Il processo di creazione del valore
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intendendo, con quest‟ultimo termine, lo spread tra benefici e costi che i
singoli stakeholders percepiscono nello stabilire e mantenere le loro
rispettive relazioni con l‟impresa stessa.
È possibile raggruppare i diversi stakeholders in cinque categorie
distinte: gli azionisti, i clienti esterni (finali, intermedi e intermediari), il
personale e i managers (i c.d. clienti interni), gli altri attori-partner del
sistema competitivo (i fornitori, i finanziatori di capitale di debito,
ecc.), gli interlocutori sociali (sindacati, pubbliche amministrazioni,
ecc.).
Il valore creato dall’impresa come sintesi delle diverse prospettive
soggettive del valore degli stakeholders2.
Ognuna di queste categorie ha una propria prospettiva
“soggettiva” di valore: il valore creato dall‟impresa rappresenta dunque
la sintesi delle diverse prospettive, configurandosi, in questo senso,
2
Adattamento da: CANTONE L. A. N., “Creazione di valore attraverso le relazioni
con i clienti”, pag. 30, Edizioni Scientifiche Italiane, 1996.
VALORE CREATO
DALL’IMPRESA
VALORE PER
GLI AZIONISTI
VALORE PER I
CLIENTI
ESTERNI
VALORE PER IL
PERSONALE E
I MANAGERS
VALORE PER GLI
ALTRI ATTORI-
PARTNER DEL
SISTEMA
COMPETITIVO
VALORE PER GLI
INTERLOCUTORI
SOCIALI
Il processo di creazione del valore
7
come “il risultato della mediazione e della sintesi degli interessi”3 di cui
i diversi stakeholders sono portatori.
Tra le diverse accezioni del valore esistono precise
interdipendenze tali da indurre coloro che gestiscono l‟impresa ad avere
una visione unitaria della gestione del processo di creazione del valore,
senza però trascurare nella loro singolarità le differenti prospettive
“soggettive” del valore stesso.
Per comprendere meglio la natura delle suddette relazioni, occorre
analizzare le diverse fasi del ciclo della produzione dell‟impresa
attraverso cui il processo di creazione del valore si concretizza.
Il valore per i clienti esterni assume un ruolo centrale nel processo
di creazione del valore. L‟impresa crea valore per il cliente esterno nel
momento in cui, in condizioni di economicità - rispondendo, cioè, a
criteri di efficacia e di efficienza - progetta e realizza beni e/o servizi
che rappresentano una valida risposta, in termini di utilità, ai bisogni
manifestati dai potenziali utilizzatori. Con l‟espressione “utilità” si fa
riferimento non ad un semplice apprezzamento soggettivo, bensì
all‟intenzione, da parte dei potenziali clienti, di appropriarsi del
bene/servizio offerto dall‟impresa, pagando un certo prezzo.
Per comprendere meglio il significato della nozione di valore per
il cliente esterno è necessario introdurre i concetti di valore d‟uso e di
valore di scambio. “Per valore d‟uso si intende l‟utilità procurata ad un
soggetto dalla disponibilità di un bene”, mentre “per valore di scambio
si intende invece il prezzo al quale tale prodotto può essere
effettivamente acquistato o venduto sul mercato”4. Il valore d‟uso
esprime dunque l‟attitudine di un certo prodotto a soddisfare i bisogni
avvertiti dal potenziale acquirente e rappresenta il livello massimo a cui
il prezzo di vendita può salire; il prezzo può scendere al di sotto di tale
soglia qualora, dal lato dell‟offerta, vi siano condizioni di concorrenza,
3
CANTONE L. A. N., op. cit. pag. 6.
4
FERRANDO P. M., “ L‟impresa ed il processo di creazione del valore”, tratto da
“Complementi di Economia Aziendale”, G. Giappichelli Editore, 1995.
Il processo di creazione del valore
8
fino ad un livello minimo al di sotto di cui la produzione non è più
remunerativa.
La domanda di un certo bene/servizio si genera sul mercato per
effetto della combinazione di valore d‟uso e capacità di spesa che, a sua
volta, è funzione del reddito di cui dispongono i potenziali clienti. Va
detto inoltre che il reddito disponibile influenza indirettamente anche il
valore d‟uso: è evidente, infatti, che due soggetti con livelli di reddito
significativamente differenti, tendono a valutare con diversi parametri
di giudizio la maggiore o minore utilità legata ad un certo bene o
servizio.
Le determinanti del valore5.
5
Adattamento da: FERRANDO P. M., “L‟impresa e la sua funzione nell‟economia di
mercato”, tratto da “Capitale e reddito nel funzionamento del sistema aziendale”, pag.
28, G. Giappichelli Editore, 2005.
Bisogni
avvertiti
Reddito
disponibile
Valore
d’uso
Capacità
di spesa
Domanda
Valore
di scambio
Offerta
Marketing
e
progettazione
Tecnologia,
organizzazione
e gestione
della
produzione
Il processo di creazione del valore
9
Il valore di scambio, ovvero il prezzo di vendita/acquisto del
prodotto, nasce dall‟incontro tra domanda e offerta. Quest‟ultima
dipende, da un lato, dalla capacità delle imprese offerenti di cogliere ed
interpretare le esigenze del mercato (ruoli del marketing e della
progettazione). Tale capacità, come si dirà in seguito, ha assunto negli
ultimi decenni un ruolo fondamentale: l‟impresa infatti, oltre a
progettare risposte adeguate ai bisogni del mercato, stimola la domanda
mediante la creazione di valori d‟uso, offrendo cioè prodotti nuovi per
necessità già esistenti, ovvero creando nuove esigenze mediante la
realizzazione di nuovi prodotti che rappresentano soluzioni a bisogni
non avvertiti prima (si pensi, ad esempio, all‟introduzione, negli ultimi
anni, della telefonia mobile). “Il valore d‟uso rappresenta dunque una
leva su cui agire per influenzare il valore di scambio; è quest‟ultima
tuttavia la grandezza nella quale si concretizza la creazione di valore e
che conta ai fini dell‟economicità dell‟impresa”6.
