Ricostruzione storica delle attività antropiche nell'alta Val di Cecina e studio dei loro effetti
ambientali sul T. Possera e su un tratto del F. Cecina
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“... Purtroppo i Torrenti e i Fiumi sono considerati, per
tradizione e cultura ingegneristica, dei trasportatori
d’acqua o, nella migliore delle ipotesi, delle risorse di
materiale litoide. In realtà i corsi d’acqua sono degli
ecosistemi che collegano ambienti locali spazialmente tra
loro; la montagna e la collina con il fondovalle, il bosco
con l’estuario, i laghi con il mare. Mantenere in buona
salute i corsi d’acqua è dunque molto importante perché
essi rappresentano l’interfaccia tra gli ambienti acquatici e
gli ambienti terrestri, tra il ciclo dell’acqua e il territorio ...”
E. Olivieri tratto dall’Unità del 4-2-1992.
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1.0 PREMESSA
Il seguente lavoro si prefigge, partendo dalla caratterizzazione dello
stato ambientale del Torrente Possera e del tratto del Fiume Cecina
posto a valle della confluenza con detto Torrente, compreso tra le
località di Molino di Berignone e Ponte di Ferro, il raggiungimento di
due obiettivi principali.
Il primo obiettivo è la ricostruzione delle principali attività minerarie
e industriali che si sono sviluppate nel tempo nell‟Alta Val di Cecina
e che possono aver generato conseguenze ambientali nell‟area di
studio. La ricostruzione storica è avvenuta tramite la consultazione
della documentazione presente negli archivi comunali di
Pomarance grazie alla preziosa collaborazione del responsabile
Sig. Jader Spinelli, (presidente dell‟associazione “Pro loco
Pomarance”). L‟area di studio è stata interessata sin dal secolo
scorso da attività minerarie e industriali che hanno avuto tra gli anni
‟60 fino agli anni ‟90, il loro massimo sviluppo. Tali attività hanno
comportato un rilevante degrado, sia per quanto riguarda la qualità
dei sedimenti, acque superficiali e acque sotterranee, sia per
quanto riguarda la morfologia degli alvei fluviali. La ricostruzione
storica è stata integrata tramite contatti con gli ambientalisti della
zona quali il Sig. Bruno Niccolini di Volterra e il Sig. Roberto Bertini
di Cecina. Il loro contributo è stato molto utile nel confermare
alcune notizie rilevate negli archivi comunali, fornendo anche
fotografie a testimonianza di alcuni interventi di modificazioni
morfologiche effettuati nell‟alveo del Fiume Cecina. A tutti loro va,
quindi, un sentito ringraziamento.
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Il secondo obbiettivo è consistito nel cercare di associare allo stato
ambientale attuale dei due corsi d‟acqua, nei tratti considerati, le
pressioni ambientali indotte dall‟intensa attività antropica sviluppata
nel tempo sul territorio. Sono stati analizzati e valutati i dati prodotti
dal CNR di Pisa e dell‟ ARPAT Dipartimento provinciale di Pisa,
relativi alle acque superficiali, sotterranee e ai sedimenti della zona
in esame, facenti parte di vari studi iniziati nel 2005 e proseguiti
ininterrottamente fino all‟attuale progetto realizzato da ARPAT,
CNR, e ICRAM nell‟ambito dell‟”Accordo di programma per la
bonifica ed il recupero ambientale dei siti ex-estrattivi minerari del
comprensorio minerario e industriale del bacino del fiume Cecina”.
In tale contesto, nell‟ambito delle attività sperimentali di questa tesi,
sono stati effettuati campionamenti di sedimenti di alveo. All'attività
di campionamento è seguita l‟attività di analisi chimica dei campioni
raccolti, effettuata presso il laboratorio ARPAT del dipartimento
provinciale di Pisa. In questa fase del lavoro, il candidato ha
acquisito numerose conoscenze riguardo alle tecniche di prelievo,
conservazione, preparazione dei campioni di sedimento e di analisi
di laboratorio.
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2.0 I TRATTI GENERALI DELL'ALTA VAL DI
CECINA
Fig. 1: L'alta Val di Cecina si trova in un'area compresa tra Pisa, Firenze e
Siena; comprende i comuni di Volterra, Montecatini Val di Cecina,
Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina e Monteverdi Marittimo.
