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«Dopotutto, ci si misura rapportandosi agli altri, non esiste alternativa. Di quando in quando,
in modo assolutamente involontario, arriva qualcuno e ti insegna qualcosa sul tuo conto.»
(Espiazione, McEwan: 129)
Premessa
Saturday è un romanzo scritto da McEwan nel 2005, in tempi così recenti per cui ognuno,
leggendo, non può che inevitabilmente ritrovarsi in quelle pagine.
In questo lavoro ho affrontato un’analisi complessiva del romanzo, spaziando su vari temi
quali politica, religione, scienza, arte. Partendo da un’analisi testuale ci si accorge infatti di
come McEwan riesca a trattare differenti tematiche creando contrasti e opposizioni di
personaggi e concetti.
Henry Perowne, protagonista e voce assoluta del romanzo, è neurochirurgo e scienziato,
felice della propria esistenza e imperturbabile nella sua ricca e appagante vita borghese.
La vicenda privata del protagonista non può che essere profondamente legata al contesto
pubblico e politico, in questo caso rappresentato dall’attentato alle Torri Gemelle e la guerra
in Iraq. McEwan propone perciò la dicotomia tra vita privata e vita pubblica, legate da un
indissolubile filo conduttore, per dimostrare che l’esistenza di un uomo è sempre rapportata a
ciò che accade all’esterno.
Il tentativo del protagonista di combattere la contingenza, costruendo una sfera intima
inviolabile e indistruttibile, fallisce nell’incontro con l’estraneo e l’imprevedibile, che lo
costringe a uscire dalla propria imperturbabilità e mettersi in discussione. Personaggi come
Daisy, Baxter e Theo, che appaiono come voci secondarie rispetto all’invadente voce del
protagonista, sono fondamentali per sottolineare i limiti della visione del mondo di Perowne.
Ho cercato perciò di evidenziare l’evoluzione del personaggio, che si sveglia come uomo già
formato, pienamente consapevole e sicuro di sé, ma approda a fine giornata a una nuova
condizione di insicurezza, domandandosi dunque se razionalismo e liberalismo siano uniche
possibilità valide di esistenza.
In particolare nell’ultimo capitolo ho analizzato le alternative possibili e in particolare il
ruolo dell’arte, che come la scienza, si rivela esperienza in grado di dare significato alla vita
umana.
McEwan si sforza perciò di rispondere alla domanda di cosa significhi essere un uomo oggi,
consapevole che l’identità di ciascuno, inevitabilmente complessa e problematica, si crea e
modella solo in relazione al contesto e nel rapporto con l’altro.
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1. Un’introduzione
1.1.Trama
Saturday, pubblicato nel 2005, ha come protagonista Henry Perowne, o meglio lo scorrere
dei suoi pensieri, analizzato da McEwan che più che come scrittore si approccia al romanzo
come un esperto della mente umana. Protagonista e scrittore appaiono perciò come entità
speculari, in quanto anche Henry, neurochirurgo, è esperto del cervello e dei suoi
meccanismi.
Le vicende si svolgono in un solo giorno, un sabato, in cui Henry ha in programma una serie
di azioni da compiere: la partita di squash con il collega Jay Strauss, la visita alla madre
malata, la sosta al mercato per comprare il pesce con cui cucinerà la zuppa per l’occasione di
quella sera. Non si tratta infatti di un comune sabato. Nella sfera pubblica, in quel 15
febbraio, è prevista un’enorme manifestazione a Londra per protestare contro la guerra in
Iraq, mentre nella sfera privata e intima di Perowne è un giorno importante perché potrà
finalmente vedere la famiglia riunita. La cena servirà infatti a favorire l’incontro tra la figlia
ventitreenne Daisy, che vive oramai da un anno lontana da casa a Parigi, e il nonno John
Grammaticus, noto poeta, per ricongiungersi dopo una lite.
La prospettiva è fin da subito del tutto unilaterale e incentrata sulla visione del protagonista.
La ricostruzione dei suoi caratteri da parte del lettore avviene per questo in modo quasi
lineare, in quanto sin dalle prime pagine si viene a delineare una personalità nitida e precisa.
Henry è un uomo consapevole di sé, del mondo e dei propri valori, confident, tanto che
appare quasi spontaneo giungere a immediate definizioni e prevedere i suoi futuri
movimenti.
