, 10 giugno 2000), chiamato anche “Il Leone di Damasco”. Ivi, P. 93.
16
I lavori della diga durarono dieci anni, dal 1968 al 1978. Ivi, P. 95.
17
Ibidem
12
Gli israeliani, infatti, sfruttavano da tempo ed in prospettiva le acque per
l’irrigazione e per la produzione di energia elettrica. Purtroppo, nonostante Israele
e Siria avessero firmato il cessate il fuoco proposto dalle Nazioni Unite nel 1967 , la
perdita della Regione del Golan fu un disastro per i siriani.
Infatti, più di centomila siriani furono espulsi dagli israeliani e le forze di
occupazione distrussero senza pietà interi villaggi, minacciando gli abitanti di
origine siriana.
Successivamente, furono incoraggiati gli insediamenti ebraici in modo da rendere
permanete la presenza israeliana nella regione
18
.
Nel 1972 la Siria di Ḥāfīẓ al-Asad accettò la risoluzione delle Nazioni Unite che
chiedeva, tra le altre cose, il totale ritiro delle truppe e la restituzione dei diritti al
popolo palestinese. Purtroppo, Israele ignorò tutte le risoluzioni dell’ONU
provocando rotture nei già fragili dialoghi con Damasco.
Uno dei principali obiettivi della Dinastia di Asad era quello di recuperare la
regione del Golan, per questo il governo siriano decise di migliorare i rapporti con
Nasser e l’Egitto.
Damasco, inoltre, decise di rafforzare il proprio apparato militare con l’aiuto
dell’Unione Sovietica. Mentre la Siria preferiva adottare una linea di
combattimento nei confronti di Israele, gli altri Paesi arabi decisero di adottare
l’embargo petrolifero nei confronti dei Paesi Occidentali, accusati di essere amici
del governo Israeliano
19
. Negli anni successivi la Siria si trovò a dover abbandonare
i rapporti con l’Egitto, a causa degli accordi presi tra il governo egiziano di Nasser e
lo Stato ebraico, ma si trovò a consolidare i rapporti con Mosca
20
.
Per il Leone di Damasco, una vera e propria forma di pace poteva arrivare solo con
la restituzione della Regione del Golan, ma la situazione cambiò, ancora una volta,
con la fine dell’Unione Sovietica e della Guerra Fredda. Damasco, infatti, decise di
18
Ivi, P. 139.
19
Ivi, P. 141.
20
Ivi, P. 145.
13
far fronte a questa situazione con la costituzione di una forza militare credibile da
un lato, e stringendo una solida alleanza con l’Iran dall’altro. Il governo di Damasco
intraprese, in un secondo momento, un percorso di riavvicinamento a Egitto,
Arabia Saudita e Stati Uniti, nel tentativo di ottenere sostegno diplomatico e
finanziario
21
.
Come previsto dal Presidente Ḥāfīẓ al-Asad, l’avvicinamento al governo di
Washington facilitò i negoziati con Israele, che furono caratterizzati da tempi
molto lunghi.
Purtroppo, i negoziati entrarono in crisi con la presidenza di Benjamin Netanyahu,
che spinse nuovamente la Siria verso posizioni intransigenti
22
.
Netanyahu focalizzò la sua politica su due aspetti principali:
1- Obbligare i palestinesi ad accettare il controllo israeliano,
2- Cercare di controllare e regolare i problemi del Libano.
Queste politiche non sono, però, accettabili da Asad che sostiene attivamente la
Palestina e, ritenendo il Libano una regione della Siria, non vuole perdere il
controllo dell’area
23
.
Il processo di pace iniziato dal Leone di Damasco, prima delle tensioni con
Netanyahu, venne ripreso da Baššār Ḥāfīẓ al-Asad, ma a causa delle continue crisi
tra Israele e Palestina non venne lasciato spazio a iniziative di alcun tipo. La
situazione cambiò radicalmente con il ministro Ariel Sharon, il quale offrì, tra l’altro,
la ripresa incondizionata dei colloqui di pace
24
.
Un aspetto essenziale nella storia della Siria contemporanea, è stata l’alleanza tra il
governo di Damasco e l’Unione Sovietica; durante una visita a Mosca di Baššār
21
Ivi, P. 146.
22
REVUE Patrick, “La Stratégie régionale de Hafez al-Assas”, Winter 1996, P. 3.
23
Ibidem
24
GALLETTI Mirella, op. cit., P. 149.
14
Ḥāfīẓ al-Asad, Vladimir Putin cancellò il 73% del debito siriano contratto durante
l’epoca sovietica.
Non bisogna però dimenticare la grande strategia messa in atto da Ḥāfīẓ al-Asad, il
quale, iniziò relazioni internazionali anche con alcuni Paesi Occidentali per
rinsaldare la propria posizione e la posizione della Siria a livello internazionale
25
.
