Introduzione
9
INTRODUZIONE
L’omofobia e il sessismo sono stati oggetto di un ampio studio nella ricerca
psicosociale, con particolare riferimento alla popolazione generale (per limitarsi solo
ai lavori più recenti.: Brown & Groscup, 2009; Newcomb & Mustanski, 2010; Frost
& Meyer, 2009; McCann, Minichiello, & Plummer, 2009; Moradi et al., 2010;
Bowers, Minichiello, & Plummer, 2010; Madureira, 2007; Fields, Swan, & Kloos,
2010; Travaglia, Overall, & Sibley, 2009; Allen, Swan, & Raghavan, 2009;
Dardenne, Dumont, & Bollier, 2007; Leaper & Brown, 2008; Martínez, Paterna,
Roux, & Falomir, 2010; Swim & Hyers, 2009).
Come vedremo in maggior dettaglio, l’omofobia rappresenta una disposizione
negativa nei confronti delle persone e delle esperienze omosessuali, mentre il
sessismo esprime tale negatività – con atteggiamenti sia ostili sia benevoli – nei
confronti delle donne. Omofobia e sessismo sono stati indicati da Aosved, Long e
Voller (2009) come forme di intolleranza, insieme al razzismo, al classismo,
all’intolleranza religiosa, all’intolleranza verso gli anziani (ageism) e a tutti gli altri
atteggiamenti che sono caratterizzati dalla mancanza di riconoscimento e di rispetto
per i diritti e per le scelte fondamentali degli altri. L’intolleranza si esprime
attraverso i pregiudizi, gli stereotipi, lo stigma sociale, la discriminazione e la
violenza e ha come risultato quello di mantenere in stato di oppressione i gruppi
minoritari o più deboli (Lott e Maluso, 1995).
Diverse posizioni teoriche suggeriscono l’esistenza di una radice comune nelle
Introduzione
10
varie forme di intolleranza, le quali deriverebbero, secondo alcuni, da una più
generale tendenza umana a formare gerarchie basate sull’appartenenza a gruppi e da
un differente grado di desiderio negli individui di dominare sugli altri (Sidanius &
Pratto, 1999; Sidanius, Pratto, van Laar & Levin, 2004).
La presenza di questo legame è stata anche dimostrata empiricamente nella
popolazione generale da numerose ricerche (es.: Aosved & Long, 2006; Glick &
Fiske, 1996; Sidanius, 1993; Swim, Aikin, Hall, & Hunter, 1995; Agnew, Thompson,
Smith, Gramzow, & Currey, 1993; Campbell, Schellenberg, & Senn, 1997; Polimeni,
Hardie, & Buzwell, 2000; Raja & Stokes, 1998; Stevenson & Medler, 1995) che
hanno messo in luce le forti correlazioni esistenti tra le varie forme di intolleranza.
Non sono state invece ancora sufficientemente esplorate la presenza e le relazioni tra
le varie forme di intolleranza nei gruppi sociali che sono essi stessi oggetto di
intolleranza, come ad esempio le minoranze sessuali.
Questa carenza informativa rappresenta un aspetto rilevante in quanto, come
osserva Mazzara (1997), per poter pensare a una qualche forma di intervento è
indispensabile conoscere a fondo le modalità con cui viene espressa l’intolleranza da
parte di tutti i protagonisti, cioè sia da chi agisce, sia da chi subisce le
discriminazioni.
Questo lavoro vuole offrire un contributo in questa direzione, valutando il
sessismo nella popolazione omosessuale italiana e confrontandone i risultati con
quelli rilevati da altre ricerche riferite alla popolazione generale.
Non essendovi sufficienti riscontri in letteratura che possano consentire di
formulare una previsione sui livelli di sessismo attesi, sarà interessante scoprire se
Introduzione
11
nella minoranza omosessuale si è attivato un circolo vizioso di rivalse verso un’altra
categoria socialmente debole e discriminata come le donne, oppure se l’esperienza
delle persone omosessuali di essere oggetto di pregiudizi, discriminazione e violenza,
può aver fatto sviluppare in esse una maggiore tolleranza verso gli altri. Come terza
ipotesi, naturalmente, potrebbe non essere rilevata alcuna differenza significativa
rispetto alla popolazione generale.
