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Introduzione
L’evoluzione verso il digitale della nostra realtà ha permesso di conoscerci molto a fondo sia
come utenti che come consumatori.
Internet è esploso negli ultimi vent’anni come sistema di comunicazione cambiando
inevitabilmente non solo lo sviluppo della telematica, ma il nostro modo di relazionarci, la
nostra socialità, che si sta spostando sempre di più verso aree virtuali, dove i limiti spazio
temporali e le distanze fisiche si annullano in una sorta di ―vicinato digitale‖.
Le ultime stime riferiscono che gli utenti in Rete a livello globale hanno ad oggi raggiunto i 2
miliardi e che l’audience online continua a crescere in modo instancabile: una crescita questa
che non riguarda solo la numerosità degli utenti ma anche la qualità e le modalità di utilizzo
degli strumenti a disposizione.
I contenuti generati dagli utenti diventano così una risorsa di innegabile importanza e il Web
per la sua natura ―semianarchica‖ si rende lo strumento con il quale esprimere opinioni e
giudizi su tutto e tutti, con cui condividere qualunque tipo di file senza essere sottoposti ad
alcun tipo di costrizione o controllo.
In Rete circolano informazioni che possono riguardarci da vicino, in modo positivo e
negativo, e che tendono ad influenzare le sensazioni suscitate nei nostri confronti da altri
utenti e la nostra reputazione.
Alla luce di queste considerazioni trova origine questo lavoro: un’indagine della reputazione
online, per definire l’importanza di una buona gestione, del mantenimento, dello studio dei
fattori che la determinano e delle metodologie di misurazione della stessa all’interno delle
nuove dinamiche comunicative e relazionali.
Il primo capitolo dell’elaborato è inteso come narrazione dell’evoluzione del Web, un
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ambiente virtuale nel quale galleggiano innumerevoli informazioni, e che consente di
diffondere e condividere il sapere partecipando alla discussione e rendendolo accessibile ad
un pubblico sempre più vasto.
Discuterò così il ruolo attribuito al Web dagli utenti, le funzioni, le finalità, il tipo di materiale
scambiato e tutti i cambiamenti che risiedono in un nuovo modo di fare Rete: l’affermazione e
il successo della dimensione sociale e collaborativa attraverso la possibilità di produrre
autonomamente i contenuti, gli User Generated Content, di condividerli e di partecipare alle
discussioni.
La trasformazione di Internet, sempre in essere, arriva sino ad una nuova frontiera, quella
rappresentata dal Web 3.0, il Web semantico, una struttura intelligente in grado di riconoscere
i concetti e di capire il significato e il valore delle informazioni, di comportarsi in modo molto
simile alla mente umana.
Tutto questo è argomentato nell’ottica di identificare un accesso semplificato ai risultati e alle
informazioni, di mettere in luce l’importanza dell’estrazione e del recupero dei dati, attraverso
lo strumento dell’analisi semantica, non più solo per comprendere i fatti ma, come
approfondirò nel secondo capitolo, per scoprire i giudizi, le percezioni e i sentimenti che si
animano in Rete (Sentiment).
La Rete sociale, i social networks, i blogs e i forum – l’area più profonda che prende il nome
di Deep Web – contiene in gran parte opinioni e discussioni libere dalle quali si possono
portare a conoscenza molti consigli utili; per le imprese infatti, dall’ascolto del passaparola
online è possibile trarre un valore economico e un vantaggio competitivo con immediatezza e
semplicità, lavorando esclusivamente sulle informazioni reperibili riguardanti la propria
immagine e reputazione.
Il valore ed i motivi di interesse per una buona reputazione online saranno ampiamente
discussi lungo il terzo capitolo.
Intesa come asset strategico, la reputazione è l’insieme di tutti quei fattori che permettono il
consolidarsi di relazioni professionalmente ed economicamente ―redditizie‖ e di rapporti di
―amicizia‖ e fiducia.
Nel brand management, come nel personal branding, si intraprende così una nuova rotta,
verso l’ascolto attento del proprio pubblico ed un esame approfondito delle percezioni che gli
altri hanno di noi e dei nostri comportamenti, contrastando per tempo eventuali giudizi
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negativi.
L'aspetto più importante diventa la fidelizzazione del cliente, da attuare attraverso varie
formule, ma che deve necessariamente includere la conoscenza attiva e l’interazione mirata
con il cliente stesso.
Questa infatti è la chiave per sviluppare rapporti diretti, capire quali sono le aree di maggiore
interesse e ottimizzare la propria struttura Internet, misurata al servizio dell’utente stesso: gli
strumenti di comunicazione disponibili, dalle campagne pubblicitarie alla partecipazione a
community online, sono tutte attività di engagement che permettono di avvicinarsi al proprio
pubblico, di coinvolgere l’audience al punto da poterne influenzare le reazioni, i bisogni e le
fantasie emozionali.
