INTRODUZIONE
Dur ant e l’inizio di quest’anno accademico sono stat o selezionat o per l’ A cti v e Learning
Lab, un labor at orio di didattica inno v ati v a, do v e ho a vut o la possibilita ̀ di condi vider e
idee e arricchir e le mie compet enze in piu ̀ discipline, la v or ando vicino ad una important e
azienda del t errit orio. Lo studio tr amit e nuo v e met odologie (Design Thinking, Lego
Serious Pla y , Lean Startup, Business Model Can v as, T eoria del Cambiament o) mi ha f att o
capir e l’importanza dell’economia, in modo particolar e in un ’epoca di gr andi
tr asf ormazioni come quella che stiamo attr a v ersando. La passione per le arti e piu ̀ in
gener ale per la cultur a, mi ha portat o a ri lett er e su possibili inno v azioni leg at e a tali
ambiti. Ho scelt o cosı ̀ di fr equentar e il corso E conomia e Gestione delle Pr oduzioni
C ultur ali e di impegnarmi nella ricer ca di un caso int er essant e: la libr eria Limerick del
quartier e Ar cella di P ado v a, inaugur ata nel No v embr e 2015.
Il caso compr ende due t emi: la rigener azione ur bana e l’edit oria. La ricer ca e ̀
iniziata sulla base dei dati r accolti dall’int ervista alle due tit olari, Marta Br acciale e
Gr azia R aimondo. Ne e ̀ pr oseguita un ’analisi: nel primo capit olo il leg ame con il
t errit orio e il t entati v o di rigener ar e il quartier e, che v ede coin v olta Limerick insieme ad
associazioni e altri eser cizi commer ciali; nel secondo il sett or e dell’edit oria con le sue
pr oblematiche r elazionat e alle inno v azioni della piccola libr eria ar cellana. L ’impegno dei
r esidenti e la cr eati vita ̀ delle due impr enditrici sono i due principali aspetti che
emer gono in questa t esi. Da una part e l’ Ar cella multicultur ale che da “degr adata ” di v enta
ricca di iniziati v e e opportunita ̀ , dall’altr a una piccola r ealta ̀ commer ciale che dimostr a
come il libr o cartaceo non e ̀ solo un pr odott o cultur ale, ma uno strument o per f ar e
esperienze r elazionali che possono cr ear e un nuo v e opportunita ̀ di mer cat o.
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CAPIT OL O 1 / La superdiversity
dell’Arcella: un quartiere in
cambiamento
Scegli quel villaggio e distribuisci le pagine,
dividendole tra i suoi abitanti. E quando la guerra
sarà finita, uno di questi giorni, o uno di questi anni,
si potranno riscrivere i libri, e la gente sarà
chiamata, le persone verranno a una a una a
recitare quello che sanno e noi ristamperemo ogni
cosa, fino a quando le tenebre di un nuovo Medio
Evo non ci costringeranno a ricominciare tutto da
capo. Ma questa è la cosa meravigliosa dell’uomo:
che non si scoraggia mai, l’uomo, o non si disgusta
mai fino al punto di rinunciare a rifare tutto da
capo, perchè sa, l’uomo quanto tutto ciò sia
importante.
( R a y B r ad b u r y , Fahrenheit 451 ) .