(http://www.cm-valdicecina.pisa.it/ )
Il bacino dell'alta Val di Cecina si estende su una superficie di 905
km
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interessando la parte meridionale della provincia di Pisa
(territori dei comuni di Castelnuovo V.C., Pomarance, Volterra,
Montescudaio, Guardistallo, Casale marittimo, Riparbella,
Montecatini V.C. e Monteverdi Marittimo) e porzioni limitate delle
provincie di Siena, Grosseto e Livorno. Di forma piuttosto irregolare,
la valle del Fiume Cecina si presenta come una depressione
allungata che si sviluppa prevalentemente in direzione Est-ovest.
Riguardo alle sue origini, il Fiume Cecina, prende vita nella zona di
Gerfalco (GR) dalla confluenza tra il T. Rimaggio (gola di Gerfalco)
e il fosso Bucafaggi. Da qui il corso d‟acqua, aprendosi il passaggio
tra formazioni litologicamente eterogenee, assume da prima un
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andamento chiaramente orientato in direzione Sud-Nord; giunto
all‟incirca all‟altezza di Pomarance il fiume incontra, quindi, cospicui
depositi neogenici a composizione prevalentemente argillosa ai
piedi del “Bosco di Berignone”, volgendo, infine, verso ovest il
proprio corso e raggiungendo il mare nei pressi di Cecina dopo un
percorso complessivo di circa 79 km.
Il Fiume presenta un regime spiccatamente torrentizio, con portate,
misurate sul medio corso, variabili tra un massimo di oltre 1000
m
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/s ed un minimo di 0,01 m
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/s, con frequenti fenomeni di stress
idrico e tratti completamente privi di scorrimento superficiale dalla
tarda primavera all‟ autunno. Gli eventi di piena seguono a distanza
di poche ore i maggiori afflussi meteorici per la scarsa permeabilità
delle rocce affioranti all‟interno del suo bacino, e, quindi, per la
mancanza di acquiferi capaci di immagazzinare e trattenere ingenti
quantità di acqua, con tempi di corrivazione conseguentemente
assai brevi. I principali affluenti sono, in sinistra, il Torrente Pavone
(anch‟esso avente origine in provincia di Grosseto), Trossa e Sterza
(i cui bacini occupano circa 367 Kmq) e, in destra, i Torrenti Fosci,
Cortolla e Lupicaia (con circa 142 Kmq di bacino).
Nelle aree montane e in quelle meno accessibili (in particolare tutta
la media e alta Val di Cecina) l‟ambiente si presenta con elevato
grado di naturalità, con presenza di affioramenti rocciosi, estesa
copertura boschiva e scarsissima presenza di insediamenti civili e
produttivi. In queste condizioni gli ecosistemi fluviali risultano ben
conservati e la qualità delle acque di buon livello. Anche la
vegetazione riesce a svolgere la propria funzione di “strumento di
difesa idrogeologica”, e di habitat preferenziale per numerose
specie di uccelli, mammiferi e anfibi. La vegetazione naturale si
dispone quindi, in mancanza di rilevanti fattori di disturbo, secondo
diversi gradienti ecologici; in generale dal greto del fiume verso
l‟interno si incontrano dapprima associazioni erbacee pioniere,
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saliceti arbustivi, saliceti arborei, pioppete ed infine boschi misti di
latifoglie svincolati dalla falda e diversi a seconda della regione
climatica di appartenenza.
All‟assetto geologico e strutturale ed al conseguente assetto
morfologico di questa regione si deve attribuire la configurazione
decisamente irregolare del bacino. In Val di Cecina, infatti, non si
riconosce una catena principale con corsi d‟acqua ad essa
perpendicolari, ma si osservano una serie di alti morfologici spesso
allungati in direzione appenninica caratterizzati da scarsa continuità
longitudinale. La zona in esame è, infatti, caratterizzata, sia da
forme aspre con versanti ripidi, che da colline tondeggianti con
versanti poco acclivi.