Nello studio sarà anche verificata la presenza di una relazione tra sessismo e
omofobia (in questo caso interiorizzata) e di associazioni con altri indicatori di natura
socio-demografica e personale, quali sesso, età, provenienza geografica, attività
svolta, livello di istruzione, condizione economica, rapporto con la religione,
orientamento sessuale e orientamento politico. Secondo quanto teorizzato e
confermato empiricamente per la popolazione generale, ci si attende di riscontrare
anche per il nostro campione una correlazione positiva tra omofobia interiorizzata e
sessismo: a maggiori livelli di omofobia interiorizzata, dovrebbero cioè
corrispondere valori più alti di sessismo.
Sul piano pratico, in questo lavoro saranno inizialmente presentati i due costrutti
in esame – omofobia e sessismo – ricercandone le origini storiche e socio culturali e
approfondendone gli aspetti teorici attraverso una rassegna sulla letteratura
disponibile.
Seguirà quindi l’illustrazione della ricerca, con la descrizione della metodologia e
degli strumenti utilizzati. I risultati ottenuti saranno infine esaminati e discussi dal
punto di vista quantitativo, qualitativo e correlazionale.
Il lavoro sarà integrato da un’Appendice che conterrà, tra l’altro, l’elenco degli
Introduzione
12
item del questionario utilizzato per la ricerca.
L’ omofobia - 1.2.2 Un quadro concettuale unificato
30
Tabella 1 - Un quadro concettuale dello stigma sessuale
Livello di analisi Culturale Individuale
Manifestazione
Stigma sessuale
strutturale
(Eterosessismo)
Stigma sessuale
attuato
Stigma sessuale
percepito
Stigma sessuale
interiorizzato
Definizione
Un’ideologia
culturale incorporata
nelle consuetudini
istituzionali che
opera a svantaggio
delle minoranze
sessuali anche in
assenza di
pregiudizio o
discriminazione
individuale.
L’espressione di
stigma sessuale
attuata con
comportamenti
manifesti da parte
degli individui.
Una conoscenza da
parte dell’individuo
della posizione della
società nei confronti
dei non eterosessuali,
incluse le attese sulla
probabilità che lo
stigma sia attuato in
una determinata
situazione.
Un’accettazione
personale da parte
dell’individuo dello
stigma sessuale come
parte del proprio
sistema di valori e del
concetto di sé.
Leggi sulla sodomia. Evitamento e
ostracizzazione delle
minoranze sessuali
(percepite).
Evitamento delle non
conformità di genere.
Negli eterosessuali e
nelle minoranze
sessuali:
Atteggiamenti negativi
verso l’omosessualità e
le minoranze sessuali
(Pregiudizio sessuale)
Leggi sulla “difesa
del matrimonio”.
Utilizzo di termini ed
epiteti antigay.
Evitamento di
contatti fisici con
persone dello stesso
sesso.
Nelle sole minoranze
sessuali:
Atteggiamenti negativi
verso se stessi come
omosessuali o bisessuali
(Auto-stigma)
Politica del “Don’t
Ask, Don’t Tell”
Discriminazioni sul
lavoro e
sull’alloggio.
Dichiarazioni
pubbliche di essere
eterosessuale per
evitare lo stigma.
Scarsità di costrizioni
legali sulle
discriminazioni.
Crimini d’odio. Attuazione dello
stigma sessuale per
evitare di essere
etichettati come non
eterosessuali.
Insegnamenti
religiosi che
condannano
categoricamente le
relazioni con lo
stesso sesso.
Occultamento della
propria identità
omosessuale o
bisessuale.
Raffigurazioni
coerentemente
negative da parte dei
media delle
minoranze sessuali.
Esempi
Patologizzazione
dell’omosessualità.
