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INTRODUZIONE
Le Information and Communication Technologies (ICT), la cui presenza è ormai
prepotente nelle nostre vite, hanno portato con loro tante opportunità e ciò è stato ben visibile
durante la Pandemia da Covid-19. In questo particolare momento storico Internet ha garantito
a professionisti di vari settori di proseguire nella loro attività, agli studenti di continuare il loro
percorso e agli insegnanti di accompagnarli. Non si può negare quanto le nuove tecnologie
forniscano aiuto ad ognuno di noi, nella nostra quotidianità. È anche vero, però, che c’è sempre
il rovescio della medaglia. Non sono rari i casi di cronaca nera, che vedono spesso coinvolte
persone molto giovani, in cui le ICT sono state utilizzate per scopi dannosi. Pensiamo alla sfide
mortali che vengono condivise su TikTok
1
e Instagram, come la Blue Whale Challenge
2
, la
Blackout Challenge
3
o la Knock Out Challenge
4
. Se le prime mettono a rischio la vita di chi
decide di affrontarle, l'ultima rientra in tutto e per tutto nell'ambito penale, coinvolgendo
persone totalmente esterne e prese di mira senza motivo.
Tra i reati propriamente detti troviamo anche il Revenge porn che prevede la diffusione
di immagini ritraenti un soggetto impegnato in atti sessuali, senza averne avuto il consenso dal
diretto interessato. Il Revenge porn, però, nasce in un contesto decisamente più ampio che è
quello del Sexting, ovvero l’abitudine, specie da parte dei giovani e giovanissimi di condividere
nelle chat private di messaggistica istantanea (WhatsApp, Facebook, Instagram) proprie foto
osé, specie con amici o fidanzati. Il focus del seguente elaborato è puntato proprio su questi due
argomenti, con lo scopo di analizzarne le motivazioni, le cause e il quadro più ampio in cui
Sexting e Revenge porn sono inseriti.
Per questa ragione la tesi è suddivisa in tre capitoli: nel Capitolo 1 Il Sexting come nuova
prova d'amore si andranno ad affrontare diverse tematiche fondamentali.
Il paragrafo 1.1 L'oggettivazione sessuale delle donne: fattori di influenza e
conseguenze analizza in primo luogo il termine "oggettivazione" e le sue caratteristiche
principali, per poi collegarle alle influenze culturali e sociali che interessano nello specifico il
genere femminile, e con esso anche le aspirazioni delle bambine e delle ragazze, future donne.
1
Social network nato nel 2016 in Cina, conosciuto precedentemente come Musically.
2
Sfida nata sul Web nel 2016 in cui i concorrenti devono affrontare alcuni livelli, sempre più pericolosi, fino ad
arrivare all’ultimo che porta alla morte del partecipante.
3
La challenge consiste nel fingersi di strangolarsi con alcuni oggetti (sciarpe piuttosto che corde) fino a svenire,
per poi slegarsi quando ci si è ripresi e filmarsi nel processo.
4
Si tratta di far perdere conoscenza ad una persona totalmente estranea con un solo pugno.
8
È proprio da quest'ultimo punto che ha inizio il paragrafo 1.2 Le disuguaglianze di
genere e il fenomeno del sessismo. L’analisi che qui viene fatta ruota intorno al concetto di
Gender e alla ricerca condotta da Glick e Fiske. I due autori cercano di confermare l’Ambivalent
Sexism Theory e di come le credenze sessiste, benevoli e malevoli, possano influire in modo
concreto sulla vita della componente femminile della popolazione, non solo nel lavoro e nella
vita pubblica ma anche nell'ambito privato e personale.
Nel paragrafo 1.3 Information and Communication Technologies (ICT): nuove identità
si è deciso, invece, di mettere al vaglio la nascita della nuove tecnologie e come queste possano
avere influito, positivamente o negativamente, sull'identità degli individui: si passa dalla
semplice definizione di ICT all'analisi di come la percezione del proprio Sé possa essersi
modificata in seguito alla diffusione dei Social network e, infine, di come questi abbiano
rinforzato pregiudizi e stereotipi nei confronti delle donne e degli uomini.
Nella sezione 1.3.1 Gli stili di attaccamento e Internet e 1.3.2 Le aree del Sé nel mondo
virtuale si è scelto di approfondire alcuni aspetti fondamentali dell'essere umano ovvero:
l'attaccamento, l'area gruppale, l'area ludica, l'area dell'apprendimento e l'area della sessualità,
tenendo presente le modifiche che si sono verificate in seguito all'avvenimento di Internet.
