posta elettronica, al lavoro simultaneo di più persone su un
documento).
Le diverse tecnologie per le reti aziendali, disponibili oggi sul
mercato per le imprese, se non sono integrate da valide
soluzioni organizzative e da uno studio che partendo dalla
fattibilità giunge fino alla fase d’implementazione e test,
possono talvolta non fornire risultati apprezzabili.
Internet, Intranet, Extranet e le soluzioni Wireless, hanno
delle enormi potenzialità e ciò é dimostrato dal numero
sempre crescente d’imprese, non solo medio grandi, che le
stanno adottando a sostegno delle diverse funzioni aziendali.
Una semplice LAN ossia una rete di computer e periferiche
interconnesse, che condividono le risorse sistemate
all’interno di una determinata area, che consente di
scambiare i dati da una postazione di lavoro ad un’altra è un
sistema che soffre d’evidenti limitazioni.
Di queste la più evidente è la mancanza di una
collaborazione attiva tra i membri di un gruppo di lavoro,
propria invece delle tecnologie Internet, Intranet ed Extranet,
che permettono una più efficace gestione fra gli utenti delle
risorse aziendali, eliminando molti dei vincoli logistici e
garantendo una migliore organizzazione dell’impresa stessa.
Uno dei maggiori problemi presenti oggi nelle realtà aziendali
è rappresentato appunto, dalla mancanza di un efficiente
scambio di conoscenze e competenze tra i vari livelli che
compongono la struttura.
E’ inevitabile che questo problema sfoci in una scarsa
ottimizzazione delle risorse, che alla lunga, può tradursi in un
calo della produttività o, comunque, in un non adeguato
sfruttamento delle proprie potenzialità dovuto ad una non
eccellente organizzazione delle strutture e dei processi
dell’azienda stessa.
Fino a poco tempo fa, chi avesse avuto bisogno di particolari
informazioni o dati o semplicemente di uno scambio di idee
tra colleghi, sarebbe stato obbligato a spostarsi fisicamente,
fissare un appuntamento, indire una riunione.
Un enorme spreco di tempo ed energie, sottratto ad attività
più redditizie.
Lo scambio di conoscenze tra i membri di un’azienda, grazie
alle nuove tecnologie informatiche richiede, quindi, tempi
molto più brevi per un risultato di gran lunga migliore rispetto
al passato.
Uno degli effetti più importanti derivante dall’adozione dei
nuovi modelli di networking è rappresentato dalla possibilità
di gestire tutta una serie di processi interaziendali con
partner, clienti e fornitori.
La tecnologia alla base di un’Intranet e di un’Extranet così
come la libertà offerta dalle WLAN, abbatte i convenzionali
muri dell’ufficio, permettendo un migliore sfruttamento delle
potenzialità aziendali, grazie ad esempio alla comunicazione
che diviene diretta e veloce ed alla possibilità di una
maggiore flessibilità e snellezza organizzativa.
La sfida che tutte le imprese devono affrontare oggi è la
capacità di stare al passo con i mutamenti che avvengono in
ogni campo e coinvolgono l’attività aziendale.
Le aziende che hanno scelto di usare Internet, Intranet,
Extranet o una WLAN, in grado di agevolare lo scambio e la
condivisione d’informazioni tra i propri dipendenti,
dispongono di una marcia in più rispetto ai propri concorrenti
ancora alle prese con strumenti per così dire tradizionali.
E’ compito quindi di un’organizzazione far sì che l’utilizzo
di questi strumenti che la tecnologia mette a disposizione
diventino un vantaggio competitivo dell’organizzazione.
La capacità dell’azienda d’aggiornarsi ed adeguare la sua
struttura ai cambiamenti unita alla cultura delle persone
costituiscono di conseguenza la chiave del successo.
Per creare una nuova cultura aziendale, non basta però il
solo utilizzo di una rete, che sfrutti le nuove tecnologie
informatiche, ma è necessario infondere ai dipendenti la
motivazione a far propri i nuovi strumenti a disposizione.