Fonte: Herek, Gillis, & Cogan, 2009
L’ omofobia - 1.2.2 Un quadro concettuale unificato
31
Tabella 2 - Il costrutto di omofobia secondo vari autori
Livello di analisi Culturale Individuale
Intrapsichica
Manifestazione Strutturale Comportamentale Cognitiva
Eterosessuali
Minoranze
sessuali
Termine corrente Omofobia
Omofobia
interiorizzata
Weinberg (1972) Omofobia
Morin & Garfinkle
(1978)
Omofobia
Hudson &
Ricketts (1980)
Omonegativismo
Hansen (1982) Omosessismo
Blumenfeld (1989)
Omofobia
istituzionale e
sociale
Omofobia
interpersonale
Omofobia
personale
Myfield (2001) Omonegatività
Omonegatività
interiorizzata
Szymansky (2004) Eterosessismo
Eterosessismo
interiorizzato
Stigma sessuale interiorizzato
Pregiudizio
sessuale
Herek et al.
(2009)
Eterosessismo
Stigma sessuale
attuato
Stigma
sessuale
percepito
Pregiudizio
sessuale
Auto-stigma
“Omofobia” rimane comunque il termine omnicomprensivo più diffuso, a indicare
“una disposizione negativa, personale e/o collettiva, psicologica e/o sociale, nei
confronti delle persone e delle esperienze omosessuali: dal generico disagio
all’avversione esplicita, fino a manifestazioni attive di discriminazione, ostilità e
violenza.” (Lingiardi, 2007, p. 50).
In questo lavoro utilizzeremo quindi questo termine per indicare tutte le
1.2.6 La misurazione dell’omofobia interiorizzata
47
Tabella 5 - Scale di misurazione dell’omofobia interiorizzata
Scala Riferimenti bibliografici Popolazione Numero item
NHAI
Nungesser Homosexuality
Attitudes Inventory
Nungesser (1983) Gay 34
NHAI
(adattam.)
Nungesser Homosexuality
Attitudes Inventory
McGuire (1995);
Radonsky & Borders (1995)
Lesbica 34
IHS Internalized Homophobia Scale Martin & Dean (1987) Gay 9
IHS
(adattam.)
Internalized Homophobia Scale
Herek, Cogan, Gillis, & Glunt
(1998)
Gay e
lesbica
9
IHS
(adattam.)
Internalized Homophobia Scale Herek, Cogan, & Gillis (2000)
Gay e
lesbica
5
IHS Internalized Homophobia Scale
Wagner, Brondolo, & Rabkin
(1996);
Wagner, Serafini, Rabkin,
Remien, & Williams (1994)
Gay 20
IHS Internalized Homophobia Scale Ross & Rosser (2006) Gay 26
IHNI
Internalized Homonegativity
Inventory
Mayfield (2001) Gay 23
LIHS
Lesbian Internalized
Homophobia Scale
Szymanski & Chung (2001b) Lesbica 52
LIHS
(vers.
italiana)
Lesbian Internalized
Homophobia Scale
Montano (2000) Lesbica 52
LIHS
(adattam.)
Lesbian Internalized
Homophobia Scale
Balsam & Szymanski (2005);
Rowan (2004)
Donne
bisessuali
52
LIHS
(adattam.)
Lesbian Internalized
Homophobia Scale
Piggot (2004) Lesbica 39
Fonte: Szymanski, Kashubeck-West, & Meyer (2008)
MISS-
LG
12
Measure of Internalized Sexual
Stigma for
Lesbians and Gays
Lingiardi, Nardelli, Baiocco, &
Rollè (submitted)
Gay
+Lesbica
20+20
12
Cfr. Paragrafo 3.2.1.2
3.3.3 Correlazioni
120
3.3.3 Correlazioni
Come ipotizzato sul piano teorico, i risultati hanno evidenziato delle correlazioni
significative tra omofobia interiorizzata e sessismo (vedi Tabella 14). Più in
particolare, l’omofobia interiorizzata (OI) correla maggiormente con il sessismo
ostile (SO), sia per il sottocampione maschile, che per quello femminile
(rispettivamente, r = .483 e r = .358; p < .01); la correlazione con la componente
benevola del sessismo (SB) si attesta invece a valori più bassi, seppur significativi (r
= .390, p < .01 per i soggetti maschi; r = .260, p < .05 per i soggetti femmine).