Giunti al paragrafo 1.4 Il fenomeno del Sexting lo studio si focalizza sul Sexting in
quanto tale, definendolo, individuando le caratteristiche dei cosiddetti Sexters, quali età e sesso,
e le motivazioni che spingono a mettere in atto questo comportamento, nonché l’aspetto penale
specie per i casi di minorenni.
Nel Capitolo 2 Dal Sexting al Revenge porn si è cercato di far comprendere al lettore
per quale ragione il Revenge porn può essere compreso all'interno del più ampio insieme della
violenza di genere, insieme allo Stalking e al Cyberstalking, piuttosto che alla violenza
psicologica, verbale, fisica, sessuale ed economica.
Di fondamentale importanza la trattazione del contesto giuridico, caratterizzato da un
iter estremamente complesso: inizialmente, almeno in Italia, si sono utilizzate fattispecie di
reato che potessero ricomprendere anche la diffusione illecita di immagini sessualmente
esplicite e, solo in un secondo momento, si è pensato ad una legge specifica, ovvero la 69/2019
(Legge 19 luglio 2019, n.69) chiamata anche Codice Rosso.
Nei paragrafi 2.4 Le conseguenze psicologiche del fenomeno del Revenge porn e 2.5
Analisi psicologica e sociale degli aggressori sono stati individuati, grazie ad una approfondita
ricerca proveniente dal Continente Americano, le strategie adattative delle vittime di tale reato
e le motivazioni dietro il comportamento del reo, che possono essere psicologiche, culturali e
psichiatriche.
9
Il Capitolo 3 Prevenzione e contrasto contro il Revenge porn: lo strumento della Rete
risulta essere uno dei più importanti. È infatti proprio su questo punto che il lettore dovrebbe
focalizzare la propria attenzione perché l'arma migliore per poter combattere la violenza di
genere, tra cui il Revenge porn, è proprio l'educazione dei futuri cittadini.
Il lettore nella sezione 3.1 Cos'è oggi l'utilizzo consapevole della Rete avrà modo di
comprendere che cosa si intende, pedagogicamente parlando, per utilizzo consapevole della
Rete e di quali possano essere i riferimenti normativi, nonché le linee guida, specie a livello
europeo, prese in considerazione dai Paesi dell’Unione.
Se prima si è fatta un'analisi puramente teorica, si prosegue nel paragrafo 3.2 Le ICT e
la scuola a trattare di questioni più pratiche. Qui, infatti, l'idea è quella di comprendere come
le nuove tecnologie possano essere un utile strumento per fornire un'educazione agli alunni non
solo di tipo tecnico ma umano, favorendo un legame significativo tra studenti ed insegnanti.
Come detto precedentemente l'area sessuale è fondamentale nella crescita di un
individuo. Si è partiti dall’assunto, durante la stesura, che l’educazione all’affettività possa
migliorare la vita sessuale di un individuo, specie se istruito fin dall’infanzia. È anche vero,
però, che tale disciplina, nello specifico nel nostro Paese, non è affatto presa in considerazione,
nonostante l'Unione Europea consigli l'esatto opposto. Queste supposizioni sono prese in esame
nella sezione intitolata 3.3 L’educazione sessuale in Italia e il “vuoto scolastico”.
Si prosegue, poi, individuando soluzioni alternative alla mancanza scolastica come, ad
esempio, i programmi proposti dalla polizia postale piuttosto che dal Telefono Azzurro ma
anche dai colossi Google e Facebook, entrambi impegnati nella difesa delle vittime di reati
informatici, come il Revenge porn.
Si è deciso, in seguito, di approfondire il ruolo genitoriale nel contesto educativo per
consigliare alcune metodologie pedagogiche maggiormente funzionali all'uso delle nuove
tecnologie, utilizzando come parametro di riferimento la Ricerca EU Kids e il Caso Italia e il
testo Genitori digitali. Crescere i propri figli nell’era di Internet di Barbara Volpi, in cui
emergono le numerose mancanze dei genitori, fin troppo ingenui, le situazioni pericolose in cui
si trovano i figli, anche se inavvertitamente e in cui si esortano i caregivers a seguire alcune
raccomandazioni.
L’ipotesi di partenza, viste le conoscenze prodromi sull’argomento, nonché la domanda
a cui si è cercato di dare una risposta, è stata quella di comprendere come mai le donne sono
maggiormente colpite, rispetto agli uomini, dal fenomeno del Revenge porn.