La scena iniziale si svolge all’alba, quando Henry si sveglia ad un orario insolito, in una
condizione di piacere, percependo «pleasurable in his limbs», e «his back and legs unusually
strong» (McEwan: 13). E’ nudo sul letto, con accanto la moglie, e prova una sensazione
gradevole, «a pleasurable sensation», non è turbato quindi da un incubo o scosso da un
evento in particolare, ma è anzi «inecxplicably elated» (McEwan: 11).
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Il lettore identifica subito il protagonista associandolo alle idee di stabilità, sicurezza,
consapevolezza. I suoi pensieri riguardano la famiglia e il lavoro, non dunque problemi
esistenziali o riflessioni significative o filosofiche sul mondo, tanto che il lettore, forse
troppo spesso attratto da personaggi complessi e difficili da comprendere istantaneamente,
inizia quasi a provare una sensazione di noia, chiedendosi come possano essere riempite
pagine e pagine su un neurochirurgo felice della propria ordinaria vita borghese.
Henry ha tutto ciò che un uomo della società contemporanea desidererebbe: una bella casa,
una moglie che ama, due figli di cui è orgoglioso, un lavoro che lo entusiasma e appassiona.
Tutti i Perowne sono talentuosi e di successo: la moglie Rosalind è un’avvocatessa
intraprendente e in carriera, Daisy è una poetessa giovane che sta per pubblicare la sua
raccolta di poesie in Europa e il figlio Theo è un musicista blues pieno di talento e iniziativa.
Una famiglia perfetta, dunque, quella dei Perowne, con un’invidiabile matrimonio felice e
una stabilità economica che gli permette di vivere la vita nel pieno delle possibilità.
I piani di quel sabato prendono però per Perowne una piega inaspettata. Il primo segnale di
turbamento avviene all’alba, con la vista di un aereo in fiamme che Henry interpreta
inizialmente, con immediata associazione, come un atto terroristico, e che poi scoprirà
invece, attraverso il notiziario, essere un normale incidente tecnico. La giornata continua e
Henry si sposta con la sua macchina di lusso nelle strade di Londra, bloccate e colme della
folla giunta a Londra per la protesta.
Avviene un inaspettato incidente automobilistico: a guidare l’altra auto è il delinquente
Baxter, accompagnato da due scagnozzi, che mostra subito un atteggiamento propenso alla
violenza e irruento, opposto alla compostezza e al buonsenso di Perowne. Henry riesce a
fuggire sfruttando le proprie abilità di neurochirurgo, in quanto osservando i suoi continui
scatti fisici e cambi d’umore comprende che Baxter soffre di una grave malattia genetica
degenerativa, il morbo di Huntington, e proponendogli una cura a una malattia che è invece
incurabile, riesce a trasformargli l’umore e a guadagnare tempo per la fuga.
Henry continua con i suoi impegni per la giornata, ma gli eventi della mattina lo hanno
inevitabilmente scosso e turbato, come dimostra un’inusuale aggressività manifestata durante
la partita di squash contro l’amico e collega americano Jay Strauss. La visita alla madre
presso la casa di cura è una sorta di incontro con la morte all’interno del libro, in quanto
quest’ultima soffre di una malattia vascolare che le ha fatto perdere completamente la
memoria e non le permette di essere autosufficiente.
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Dopo essere stato in pescheria ed aver acquistato il pesce per la zuppa della cena, Henry si
reca ora dal figlio Theo per assistere alle prove del suo prossimo concerto e rimane colpito
dal suo nuovo singolo. A casa avviene il tanto atteso incontro con la figlia Daisy, che vive
oramai da un anno a Parigi lontana dalla famiglia, ma dopo gli iniziali entusiasmi si
manifestano subito le stesse incomprensioni e gli stessi contrasti di sempre, dovuti a
un’incompatibilità caratteriale tra padre e figlia, e a far nascere la lite questa volta è il
discutere sulla protesta contro la guerra in Iraq.
Daisy è infatti fortemente contraria alla guerra e quasi inorridita dalla posizione del padre,
che mostra invece un punto di vista più fluido e meno deciso.
Il sabato fin qui quasi ordinario di Henry viene completamente stravolto.
Il climax della narrazione e punto massimo di tensione del romanzo è rappresentato
dall’improvvisa intrusione di Baxter, il delinquente incontrato quella mattina, nel nucleo
familiare dei Perowne. Questo entra minacciando la moglie con un coltello e costringe Daisy
a spogliarsi davanti a tutti. Daisy acconsente e mostra il suo corpo nudo alla famiglia, che
viene così a sapere, senza che nessuno ne avesse avuto prima il minimo sospetto, della sua
oramai evidente gravidanza. Viene poi costretta a recitare una delle sue poesie da Baxter e la
sua scelta si rivela significativa, in quanto ricade non su una poesia propria ma bensì su una
nota poesia di Matthew Arnold, intitolata “Dover Beach”.