P er giunger e a piedi nel quartier e Ar cella di P ado v a dall’uscita principale della stazione
dei tr eni, bisogna attr a v ersar e il ca v alcaf err o via Bor gomagno , v er o e pr oprio pont e
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v erso la zona nor d della citta ̀ . Dall’altr a part e dei binari si ha la sensazione di esser e in
un altr o luogo, che nulla ha a che v eder e con il not o centr o st orico e la cont empor aneita ̀
della citta ̀ pata vina. Balza all’occhio l’alta pr esenza di persone di di v ersa etnia e la
moltitudine di negozi che v endono cibo di di v erse cultur e. T ale v arieta ̀ r a vvi v a il
quartier e con v etrine di di v ersi colori e insegne in di v erse lingue. Sui muri di alcuni
edi ici si ammir ano Gr af iti di Str eet Art . Non siamo molt o lontani dal panor ama ur bano
dei quartieri dell’East End londinese, come ad esempio Whit echapel o St epne y . Il
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p r o g e t t at o d a D an i e l e D o n g h i , e ̀ l a p r i m a c o s t r u z i o n e i n c al c e s t r u z z o r e al i z z at a i n I t al i a ( 1 9 0 3 )
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par agone non si rif erisce al numer o di immigr ati della popolosa Londr a, bensı ̀ al numer o
dei P aesi di pr o v enienza, che all’ Ar cella sono ben 50. In sociolinguistica, siamo di fr ont e
ad un caso che viene de init o superdiversity [ ALF ONZETTI, 2014], o vv er o un ’alta
di v ersi icazione dei r esidenti, do vuta al moltiplicarsi di v ariabili come:
● paese di origine, gruppo etnico, sesso e eta ̀
● af iliazione r eligiosa e politica
● identita ̀ locale o r egionale nel paese di pr o v enienza
● par ent ela, appart enenza a clan o tribu ̀
● lingua e nuo v e iniziati v e leg at e alla con vi v enza con di v erse lingue (ad esempio
tr aduzioni in decine di lingue)
● istruzione, status leg ale
● accesso al mer cat o del la v or o
● v alori e pr atiche cultur ali
13.000 e ̀ in v ece il numer o complessi v o deg li immigr ati del quartier e (cir ca il 25% dei
r esidenti t otali). Ar cella e ̀ il quartier e piu ̀ gr ande (7km²) e popoloso di P ado v a (40.000
abitanti) .
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Fino a meta ̀ 800 la zona er a pur a campagna. Con la cr escent e centr alita ̀
dell’industria, le f abbriche tr o v ano post o in questa zona, data la str at egica posizione
f err o viaria. Dalla costruzione del Bor gomagno inizia l’edi icazione di case a schier a,
di v erse in stile Deco ̀ e Liberty , alcune delle quali visibili ancor a oggi. Il giornalista
Gio v anni Sgobba, scri v e sulla Difesa del popolo :
Il quartier e assume g li aspetti tipici della citta ̀ f or dista: una perif eria oper aia con
una concentr azione massiccia delle atti vita ̀ industriali all’int erno del t essut o
ur bano nel quale la v or o e t empo liber o condi vidono i medesimi con ini. Da questa
duplice r elazione si cr ea la f ort e identita ̀ che sar a ̀ poi peculiar e e tr ainant e per
l’ Ar cella .
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D at i u f i c i o s i . F o n t e : B O N E . , R A I M O N D O G . , A r c e l l e d ar i o - L ’ A b c d e l q u ar t i e r e A r c e l l a d i P ad o v a,
B e c c o G i al l o , P ad o v a, 2 0 1 6 , p . 2 0 .
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S G O B B A G . , A r c e l l a, u n q u ar t i e r e t r a p o s t f o r d i s m o e s u p e r d i v e r s i t y , L a d i f e s a d e l p o p o l o , P ad o v a, 2 0 1 6 .