Tale elaborato nasce per via della necessità di porre attenzione su temi poco conosciuti,
specie nel nostro Paese. Infatti, durante la stesura è stato imprescindibile fare riferimento a
10
numerosi documenti in lingua inglese, provenienti da Stati Uniti, Canada, Australia e Regno
Unito ovvero Paesi in cui da decenni sociologi, psicologi, psichiatri e pedagogisti si impegnano
attivamente nello studio di tale argomento.
11
CAPITOLO 1
IL SEXTING COME NUOVA PROVA D’AMORE
La società in cui viviamo si dichiara progressista sottolineando la parità tra gli individui,
specie tra uomini e donne, e condanna - allo stesso tempo - tutte le forme di discriminazione
che possono verificarsi. Paradossalmente, però, attraverso i mass media (televisione, radio e
cinema) e i social network vengono trasmessi messaggi fortemente contrastanti. Le idee di
oggettivazione sessuale, soprattutto di giovanissimi e di donne, sono alla base della cultura dello
stupro che giustifica la violenza – specie contro il genere femminile – minimizzandola. Questo
implica un “portare avanti” pregiudizi piuttosto antichi nei confronti di entrambi i sessi.
Negli ultimi anni poi abbiamo assistito alla comparsa della cosiddetta Hurried Child
Syndrome
5
, cioè ad una adultizzazione precoce dei minorenni. Ad esempio, le bambine tendono
fin dalla più tenera età ad assumere comportamenti provocatori e sensuali: vestirsi in modo non
appropriato, scattarsi fotografie che ne enfatizzano la sessualità e utilizzare linguaggi
inappropriati. I maschi, allo stesso tempo, si dedicano già dalle elementari alla visione della
pornografia che causa problematiche importanti al loro sviluppo psico-sessuale
6
.
Come vedremo nei paragrafi successivi, e come evidenziato da Silvia Bonino,
l’oggettivazione sessuale stimola la parte del cervello più antica, detta rettiliana, che comporta
la messa in atto di azioni violente e aggressive da parte dell’uomo nei confronti della donna e
una condotta passiva per quest’ultima
7
.
Il tutto si complica quando entrano in gioco le cosiddette ICT (Information and
Communication Technologies). La trasmissione delle informazioni, essendo più veloce,
determina una modificazione importante degli stili comunicativi, specie nei giovani e
giovanissimi, il cui cervello non è ancora del tutto formato come, anche, la loro personalità.
È in questo contesto che prende forma il Sexting. Si tratta di un neologismo utilizzato
per indicare una pratica sessuale e consiste nell’invio e/o nella ricezione di messaggi a sfondo
esplicitamente pornografico, spesso accompagnati da immagini del corpo senza veli di uno o
entrambi i partners
8
.
5
Vd. A. Pellai, Tutto troppo presto. L’educazione sessuale dei nostri figli nell’era di internet, De Agostini, Torino,
2021, p. 44.
6
Cfr. A. Pellai, Tutto troppo presto cit., pp. 95-100.
7
Cfr. S. Bonino, Amori molesti. Natura e cultura nella violenza di coppia, Laterza, Roma-Bari, 2019, pp. 3-9.
8
Cfr. A. Pellai, Tutto troppo presto cit., pp. 125-127.
12
Di per sé, tale fenomeno, non appare preoccupante perché si riscontra in modo
omogeneo in tutte le fasce d’età, con una prevalenza però nei i giovani adulti e/o adolescenti.
Tuttavia psicologici, educatori, insegnanti e, in percentuale minore, anche genitori, hanno
iniziato ad interessarsene a seguito delle notizie di cronaca nera collegate a tale pratica.
Dal punto di vista puramente sociale (che si manifesta anche nelle questioni giuridiche)
il grattacapo principale risiede nel fatto che spesso sono le vittime ad essere ritenute – almeno
in parte – colpevoli di ciò che è accaduto loro (victim-blaming). Questo è dovuto al cosiddetto
doppio standard sessuale che attribuisce alla componente femminile la responsabilità di aver
inviato le immagini
9
.
Se gli uomini ricevono popolarità nel mostrare le foto delle donne ai propri amici – dà
loro potere – dall’altra le donne sono considerate delle poco di buono, secondo il principio dello
slut-shaming.
È necessario sottolineare, quindi, come il Sexting si dimostri un ulteriore strumento di
controllo del genere femminile.
1.1 L’oggettivazione sessuale delle donne: fattori di influenza e conseguenze
Il termine “oggettivazione sessuale” viene utilizzato per indicare una circostanza dove
il valore della persona risiede solo ed esclusivamente nella sua capacità di essere sessualmente
attraente agli occhi degli altri, andando così ad escludere qualsiasi altra caratteristica. In questo
senso l’individuo è percepito come oggetto, il cui scopo è quello di dare piacere ad un altro
10
.