Un altro nodo cruciale nella storia della Siria contemporanea fu la relazione con il
Libano. Damasco intervenne nella guerra civile in Libano per evitare politiche
espansionistiche di Israele. Inoltre, Damasco decise di riconoscere la sovranità del
Libano solo nel 1991, in quanto in precedenza questa veniva considerata come una
provincia siriana.
L’impegno di Damasco in Libano contro Israele fu appoggiato, inoltre, dalla Lega
Araba, fino al punto da concedere alla Siria di controllare strategicamente l’intera
regione
26
.
Anche se Ḥāfīẓ al-Asad non possedeva il carisma di Nasser, era riconosciuto come
politico astuto, pragmatico e cauto. Egli si appoggiava a regole definite e adottò la
strategia degli alleati intercambiabili e dei ponti aperti
27
.
Lo scopo principale di tutta la sua politica fu riottenere la Regione del Golan e di
trovare una soluzione al problema palestinese.
Ḥāfīẓ al-Asad trasformò la Siria in una potenza centrale del Vicino Oriente.
Il Leone di Damasco si mantenne al potere fino alla sua morte, avvenuta nella
capitale il 10 giugno del 2000. Dopo la sua scomparsa la carica presidenziale venne
presa dal figlio Baššār Ḥāfīẓ al-Asad, che salì formalmente al potere il 17 luglio dello
stesso anno
28
.
25
Ivi, P. 154.
26
Ivi, P. 164.
27
Ivi, P. 199.
28
ر ا ش ب ظ ف ا ح د س لأ ا (Damasco, 11 settembre 1965).
15
Immagine 1: la Siria nel mondo
Immagine 2: Cartina della Siria
16
1.2 PROFILO DEL PRESIDENTE BASHAR AL-ASAD
Baššār Ḥāfīẓ al-Asad compì gli studi a
Damasco, in particolare si laureò in
medicina con specializzazione in
oftalmologia all’ospedale militare di
Tishrīn. Proseguì i suoi studi di
specializzazione in Gran Bretagna, dal
1992 al 1994.
Immagine 3: La Dinastia Asad
Tornò in Siria subito dopo la morte del fratello maggiore Bāsil
29
.
Ancora prima di essere eletto Presidente, venne soprannominato “La Speranza”,
ovvero la speranza per il futuro del Paese.
Il giovane Asad ebbe, quindi, una formazione militare e alla pratica del potere
accelerata per poter succedere al padre.
Con la malattia del Leone, tutto l’apparato burocratico di Damasco decise di varare
un emendamento costituzionale che, di fatto, abbassava l’età richiesta per
ricoprire la carica presidenziale
30
.
Per accedere alla presidenza, a seguito della riforma, sarebbero stati necessari
trentaquattro anni, ovvero l’età di Baššār ai tempi della scomparsa del padre.
Come unico candidato, Baššār venne eletto Presidente della Repubblica il 10 luglio
del 2000 e prestò giuramento il 17 luglio dello stesso anno. Non ci fu nessuna seria
opposizione alla candidatura del giovane Asad
31
.
29
Il fratello, designato come reale successore del Leone di Damasco, morì a causa di un incidente stradale il 21 gennaio
1994 all’età di trentadue anni. DAVID W. LESCH, “Syria, The fall of the house of Assad”, Yale University Press 2013, P. 1.
30
Ivi, P. 2.
17
Nella sua persona erano incentrate le seguenti cariche: Presidente della
Repubblica, Segretario generale del partito e Comandante delle forze armate.
Il Neo Presidente venne accolto entusiasticamente, grazie a molti elementi positivi
che caratterizzavano la sua persona: innanzitutto la sua giovane età, poi la
formazione avvenuta al di fuori del Partito e dell’esercito ed infine l’essere
appartenente a una generazione più aperta all’Occidente e meno condizionata e
marcata dalle guerre arabo-israeliane
32
.
Il Generale Ḥāfiẓ al-Asad, invece, nacque a Qardaha
33
. La sua carriera si caratterizzò
subito in ambito militare e con l’espulsione dei padri fondatori del partito Ba’th,
Ḥāfiẓ al-Asad divenne parte della dirigenza del partito stesso. Mentre Baššār
succedette al padre, il Leone partecipò al Colpo di Stato del 1966 e fu nominato
Ministro della difesa, sempre mantenendo la carica di comandante dell’aviazione
34
.
Per consolidare il suo potere, il Leone di Damasco inserì persone fidate
nell’apparato militare e del partito, in questo modo ottenne i pieni poteri il 13
novembre del 1970
35
.
Il Presidente Ḥāfiẓ al-Asad decise di risanare i settori principali della vita siriana e di
studiare una politica estera volta all’apertura e al superamento dell’isolamento del
Paese.
Un’altra misura adottata da Ḥāfiẓ al-Asad fu quella di riformulare la Costituzione,
ritagliandola appositamente per assicurarsi il mantenimento del potere.
Una delle riforme principali alla Costituzione sarebbe stata la separazione tra Stato
e religione, eliminando la clausola che il Capo dello Stato doveva essere di fede
musulmana e che lo Stato avrebbe dovuto aderire all’Islam.