L’obiettivo di questo lavoro di ricerca è vagliare le diverse
soluzioni che la tecnologia informatica rende disponibili alle
imprese; quindi attraverso un’approfondita analisi si
prenderanno in considerazione le caratteristiche salienti, i
vantaggi e gli svantaggi che l’eventuale impiego reca
all’organizzazione.
Questa tesi inoltre mira a verificare quali sono gli utilizzi di
certi strumenti tecnologici come Internet, Intranet, Extranet ed
i sistemi Wireless nelle funzioni aziendali ed i risultati ottenuti,
rivolgendo uno sguardo in particolare ai principali mutamenti,
che essi provocano nella struttura organizzativa dell’impresa.
L’analisi procederà poi con lo studio di casi aziendali di
successo e con l’esame degli utilizzi non realizzati e possibili,
che le nuove tecnologie mettono a servizio delle aziende.
Il presente lavoro risulta quindi così strutturato:
Il primo capitolo, prende in esame la struttura organizzativa
aziendale, illustrandone le tipologie principali e come le
strategie ed altri fattori influiscono sulla scelta effettiva della
struttura stessa.
Il secondo capitolo concerne l’ICT
1
e come gli investimenti
posti in essere in questo campo si ripercuotono sulla catena
del valore e con quali risultati per l’azienda.
Il terzo capitolo tratta Internet “la madre di tutte le reti”
definendone tratti salienti, principali applicazioni realizzate e i
cambiamenti, che il suo utilizzo ha portato nella struttura
organizzativa aziendale e nel modo di concepire l’attività
imprenditoriale, il tutto illustrando casi di successo e
d’insuccesso e commentando le applicazioni possibili di
questa tecnologia non ancora adeguatamente sfruttate.
Il quarto capitolo ed il quinto capitolo prendono in esame due
tipologie particolari di tecnologie per le reti: Intranet ed
Extranet, elencando per ciascuna le caratteristiche principali,
gli ambiti d’applicazione e come si ripercuotono sulla struttura
organizzativa, i vantaggi e gli svantaggi derivanti dal loro
1 ICT: Information Communication Technology
utilizzo in azienda approfondito mediante l’esame di alcuni
casi aziendali.
Il quinto e conclusivo capitolo di questa tesi illustra le nuove
frontiere tecnologiche delle reti, illustrando come tecnologie
quali Bluetooth e Wi-Fi
2
hanno portato profondi cambiamenti
alle strutture organizzative ed al modo di concepire il
workgroup
3
, spiegando attraverso un esame di ciascuna di
esse: le possibili applicazioni aziendali odierne e quelle che
saranno disponibili nei prossimi anni, i costi ed i benefici e
naturalmente i rischi ed i pericoli che il loro utilizzo comporta
per un’impresa.
2 WI-FI: Wireless Fidelity
3 Workgroup: Gruppo di lavoro
CAPITOLO 1
“La struttura organizzativa aziendale”
1.1 Introduzione
Nel linguaggio comune la struttura di un’organizzazione si
può definire come un insieme di strumenti di varia natura
deliberatamente scelti per conferire ordine e coesione ai
molteplici processi attraverso i quali l’organizzazione
medesima svolge i compiti funzionali al conseguimento degli
obiettivi stabiliti.
Sintetizzando la struttura organizzativa è il mezzo attraverso
il quale si suddividono compiti, poteri e responsabilità tra i
membri dell’organizzazione, creando i presupposti affinché
ogni componente possa fornire il proprio contributo nei tempi
e nelle modalità richieste dalla natura dei compiti e dalle
esigenze di coordinamento tra le varie prestazioni,
permettendo quindi che il sistema organizzativo possa
conseguire i propri fini.
Un’ulteriore importante funzione che la struttura deve
adempiere consiste nell’assicurare che i soggetti si adeguino
alle caratteristiche dell’organizzazione, adottando
comportamenti quanto più possibile aderenti ai modelli
ritenuti validi per il buon funzionamento del sistema
aziendale.