Secondo l’American Psychological Association (APA)
11
l’oggettivazione sessuale si
basa su quattro elementi principali:
• il valore di una persona è legato solo ed esclusivamente alla sua sensualità ed
attrattiva sessuale;
• l’individuo, specie la donna, deve conformarsi all’idea che l’attrattiva fisica è
parificata a quella sessuale;
9
Cfr. F. Currò, Il Sexting, «Profiling. I profili dell’abuso», 8/2 (2017), pp. 5-8.
10
Cfr. S. Bonino, Amori molesti cit., pp. 54-61.
11
Vd. ivi p. 57.
13
• in questa prospettiva il soggetto diventa un oggetto sessuale perché usato da altri per
poter raggiungere il piacere fisico sperato;
• la sessualità è imposta al singolo in modo del tutto inappropriato.
Attualmente il fenomeno è ampiamente diffuso a causa della televisione e dei suoi
programmi ma, anche, per via dei new media utilizzati su larga scala da tutti, compresi i bambini
e i ragazzi. In Occidente è in particolare il corpo della donna, spesso mostrato nella sua nudità,
che subisce una incidente e massiccia oggettivazione.
Basti pensare alle pubblicità piuttosto che ad alcuni programmi televisivi come, ad
esempio, Ciao Darwin. Alla donna, in questi casi, non è richiesto nulla se non poche movenze,
spesso estremamente stereotipate. Devono avere, inoltre, un corpo perfetto corrispondente –
anche se non direttamente - ai canoni sociali imposti
12
.
Completamente esclusa ne è la voce, mezzo attraverso il quale l’essere umano esprime
le proprie idee. Le donne, in questo contesto, appaiono come dei veri e propri trofei, specie del
presentatore o del soggetto maschile che le accompagna. In questo senso, le bambine
internalizzano tali modelli sociali, imparando che ciò che conta davvero non è l’intelligenza
ma l’aspetto fisico
13
.
Tutto ciò ha determinato un abbassamento dell’età in cui si ha il primo rapporto sessuale.
Se tra le generazioni del 1946-1955 si aggirava intorno ai 21 anni, oggi la media è 17 anni.
Oltre ad una ragione biologica – legata alla secrezione ormonale – è importante sottolineare la
motivazione socio-culturale: le immagini sessuali e i riferimenti erotici, facenti ormai parte
della cultura occidentale, sono percepiti e assimilati anche dai bambini fin dalla tenera età.
Secondo gli studiosi, ciò causerebbe delle ripercussioni sul cervello: l’ipotalamo e l’ipofisi
vengono stimolati a rilasciare le cosiddette gonadotropine che portano alla produzione di
ormoni, attivando precocemente la maturazione sessuale
14
.
Interessante, a questo proposito, citare gli studi di Silvia Bonino sul cervello umano,
dove mette in evidenza come esistano tre aree del cervello
15
:
12
Cfr. R. Kodilja, Che tempo di donna è? L’identità di genere oggi tra sessismo moderno e oggettivazione del
corpo, in S. Serafin, M. Brollo (a cura di), Donne, politiche e istituzioni: il tempo delle donne, Forum, Udine,
2013, pp. 51-62.
13
Cfr. A. Pellai, Tutto troppo presto cit., pp. 39-44.
14
Ibid.
15
Vd. S. Bonino, Amori molesti cit., pp. 3-19.
14
• il cervello rettiliano, il più antico in assoluto, proprio dei rettili. Il suo scopo è quello
di regolare le funzioni vegetative, come respirazione e temperatura, ma anche le
azioni più primitive (la riproduzione, per esempio). Nei maschi genera atti violenti e
di sopraffazione mentre nelle femmine sottomissione;
• il cervello emotivo o limbico che, oltre a modulare gli schemi d’azione del cervello
rettiliano, presiede alle emozioni fondamentali che portano gli individui ad agire in
un certo modo nel mondo circostante. È coinvolto anche nelle emozioni che
riguardano relazioni sociali più evolute, pensiamo ad esempio alle cure materne;
• il cervello dei neo-mammiferi (detto anche neocorteccia), il quale presiede agli
apprendimenti e al controllo dell’azione e garantisce loro maggiore flessibilità nel
momento in cui devono necessariamente adattarsi all’ambiente. Alcune sue aree,
dette paralimbiche, governano le emozioni complesse (vergogna, senso di colpa,
orgoglio), legate puramente alla vita sociale. La neocorteccia nella specie umana
risulta essere estremamente sviluppata e, grazie ad una complessa rete di scambio di
informazioni tra le varie aree corticali, è responsabile di funzioni cognitive superiori,
quali linguaggio, pensiero, narrazione, costruzione di valori, pianificazione e
perseguimento di mete complesse. Il cervello dei neo-mammiferi è quindi quello che
ha permesso agli esseri umani di distinguersi dagli animali, rendendo possibile, ad
esempio, lo sviluppo della cultura, dell’arte e della scienza. La neocorteccia si
sviluppa gradualmente fino all’adolescenza, motivo per cui i ragazzi sembrano così
emotivi, tanto da affrontare la vita “di pancia”.