Affidarsi ad un sistema di comunicazione web e all’Internet marketing può realmente
assicurare grandi vantaggi tra i quali:
- costi, molto inferiori rispetto agli investimenti in pubblicità tradizionale
- concorrenza, più ampia, misurandosi con i grandi player sulla stessa piattaforma
- rapidità e flessibilità nel piano di comunicazione
- monitoraggio e miglioramento costante delle prestazioni
- targettizzazione, interventi specifici e su utenti selezionati
- analisi approfondita del sentiment e comprensione del proprio collocamento
reputazionale.
Il rapporto tra azienda e cliente viene ripensato sulla base di un atteggiamento attivo del
consumatore che, anche attraverso le comunità virtuali, acquisisce la consapevolezza di avere
il ―potere‖ di comunicare i propri giudizi, producendo contenuti propri o semplicemente
esprimendo un ―like‖, e di innescare ulteriori reazioni che potrebbero fortemente influenzare
la reputazione del soggetto della discussione.
Ecco che con tali premesse una buona attività di gestione e monitoraggio del buzz online può
agevolare il mantenimento di una buona reputazione, prevenire eventuali scivoloni e
contenere i danni ed i rischi.
Gli studi in questo senso dimostrano che i consumatori online si fidano e si affidano al
giudizio degli altri internauti al punto di essere disposti a pagare di più per lo stesso articolo
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se i feedback del venditore sono positivi, preferendo quindi l’affidabilità e la professionalità a
lui riconosciuta.
Nel quarto capitolo approfondirò gli strumenti online disponibili per la misurazione del
sentiment della Rete, includendo un’analisi dei canali di comunicazione su cui basare le
indagini, le pratiche di web marketing applicate ai motori di ricerca (Search Engine Marketing
e Search Engine Optimization) ed i tools online, gratuiti e a pagamento disponibili per
l’analisi reputazionale.
Tramite questa serie di studi si ottengono report completi che ci rivelano il valore delle
iniziative strategiche adottate, la numerosità dei nostri followers, la qualità e la quantità degli
interventi; un giudizio che man mano diventa sempre più completo e puntuale su ciò che
facciamo e su ciò che gli altri si aspettano da noi.
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Capitolo I
L’evoluzione della Rete: verso la semantica e il Web dei dati
I.1 Premessa
Il passaggio dagli atomi ai bit è irreversibile ed inarrestabile
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.
Questo è ciò che scrive Nicholas Negroponte, guru statunitense dei nuovi media e fondatore
di MIT MediaLab, quando, nel 1995, pubblica “Being Digital”, il testo diventato presto di
riferimento per gli informatici di tutto il mondo.
Negroponte ―prevede‖ nelle sue pagine il futuro del Web, in un’analisi di quella che dovrebbe
diventare la comunicazione tra uomo e computer e tra computer e uomo: una reciproca
comprensione, semplice ed immediata, dove saranno i bit, il più piccolo elemento anatomico
del DNA dell’informazione digitale, a descrivere il mondo.
―Essere digitali‖ oggi ed apprezzarne i vantaggi significa comprendere la sua provocatoria
definizione di bit che ci introduce alla riflessione sull’oggetto digitale, un’entità molto più
simile a noi di quanto pensiamo: come il mondo reale ridotto ai minimi termini è un mondo
fatto di atomi, così quello digitale è fatto di bit.
Il computer, o meglio la Rete, è diventato ormai il principale veicolo di trasmissione delle
conoscenze ed ha cambiato la qualità dei rapporti interpersonali, in fondo semplicemente
perché trasportare bit è più semplice ed economico; è vero che solo una parte dei prodotti può
essere convertita in forma digitale, come ad esempio le informazioni, ma le tecnologie
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N. Negroponte, Being Digital, 1995.
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informatiche sono essenziali anche nel gestire e progettare scambi di ―atomi‖ (successo delle
compra-vendite online).
L’uso di Internet come sistema di comunicazione esplode dalla metà degli anni Novanta del
secolo scorso e ad oggi, la sua influenza si riflette non solo nello sviluppo della telematica, ma
in ogni forma delle relazioni sociali basti considerare quante sono le volte che ognuno di noi
ricorre a strumenti online che vanno dall’acquisizione di informazioni, allo scambio di
messaggi, al marketing, al commercio elettronico, sino alla semplice socialità all’interno dello
spazio virtuale.
Analizzando qualche dato vediamo come alla fine del 1995, ovvero dopo il primo anno di
utilizzo del World Wide Web, gli utenti sulla rete a livello globale erano circa 16 milioni,
all’inizio del 2001 erano già più di 400 milioni e l’ultima stima Onu riferisce che gli internauti
hanno raggiunto oggi quota 2 miliardi.
Una crescita esponenziale che non riguarda esclusivamente il numero di utenti ma la qualità
stessa di utilizzo della Rete.
Per ragioni storiche e culturali Internet nasce come tecnologia per la comunicazione libera,
malleabile e adattabile al suo impiego sociale, aperta sempre a nuove prospettive socio-
tecnologiche e mai nel suo percorso ha rinnegato tale predisposizione.