Dall‟altro lato, l‟offerta dipende dalle tecnologie di cui l‟impresa
dispone, dall‟assetto organizzativo su cui essa poggia e dalle modalità
di gestione dell‟attività produttiva. È evidente infatti che, in contesti
fortemente competitivi come quelli attuali, sopravvivono solo le
imprese che dispongono di un potenziale produttivo sufficientemente
flessibile al fine di garantire risposte sempre adeguate ai bisogni sempre
più vari e variabili del mercato, ad un prezzo sostenibile da parte della
massa dei consumatori.
Le attività di progettazione e realizzazione integrano la fase di
trasformazione in senso economico dei fattori produttivi in prodotti
finali. L‟acquisizione dei fattori produttivi è pertanto passaggio
essenziale nel processo di creazione del valore e comporta l‟instaurarsi
di una serie di relazioni con vari soggetti (azionisti, fornitori,
dipendenti, ecc.) accomunati dal fatto che hanno apportato risorse e
contributi di vario genere all‟impresa e dalla stessa si attendono
6
FERRANDO P. M., op. cit. a pag. 7.
Il processo di creazione del valore
10
un‟adeguata remunerazione, in termini di valore, per l‟apporto
compiuto.
L‟impresa deve essere dunque in grado di produrre valore per il
cliente esterno - la cui manifestazione concreta risiede, come detto,
nella vendita al valore di scambio (prezzo) dei beni/servizi che produce
- in misura superiore al valore dei fattori produttivi utilizzati, tale da
garantire ai portatori di quest‟ultimi una soddisfacente remunerazione.
Il ciclo della produzione ed il processo di creazione del valore7.
È importante però sottolineare che le attese degli stakeholders non
si traducono soltanto nella generazione, da parte dell‟impresa, di
adeguati flussi reddituali e/o di cassa: la soddisfazione della dimensione
monetaria è spesso condizione necessaria ma non sufficiente per
soddisfare le istanze dei diversi portatori di interessi dell‟impresa. I
dipendenti, oltre a stabili ed adeguate retribuzioni, si aspettano benefici
di natura non monetaria, come, ad esempio, opportunità di carriera e di
crescita professionale, la possibilità di lavorare in contesti dinamici e
stimolanti, la garanzia di stabilità dell‟impiego, la sicurezza personale
sul luogo di lavoro, ecc.; i fornitori, oltre al puntuale pagamento delle
fatture, mirano allo sviluppo di rapporti stabili improntati alla
partnership; i finanziatori di capitale di debito richiedono il periodico
pagamento degli interessi, informazioni tempestive ed affidabili in
7
Adattamento da: FERRANDO P. M., pag. 10, op. cit. a pag. 7.
CAPITALE
MONETARIO
DISPONIBILE AL
TEMPO 0
ACQUISIZIONE
DEI FATTORI
PRODUTTIVI
TRASFORMAZIONE
DEI FATTORI
PRODUTTIVI IN
PRODOTTI
VENDITA DEI
PRODOTTI
CAPITALE
MONETARIO AL
TEMPO 1
Il processo di creazione del valore
11
merito all‟andamento economico dell‟impresa, il rimborso a scadenza
del capitale prestato, garanzie sul patrimonio aziendale o dei soci, ecc.;
gli interlocutori sociali, ovvero quei soggetti “operanti in veste non già
di attori del sistema competitivo, ma di apportatori delle risorse, dei
consensi e dei contributi di cui l‟impresa ha necessità”8, si attendono, a
seconda del ruolo che rivestono all‟interno della società, sviluppo
economico, osservanza delle normative vigenti, rispetto dell‟ambiente,
crescita qualitativa e quantitativa dell‟occupazione, tutela della
sicurezza dei lavoratori, garanzie per i consumatori, ecc..
Obiettivo fondamentale delle strategie d‟impresa è la creazione di
valore per i suoi azionisti, i quali, nella veste di proprietari dell‟impresa
stessa, mirano al raggiungimento di livelli di redditività superiori al
costo opportunità del capitale da loro apportato e quindi alla crescita del
valore dell‟impresa9.
Gli azionisti dell‟impresa si configurano come gli stakeholders “di
ultima istanza”10, intendendo, con questa espressione, il fatto che la loro
natura di portatori di capitale di rischio li pone “istituzionalmente” nella
posizione di beneficiari “residuali” del valore generato dall‟impresa
stessa. In altri termini, la massima valorizzazione del capitale investito
dagli azionisti è subordinata alla soddisfazione degli interessi degli altri
stakeholders, soprattutto di quelli dotati di maggiore forza
“contrattuale” nei confronti dell‟impresa.
I.2. Il processo di creazione del valore nel tempo: l’evoluzione dei
modelli di produzione e consumo.
Nel corso degli anni il processo di creazione del valore ha subito
significative modificazioni derivanti dall‟evoluzione dei modelli di
produzione e consumo.
8
CODA V., “L‟orientamento strategico dell‟impresa”, Utet, 1988.
9
FERRANDO P. M., “Il valore e le diverse accezioni del termine „Economia
Aziendale‟”, Impresa Progetto - Rivista on line del Ditea, n. 1, 2004.
10
DONNA G., “La creazione di valore nella gestione dell‟impresa”, Carocci, 1999.