Silvia Bonino prosegue poi specificando che nella società occidentale il cervello
rettiliano è costantemente pungolato proprio da quei modelli di femminilità e mascolinità che
vengono proposti.
Essi sollecitano violenza e presentano il sesso come sottomissione da una parte e
prevaricazione – quindi potere – dall’altra. Per i ragazzi ciò significa che la femmina deve essere
identificata solo ed esclusivamente nei suoi caratteri sessuali, ne consegue che appare
intercambiabile.
Dall’altra parte, le ragazze ritengono che presentare sé stesse con una certa sensualità
non solo sia cosa necessaria ma un modo di essere - una sorta di “questione sociale” - perché
così hanno interiorizzato fin dalla più tenera età. Ciò è evidente nel modo in cui le bambine si
15
presentano – come già accennato sopra - nell’abbigliamento, nei comportamenti e, in certi casi,
nelle fantasie. Tutti questi atteggiamenti portano a definire queste minorenni «piccole donne»
16
.
Un esempio concreto, e che viene diffuso in televisione, sono i concorsi di bellezza per
minorenni come: Miss America
17
(titolo originale Toddler’s and Tiaras). Notiamo, quindi,
come la narrazione attuale, veda come predominante lo sguardo maschile. Quest’ultimo
fornisce approvazione, o meno, alla donna solo in base alla sua sessualità.
Diversi studi hanno dimostrato che – nel pensarsi come corpo - le donne si trovano
nella condizione di svantaggiare sé stesse. Questo accade perché, durante la loro crescita,
tendono a focalizzare meno la propria attenzione allo studio, allo sport, al loro benessere psico-
fisico e/o alle loro passioni. La minore attenzione alle cose appena citate, tra l’altro molto
importanti nella formazione e crescita di un individuo, causa – o potrebbe causare – alcuni dei
problemi mentali più comuni e frequenti nel genere femminile
18
:
• depressione;
• disturbi d’ansia;
• disturbi del comportamento alimentare.
Tenendo presente i dati sopra riportati, è opportuno osservare che la cosiddetta libertà
sessuale – nella cultura occidentale – anziché rendere le donne meno oppresse dal dominio
maschile le carica di un peso del tutto diverso
19
. La componente femminile ha l’illusione di
poter compiere delle scelte del tutto personali, specie per quanto l’industria pornografica e/o
della prostituzione legale (pensiamo ad Onlyfans
20
).
Effettivamente il femminismo moderno individua nella pornografia, insieme ai media,
uno dei più grandi modelli di diffusione della sottomissione femminile
21
. In realtà, anche la
prostituzione può essere posta sullo stesso piano perché, in entrambi i casi, vi è una palese
16
Vd. A. Pellai, Tutto troppo presto cit., p. 46.
17
Si tratta di uno show americano, trasmesso anche in Italia, in cui le madri iscrivono le loro giovani figlie (in
inglese il termine utilizzato è, per l’appunto, toddlers) a concorsi di bellezza costruiti ad immagine e somiglianza
di quelli per adulti.
18
Vd. A. Pellai, Tutto troppo presto cit., pp. 53-56.
19
Cfr. R. Kodilja, Che tempo di donna è? L’identità di genere oggi tra sessismo moderno e oggettivazione del
corpo cit., pp. 55-60.
20
Si tratta di una piattaforma in cui qualunque persona può caricare delle proprie immagini e/o video che poi
condivide solo ed esclusivamente a pagamento con i propri abbonati. Nasce come social network, rivolto agli
influencers, per mantenere un rapporto più stretto con i propri fans. Solo negli ultimi anni è divenuto un vero e
proprio sito pornografico puramente a pagamento.
21
Cfr. L. Sugamele, Oggettivazione del corpo femminile, «Filosofia e nuovi sentieri», p. 4.