In una prima fase che possiamo definire testuale, il Web facilita la comunicazione a distanza e
il nascere di comunità virtuali svincolate da limiti spazio temporali, riuscendo ad annullare le
distanze fisiche e a connettere gli utenti all’interno di quello che diviene un ―vicinato
digitale‖.
In una fase espressiva e comunicativa, ogni informazione diventa accessibile con semplicità e
immediatezza da tutta la comunità di Internet e in una successiva dimensione comunitaria gli
utenti vengono chiamati a produrre autonomamente contenuti da poter commentare all’interno
della rete, intesa come nuovo spazio di confronto e discussione libera.
L’incessante cambiamento nell’uso delle tecnologie digitali non deve comunque far pensare
all’instabilità della Rete, quello che qui descriverò come il passaggio prima dal Web 1.0 al
Web 2.0 e in seguito al Web 3.0 non segna infatti una rottura ma precisamente la transizione
ad una forma più avanzata attraverso l’integrazione delle varie forme passate.
In questo senso intendo trattare il Web più come un’evoluzione sempre in essere che come
una rivoluzione, per le dimensioni, per il ruolo attribuito agli utenti, per le funzioni e le
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finalità, per il tipo di materiale di scambio sempre diverso che porta con sé, come capacità
sempre migliorata di diffondere e condividere l’informazione e il sapere: dalla nascita di
Internet come sistema di computer collegati tra di loro, ognuno con un proprio archivio di
informazioni, al Web come spazio virtuale in cui galleggiano le informazioni accessibili da un
pubblico sempre più vasto.
L’evoluzione non è ancora conclusa e anzi raggiunge sempre nuovi orizzonti, per questo
arriverò ad esplorare il Web 3.0, non più solo un contenitore di parole, immagini o filmati, ma
un contenitore di concetti capace di ―capire‖ il significato degli stessi.
I.2 La nascita del Web
Nel 1989, presso il CERN (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) di Ginevra, il più
importante laboratorio di fisica europeo, l’informatico inglese Tim Berners-Lee ed il collega
belga Robert Cailliau elaborano un software per la condivisione di documentazione scientifica
indipendente dalla piattaforma informatica utilizzata dal centro di ricerca per migliorare la
circolazione delle informazioni e la collaborazione.
In questo contesto sviluppano anche standard e protocolli che sarebbero serviti per scambiare
documenti su reti di computer: il linguaggio html, per la gestione di file ipertestuali, e il
protocollo di rete http che supportavano inizialmente la sola gestione di pagine statiche,
ovvero file preparati precedentemente e navigabili solo utilizzando opportune applicazioni.
Il sistema ideato dai due informatici per pubblicare e correlare tra di loro contenuti, in gran
parte documenti di testo, dove chiunque avrebbe potuto contribuire aggiungendo a tale
sistema altri contenuti ed eventuali correlazioni, è la nascita del Web, la ragnatela di
informazioni, che si diffonderà in tutto il mondo sfruttando la connessione tra macchine che
Internet stava creando.
Internet nasce nella mente e nell’immaginazione di tecnici ed esperti nei primi anni settanta
con la creazione di ARPANET, la prima rete in grado di collegare più computer tra di loro,
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ma per le persone comuni e le aziende la Rete nasce a tutti gli effetti negli anni novanta con
l’intuizione e la diffusione del World Wide Web.
Con precisione la nascita del Web viene fatta risalire al 6 agosto 1991 quando Tim Berners-
Lee pubblica il primo sito web, scarno ed elementare, dando origine al fenomeno del WWW,
la modalità più diffusa al mondo per inviare e ricevere dati su Internet, in quella che oggi è
nota come "era del web".
Solo pochi anni dopo nel 1993, il CERN decide di mettere il Web a disposizione della
collettività rinunciando ad ogni diritto d’autore.
È qui che avviene l'esplosione vera e propria di Internet che corrisponde anche alla data della
nascita del primo browser, Mosaic, in grado di fornire uno strumento semplice e leggero di
navigazione su Internet.
Mosaic, la killer application degli anni novanta, così come viene definito, predecessore dei
vari Mozzilla e Internet Explorer, consente a chiunque di navigare sulla Rete attraverso un
computer connesso.
Pur essendo navigabile il Web non ha però un’offerta ampia di contenuti, è composto
principalmente da qualche centinaia di siti in maggioranza accademici e questo rappresenta
uno dei motivi per cui la versione di Mosaic viene messa a disposizione gratuitamente.
La tecnologia semplice ed immediata ne decreta un ampio successo, divenendo uno standard
per la navigazione digitale e aprendo la strada ad un modo di fare Web che continua ancora
oggi.
Nel 1994 Andreessen e Bina, i due studenti dell’Università di Berkley progettatori di Mosaic,
capiscono che il Web si sta rapidamente evolvendo anche sul piano commerciale e fondano la
Mosaic Communications Corporations poi rinominata Netscape. Netscape Communication
viene quindi quotata in borsa dando inizio alla cosiddetta "New Economy".