Purtroppo, a causa di un forte dibattito interno, il Presidente dovette a malincuore
rinunciare a questa clausola, pur mantenendo l’articolo secondo il quale la
31
Ibidem
32
GALLETTI Mirella, op. cit., PP. 120-121.
33
ة حا د ر ق
34
GALLETTI Mirella, op. cit., PP. 96-97.
35
Ibidem
18
Sharī’a
36
, ovvero la legge islamica, non sarebbe più stata unica fonte della
legislazione.
Data l’aderenza della Siria alla religione Islamica, il Presidente dovette dimostrare
di essere un fedele osservante. Partecipò, infatti, a tutte le preghiere pubbliche e si
recò, tra le altre cose, in pellegrinaggio a La Mecca.
Sia Asad padre che Asad figlio affermarono che: “La Siria rispetta tutte le religioni,
garantendo la celebrazione di tutti i culti a meno che questi non rechino problemi
all’ordine pubblico”.
Il sistema politico della dinastia Asad si mantenne fortemente autoritario; tutte le
decisioni più importanti, infatti, vengono prese personalmente dal Presidente. Solo
in questo modo, sia Ḥāfiẓ che Baššār, riuscirono a mantenere il potere
37
.
Entrambi i Presidenti adottarono misure di liberalizzazione economica molto
graduali. Lo sviluppo economico sarebbe sempre stato sotto il controllo dello Stato
e dal punto di vista della politica estera, la dinastia Asad cercò di mantenere buoni
rapporti con i Paesi del blocco sovietico, ma aprendosi anche ai Paesi Occidentali.
Questa strategia venne adottata per cercare di far uscire la Siria dall’isolamento
geopolitico.
Ḥāfiẓ al-Asad fu in grado di dare al Paese stabilità interna e crescita economica che
gli conferirono legittimità e popolarità
38
.
Quando venne dato l’annuncio del decesso del Leone di Damasco, si ebbero scene
di dolore e manifestazioni in tutto il Paese. Per la Siria, la scomparsa di Ḥāfiẓ al-
Asad rappresentava la fine di un’epoca
39
.
Il nuovo presidente, cercando una certa continuità con le riforme intraprese dal
padre, decise a sua volta di dosare le spinte alla modernizzazione. Mentre Ḥāfiẓ
fece reprimere duramente tutte le attività di promozione dei diritti umani, con il
36
ة ع ٌ ر ش (letteralmente “strada battuta”). Ivi, P. 99.
37
DAVID W. LESCH, op. cit., P. 5.
38
Ibidem
39
GALLETTI Mirella, op. cit., 117.
19
governo di Baššār queste ripresero la loro attività in modo graduale e sempre sotto
controllo del regime
40
.
Anche la popolarità del Neo Presidente Baššār crebbe con il matrimonio, avvenuto
nel gennaio 2001, con Asmā’ al-Akhras
41
.
Immagine 4: Asmā’ al-Akhras e Baššār Ḥāfīẓ al-Asad
La stima verso Baššār aumentò a seguito della visita in Siria di Papa Giovanni Paolo
II nel maggio del 2001. In quella occasione Baššār ebbe l’occasione di accrescere il
proprio prestigio con la liberazione di alcuni prigionieri politici. Il pontefice, inoltre,
venne accompagnato dal Gran Mufti
42
di Siria a pregare sul cenotafio di San
Giovanni Battista, nella Grande Moschea Omayyade
43
.
Un altro importante cambiamento per il Paese di Baššār fu che, nell’ottobre del
2001, la Siria divenne un membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite, senza nessuna obiezione da parte degli Stati Uniti.
40
Ibidem
41
ء ا م س أ س ر خلأ ا . Appartenente a una famiglia sunnita di Homs. Laureata in informatica, la giovane moglie del Presidente
dà un’immagine molto moderna di sé. Questo è reso possibile soprattutto perché, Asmā’ è nata e vissuta in Gran
Bretagna, dove frequentò la scuola primaria anglicana e dove svolse il lavoro di analista finanziaria. A differenza delle
precedenti First Ladies siriane, Asmā’ si occupò sempre di eventi caritativi, politici e diplomatici. Tra le iniziative da lei
personalmente sostenute, troviamo l’educazione femminile e il ruolo delle donne imprenditrici. Ivi, P. 123.
“Syria’s First lady wants to make a difference”
http://www.nbcnews.com/id/18578788/ns/nightly_news/t/syrias-first-lady-wants-make-difference/#.UwoZ4U2x6t8 .
“Asmā’ al-Asad: A Rose in the desert” http://www.scribd.com/doc/166321310/Asma-Al-Assad-A-Rose-in-the-Desert-
Culture-Vogue-March2011 .
42
ً ت ف م م ا ع . Il titolo si riferisce al più alto ufficiale della religione islamica. GALLETTI Mirella, op. cit., P. 124.
43
يوملأا عماجلا Ibidem