La progettazione di una struttura che risponda in pieno ai
bisogni di coordinamento e controllo espresse da una
determinata organizzazione è quasi impossibile, sia per la
molteplicità, la mutabilità e la varietà dei fattori in gioco, sia
per le connessioni fra gli stessi.
Nonostante ciò la struttura di base di un’organizzazione deve
rispondere ad un disegno relativamente stabile di divisione
del lavoro complessivo, in maniera tale da rendere contigue
quelle posizioni e quelle unità organizzative che, per i compiti
loro assegnati, mostrano maggiori esigenze di
comunicazione in termini di frequenza e di contenuto.
In via definitiva la realizzazione di un disegno strutturale,
prende forma grazie alle esigenze strategiche, che
definiscono il rapporto con l’ambiente esterno del sistema
aziendale e, in parte, per effetto d’elementi e processi
presenti nel sistema medesimo che sfuggono al controllo dei
vertici dell’impresa.
1.2 Come le strategie influiscono sulla struttura
organizzativa
La strategia è un fattore importante che influisce sulla
progettazione organizzativa.
In definitiva, comunque, la struttura organizzativa è il risultato
di numerose circostanze, come gli eventi politici ed
economici, la tecnologia, la cultura organizzativa, il numero,
la natura e l’ampiezza delle attività da svolgere, decisioni che
si riflettono sulle dimensioni aziendali, e quindi sulla
definizione dei confini organizzativi, nonché sul grado di
diversificazione sia produttiva che geografica.
La maggiore enfasi che però si pone sull’efficienza e il
controllo crea un concetto di strategia limitato solo ad alcuni
anche se fondamentali aspetti del più complesso ruolo
dell’azienda nell’ambiente.
L’organizzazione è in definitiva progettata per “adattarsi” ai
fattori contingenti.
In un ambiente stabile, ad esempio, l’organizzazione può
avere una struttura tradizionale che enfatizzi il controllo
verticale, l’efficienza, la specializzazione, le procedure
standardizzate e il processo decisionale accentrato.
Dall’altro lato un ambiente in rapido cambiamento può
richiedere una struttura più flessibile, con un forte
coordinamento e una forte collaborazione orizzontale
attraverso gruppi o altri meccanismi.
In termini di dimensione e ciclo di vita, le organizzazioni
giovani e piccole sono generalmente informali e hanno un
basso grado di divisione del lavoro, poche regole e
regolamenti e sistemi di budgeting e risultati ad hoc.
Grandi organizzazioni come l’IBM, invece, hanno un alto
grado di divisione del lavoro, numerose regole e regolamenti,
e procedure e sistemi di budgeting, controllo, ricompensa e
innovazione standardizzati.
La struttura deve altresì adattarsi alla tecnologia che
caratterizza il flusso produttivo dell’organizzazione.
Ad esempio, con una tecnologia di produzione di massa,
come quella di una tradizionale linea d’assemblaggio per
auto, l’organizzazione funziona al meglio enfatizzando
l’efficienza, la formalizzazione, la specializzazione, il
processo decisionale accentrato e lo stretto controllo.
Un’attività basata su Internet, al contrario, può aver bisogno
di essere molto informale e flessibile.
Un’ultima circostanza che influisce sulla progettazione
organizzativa è la cultura aziendale.
Una cultura organizzativa che valorizza il lavoro di gruppo, la
collaborazione, la creatività e la comunicazione aperta fra
dipendenti e manager, ad esempio, non funzionerebbe
bene con una struttura verticale, rigida e con severe norme e
regole.
Una responsabilità dei manager è quella di progettare
organizzazioni che si adattino ai fattori contingenti della
strategia, dell’ambiente, delle dimensioni e del ciclo di vita,
della tecnologia e della cultura, in modo che politiche e
strategie rispondano allo scopo di fornire linee guida a breve
e medio termine, per poter realizzare la visione aziendale a
lungo termine.
Trovare il giusto fit porta all’efficacia organizzativa
(considerata come un valido strumento per misurare la
capacità di un’azienda di reagire a scelte non ottimali o a
cambiamenti esterni repentini), mentre un equilibrio scarso
può portare al declino o persino alla morte
dell’organizzazione.
