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Introduzione
Negli ultimi anni sono stati individuati differenti problematiche presenti
già durante le prime classi elementari che spesso influiscono sul
normale rendimento scolastico dei ragazzi, proprio per questo è
importante individuare precocemente tali difficoltà, poiché esse
possono incidere sia a livello scolastico che sociale. Bisogna
comprendere la natura dell‟eventuale problematica prima di poter
parlare di “disturbo” o “difficoltà”.
Il presente lavoro si focalizza fondamentalmente su un caso da me
seguito complessivamente in un periodo di 8 mesi in cui sono stati
riscontrati disturbi dell‟apprendimento e nello specifico è stato
sviluppato un programma d‟intervento rivolto a migliorare la
comprensione e l‟accuratezza nella lettura di un testo scritto,
individuando le parti che lo compongono e acquisendo il significato di
vocaboli inusuali per ampliare le proprie conoscenze .
I primi due capitoli illustrano i “disturbi dell‟apprendimento” e gli
aspetti diagnostici e i diversi modelli legati alle abilità di
comprensione.
Nel primo capitolo vengono differenziati i disturbi generici da quelli
specifici, i disturbi di lettura e difficoltà di comprensione, nel secondo
in seguito all‟aspetto predominante che ho considerato nel caso,
l‟attenzione è rivolta alle abilità di comprensione, vengono inoltre
illustrati i modelli che sono stati sviluppati da diversi autori quali
Flavell, Brown, e le metodologie e gli strumenti che si utilizzano nei
soggetti con tali difficoltà .
Il terzo capitolo descrive il caso di V. , una ragazza i 12 anni che
quando la conobbi stava concludendo la I media, si era da poco
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trasferita in una nuova città per l‟attività lavorativa del padre e che
appariva, a detta della madre, troppo lenta nello svolgimento dei
compiti. I capitoli successivi descrivono la fase di assessment , nella
quale sono state riscontrate le problematiche maggiori e gli errori più
frequenti attraverso materiale multimediale e le prove di comprensione
di Cornoldi, successivamente sono illustrati sia il programma
d‟intervento attuato concomitante al programma sviluppato
dall‟insegnante di sostegno sia i risultati ottenuti.
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Cap. 1
Descrizione Disturbi dell’Apprendimento
I disturbi dell‟apprendimento possono essere specifici , ossia riguardare
settori molto circoscritti, come nella dislessia; misti quando le difficoltà
riguardano più settori di apprendimento, come nella sindrome
dislessica; generalizzati nel caso in cui le difficoltà riguardano quasi
tutte le abilità scolastiche.
La distinzione che vi è tra difficoltà generiche relative
all’apprendimento e disturbi specifici dell’apprendimento nasce dal
fatto che le prime sono in genere transitorie e meno gravi e possono
essere dipendenti dalla novità di certe attività scolastiche, da carenza di
stimoli ambientali o da una impostazione educativa che tende ad
anticipare le richieste di apprendimento con un inserimento scolastico
precoce.
A volte le difficoltà vengono mantenute da una serie di errori di tipo
pedagogico che i docenti compiono, in buona fede, sia nelle prime
proposte didattiche che, successivamente, negli itinerari di recupero
conseguenti all‟accertamento delle difficoltà stesse. Spesso si tratta di
interventi con scarsa specificità, basati su un aumento di esercizi e su
una richiesta di memorizzazione di regole. Il più delle volte, dopo un
iniziale miglioramento e maggiore rendimento da parte dell‟alunno,
l‟insegnante si trova di fronte a regressioni e a ricadute.
Può così accadere che vengano considerati dislessici bambini che in
alcuni casi presentano soltanto un disturbo generico transitorio.
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), invece, rappresentano
un‟importante difficoltà dello sviluppo che possono compromettere
tutto l‟apprendimento scolastico e di conseguenza la maturazione e
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l‟adattamento della personalità del soggetto, fino a costituire un vero e
proprio handicap. I disturbi specifici relativi alle abilità di lettura,
scrittura e di calcolo hanno come conseguenza forme di: dislessia,
discalculia e disgrafia.
Dobbiamo distinguere tra dislessia e disturbi specifici di lettura:
La dislessia spesso viene confusa con i disturbi di apprendimento delle
lettura provocando una certa confusione diagnostica e riabilitativa.