Tabella 14 - Correlazioni tra omofobia interiorizzata e sessismo
Maschi (N=165) Femmine (N=86) Totale (N=251)
SB SO ST SB SO ST SB SO ST
OI .390 .483 .537 .260* .358 .333 .359 .487 .506
SB – .350 .745 – .709 .923 – .452 .799
SO – .886 – .926 – .898
Note:
OI: Omofobia interiorizzata
SB: Sessismo benevolo; SO: Sessismo ostile; ST: Sessismo totale
p < .01; *: p < .05
Con riferimento al totale dei soggetti, le correlazioni tra omofobia interiorizzata e
sessismo si mantengono alte, in particolare per il sessismo totale (r = .506, p < .01) e
per il sessismo ostile (r = .487, p < .01), mentre risulta minore per il sessismo
benevolo (r = .359, p < .01).
Sono state anche misurate le correlazioni tra la componente benevola (SB) e
quella ostile (SO) del sessismo, con dei risultati in parte inattesi. Mentre, infatti, per
il campione maschile la correlazione tra le due grandezze (r = .350, p < .01) è in
3.3.3 Correlazioni
121
linea con i valori rilevati in altre ricerche sulla popolazione generale maschile
italiana (r = .37, p < .01; cfr. Paragrafo 2.2.3 e Tabella 7), per il sottogruppo
femminile tale correlazione (r = .709, p < .01) risulta sensibilmente più alta rispetto
a quella riferita alla popolazione generale femminile italiana (r = .36, p < .01; cfr.
Paragrafo 2.2.3 e Tabella 7). Questo indica che nella popolazione femminile non
eterosessuale, i due costrutti di sessismo ostile e benevolo sono meno differenziati,
sia rispetto alla popolazione maschile, sia rispetto a quella femminile eterosessuale.
Herek (1984) ha indicato alcune variabili demografiche, sociali e psicologiche
che sono spesso associate a un atteggiamento negativo verso gli omosessuali: (a)
un’età avanzata e un basso livello di istruzione; (b) scarsi contatti personali con
persone omosessuali; (c) un atteggiamento conservatore rispetto ai ruoli di genere;
(d) un forte indottrinamento religioso.
In questa ricerca abbiamo voluto verificare alcune di queste associazioni ed
esplorarne altre. In particolare, sono state calcolate le correlazioni tra omofobia
interiorizzata, sessismo, età anagrafica, provenienza geografica, titolo di studio,
attività svolta, condizione economica, orientamento sessuale, educazione religiosa,
rapporto con la religione, orientamento politico dei soggetti.
Tabella 15 - Correlazioni varie - Tutti i soggetti
Sex Età
Prov.
geogr.
Titolo
studio Attività
Condiz.
econ.
Orient.
sess.
Educ.
relig.
Rapp.
relig.
Orient.
polit.
OI -.201** -.087 .145* -.028 -.079 .024 -.316** .055 -.230** .420**
SB -.098 -.117 .133* -.131* -.041 .036 -.128* .034 -.175** .188**
SO -.311** -.052 .059 -.169** -.031 -.027 -.127* -.022 -.228** .359**
ST -.258** -.093 .106 -.178** -.041 .000 -.149* .002 -.240** .335**
SB: Sessismo benevolo; SO: Sessismo ostile; ST: Sessismo totale
OI: Omofobia interiorizzata
*: p < .05; **:p < .01
Con riferimento all’intero campione (Tabella 15), l’omofobia interiorizzata (OI)
Discussione – 3.4.1 Analisi quantitativa
128
3.4 Discussione
3.4.1 Analisi quantitativa
Per poter valutare i risultati relativi al sessismo da un punto di vista quantitativo,
sono stati utilizzati come riferimenti normativi i risultati delle ricerche cross
culturali di Glick e altri (2000, 2004; cfr Paragrafo 2.2.3), che rappresentano gli
unici dati disponibili ottenuti con l’ASI per la popolazione italiana.