1.3 La struttura plurifunzionale
Dopo aver spiegato cosa s’intende in prima approssimazione
con il termine struttura organizzativa e come le strategie e le
politiche aziendali influiscono su di essa, iniziamo ad
individuare le varie tipologie che può assumere.
La struttura plurifunzionale nata alla fine del secolo scorso, a
fronte dell’esigenza di adeguare le strutture amministrative ai
nuovi problemi di gestione da parte di molte società di settori
industriali e commerciali che si erano sviluppate, trova ancora
oggi larga applicazione.
In essa le attività similari confluiscono in distinti
raggruppamenti (dipartimenti funzionali) affidati ai managers
che dipendono dalla direzione centrale o generale.
I dipartimenti possono presentare strutture più o meno
articolate, in senso orizzontale e verticale, secondo
l’ampiezza del relativo organico, i tipi di controllo, i criteri di
divisione adottati per operare la scomposizione del lavoro nei
successivi livelli.
La direzione risponde della prestazione generale della
organizzazione.
Ad essa spetta il compito di definire le linee di sviluppo
dell’impresa nel suo complesso (decisioni strategiche) e di
gestirla come un tutto unitario creando il coordinamento tra le
varie aree funzionali.
La direzione generale svolge anche altre attività come
l’allocazione delle risorse tra le funzioni, secondo criteri di
razionalità, nonché il controllo e la valutazione dell’operato
delle medesime.
I direttori dei dipartimenti funzionali s’occupano della gestione
ordinaria nei rispettivi campi di competenza e controllano le
varie unità operative da esse dipendenti.
I managers funzionali compongono un comitato di alta
direzione al quale possono essere assegnate funzioni di
coordinamento fra i vari settori.
Nel momento in cui le dimensioni aziendali diventano
notevoli, è ovvio il ricorso al meccanismo della
standardizzazione dei risultati, vale a dire della
programmazione ed in particolare al budget e
correlativamente al riconoscimento alle posizioni direttive
funzionali, della necessaria autonomia decisionale.
I punti di forza di questa struttura, sono senza dubbio da
individuare nei raggruppamenti d’attività aziendali simili
affidati alle responsabilità di managers anch’essi con forti
connotazioni specialistiche, soluzione che produce sia dal
punto di vista del miglioramento dell’efficienza nella
esecuzione dei compiti, sia in termini d’economicità per la
possibilità di sfruttare le economie di scala.
Tale struttura permette anche il contenimento delle spese
generali.
Le possibilità di comunicare che s’offrono a persone con
analoga base professionale facilita il trasferimento di
conoscenze, crea occasioni di scambio d’opinioni ed
aumenta il patrimonio di competenze specialistiche a
disposizione dell’azienda.
I vantaggi offerti dalla struttura plurifunzionale, sono
pienamente conseguibili a patto che si verifichino alcune
circostanze e più in dettaglio: limitata dinamicità aziendale,
piccole dimensioni, un solo prodotto (o linea di prodotti), un
unico mercato.
Le condizioni di stabilità si riflettono sulla ripetitività dei
compiti e quindi sul miglioramento dell’efficienza tecnica ed
economica.
Bisogna ricordare come l’aumento delle dimensioni aziendali
ed in particolare la diversificazione in termini di
prodotti/mercati, complicano sia il lavoro dei managers
funzionali che quello dell’alta direzione.
L’incremento della complessità a livello delle aree funzionali
si ripercuote sull’attività dell’alta direzione a causa delle
accresciute esigenze di coordinamento da soddisfare dovute
alla pluralità di flussi di lavoro.
Emergono problemi come intralci o resistenze nel passaggio
da una funzione all’altra, nella valutazione dei costi di
produzione e del contributo che ogni prodotto fornisce al
risultato economico complessivo.
Per ovviare a tali problematiche si può procedere con una
ripartizione delle risorse in funzione di definiti output o d’aree
geografiche; in questo modo si crea una nuova struttura che
prende il nome di multidivisionale.