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F o t o 1 . A l e x E r m i n i . T al k i n g L e t t e r s P r o j e c t , A r c e l l a. P ad o v a, 2 0 1 3 . F o n t e : al e x v i r t u al e . c o m / j o o m l a
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I bombar damenti della seconda guerr a mondiale hanno r aso al suolo quasi l’int er o
quartier e, portando i cittadini a ricostruir e le abitazioni in modo disor dinat o, spinti
dall’emer genza abitati v a e dai r apidi incenti vi economici f orniti dalle istituzioni. Molt e
case sono stat e costruit e tr oppo vicine tr a di esse, aff acciat e su str ade str ett e. Con il
boom delle nascit e deg li anni ‘50, le infr astruttur e sono di v entat e insuf icienti, portando
l’ Ar cella a di v entar e sempr e piu ̀ dipendent e dal centr o st orico. V erso la ine deg li anni ‘70
un decr et o legge ha obblig at o a spostar e tutt e le atti vita ̀ pr odutti v e v erso la zona
industriale, cancellando la vita sociale tipica dei r esidenti ar cellani. Sopr attutt o per
quando riguar da il rione San Car lo, c’e ̀ una fr attur a ur banistica fr a l’ Ar cella st orica con i
splendidi villini rimasti e i v ecchi capannoni, oggi sostituiti da ipermer cati, negozi
d’abbig liament o e palestr e. Si cr ea in quest o quartier e una f ort e spr oporzione fr a
int er essi pri v ati, ampiament e soddisf atti, e quelli della comunita ̀ , ancor a oggi poco
ascoltata dal comune di P ado v a [SGOBB A, 2017] . La r ecent e crisi economica ed edilizia
non permett e di f ar e int erv enti ur banistici; cosı ̀ , la soluzione odierna piu ̀ diffusa e ̀ quella
di t entar e di rigener ar e g li spazi abbandonati. Molti edi ici sono in disuso anche per il
f att o che i ig li della st orica gener azione di r esidenti hanno pr ef erit o spostarsi in
quartieri meno tr af icati. Ar cella si pr esenta come un quartier e perif erico, do v e le atti vita ̀
commer ciali dei pado v ani sono diminuit e e non accennano a ripr ender e. Il quartier e e ̀
oggi popolat o anche da molti immigr ati che oltr e ad usufruir e di un pr ezzo d’af itt o piu ̀
v antaggioso, tr o v ano comoda la vicinanza con la stazione, per che ̀ viaggiano in
pr e v alenza con i mezzi pubblici. L ’immigr azione e ̀ cr esciuta pr ogr essi v ament e dalla
seconda meta ̀ deg li anni ‘70, con un piu ̀ massiccio numer o di persone arri v at e dalla ine
deg li anni ‘90 e l’inizio del nuo v o millennio.
Le ricer catrici Claudia Mant o v an (Uni v ersita ̀ deg li studi di P ado v a) ed Elena
Ostanel (Uni v ersita ̀ I U A V di V enezia) hanno analizzat o il caso Ar cella insieme a quello
della zona di Via Pia v e a Mestr e, spazi limitr o i alle stazioni e casi di superdiversity con
pr oblematiche simili. I media locali e una part e deg li aut oct oni etichettano questi
quartieri come simboli del degr ado ur bano e un pericolo per la sicur ezza dei cittadini,
di videndo in modo banale i “catti vi” ( g li immigr ati) dai “buoni” ( g li aut oct oni). La
ricer ca ha dimostr at o che in r ealta ̀ il v er o pr oblema e ̀ la mancanza di r elazioni tr a le
di v erse cultur e: g li aut oct oni esprimono un sentiment o di in v asione t errit oriale nei
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confr onti deg li immigr ati, mentr e questi ultimi, con i lor o di v ersi comportamenti,
mett ono in discussione tr adizionali elementi di vita quotidiana tipici del nostr o P aese.
E’ signi icati v o che nessuno deg li esponenti di comitati int ervistati abbia subit o
nel quartier e episodi di vittimizzazione, e che, anzi, questi abbiano aff ermat o che
il pr oprio quartier e non sia cosı ̀ pericoloso come viene descritt o dai media locali
e come viene per cepit o dai pr opri conoscenti che risiedono altr o v e .
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Lo studio e videnzia come l’ Ar cella e via Pia v e siano luog hi di dif icolta ̀ causati da f att ori
che riguar dano tutta la societa ̀ occidentale, come la g lobalizzazione, la crisi del welfare e
l’immigr azione. La g lobalizzazione ha acceler at o i pr ocessi di immigr azione, oggi sempr e
piu ̀ di v ersi icata: non riguar da soltant o richiedenti asilo, ma anche soggetti quali icati
che scelgono di tr asf erirsi in un ’altr a nazione per piu ̀ s v ariati moti vi. E’ la crisi del
welfare la causa dei pr oblemi piu ̀ gr a vi, per che ̀ aumenta le diseguag lianze e porta
sempr e piu ̀ persone all’esclusione sociale. Le zone limitr of e alla stazione f err o viaria
hanno in comune:
- la pr esenza di migr anti
- molti eser cizi commer ciali gestiti da str anieri
- atti vita ̀ de vianti come spaccio e pr ostituzione
Senza dimenticar e che, data la str at egica posizione, continuiamo a tr o v ar e:
- negozi gestiti da aut oct oni
- studi di pr of essionisti
- hot el e banche.