Un caposaldo della letteratura inglese entra così in modo quasi inaspettato all’interno della
narrazione e si rivela funzionale all’intero sistema del romanzo.
La reazione di Baxter è sorprendente, in quanto da violento e pericoloso si trasforma in
appassionato e estasiato amante della poesia. Henry, percependo che il suo umore è ora
cambiato, può quindi agire e tentare di riproporre una cura alla sua malattia incurabile. Theo
e Henry riescono così a fermare Baxter, che dopo essere stato scaraventato precipitosamente
dalle scale, si rompe il cranio e viene portato in ospedale. A questo punto Henry, sfinito per
l’impegnativa e quasi interminabile giornata, decide essere lui stesso ad operare il suo
nemico, salvandogli quindi la vita e mettendo da parte i propositi di vendetta.
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1.2. Struttura narrativa e intertestualità nel romanzo
Trattando le vicende che si susseguono in un sabato non poi così ordinario, ci si accorge
presto di come McEwan arrivi a toccare quasi con naturalezza problematiche complesse
quali la politica, la coscienza, l’etica, la morale e la religione. La visione infatti che il
romanzo offre è quella unilaterale di Perowne ma lo sguardo si rivela essere molto più
ampio.
Se tutto ciò che avviene nella mente di Henry alimenta e sancisce il suo modo materialista e
analitico di vedere il mondo, ribadendo la presenza costante di un atteggiamento pragmatico
e empirico, tutto ciò che lo circonda è invece antiempirico e antirazionale: l’irrazionalità di
Baxter, la passione per la poesia di Daisy, l’amore per la musica di Theo.
Il modello di razionalità su cui è incentrata la vita di Perowne deve quindi rapportarsi,
creando dinamiche di incontro e opposizione, ad altri modi possibili di approcciarsi
all’esistenza. McEwan ritiene infatti, come afferma in una conversazione con David Lynn,
che la principale funzione della letteratura sia il mostrare cosa significhi essere qualcun altro,
e, utilizzando le sue parole «mapping out of other minds and the invitation to the reader to
step into those other minds»
1
(David Lynn and Ian Mcewan: 51) .
Quindi, attraverso l’immedesimazione, la letteratura può offrire diversi modelli possibili di
esistenza. L’io e l’altro in Saturday si incontrano e scontrano, mostrando perciò al lettore che
il significato della propria esistenza e il proprio modo di vedere il mondo è per ciascuno
diverso e allo stesso tempo sempre incompleto e problematico.
Le vicende si svolgono in un solo giorno ed è proprio il tempo a costituire il filo narrativo
del romanzo e a dare al racconto coerenza. Al centro del romanzo vi è infatti la costante
preoccupazione per il tempo e l’esperienza della temporalità, poiché tutto si basa su come
Henry progetta e scandisce le diverse ore del giorno fino ad arrivare al climax narrativo della
sera in cui i diversi personaggi si riuniscono.
1
In una conversazione con Zadie Smith amplia questo concetto:
«At least since the early 80's, it's [the ethical idea that 'cruelty is a failure of imagination' that has] begun to fill
out for me as an idea in fiction, that there's something very entwined about imagination and morals. That one of
the great values of fiction was exactly this process of being able to enter other people's minds.»
(Zadie Smith, Zadie Smith talks with Ian McEwan. Conversations with Ian McEwan, Ed. Ryan Roberts, 2005,
pp. 108−33)
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La struttura narrativa non è innovativa e riprende in maniera quasi chiara e esplicita il
modello precedente del romanzo modernista ambientato in una singola giornata di James
Joyce e Virginia Woolf. L’Ulysses e Mrs Dalloway, due capisaldi della letteratura inglese,
sono quindi modelli con cui McEwan sceglie esplicitamente di rapportarsi, ma senza cadere
nella semplice riproduzione di quel canone, in quanto l’autore, che vive in un’epoca diversa,
è quasi obbligatoriamente costretto ad apportare delle differenze e ad adattarlo a una
dimensione nuova.