L‟ alta e media Val di Cecina rappresenta il territorio ideale di sintesi
di natura e storia. La continuità di popolamento umano da epoche
remote ad oggi, la presenza di aree caratterizzate da elevati livelli di
naturalità, la rilevante diffusione di testimonianze storico-antropiche
di forte significato culturale, il proverbiale isolamento delle aree più
interne, costituiscono i principali elementi strutturali di un complesso
mosaico paesaggistico. Esso presenta, quindi, accanto ai tratti tipici
della campagna toscana, una serie di suggestive testimonianze
antropiche di natura archeologica, artistica, architettonica, ma
anche industriale.
3.0 INQUADRAMENTO DELL’ AREA DI STUDIO
3.1 UBICAZIONE
L‟area dello studio comprende l‟intero bacino idrografico del T.
Possera e una porzione di bacino del F. Cecina, compresa tra la
località di Molino di Berignone fino alla località Ponte di Ferro
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(fig.2). Si tratta di circa 18 km di alveo del T.Possera e circa 6,1 km
di alveo del F. Cecina che ha nella sua totalità una lunghezza
complessiva di 79 km.
Fig. 2: L’area dello studio comprende l’intero bacino idrografico del
T.Possera e una porzione di bacino del F.Cecina (riquadro in figura),
compresa tra la località di Molino di Berignone fino a località Ponte di
Ferro. (Relazione Arpat, 2009)
L‟area ricade interamente all‟interno della provincia di Pisa e
comprende i comuni di Pomarance e Castenuovo Val di Cecina e,
più marginalmente, Volterra. I principali centri abitati sono
Pomarance, Montecerboli, Larderello e Castelnuovo V.C.
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3.2 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE
Dal punto di vista morfologico l‟area è caratterizzata da rilievi di
media altezza con le maggiori quote rappresentate, nel settore sud
orientale dello spartiacque tra bacino del T.Possera e bacino del
F.Cornia, dal rilievo dell‟ Aia dei Diavoli a 874 mslm.
Le sorgenti del T.Possera si trovano ad una quota di circa 835
mslm; la confluenza nel F.Cecina è a quota 102 mslm, mentre il
punto più basso dell‟ area di indagine si trova alla quota di circa 78
mslm, corrispondente all‟alveo del F.Cecina in località Ponte di
Ferro.
Nel bacino del T.Possera si alternano vari tipi litologici delle rocce
affioranti, che danno vita ad una significativa variabilità del
paesaggio, che hanno riflessi importanti sulle caratteristiche
granulometriche dei materiali d'alveo. Si hanno, infatti, nelle
porzioni medio alte del bacino aree con morfologie impervie ed a
maggiore acclività, tipiche di un paesaggio montano, il cui nucleo è
generalmente costituito da rocce resistenti all‟erosione a cui
seguono, verso valle, zone con morfologia collinare, meno
pronunciata, per la presenza di terreni sedimentari clastici fini, più
facilmente erodibili.
Nonostante tali diversità litologiche, il profilo del T.Possera mostra
un andamento tipico caratteristico di corsi d‟acqua prossimi
all‟equilibrio.
Da tener presente che nel tratto corrispondente all‟area più
antropizzata di Larderello, nota per la coltivazione delle risorse
geotermiche fin dalla metà dell‟ 800 e sede attualmente di alcune
importanti centrali geotermoelettriche e di altre attività collegate
gestite da ENEL, l‟alveo presenta importanti manufatti quali
traverse, soglie, ponti, che hanno un effetto, sia sulla morfologia,
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che sulla natura e distribuzione dei sedimenti d'alveo. In particolare
è da citare l‟importante intervento di tombamento di 280 m di corso
d‟acqua, eseguito nel 1986 da ENEL in località Larderello. I lavori
furono realizzati al fine di mitigare i diffusi fenomeni di instabilità
(scoscendimenti di sponda e fenomeni di erosione) lungo il
T.Possera.
Fig. 3: Profilo Torrente Possera.(Arpat 2009)
3.3 GEOLOGIA
La storia geologica del bacino del Fiume Cecina si ricollega alla
genesi dell‟Appennino settentrionale ed in particolare alle vicende
che hanno interessato la Toscana meridionale. Ad una fase
orogenetica nella quale le unità alloctone (Liguridi) si sono