Gli immigr ati, la maggiorpart e di eta ̀ gio v ane, con vi v ono con o v er 65 aut oct oni
(quest’ultimi r appr esentano il 30% cir ca) che non v og liono s v ender e o abbandonar e il
quartier e per la nostalgia di un t empo o per che ̀ utilizzano i mezzi pubblici . E’
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signi icati v o v eder e quest e zone di quartier e fr equentat e nel quotidiano anche da non
r esidenti. Si tr atta di:
- immigr ati che socializzano con connazionali, compr ano nei negozi e scambiano
inf ormazioni utili
- esclusi sociali che si r ecano ai servizi quali accog lienza, mense popolari e docce
pubbliche
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M A N T O V A N C . , O S T A N E L E . , Q u ar t i e r i c o n t e s i . C o n v i v e n z a, c o n l i t t i e g o v e r n an c e n e l l e z o n e S t az i o n e d i
P ad o v a e M e s t r e , F r an c o A n g e l i , M i l an o , 2 0 1 5 , p . 5 2
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v i c i n o al l a s t az i o n e f e r r o v i ar i a e ̀ p r e s e n t e an c h e q u e l l a d e g l i au t o b u s .
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- spacciat ori, t ossicodipendenti (molti dei quali italiani) e pr ostitut e.
Un cinquant enne macedone disoccupat o, ad esempio, incontr at o un sabat o
pomeriggio in zona stazione a P ado v a mentr e be v e v a da un cart one di vino r osso
sedut o per t err a, alla domanda come mai si tr o v asse lı ̀ ci ha rispost o: Vengo qui
perché trovo un connazionale e ci parlo, incontro amici, magari salta fuori qualche
contatto per lavorare un paio di mesi come muratore, io vivo così, lavoro ogni
tanto. Cerco lavoro tutto il giorno in giro per la città, quando sono stanco vengo qui
( …). Qui conosco i buchi, qui ancora riesco a trovare qualcosa (estr att o di not e
etnogr a iche, 15 sett embr e 2012) .
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I fr equentat ori giornalieri, non a v endo la possibilita ̀ economica di socializzar e in una
sala di un bar , occupano lo spazio che in passat o er a deg li aut oct oni, i quali sent ono
aumentar e la per cezione di non sentirsi piu ̀ part e del quartier e in cui vi v ono. L ’aument o
di ri iuti lasciati a t err a pr o v oca r eazioni irr azionali da part e deg li “st orici” commer cianti
locali rimasti, che li associano a tutti g li immigr ati, senza f ar e distinzioni. Si assist e ad
una v er a e pr opria guerr a del t errit orio, do v e g li aut oct oni cer cano di riappr opriarsi dei
lor o spazi con e v enti dimostr ati vi - ad esempio il t orneo di burr aco solo ed
esclusi v ament e per aut oct oni chiamat o L’ultima carta contro il degrado - quando, per
altri moti vi, e ̀ anche la st essa socialita ̀ ad esser e cambiata (oggi si manif esta di piu ̀ in
spazi chiusi). Mentr e il Comune di V enezia ha atti v at o un servizio che media i con litti e
atti v a pr ogr ammi per animar e tutti i r esidenti di Via Pia v e, a P ado v a non c’e ̀ ancor a stat o
nessun tipo int erv ent o or g anico sulle pr oblematiche da part e delle istituzioni. Emer ge la
necessita ̀ di atti v ar e un netw or k tr a associazioni di immigr ati e aut oct oni, con un ent e
guida che coin v olg a tutti i componenti del quartier e [MANT O V AN , OS T ANEL, 2015].
F i g u r a 1 . S p az i o u r b an o e s o c i al e . F o n t e : M A N T O V A N C . , O S T A N E L E . , Q u ar t i e r i c o n t e s i . C o n v i v e n z a,
c o n l i t t i e g o v e r n an c e n e l l e z o n e S t az i o n e d i P ad o v a e M e s t r e , F r an c o A n g e l i , M i l an o , 2 0 1 5 .
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M A N T O V A N C . , O S T A N E L E . , c i t . p . 5 0 .
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