Come afferma il critico Sue Sorensen, Saturday può essere considerato romanzo
postmodernista, in quanto McEwan è pienamente consapevole della necessità di situarsi
all’interno della storia letteraria e di riprendere modelli letterari del passato, ma non lo rende
esplicito perché Perowne, con il suo sguardo cinico e materialista, non sembra neppure
conoscere la storia di quei romanzi (Sue Sorensen: 55). L’intertestualità è però alla base del
romanzo e “Dover Beach”, la poesia di Matthew Arnold letteralmente citata, ne è forse la
prova più evidente. A differenza di autori postmoderni che dichiarano la loro posizione
rispetto al modello, i suoi richiami appaiono numerosi ma silenziosi.
L’Ulysses di Joyce è anch’esso un romanzo incentrato su un solo giorno: la struttura
narrativa è basata su unità di tempo, luogo e azione, per cui l’autore riprende in una scrittura
così d’avanguardia e innovativa un’impalcatura aristotelica estremamente coerente e
razionale. Alla base del romanzo di Joyce vi è un altro importante modello del passato,
quello del poema epico mitico dell’Odissea omerica: il protagonista Leopold Bloom
rappresenta l’avventura dell’uomo nel mondo e viaggiando, come un moderno Ulisse,
costruisce la propria identità in una moderna Dublino. Anche la divisione in capitoli
rispecchia l’Odissea omerica e dimostra dunque la volontà di Joyce di autorizzare un
modello del tutto nuovo, quello del modernismo, servendosi però di una base classica e
tradizionale.
In Saturday non vi è nulla del poema epico e lo stesso Henry, per la sua posizione
privilegiata rispetto alla massa, non può essere davvero considerato un everyday man in cui
ogni lettore possa rispecchiarsi. Inoltre nel romanzo di Joyce accanto a Leopold Bloom vi
sono altri personaggi fondamentali a cui viene concesso uno spazio quasi pari a quello del
protagonista, mentre Saturday ha una struttura molto più centralizzata e coerente per cui gli
altri personaggi sono presenti ma sempre filtrati attraverso lo sguardo monolitico di
Perowne.
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Saturday ha in comune con l’Ulysses l’importanza attribuita alle esperienze concrete e
quotidiane del singolo, «the momentous eruption of everyday life in literature» (Henri
Lefebvre: 2). Anche Saturday si preoccupa infatti di descrivere minuziosamente le attività
quotidiane di Henry, per cui McEwan condivide con Joyce l’idea che le abitudini e le azioni
giornaliere anche più banali ci definiscono come individui.
Il legame con il romanzo della Woolf è certamente più profondo, tanto che critici come Ann
Marie Adams considerano Saturday come riscrittura del romanzo della Woolf adattata ai
tempi moderni (Ann Marie Adams: 565).
A livello superficiale vi sono connessioni testuali esplicite e riferimenti immediati.
Anche qui il nucleo portante del romanzo è la vicenda che riguarda un singolo personaggio,
anche se femminile, e una singola giornata. Entrambi, Clarissa e Henry, sono membri della
società benestante inglese, ammirano gli splendori e le nuove tecnologie della metropoli,
meditano sugli effetti della guerra, riflettono sulla sempre più evidente indipendenza dei
figli. Oltre al manifestato amore per la città di Londra e un simile status sociale, ad
accumunarli è l’esperienza vissuta durante il giorno, in quanto i due si rivelano essere
personaggi in fieri, perché partono da una situazione di iniziale felicità per approdare a una
condizione di, seppur diverso, turbamento.
La giornata infatti ordinaria della signora Dalloway inizia quando esce di casa per comprare
dei fiori per la festa della sera, e, così come per Perowne, viene turbata da un incontro
inaspettato che la costringe dunque a rapportarsi con l’altro. Vi sono anche episodi ripresi
esplicitamente come l’avvincente vista di un aereo e una breve suggestiva apparizione da
parte del primo ministro, la marcia in città e il suono dell’ambulanza della scena finale.
E’ quindi evidente che McEwan sta consapevolmente dialogando con un modello letterario
ben preciso, costruendo la trama con una serie di connessioni e rimandi a quest’ultimo.
In Saturday però, come sostiene il critico Sebastian Groes, nella vita del singolo si
manifesta molto più prepotentemente il concetto di esperienza collettiva (Sebastian Groes:
46).
La storia di Henry è infatti modulata su come il tempo del singolo individuo si allinea a
quello della massa. Anche in Mrs Dalloway vi è un eco della guerra appena trascorsa
certamente molto presente e un evento che si svolge nella sfera pubblica della città.