Di queste ricerche, in particolare, sono stati calcolati i valori medi ponderati del
sessismo nelle sue componenti ostili e benevole (Tabella 20) e i risultati sono stati
messi a confronto con i valori medi rilevati in questa ricerca (Tabella 21).
Tabella 20 - Valori medi di Sessismo nella popolazione italiana
M n F n T n M n F n T n M n F n T n
SO 2,75 125 1,8 199 2,17 324 2,46 105 1,9 227 2,08 332 2,62 230 1,85 426 2,12 656
SB 2,18 125 2,27 199 2,24 324 2,23 105 2,25 227 2,24 332 2,2 230 2,26 426 2,24 656
ST 2,47 125 2,04 199 2,2 324 2,35 105 2,08 227 2,16 332 2,41 230 2,06 426 2,18 656
Note. SO=Sessismo Ostile; SB=Sessismo Benevolo; ST=Sessismo Totale; M=Maschi; F=Femmine; T=Maschi+Femmine
Glick et al. , 2000 Glick et al. , 2004 Media ricerche
Discussione – 3.4.1 Analisi quantitativa
129
Tabella 21 - Sessismo - Confronto tra le ricerche
Maschi
(N=165)
Femmine
(N=86)
Totale
(N=251)
Maschi
(N=230)
Femmine
(N=426)
Totale
(N=656)
Sessismo ostile 1,64 0,89 1,38 2,62 1,85 2,12
Sessismo benevolo 1,26 1,09 1,20 2,20 2,26 2,24
Sessismo totale 1,45 0,99 1,29 2,41 2,06 2,18
Presente ricerca
(cfr. Tabella 13)
Glick et al. ( 2000, 2004)
(cfr. Tabella 20)
Maschi
Femmine
Totale
Maschi
Femmine
Totale
Sessismo ostile
Sessismo totale 0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
Sessismo ostile
Sessismo benevolo
Sessismo totale
Figura 19 - Sessismo - Confronto tra le ricerche
I valori della Tabella 21 sono anche rappresentati graficamente nella Figura 19,
in cui sulla sinistra sono riportati i valori medi della presente ricerca e sulla destra
quelli relativi alla media delle ricerche di Glick e colleghi (2000, 2004).
Per verificare la significatività statistica della differenza tra i risultati, sono stati
calcolati i valori standardizzati della differenza tra le medie da confrontare (zM).
Pagina web di presentazione della ricerca
148
APPENDICE
Pagina web di presentazione della ricerca
Home Sessualità Ricerca su maschilismo e omofobia
Sabato 14 Novembre 2009 17:28 Domenico Berardi
Maschilismo e omofobia
I pregiudizi sociali e i relativi stereotipi hanno una tale
forza di penetrazione e di condizionamento da non
risparmiare nemmeno le stesse categorie verso le quali
sono rivolti.
Ne è dimostrazione l’omofobia che se interiorizzata (sin
dall’infanzia), porta ad avere, più o meno
inconsapevolmente, sentimenti e atteggiamenti negativi
verso la propria (e l’altrui) omosessualità.
Alcune ricerche (Glick, Fiske et al., 2000) hanno inoltre
dimostrato, per esempio, che le donne stesse possono
avere pregiudizi maschilistici verso le altre donne.
La mia Tesi di laurea specialistica, condotta sotto la
supervisione del Prof. Vittorio Lingiardi, si propone di
verificare, per mezzo di una ricerca empirica, in quale
misura "maschilismo" e "omofobia" possano costituire
atteggiamenti psicologici presenti anche in persone gay e
lesbiche.
Partecipa alla ricerca
Tra qualche mese su questo sito saranno pubblicati i risultati globali e i commenti alla ricerca e,
se vorrai, tra breve potrai verificare, in maniera riservata e del tutto anonima, la presenza di
atteggiamenti riconducibili a maschilismo e omofobia interiorizzata, sulla base dei questionari da te
compilati