In Italia una stima prudenziale della numerosità dei soggetti dislessici è
compresa fra il 2 e il 2.5% della popolazione (Stella, 2004) di cui
solamente una minima parte è seguita. Questo dato dice quanto ampio
sia il fenomeno, nonostante questa difficoltà specifica sia ancora poco
segnalata dalla scuola i cui insegnanti spesso sostengono di non aver
mai incontrato il problema nella loro esperienza, senza essere toccati
dal dubbio di non averlo, semplicemente, riconosciuto. Non ci sono,
invece dati in merito a quanti ragazzi etichettati come svogliati,
incapaci disinteressati non abbiano retto alla frustrazione scolastica e
abbiano abbandonato o modificato il proprio percorso formativo. Poter
pervenire ad una diagnosi precoce invece, molto importante per attivare
un puntuale percorso di intervento.
Il “dislessico” ha delle caratteristiche proprie che lo differenziano dal
soggetto con disturbo dell‟apprendimento.
Solitamente il soggetto dislessico è intelligente, ha un linguaggio
strutturato, si esprime con disinvoltura, ama la conversazione, cambia
però atteggiamento quando ha di fronte un testo scritto ed ecco che
diventa insicuro, si agita, gli sudano le mani, mostra un evidente stato
d‟ansia.
Nella sua lettura emergono sostituzioni, elisioni, inversioni di fonemi,
confusione fra suoni omologhi.
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La comprensione della lettura è discreta ma ha difficoltà nell‟analisi del
testo, dovuta ad errori commessi nella lettura ad esempio: può
sostituire una parola con un‟altra che ha caratteristiche simili ma che ha
un significato diverso.
Il soggetto dislessico quando analizza e fa deduzioni su un argomento
trattato oralmente o letto da un altro, dimostra una buona capacità di
comprensione e un‟ adeguata capacità di critica.
Per quanto riguarda la fluidità della lettura, pronuncia male parole
familiari e nuove, può modificare il senso della frase e man mano che
legge può ripetere parole o frasi; legge con ritmo alterato, lento,
fermandosi ad ogni parola, ad ogni frase o scandendo lettere o sillabe.
Può avere un ritmo veloce nella lettura ma poi tende a non dare senso a
ciò che legge non rispettando alcuna intonazione della frase. La voce
può risultare monotona.
Durante la lettura può omettere una o più parole cambiando totalmente
il significato del testo; può inserire parole nuove, sostituire o invertire i
fonemi omofoni od omografi, sbaglia gli accenti cambiando totalmente
il significato di parole o frasi.
Un soggetto dislessico ha difficoltà nella discriminazione visiva di
sillabe composte, nel distinguere grafemi in carattere stampato
maiuscolo e minuscolo, nella lettura di non parole, ha difficoltà nella
sintesi fonetica, nell‟elisione di fonemi all‟interno della parola,
confonde il significato di parole composte da fonemi simili e uno
diverso come :
FOGLIE / COGLIE FOLLA/ COLLA.
La dislessia si manifesta solitamente intorno ai 7-8 anni.
Anche se una buona percentuale di soggetti normodotati possono
incontrare difficoltà rilevanti nell‟imparare a leggere nei tempi e nei
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modi richiesti della scuola, durante il primo ciclo elementare, ciò ci
porta a distinguere i “falsi” dislessici da quelli “veri” è l‟incapacità di
superare nel corso degli anni successivi tale ritardo.
Infatti mentre nel soggetto “normale” i problemi relativi alla lettura
scompaiono gradualmente, nel “dislessico” il disturbo si mantiene
persistente, specialmente laddove non si interviene con un adeguato
intervento.
Perciò possiamo considerare dislessico quel bambino che dopo tre anni
di scuola elementare fatta bene, non ha ancora appreso leggere
comunemente, per cui dimostra notevoli difficoltà rispetto ai suoi
coetanei. La dislessia non si può attribuire ad un‟inadeguata
scolarizzazione, né a danni organici, né ad un ambiente socio-culturale
deprivato.
Dislessia vuol dire “difetto di lettura” possiamo distinguere tra:
- Dislessia acquisita, dovuta da una lesione del cervello in persone
che già sapevano leggere e che in letteratura è rappresentata da
diverse tipologie come la dislessia superficiale che è
rappresentata da un deficit della lettura globale, dovuto
generalmente da una lesione al lobo temporale laterale sx, le
persone con questo deficit commettono errori relativi all‟aspetto
visivo della parola e alle regole di pronuncia, quando leggono
una parola sono costretti a sillabarla poiché non riconoscono la
parola in modo globale, ma leggono facilmente parole in inglese
con pronuncia regolare come “hand, table”, ma hanno difficoltà
con parole regolari come “sew, pint e yacht”;
dislessia fonologia in cui i pazienti hanno il problema opposto
ciò leggono in modo globale ma non riescono a sillabare,
possono leggere le parole familiari, ma hanno difficoltà a capire
come leggere le parole non familiari, i lettori con dislessia